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Ventilazione forzata e pdc aria-acqua

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  • Ventilazione forzata e pdc aria-acqua

    Un buongiorno ed un saluto a tutti, dal momento che è la prima che scrivo.
    Stò costruendo una casa prefabbricata in legno di circa 120mq calpestabili con pareti con U=0,17 che dovrebbe inserirsi nella categoria B dello standard casaclima in una zona climatica E con 2617 gradi giorno ed un costruttore mi ha proposto una soluzione che mi ha incuriosito, sulla quale vorrei un vostro parere. La casa avrà un sistema di ventilazione forzata con recupero del calore (95%) e, per il riscaldamento (a pavimento) e per l'acs, mi propongono una pompa di calore aria-acqua che lavori con all'ingresso l'aria di uscita del sistema a ventilazione forzata.
    Io sono sempre stato dell'idea che una pdc geotermica fosse uno tra i migliori sistemi, ma questo non riesco a valutarlo molto bene in quanto non ho ulteriori dati tecnici, e per questo vi chiedo un consiglio. E' paragonabile ad un sistema geotermico? E' comunque conveniente rispetto ad una caldaia a condensazione a metano (nel lungo periodo)?
    Grazie a tutti coloro che sapranno essermi d'aiuto.
    Watson

  • #2
    La vmc è una gran cosa, per la pdc che ne utilizza l'aria in uscita non saprei. L'unica cosa che è da valutare attentamente è che il sistem funzioni anche in condizioni estreme, ovvero alla temperatura di progetto che immagino sara tra i -5 e i -10 dalle tue parti.
    A meno che tu non abbia un'altra fonte di calore integrativa.
    Sarei comunque curioso di conoscere piu dettagli sul materiale che ti hanno proposto (anche in privato per non citare marchi sul forum).

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    • #3
      [quote=LRT;118866898]...L'unica cosa che è da valutare attentamente è che il sistem funzioni anche in condizioni estreme, ovvero alla temperatura di progetto che immagino sara tra i -5 e i -10 dalle tue parti....
      quote]

      Infatti è quello che volevo cercare di capire anch'io era l'andamento della temperatura di uscita del sistema di ventilazione controllata che andrebbe poi ad alimentare la pdc e come questo varia al variare della temperatura esterna (che generalmente non scende sotto i -5 per più di 8-10 giorni all'anno).
      Purtroppo non mi hanno saputo fornire indicazioni migliori e tuttora gli agenti sono in ferie, ma appena tornano cercherò di approfondire. Magari qualcuno di voi ha già qualche esperienza diretta con impianti simili ed allora una valutazione generica sulla fattibilità dell'impianto la potevo già sapere a priori, giusto per capire se era il caso di approfondire o lasciar perdere subito.

      Watson

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      • #4
        se il recupero è al 95% l'aria in uscita non avrà poi tanta differenza di temperatura rispetto a quella esterna....
        bisogna vedere se la quantità di aria di ricambio basta per la pompa di calore...

        francamente credo che non si discosti molto da una pompa aria-acqua alimentata solamente con aria esterna a meno che non si riesca ad avere in uscita tutta l'aria che serve alla pdc con qualche grado in più...
        si potrebbe però integrare tutto con un pozzo canadese prelevando da questa sia l'aria di ricambio che l'eventuale aria integrativa per la pdc

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