Casa nuova a basso consumo energetico, divergenze col termotecnico su metodo di calcolo - EnergeticAmbiente.it

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Casa nuova a basso consumo energetico, divergenze col termotecnico su metodo di calcolo

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  • Casa nuova a basso consumo energetico, divergenze col termotecnico su metodo di calcolo

    Save a tutti coloro che troveranno interessante partecipare a questa discussione, il mio intento è sciogliere alcuni nodi (nel mio caso) riguardo il rapporto tra termotecnico e committente nella realizzazione di una struttura a basso consumo....

    In particolare intendo dedicare tempo a coloro che, non essendo di mestiere (come me), si rivolgono ad un professionista, non conoscendone le reali potenzialità e professionalità. Prima di esprimere i miei pensieri al riguardo, elencherò i dubbi che ho riscontrato nella mia esperienza pesonale, nella speranza che, oltre a me, tutti colori che hanno perplessità in merito abbiano finalmente chiare le idee prima di scegliere il tecnico!

    Innanzitutto, come avrete capito, sono in corso di costruzione di una casa nuova, monofamigliare su di un unico piano, costruzione pesante. Attualmente ho completato l'involucro in ogni sua parte, prestando attenzione ad ogni dettaglio, prevedendo e correggendo ogni singolo ponte termico, sono arrivato dunque alla scelta dell'impianto di riscaldamento, quindi alla determinazione esatta dell'efficienza energetica dell'involucro... qui sono nate le divergenze!

    Non vi sto a descrivere l'involucro nei dettagli, sinteticamente la casa ha una trasmittanza media di 0,16 WmqK in zona climatica E, appennino centrale, ben orientata a sud con discreta vetratura esposta. La struttura sarà dotata di ventilazione meccanica controllata con recupero ad alta efficienza con attenzione ai canali maggiorati e totalmente isolati.

    Fin qui, io ed il termotecnico siamo d'accordo, abbiamo entrambe calcolato gli stessi valori di trasmittanza di ogni singola struttura.
    Quando chiedo al tecnico i suoi valori di riscaldamento e raffrescamento ho una sorpresa, una divergenza astronomica! Al che ho iniziato ad indagare sul suo metodo di calcolo, scoprendo che al contrario di quanto ho fatto io, il tecnico non ha tenuto conto dei seguenti dettagli:

    1) Non ha inserito nel programma di calcolo la vmc ed i suoi benefici di recupero del calore, di conseguenza neanche i benefici del freecoling estivo.
    2) non ha inserito nel programma di calcolo gli apporti solari delle vetrature a sud.
    3) ha inserito un valore pari al 8% di peggioramento dell'efficienza dell'involucro "per sicurezza".
    4) nella stratigrafia del tetto ha valutato il controsoffitto coibentato, tra l'abitato ed il tetto (sottotetto) come solaio confinante con un "vano non riscaldato" peggiorando ancor più l'efficienza dell'involucro. Nel mio caso il sottotetto è piccolo, 80 cm di H media e l'isolante esterno delle due falde è presente in maniera continua con il cappotto. Pertanto il dubbio è:
    int-ext:
    CARTONGESSO + BARRIERA + EPS CONFINANTE VANO NON RISCALDATO (valutazione del tecnico).
    CARTONGESSO + BARRIERA + EPS + INTERCAPEDINE D'ARIA (80cm di media) + SOLAIO ALVEOLARE + SOLETTA CLS + XPS + GUAINA + COPPI (valutazione mia).
    5) nei calcoli non ha inserito l'ombreggiamento dello sporto di gronda, ne i dispositivi di ombreggiamento estivo (frangisole ove presenti e persiane).
    6) durante le nostre chiacchierate, ha più volte espresso un giudizio negativo nell'utilizzo dell'eps grafitato impiegato per il cappotto, in quanto, a suo dire è peggiorativo nel periodo estivo, quindi credo che in qualche modo abbia influito anche sulla valutazione dell'efficienza dell'involucro per il raffrescamento.

    La differenza, come già scritto sopra, è grande, pari quasi al doppio per il riscaldamento e molto più del doppio nel raffrescamento, ho cercato di chiedergli maggiori spiegazioni tecniche riguardo i punti sopra elencati, ma ho ricevuto sempre la stessa risposta: "perchè si fa così".

    Ora, sono a conoscenza del fatto che per un tecnico è molto più facile ed opportuno sovradimensionare, in maniera tale che nella peggiore delle ipotesi il committente non debba sentire freddo in inverno ne caldo d'estate, ma non è che tante volte il mio professionista ha esagerato?
    Non vorrei ritrovarmi a comprare una pompa di calore esageratamente sovradimensionata, di conseguenza stipulare una fornitura energetica enorme ed inutile! Idem per gli impianti....

    Vorrei conoscere le vostre opinioni in merito, vorrei capire se ha ragione oppure sta sbagliando.... Insomma dite la vosta, soprattutto voi tecnici in lettura!!

  • #2
    Premetto, non sono un tecnico.

    Capisco che la differenza imbarazza..ma dal lato pratico, quanto impatta?

    Alcuni esempi.

    1) Passo del radinate...alla fine non credo che il delta che hai porti a abbandonare un passo "stretto" per imbarcarsi in un passo "largo". Un passo stretto, in temini di costo del tubo, non sposta molto..mentre di certo guadagnare alcuni gradi i termini di T di mandata è certo inetressante pe ril COP dela PDC. In latri trminii..aldila del fabbisogno puntuale, avere superficie radinate è sempre un vantaggio..per cui non penso che sia opportuno rinuncirvi in base a calcli "risicati".

    2) Potenza contatore

    a) se si mete il FV e si sta in zona Enel...la potenza utile in prelievo è quella utile in immisisone +10%..per cui e ad esempio metti 6 kw di FV potrai prelevare 6,6 anche di notte, pur avendo in prelievo 1,5 di potenza contrattuale
    b) la potenza la puoi variare..oggi con 70 euro..da 2017 (0 18..da capire) per 24 mesi si potra varia gratis e la "granulometria" aumenta (0,5 kw sino a 6 e 1 kw sino a 10)
    Per cui tutto sommato non mi pare un problema da non dormirci la notte

    3) Potenza PDC
    Qui la questione è piu spinosa..ma bisogna capirsi.
    I Vs dati divergono allo steso modo sia in termini di ENERGIA che di POTENZA? cioè come kwh/anno mq o ANCHE come Potenza a T di Progetto?
    In teoria la prima dipende dalla seconda, ma in termini % potrebbero differire in modo diverso.
    Perche per dimensionare la pdc serve solo la seconda.

    Detto questo..visto che hai isolato molto bene..il fabbisogno a T di progetto sarà comuqnue basso..e non è detto che esistano pdc "cosi piccole".
    Ad esmepio Misthibishi parte da 4-5 kw di nominale, che poi scende a 2 di minima.
    Il problema è che sotto questa taglia secondo me si trova poco..e non è detto che il costo scenda..anzi..magari sono macchine speciali che costano anche piu di quelle "piu vendute"..e allora il problema dimensionamento passa anche quello un po in cavalleria.
    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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    • #3
      Grazie per la risposta marcober, ho capito il tuo discorso, ma sembra quasi una giustificazione alla buona per dire che alla fine, anche avrá raddoppiato i vaolri, comunque sempre di bassi consumi stiamo parlando.
      Purtroppo il discorso non tiene, poichè pensavo di riscaldare ad aria, e non fare il pav. radiante, poi pensavo di non mettere subito il fv x contenere i costi inizialmente.
      Quindi senza fv avere una pdc da 4 o una da 8 cambia e molto. Cosí come l'allaccio alla rete elettrica.
      Ancora, fare riscaldamento ad aria, integrando all'impianto di ventilazione, stando attenti alle portate, alle perdite di carico, alle dimensioni dei canali e soprattutto dal fabbisogno della struttura, purtroppo fa tanta differenza avere come Potenza di picco a -5 esterni 24 w/mq che 40.... tradotto, secondo me una casa da 95 mq utili con 2300 w nelle peggiori condizioni non ha bisogno del radiante, poiché basterebbe una stufetta elettrica per rimediare.
      Il punto non sta su come e cosa, ma sta sul quanto, pertanto devo sapere se i benefici attivi del recuperatore di calore vanno tenuti in considerazione per la determinazione dell'energia di picco oppure no... insomma vorrei sapere se il tecnico ha esagerato tenendo in considerazione i 6 punti del primo messaggio.
      A questo punto anche io saprei fare il termo tecnico!

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      • #4
        rimango abbastanza della mia idea . Dimensionare per 2,4 o 4 kw secondo me cambia poco,Ben altro sarebbe parlare di 8 o 16. nel tuo caso specifico forse meglio sentire un'altra campana
        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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        • #5
          Chiaro Marco, è vero, tra 2,4 e 4 c'è ben poca differenza, soprattutto con gli impianti tradizionali!
          Ben diversa è la situazione con gli impianti a tutt'aria non standard come ad esempio la nilan o altre soluzioni (nel mio caso la nilan è bem poco, occorre di piú se avessi 2,4w/mq ma enormemente di piú con 4w)

          EComunque facciamo finta che il proplema sia tra 8 e 16, come mi dovrei comportare col termotecnico?

          Semplicemente vorrei sapere se devo rivolgermi ad altri oppure se effettivamente sto sbagliando io!

          Ripeto, vorrei sapere se nel calcolo la vmc e i suoi benefici vanno tenuti in considerazione???

          Comunque il grosso della differenza del calcolo del termo tecnico ed il mio sta proprio lí, in quanto con gli stessi dati se tolgo la vmc e metto ventilazione naturale, grossomodo i calcoli si equivalgono.

          Il mio ragionamento è che la vmc è uno strumento per migliorare la qualità della costruzione, nel comfort e nella classe energetica in quanto recupera il calore che altresí con la ventilazione naturale andrebbe disperso, pertanto è sensato inserirla nei calcoli, altrimenti che la compro a fare? Apro le finestre e risparmio....

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          • #6
            se lui candidamente ti dice che ha fatto conti con la ventilazione naturale...senti un'altra campana..e poi se cosi fosse, rescindi ncaric per giusta causa e non gli paghi la parcella.
            CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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            • #7
              Appunto ho aperto questa discussione, cerco un tecnico abbastanza preparato che mi dia conferma, ma ho paura che tra "cani non ci si morde"!In attesa che qualche esperto dica la sua metto tutto bene n stand-by

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              • #8
                Premetto che anch'io non sono un termotecnica però approvo in pieno quanto dici,
                anch'io preferirei avere un calcolo più accurato per poi valutare o meno il maggior dimensionamento della PdC .
                Ti dico la mia :

                1) secondo me la VMC va inserita per il calcolo del Qp carico termico di progetto altrimenti ti ritrovi con valori maggiorati anche di molto

                2) anche gli apporti solari vanno inseriti così come anche gli apporti interni sensibili e latenti

                3) la maggiorazione della % sull'efficienza, eventualmente la farei dopo aver calcolato il carico effettivo dell'abitazione

                4) sottotetto : io abito in regione Lombardia ed intercapedini di sottotetto superiori ai 30 cm devono essere considerati come ambienti separati anche se l'involucro coibentato è sopra il tetto (questo per redigere Certificazioni Energetiche) .
                Inseguendo questo sistema , il difficile è riuscire a calcolare il coefficiente di scambio termico tra l'ambiente climatizzato e non (appendice A della UNI 11300-1)

                5) anche il non aver inserito gli ombreggianti e gli oscuramenti determina un falso valore (peggiorativo in estate - migliorativo in inverno)

                6) eps con grafite , a quanto ne so è un ottimo prodotto con caratteristiche superiori al polistirolo normale.
                Gli accorgimenti da adottare è quello di non esporre mai il materiale al sole durante la posa in opera, infatti chi lo utilizza tende a "rivestire" i ponteggi con dei teli proprio per evitare questo. Credo che l'esposizione al sole, soprattutto con eps con grafite di grandi spessori , sottopone il materiale a maggiori tensioni interne che lo rendono meno stabile e più soggetto a movimenti una volta posato.
                E' buona norma posare i pannelli al muro con colla utilizzando la spatola americana incollando l'intera superficie e non posandoli a bollini ; e poi tasselli x cappotto.... insomma , bisogna evitare che facciano dei grandi movimenti per cicli estate/inverno ed evitare che facciano delle quadrettature sul rivestimento esterno.

                7) in riferimento alle pompe di calore approvo ciò che ha detto Marcober, ma esistono PdC molto piccole :
                Durante la progettazione di alcune piccole case , con Carico termico Qp di 2,5 kW , volevamo mettere un sistema integrato per :
                Riscaldamento Climatizzazione - acs - vmc con recupero calore (Clivet ElfoPack)
                ma il produttore per quel tipo di casa ci ha consigliato di ridurre il carico termico perché un po' "tirato" per il tipo di casa

                Spero di esserti stato d'aiuto
                Ciao
                FV 2,88 kWp Tilt 17° Azimut 3° - 12 Solon 240w - Aurora PowerOne 3.0 http://gastamarco76.ddns.net/index_mono.php
                Abitazione dalla F alla A1 con Fai da te https://www.energeticambiente.it/iso...il-fai-te.html

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                • #9
                  Con PDC da 4 - 5 kw termici si puo pensare di stare in D2 con un risparmio in bolletta piuttosto significativo..
                  Avere il giusto dimensionamento è importante e puo' aiutare ad acquitare la PDC corretta che come sappiamo tutti è meglio non sovradimensionare inutilmente per ragioni di costi ed efficienza.

                  Io gli direi di fare dei calcoli 'sottobanco' che userai per dimensionare la PDC lasciando i suoi come ufficiali...
                  Quindi un calcolo che tenga conto della VMC, del discorso del solaio, degli apporti invernali e senza sovradimensionamento del 8% e soprattutto di un funzionamento h24 del generatore di calore .

                  Lui si tutela legalmente con un calcolo sovradimensionato.. ma questa tutela la paga poi il committente con una bassa efficienza del'impianto.
                  Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
                  Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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                  • #10
                    Originariamente inviato da gastaldi.marco Visualizza il messaggio
                    Durante la progettazione di alcune piccole case , con Carico termico Qp di 2,5 kW , volevamo mettere un sistema integrato per :
                    Riscaldamento Climatizzazione - acs - vmc con recupero calore (Clivet ElfoPack)
                    ma il produttore per quel tipo di casa ci ha consigliato di ridurre il carico termico perché un po' "tirato" per il tipo di casa
                    E' un po quello che dicevo anche io.
                    Se uno punta alla Nilan..Elfopack..Mydatec..cioè sistemi di potenza veramente bassa...dell'ordine di 100W di erogato netto (compreso il recupero passivo..ma al netto di quello che vine prelevato da interno per scaldare aria rinnovata..cioè il recupero ), allora è davvero fondamentale scendere in dettagli minimi come quelli citati per capire se basta o no...e gli stesi produttori spesso cosigliano di aumentare la classe energetica se ci si affida solo a questi apparati.

                    ma nel caso in cui , come mi pare sia questo, un sistema del genere è gia giudicato non sufficiente...e bisogna passare ad un sistema che una UTA..cioè per "scaldare" occorre far girare piu aria di quella strettamente necesasria per "rinnovare" (diciamo 1 giro ora contro magari 0,3 ricambi ora), allora , a mio parere, dimensionare "al chiodo" è meno fondamentale..perche qualsiasi macchina aria aria da 4 kw , riesce anche a ascendere a 1 kw di erogato..cosa che dovrebbe permetetre di farla lavorare in modo piu che disgnitoso anche nelle mezze stagioni

                    se però il tizio accetta i "consigli" di Fcattaneo..meglio...ma penso Leonardo abbia già cercato di "farlo ragionare"...
                    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                    • #11
                      Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
                      E' un po quello che dicevo anche io.Se uno punta alla Nilan..Elfopack..Mydatec..cioè sistemi di potenza veramente bassa...dell'ordine di 100W di erogato netto (compreso il recupero passivo..ma al netto di quello che vine prelevato da interno per scaldare aria rinnovata..cioè il recupero ), allora è davvero fondamentale scendere in dettagli minimi come quelli citati per capire se basta o no...e gli stesi produttori spesso cosigliano di aumentare la classe energetica se ci si affida solo a questi apparati.ma nel caso in cui , come mi pare sia questo, un sistema del genere è gia giudicato non sufficiente...e bisogna passare ad un sistema che una UTA..cioè per "scaldare" occorre far girare piu aria di quella strettamente necesasria per "rinnovare" (diciamo 1 giro ora contro magari 0,3 ricambi ora), allora , a mio parere, dimensionare "al chiodo" è meno fondamentale..perche qualsiasi macchina aria aria da 4 kw , riesce anche a ascendere a 1 kw di erogato..cosa che dovrebbe permetetre di farla lavorare in modo piu che disgnitoso anche nelle mezze stagionise però il tizio accetta i "consigli" di Fcattaneo..meglio...ma penso Leonardo abbia già cercato di "farlo ragionare"...
                      Verissimo hai centrato e capito tutto, non mi sto a dilungare nello spiegare l'impianto che ho in mente e che stiamo studiando (non con il tt, ma con un tecnico di sistemi di areazione), sinteticamente vi dico che si tratta di una comune vmc con recupero di calore ad alta efficienza e bypass automatico per fare free cooling, sovradimensionata per fare 1 volumi/h di ricambio (macchina che fa al max 550 mc/h, la casa è 280), con una sorta di bypass esterno per creare il ricircolo, con canali generosi e totalmente isolati in modo da avere basse velocità dell'aria e ridurre le perdite di carico e di calore, batteria di post da 5 kw a 40º C.In più (per mio scrupolo personale) 2 splittini a scambio diretto daikin x deumidifica ed eventuale aiuto in estivo, ed emergenza nell'invernale (1 zona notte + 1 zona giorno).
                      Magari alla fine quando avrò testato il tutto ne scriverò una discussione per condividere l'esperienza con tutti.
                      Conto di fare tutto con la UTA. ma non si può essere sempre sicuri al 100% soprattutto quando hai un TT come il mio.

                      Riguardo il mio TT non vi avevo spiegato i miei rapporti, questo di cui vi sto parlando è il secondo, chiamato in causa solo per consulenza esterna, poichè il primo TT non c'è, è il mio ingegnere che mi ha fatto tutto a pacchetto.

                      Quindi con questo secondo si stava lavorando solo per impiantistica e dimensionamento.

                      Aggiungerei anche un punto 7) ora che mi ci avete fatto pensare, ovvero questo maledetto non mi ha mai capito quando gli parlavo di UTA, continuando a parlarmi di impianto radiante o tutt'aria con fancoil.

                      Aggiungo anche che lui ha calcolato 4 kw/h di picco Qp, ma mi insiste x prendere una pdc da 7/8 kw/h....

                      Cioè è esagerato in tutto!
                      Secondo me questo qua è abituato a pistare su vecchie strade, va anche detto che nella mia zona di case passive o performanti non esistono, si continuano a fare cornicioni in cls a vista senza correggerne il pt.

                      E pensare che l'ho scelto poichè giovane!!

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                      • #12
                        Leonardo scusami in che zona stai costruendo?
                        Comunque seguo con interesse questa discussione a breve dovrò cimentarmi anch'io con questi problemi.

                        Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk

                        Commenta


                        • #13
                          Originariamente inviato da Diablo Visualizza il messaggio
                          Leonardo scusami in che zona stai costruendo?Comunque seguo con interesse questa discussione a breve dovrò cimentarmi anch'io con questi problemi.Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
                          Colline marchigiane, zona climatica E

                          Commenta


                          • #14
                            Mi sembra ci sia un equivoco di fondo, anche se in parte chiarito negli interventi successivi, esprimo qualche opinione da "ex" certificatore (NON sono un termotecnico, che è diverso).

                            La prima impressione è stata che si trattasse di un calcolo di involucro "fai da te", parlavi in 1a persona... invece poi parli di ing preposto. Bene lui potrà e dovrà chiarire i tuoi dubbi, ma deve essere chiaro che certificazione (classe energetica) e dimensionamento dell'impianto sono due cose legate ma distinte.

                            Se parliamo di certificazione:

                            Originariamente inviato da LeonardoSa Visualizza il messaggio
                            1) Non ha inserito nel programma di calcolo la vmc ed i suoi benefici di recupero del calore, di conseguenza neanche i benefici del freecoling estivo.
                            2) non ha inserito nel programma di calcolo gli apporti solari delle vetrature a sud.
                            3) ha inserito un valore pari al 8% di peggioramento dell'efficienza dell'involucro "per sicurezza".
                            sicuramente tutti i punti sono sbagliati, anche il 3: almeno in Lombardia (ma credo ovunque) maggiorazioni forfettarie si fanno in base a norme UNI su abitazioni "vecchie", sulel nuove si fa il calcolo puntuale

                            Originariamente inviato da LeonardoSa Visualizza il messaggio

                            4) nella stratigrafia del tetto ha valutato il controsoffitto coibentato, tra l'abitato ed il tetto (sottotetto) come solaio confinante con un "vano non riscaldato"
                            come già detto da gastaldi, è un aspetto tecnico che va valutato in base alle normative nazionali e/o locali

                            Originariamente inviato da LeonardoSa Visualizza il messaggio
                            5) nei calcoli non ha inserito l'ombreggiamento dello sporto di gronda, ne i dispositivi di ombreggiamento estivo (frangisole ove presenti e persiane).
                            sbagliato anche quello, i programmi di certificazione prevedono tutti questi contributi, non sono soggetti a "interpretazione", sono le norme UNI implementate nei programmi a valutarne l'impatto

                            Originariamente inviato da LeonardoSa Visualizza il messaggio
                            6) durante le nostre chiacchierate, ha più volte espresso un giudizio negativo nell'utilizzo dell'eps grafitato impiegato per il cappotto, in quanto, a suo dire è peggiorativo nel periodo estivo, quindi credo che in qualche modo abbia influito anche sulla valutazione dell'efficienza dell'involucro per il raffrescamento.
                            questa è solo una tua paura, nei software si inseriscono le schede tecniche non le impressioni personali...

                            Detto questo...molto a logica mi sento di affermare che NESSUNO di questi aspetti influenza il dimensionamento dell'impianto!

                            Si tratta di contributi modesti e "lenti", che possono influenzare il fatto che si rientri o no in una certa classe energetica, ma per il dimensionamento contano soprattutto dispersioni e inerzia termica (capacità termica areale).
                            I termotecnici tendono storicamente a esagerare per tutelarsi da eventuali contestazioni, più probabili in caso di uso intermittente dell'impianto, meno probabili in abitazioni sempre riscaldate e con impianti "lenti" come quelli a pavimento

                            C'è un 3d intero sulla certificazione energetica, probabilmente se ne era parlato.
                            I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                            https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                            • #15
                              Ciao Riccardo, scusami ma non sono sicuro di averti capito.
                              Riguardo l'ing preposto, è la figura che mi ha fatto dalla progettazione architettonica, al calcolo strutturale, ecc, compresa la termica presentata in comune all'inizio.
                              Della relazione termica le cose erano ben diverse, pensavo a tutto tranne che all'isolamento, pertanto progettò il minimo legale possibile. Strada facendo le cose sono cambiate, ho scoperto un mondo nuovo di case performanti e ho deciso di investire nella coibentazione, prestando grande attenzione a tutti i particolari critici. Tutto grazie al suo supporto.

                              Ora in fase di dimensionamento impianti l'ing mi consiglia di andare da un termotecnico, in quanto sicuramente abituato a progettare e calcolare impianti.

                              Con quest'ultima figura ci incontrammo, spiegai la mia situazione e la mia volontà di preferire un sistema ad aria, mi fece una buona impressione, in quanto mi propose (nel caso ci fossero state le caratteristiche prestazionali) questi nuovi sistemi come nilan, elfo, nibe. Ma già sapevo che erano macchine non adatte al mio caso (dai miei conti fai da me)

                              Sostanzialmente dal termotecnico cercavo delle conferme ai miei conti.Al secondo colloquio, conti alla mano, passa dal propormi la nilan a un sistema semplice multisplit da 8 kw a scambio diretto con 5 unità, di cui 2 in soggiorno e 1 x ogni camera. Oppure se non amavo gli split, mi proponeva dei fancoil ad incasso canalizzati.Ben lontano al sistema UTA a cui pensavo.

                              Quindi, insospettito chiedo un raffronto dei calcoli suoi con i miei. Sorprendentemente scopriamo che le stratigrafie caricate e i valori erano gli stessi, salvo l'interpretazione del tetto (vedi punto 4). Poi mi accorgo che, oltre al tetto, nei suoi conti (fatti con programma termos) c'era la voce ventilazione naturale, mancavano anche gli ombreggiamenti e gli oscuramenti.

                              Chiesi spiegazione di tanta differenza, del tetto mi rispose che si faceva così, della ventilazione ed ombreggiamenti, mi disse che erano voci certamente influenti ma che si faceva così, poi aggiunse che x il riscaldamento eravamo vicini e non sapeva perchè vi era tutta quella differenza, mentre per il raffrescamento disse che la colpa era del cappotto in eps grafitato, e mi fece leggere delle raccomandazioni di posa scritte nella scheda tecnica del prodotto usato, dicendo che la grafite favoriva la stagnazione del calore rispetto ad un comune eps bianco.

                              Per me tali dichiarazioni erano schioccanti, sono tornato a casa e ho chiamato l'ing, chiedendo maggiori info sull'eps grafitato (scelto a suo tempo, proprio per migliorare l'estivo rispetto al comune bianco) mi risponde che era strano, che la grafite dovrebbe lavorare di rifrazione al calore e che le raccomandazioni della scheda, erano dedicate alle problematiche di posa. Trovo stessa conferma navigando in internet.

                              A questo punto mi vengono dei dubbi sulla validità comprensiva del termotecnico, così ho rifatto tutti i conti (fai da me), facendo tutte le prove, con e senza ventilazione, con e senza ombreggiamenti, con le due interpretazioni stratigrafiche del tetto.Magicamente scopro che il tetto, in entrambe le situazione non incide significativamente.Mentre sulla ventilazione mi incide quasi 10 wmq, per non parlare degli oscuramenti ed ombreggiamenti che incidono molto di più per il raffrescamento.

                              Quindi secondo te Riccardo, per la determinazione del calore di picco, questi due dati sono poco influenti??

                              I miei dati delle potenze di picco sono 24 wmq per il riscaldamento e 30 per il raffrescamento.I suoi sono 38 wmq per il riscaldamento (poi magicamente diventati 40), 60 per il raffrescamento (poi diventati 70)

                              Per il riscaldamento, tralasciando il raffrescamento, sono consapevole che la differenza non è altissima, ma per un sistema UTA da 5 kwh a 45° in riscaldamento alla max ventilazione, qualche dubbio mi viene. Un conto sono 2280 wh totali, un conto 3800 w (95 mq). Considerando le perdite di carico della canalizzazione..... Altro dubbio della validità del termotecnico mi viene quando capisco che non comprende cosa sia una UTA per residenziale.

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                              • #16
                                Originariamente inviato da riccardo urciuoli Visualizza il messaggio

                                per il dimensionamento contano soprattutto dispersioni e inerzia termica (capacità termica areale).
                                E le dispersioni sono funzione (anche) dei vari punti sollevati da Leonardo.

                                Vero che un picco di bassa T esterna lo puoi "spianare" e superare con una buona massa (inerzia) dell'abitazione..ma deve essere appunto un picco (una notte molto fredda seguita poi da giornata a T piu alta), perche se fossero 2 o piu giorni consecutivi sempre a -5...cosa che puo capitare..allora la dispersione da tener conto per il dimensionamento è quella puntuale e non "media" giornaliera (cioè contando anche inerzia)..e quindi anche per me il dimensionamento dovrebbe essere fatto in base alla dispersione a T di Progetto..misura su cui l'inerzia non incide.
                                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                • #17
                                  Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
                                  E le dispersioni sono funzione (anche) dei vari punti sollevati da Leonardo.Vero che un picco di bassa T esterna lo puoi "spianare" e superare con una buona massa (inerzia) dell'abitazione..ma deve essere appunto un picco (una notte molto fredda seguita poi da giornata a T piu alta), perche se fossero 2 o piu giorni consecutivi sempre a -5...cosa che puo capitare..allora la dispersione da tener conto per il dimensionamento è quella puntuale e non "media" giornaliera (cioè contando anche inerzia)..e quindi anche per me il dimensionamento dovrebbe essere fatto in base alla dispersione a T di Progetto..misura su cui l'inerzia non incide.
                                  Il recupero della vmc rispetto alla dispersione per ventilazione naturale non é inerzia termica.... Quindi nel calcolo per la determinazione della potenza termica di picco nel riscaldamento va tenuta conto oppure no?

                                  Così gli ombreggiamenti e gli oscuramenti (anch'essi non influenzano l'inerzia termica) vanno inseriti nel calcolo della determinazione della potenza di picco per raffreddare?

                                  Poiché sono questi due fattori che fanno la differenza tra i miei calcoli e quelli del termo tecnico!?

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                                  • #18
                                    ovvio che la ventilazione manuale ha degli on e off ..ma va calcolata nella dispersione come media..mentre la VMC è continua e quindi dovrebbe gia essere nella dispersione contata (al posto della manuale)..per cui secondo me si sommano nella dispersione a T di progetto.
                                    Ovvio che se lui conta la manuale e la VMC fa 5 -10 volte meglio..su consumi "bassi" globali..la differenza "pesa".

                                    Idem oscuramento..ma penso che questo su necessita invernale remi contro (cioè leva un apporto gratuito)..e comunque pesi poco per inverno..no?
                                    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                    • #19
                                      Riguardo l'ombreggiamento , trattasi di sporto di gronda pronunciato, che non dovrebbe aver peso contro l'apporto solare invernale. Cosí anche i dispositivi di oscuramento sono studiati x essere rimossi totalmente durante l'inverno nel lato Sud e sud/est

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                                      • #20
                                        quindi se tu li hai valutati correttamente ..e lui li ha ingnorati..dovrebbe valore per entrambi zero...in inverno.
                                        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                        • #21
                                          S infatti,l'assenza degli ombreggiamenti e degli oscuramenti nei calcoli per riscaldamento non sono un problema (lo sono solo in raffrescamento), il grosso in inverrno lo fa la presenza o no della vmc con recupero medio dell' 85%, rispetto al ricambio naturale.

                                          Pertanto alla fine di tutti questi discorsi, che faccio?
                                          Proseguo tenendo in considerazione i miei conti e continuo col progetto della uta e sto tranquillo perchè 2280 wh totali di picco nelle peggiori delle ipotesi (-5 ext) non sono un problema, oppure do ascolto al termotecnico (probabilmente impreciso e sovraddimensionato) con 3800 wh di picco e faccio, come proposto da lui, il radiante + vmc puntuale + deumidificatore, oppure i 5 fancoil + vmc puntuale (sovradimensionati, rumorosi e poco comfortevoli data l'enorme massa d'aria veloce che muovono)??

                                          Se, comunque sia, prendo la mia strada della uta, (che preferisco, x comfort, per tecnologia, per risparmio poichè 1 macchina fa tutto ad esclusione dell'acs) che lo tengo a fare il TERMOTECNICO e i suoi conti e le sue proposte costose??
                                          Ultima modifica di LeonardoSa; 12-05-2016, 19:15.

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                                          • #22
                                            Fai la UTA. Ad aggiungere 1000 w al sistema ,per 5 giorni di picco all'anno, lo fai con una stufetta da 20 euro e un consumo ridicolo, e la UTA te lo preleva e te lo distribuisce nelle stanze. Se ti serve farlo, sulla stufetta metti un cartellino col nome del tecnico.
                                            CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                            • #23
                                              È quello che pensavo, per questo, in soccorso (soprattutto per l'estate) ho preventivato di istallare due splittini 1 zona giorno + 1 zona notte per evitare la stufettina da 1000W col cartellino! Ahahahahahah!Grande MARCOBER, posso una curiosità, di cosa ti occupi? Hai a che fare con gli infissi?

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                                              • #24
                                                Mi occupo di imballaggi in materia plastica ...nulla a che fare con questi argomenti.
                                                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                                • #25
                                                  Per un istante ho pensato di conoscerti giá....

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                                                  • #26
                                                    Leonardo ho un'altra curiosità da chiederti, visto che vuoi fare un sistema a tutt'aria e parli di UTA, hai già adocchiato qualche marca interessante per ambito domestico?

                                                    Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk

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                                                    • #27
                                                      Tra i tanti che ho contattato, personalmente credo che di commerciale, abbastanza interessante, ci sia solo la VMC ITALIA con la serie LET, composta da 2 macchine interessanti la 60 e la 90, rispettivamente 600 e 900 mch. Macchine con la possibilità di scelta di batteria a scambio diretto o idronica.

                                                      Tuttavia non avendo referenti nella mia zona, ho dovuto abbandonare. Troppe telefonate, ufficio tecnico disponibile ma super impegnato.

                                                      Alla fine ho scelto un tecnico di areazione , che tratta anche zehnder, persona che ha alla mano altre case non lontane da me , anche meno performanti della mia, che attualmente climatizzano solo con il suo impianto.Trattasi (nel mio caso) di macchina comfoair 550, quindi sovradimensionata rispetto il mio volume di 1,5 volte, comprensiva di batteria di post trattamento caldo/freddo, canali esagerati ed isolati, con un sistema di ricircolo non zehnder, composto da canali in piú, serrandati e con motore di aspirazione a parte , che pescanno negli ambienti nobili x ricircolare nella batteria è poi nella casa, bypassando il recuperatore.Questa é una mia richiesta anche se probabilmente poco utile. In quanto la casa che ho già visto fa tutto senza il ricircolo, riuscendo alla grande e senza mai integrare da sufette.

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                                                      • #28
                                                        Dico la mia non da tecnico, ovviamente, ma solo da appassionato.

                                                        1) Il TT come detto da tutti si sta tutelando sovradimensionando. Come pratica collaterale di solito cercano di stimolare il mercato facendoti spendere più del necessario con soluzioni volutamente sovradimensionate.
                                                        2) hai una casa avvenieristica che oggettivamente è difficile trovare anche qui in lombardia. Sei quasi al limite del passivo. In virtù di ciò, difficile trovare tecnici preparati su case di questo tipo. Ancora meno trovare case scaldate con Uta . La prassi è di mettere il radiante + pdc piccola e via andare. Credo che la prima cosa che gli insegnino è di evitare qualsiasi contestazione legale legata al primo brivido di freddo ( magari a 21° in casa). Siamo in Italia.
                                                        3) non ha del tutto sbagliato ad omettere alcuni parametri sulla CE. sono situazioni variabili e più immetti queste cose e più rischi di avere sorprese. Sul solaio ha rgione lui, nel senso che la legge obbliga a fare e certificare l'isolamento sul solaio e non sulla falda se il sottotetto è >30 cm ( ho anche io questo problema col sottotetto con muricci). Beh tu fallo certificare con il doppio isolamento. Secondo me se isoli la falda in continuità col cappotto non serve isolare il solaio dal dentro. La legge invece ( fatta male) dice una cosa diversa. Falle tutte e due ed amen.
                                                        4) al di la della T di progetto, le certificazioni sono fatte su medie termiche 1951-80. Le attuali sono più alte per cui a livello medio guadagni circa il 5 % se non di più . Sul picco non saprei. Sulla media ti servirà ancora meno per cui chi ti conferma la Uta ha ragione.
                                                        5) secondo me con una casa così non hai bisogno di riscaldamento se ti accontenti dei +18 o +17. Se non hai paura del freddo rischi di non usare nemmeno la UTA nei 12 mesi sopportando saltuari +17/+16 . Se cucini spesso hai caldo dappertutto. Amici a bergamo hanno classe A e fanno partire il radiante a dicembre solo perchè abita con loro la madre anziana che vuole i +23°C. Abitassero da soli credo non azionerebbero mai il radiante con continui +19/+20 invernali. Quello che manca lo mettono le luci, la cucina, gli elettrodomestici.
                                                        6) se vuoi una soluzione diversa, firma una liberatoria dove decidi di usare la UTA sollevando dalle responsabilità il tecnico. Difficile che tu trovi un tecnico che si assuma responsabilità solo perchè tu lo vuoi. E' il suo lavoro, mettiti nei suoi panni. Liberatoria e poi decidi tu. Tieni conto che stai predispondendo un sistema altamente innovativo e quindi con il problema dell'inesperienza riguardo questi sistemi nuovi e quindi ancora rarissimi.
                                                        ABITAZIONE : consegnata nel 67, classe G circa 300 kWh/m^2 anno . RISCALDAMENTO : caldaia condensazione a gas metano su impianto a tubi a vista in rame con radiatori in ghisa classici. No raffrescamento. No VMC. No FV.

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                                                        • #29
                                                          Grazie Lucas per il tuo contributo.

                                                          Condivido tutti i punti che hai descritto, a parte il punto 6, in cui debbo precisare che il TT in questione é stato chiamato in causa esternamente, quindi una sorta di secondo TT per avere una soluzione libera da vincoli di responsabilità, ma ho capito che certificazione o no questi sono come le cozze, ancorati allo scoglio per anni senza neanche il volere di rinnovarsi, poiché si é sempre fatto cosí, poiché facendo cosí ci si azzecca di sicuro, e chi me lo fa fare di applicarmi per cercare qualcosa di meglio se quello fatto fin ora non da problemi??
                                                          Un po' di tempo é passato, la soluzione l'ho giá presa, il secondo TT l'ho mandato a quel paese indirettamente, l'ingegnere incaricato in primis mi ha dato carta bianca.... io ho proseguito per la mia strada, le canalizzazioni le ho giá posate e isolate scrupolosamente. Vi terró aggiornati sulla scelta impiantistica e poi vedremo per il prossimo inverno, 2 stufette da 40 euro non mi fanno paura!!

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                                                          • #30
                                                            Originariamente inviato da LeonardoSa Visualizza il messaggio

                                                            Proseguo tenendo in considerazione i miei conti e continuo col progetto della uta e sto tranquillo perchè 2280 wh totali di picco nelle peggiori delle ipotesi (-5 ext) non sono un problema, oppure do ascolto al termotecnico
                                                            I veri esperti di termotecnica fanno impianti esclusivamente con UTA in case a basso consumo.

                                                            Non puoi pretendere che un termotecnico qualsiasi sia in grado di sapere queste cose... le case fatte cosi quasi semppre nascono dalla domanda aggiornata dei committenti.. non dalle "vedute" di bravi termotecnici ... quelli vivono in una casta di usi e costumi duri a morire..

                                                            F.
                                                            Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
                                                            Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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