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Apparato Focardi-Rossi

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  • #61
    Ma non basta la legge dei gas perfetti ?
    Insisto, se succede "qualcosa" là dentro sono solo le "firme" radioattive a dircelo ...

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    • #62
      1) use "some amounts" of proper nanoparticles in addition of usual Ni rod (held by PFH at about 0.5bar of H2 pressure and 300°C);

      2) use electrolysis;

      3) use pressurised cell (usually few bar);

      4) local temperature of the anode of the order of 100°C or less (mild pressure).

      5) use an overpressure/safety valve.

      Ce l'avete "some amounts" of proper nanoparticles ?
      Perchè credo che senza conoscere il tipo e l'ammontare di catalizzatore usato non andrete molto lontano.

      Non credo neanche che esista un protocollo dettagliato, a parte quello che hanno in mano solo gli autori.

      Per cui, che esperimento vorreste allestire ???

      Uno che non ha nulla a che fare con quello di cui stiamo parlando ?

      E magari trarrete anche delle conclusioni ?

      Ciao
      I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
      username: genni.rom
      password: martina

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      • #63
        Originariamente inviato da mgb2 Visualizza il messaggio
        Non credo neanche che esista un protocollo dettagliato, a parte quello che hanno in mano solo gli autori.

        Per cui, che esperimento vorreste allestire ???

        Uno che non ha nulla a che fare con quello di cui stiamo parlando ?

        E magari trarrete anche delle conclusioni ?
        Hehe... L'ennesimo spunto da dare ai Cicappini come Franchini per dire che 'non funziona'.
        Bisogna anche saper capire fin dove ci si può spingere.

        Forse sarebbe più utile fornire 'sostegno morale' a chi ha la competenza ed i mezzi per organizzarla come si deve, una replica seria (per es. Celani, giusto per non far nomi).

        Se servisse, scrivere delle gran email alla direzione dell'INFN per chiedere di commissionare al gruppo di Celani una replica seria, magari sarebbe un'idea, chissà. Dovremmo chiederglielo.
        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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        • #64
          Originariamente inviato da amir Visualizza il messaggio
          qualunque gas venga compresso in quel tubo, la temperatura salirà
          A meno che la compressione eseguita non sia pressoché isoterma.

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          • #65
            Ho la vaga sensazione che qui si stia discutendo delle proprietà endocroniche della Tiotimolina risublimata ...

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            • #66
              Ma scusate, questa prova non è poi cosi difficoltosa da fare, nelle condizioni che hgo esposto nel mio precedente post se avviene qualche reazione ce ne renderemo conto no? il brevetto dice chiaramente che il nichel decade in rame, il nichel è color argento scuro, il rame è rosso-arancio, si dovrà pur notare una differenza no? inoltre, il discorso della temperatura è discutibile perchè qui non si parla di 2 gradi di aumento, se prendo una bombola di gas e convoglio il gas in un'altra bombola vuota fino ipotesi a 10 bar, non è che questa bombola scotta è? ok avrò un paio di gradi in più? 5 ? qui si parla di vedere differenze notevoli, non aghi nei pagliai....

              e poi il discorso delle nanopolveri, la differenza dove sta se alla fine parliamo di nichel? forse nel fatto che la reazione è più veloce per via della maggiore superficie esposta all'idrogeno, ma questo allo stesso tempo potrebbe falsare le misure, per via del fatto che se quando creo un idruro ho un'innalzamento della temperatura è ovvio che avendo a disposizione nanoparticelle ho anche un idrurazione molto più veloce rispetto a semplice polvere, quindi non saprei..... so solo che avendo a disposizione tutto ciò che serve non mi costa nulla poter affermare che il nichel in quella condizione fa o meno una reazione, si trasmuta o no in rame...


              E poi come al solito noto che nessuno è in grado di affermare che ciò non potrà mai accadere o che potrebbe accadere, inutile trarre conclusioni dalle sole ipotesi, o sapete per certo che una cosa funziona perchè ci avete studiato, oppure potete solo ipotizzare, un ipotesi non ci porta da nessuna parte, quindi? un esperimento ci darà sicuramente una risposta.
              Ultima modifica di tecnonick; 12-03-2010, 18:03.

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              • #67
                Originariamente inviato da teodorom Visualizza il messaggio
                .... cut
                si stia discutendo delle proprietà endocroniche della Tiotimolina risublimata ...
                Mmm ... non direi, non è fantascienza. Se l'impianto esiste sarà visitabile.
                E non sarà neanche difficile vederlo visto che scalda una intera fabbrica (o sbaglio?). E se esiste, provare a replicarlo non sembra neanche tanto difficile se prescindiamo dagli "attivatori" e dal "trattamento superficiale" che sembra sia "il segreto" senza il quale non si ha l'innesco della reazione anomala.

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                • #68
                  Originariamente inviato da Nabla Visualizza il messaggio
                  A meno che la compressione eseguita non sia pressoché isoterma.
                  Per i mod: volendo io rispondere a questo messaggio quotandolo, trovo impossibile editarlo

                  Giusto, Nabla.

                  Questo vuol dire che viene eseguita in un tempo pressoché infinito, e/o che il raffreddamento del sistema è pressoché infinitamente efficace.
                  In ogni caso, nella compressione il gas che viene compresso indubitabilmente si riscalda;
                  se l' esperimento mira a evidenziare eccessi di calore rispetto al risultato atteso, credo che di questo calore di compressione bisogni tenerne conto; a meno che non si calcoli/osservi che tale calore è insignificante rispetto ai risultati attesi.

                  Visto che diversi qui sembrano in grado di applicare, al contrario di me, la legge dei gas perfetti, potrebbe tecnonick fornire le misure del tubo che intende adoperare, e gli altri parametri necessari, e costoro calcolare il riscaldamento atteso, onde se ne possa valutare la significatività?

                  amir
                  Ultima modifica di amir; 12-03-2010, 20:17.

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                  • #69
                    Domani posto qualche foto e dettaglio.

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                    • #70
                      Alcuni anni fa ho provato a ripetere l'esperimento di Piantelli

                      Sono un fisico, alcuni anni fa ho provato a ripetere gli esperimenti descritti dal Prof. Piantelli nella rivista "Nuovo Cimento".
                      L'esperimento consisteva nel sotoporre una sbarretta di nichel in atmosfera di idrogeno rarefatto (0,3 At) a dei cicli di riscaldamento seguiti da altri di raffreddamento. Il nichel adsorbiva (come una spugna) l'idrogeno inglobandone sempre di più ad ogni ciclo. Arrivavo ad una temperatura di circa 400° poi tornavo a 100° e così via. Dopo moltissimi cicli la quantità di idrogeno inglobata nel nichel non cresceva più. A questo punto c'era l'aspettativa che la sbarretta di nichel saturo di idrogeno generasse picchi di calore, io però non ho mai visto niente.
                      Ora sembra che, invece che sbarrette, si usi polvere che immagino ultrafine per aumentare la superficie di adsorbimento assieme a non meglio precisati catalizzatori. La pressione è decisamente superiore, 3-6 atm e temperature più elevate. Mi auguro tanto che qualcuno riesca a riprodurlo per conto suo. A mio avviso la fusione fredda ha a che fare con l'aspetto più profondo delle fisica e cioè l'aspetto quantistico. Per chi non lo sapesse la fisica quantistica negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante, due convinzioni stanno emercendo: 1) l'universo ha un aspetto olografico (ogni parte contiene l'intero); 2) la coscienza dello sperimentatore influisce sull'esperimento! (con molta riluttanza dei conservatori). Alla vista di quest'ultima osservazione, pensate quante volte è stato dato per ripetibile un fenomeno di fusione fredda che poi non ha decollato. Speriamo bene.
                      Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                      Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                      http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                      • #71
                        Scusa tecnonick,
                        ma di quale prova stai parlando?
                        ti riferisci alla tua interpretazione personale di un brevetto nel quale non sono forniti i dettagli?
                        E parli delle misure nucleari in termini di colore dei metalli ?

                        Non so cosa hai in mente di fare ma sicuramente non puo essere una replica dell esperimento.
                        Ma vai pure avanti per la tua strada, l importante e che poi non te ne esca con una frase del tipo: "l esp di focardi non funziona".

                        Per Camillo,
                        che c entra, a tuo avviso, l elettrolisi di cui parla F. ?
                        Usavate dei catalizzatori ?

                        Ciao
                        I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                        username: genni.rom
                        password: martina

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                        • #72
                          Sto replicando in modo un pò personale quello che è scritto qui: (WO/2009/125444) METHOD AND APPARATUS FOR CARRYING OUT NICKEL AND HYDROGEN EXOTHERMAL REACTIONS (leggete tutte le sezioni del brevetto, non solo quello che vedete nel link)


                          Anche se si parla di nichel 62, tratto dal brevetto:

                          Di conseguenza, è indispensabile utilizzare per le reazioni esotermiche di cui sopra , un isotopo di nichel con un numero di massa 62, per permettere di trasformarlo in un isotopo stabile di rame 62. Tutti gli altri isotopi Ni, d'altra parte, genereranno Cu instabile, e di conseguenza un decadimento beta.

                          Ecco, già sarebbe notevole vedere se nelle condizioni riportate nel brevetto c'è emissione beta.

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                          • #73
                            dimenticavo, sempre nel brevetto è vero che sono inclusi dei catalizzatori, ma è anche vero che è dichiarato "opzionali"

                            Commenta


                            • #74
                              Fai attenzione ai brevetti. Nascono per essere poco comprensibili e non ripetibili, per evitare di essere copiati dai concorrenti. Ed, in più, si mantengono il più generico possibile per evitare di essere aggirati. E' anche possibile che elementi fondamentali per il tutto non vengano citati, sempre per lo stesso motivo.

                              Insomma, se c'è scritto che qualcosa non è necessario in realtà probabilmente lo è, ma loro vogliono evitare che qualcuno gli faccia la stessa cosa senza usare i catalizzatori. Tanto per farti un altro esempio, secondo la stessa logica l'alta temperatura e la pressione elevata sono "preferably", quindi non obbligatori. MA non credo funzioni anche a pressione e temperatura atmosferica!

                              Ah, postilla. Se ho scritto cose che sapevi già, chiedo scusa. E' che ho dato da poco un esame di letteratura brevettuale e mi ricordo ancora qualcosa!


                              Riguardo il tuo esperimento, in ogni caso, in bocca al lupo! (anche se, a mio avviso costruire un esperimento sul contenuto di un brevetto è ardito. In ogni caso te che puoi provare fai bene a farlo! d'altronde altre info non sembrano essercene, quindi tanto vale provare con quelle che si ha!)

                              Ah, ulteriore postilla. In fondo al brevetto, che è la versione presentata al PCT, c'è il rapporto del PCT stesso su eventuali anteriorità. Una giudicata importante è questa:

                              espacenet — Bibliographic data

                              Non ho avuto il tempo di guardarla. Per chi lo avesse, potrebbe essere interessante che dicono i giappo sull'argomento

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                              • #75
                                Per mgb2 Io non ho fatto trattamenti elettrolitici al nichel, ne usato catalizzatori. Ti dico quello che penso del trattamento che deve subire il nichel. Ci sono più aspetti che interessano la porosità del nichel anche se in nanoparticelle, la presenza di isotopi del nichel in grado di innescare la reazione, la forma delle nanoparticelle (in una mail di molti anni fa Piantelli dichiarava che forse c'era un problema di forma geometrica) Ora con processi elettrochimici opportuni penso sia possibile lavorare il nichel per dare alcune di queste caratteristiche. Per esempio la porosità si può ottenere da una lega Ni-XX poi togliere XX. Poi si può saturare il nichel facendogli adsorbire (adsorbire= scioliere gas in metallo) idrogeno con una elettrolisi classica in acqua distillata in cui il nichel è negativo in modo da attirare l'idrogeno. Vedi Piantelli stava studiando qual è il valore massimo di idrogeno che può entrare nel nichel. Ora immagina che tu fai l'elettrolisi per far entrare idrogeno osservi che è entrato il 60% di idrogeno. Estrai il campione di nichel caricato e lo lasci riposare, dopo provi a rifare l'elettrolisi, ti accorgi che sei riuscito a far entrare il 65% Quello che notò inizialmente Piantelli era che in una singola carica per quanto spinta non si poteva mai superare un certo valore ma con cariche multiple si aumentava incredibilmente la quantità di idrogeno adsorbita. Probabilmente con accorgimenti opportuni riesce a portare valori incredibili di idrogeno all'interno del reticolo cristallino del cristallino. Questo stesso concetto vale per il palladio deuterio esiste una soglia minima che deve essere superata sotto la quale non si innesca la reazione. Io credo inoltre che in questi processi elettrolitici (probabilmente centinaia) si formino anche minime quantità di isotopi del nichel che aiutano la reazione.
                                Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                • #76
                                  come possiamo quantificare la quantità di idrogeno adsorbito dal nichel? e poi se si tratta di nanopolveri non so come faresti a far adsorbire idrogeno tramite elettrolisi.

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                                  • #77

                                    Note di Moderazione: nll
                                    Non è consentita la citazione di un intero messaggio


                                    Io avevo un contenitore sigillato grande come una lattina di cocacola, misuravo la pressione dell'idrogeno ad una certa temperatura, per esempio: se a 100° avevo 350 millibar; se poi facevo un ciclo portavo la temperatura a 400° poi la facevo ridiscendere a 100° se trovavo una pressione di 340 millibar deducevo che il gas idrogeno mancante era entrato nel nichel.

                                    Ora nel caso dell'elettrolisi la cosa è differente ti faccio un esempio ipotetico.
                                    Supponiamo abbia una sbarretta di Ni-xx da 100gr con un acido sciogliamo XX e creiamo la porosità. ora la sbarretta porosa pesa 70 gr
                                    La sottoponiamo ad elettrolisi per caricarla di idrogeno, usiamo molti cicli, variando tensioni e temperature (Piantelli è specializzato in questo).
                                    Con una bilancia adeguata controlliamo di volta in volta il peso; alla fine la sbarretta potrebbe pesare 90 gr.
                                    Alla fine riduciamo la sbarretta meccanicamente in nanoparticelle, ovviamente un po' di idrogeno sfuggirà ma supponiamo di ottimizzare il processo e alla fine la polvere peserà per esempio 85 gr. Non dico che le cose stiano così ma credo che questo possa darti un'idea.
                                    Ultima modifica di nll; 13-03-2010, 05:10.
                                    Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                    Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                    http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                    • #78
                                      Magari da qualche parte nel thread è già citato (se sì chiedo venia), però mi pare interessante l'articolo http://www.journal-of-nuclear-physic...ardi_paper.pdf.

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                                      • #79

                                        Note di Moderazione: nll
                                        Non è consentita la citazione di un intero messaggio. La prossima volta sarò costretto, con chiunque, a eliminare l'intero messaggio e non solo la citazione, e a sanzionare chi avrà violato in questo modo il regolamento del forum



                                        Se l'idrogeno non scompare dalla cella in cui lo poni, ma va a finire nel reticolo del nichel aumentandolo di volume e di peso, se c'è un aumento di volume e peso del nichel come fa a calare la pressione?
                                        Ultima modifica di nll; 13-03-2010, 05:09.

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                                        • #80
                                          Il peso non cambia ovviamente l'idrogeno inglobato nel nichel lo gonfia pochissimo, è come se il gas idrogeno fosse diventato solido, il suo volume diminuisce di migliaia di volte. Pertanto il volume del gas diminuisce molto, dato che il volume è costante la pressione cala e la sua misura era molto precisa e facile da rilevare.
                                          Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                          Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                          http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                          • #81
                                            ok, grazie per il chiarimento, niente faremo delle prove e vedremo cosa succede al nichel, casomai prenderemo nota del peso e altri aspetti.

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                                            • #82
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                                              - tubo in alluminio spesso 3mm (sul lato raccordi lo spessore è 10mm) a tenuta stagna, con valvola di carica in ottone con tenuta in teflon
                                              - resistenza ceramica 50 watt con termocoppia integrata(superficie scaldata 40mm)
                                              - supporto ceramico per resistenza e polvere di nichel(la polvere sarà versata all'interno di questo supporto dove alloggia la resistenza)
                                              - polvere di nichel ottenuta tramite fresatura con mola abrasiva a pasta fine, lavata e filtrata con magnete, granulometria variabile
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                                              • #83
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                                                Vedo che non perdi tempo e che ti stai attrezzando ben benino mentre io sto ancora ad analizzare la fattibilità e le ricetta migliore.

                                                Qualche domanda:

                                                - come fai con l'idrogeno? Hai trovato un rivenditore o altro?
                                                - come fai ad evitare che il cilindro pieno di idrogeno e nichel esploda in caso di scintilla fortuita? Cioè, hai già previsto un sistema per fare il vuoto nel tuo tubo in modo da scongiurare la presenza di ossigeno?
                                                - per le misure calorimetriche come procederai?

                                                Se hai bisogno di vagliare un qualsiasi aspetto/quesito/dubbio ritieni(ci) tutti coinvolti.

                                                Un saluto e un benvenuto a teodorom e Camillo.
                                                ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                • #84
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                                                  Riguardo l'idrogeno abbiamo noleggiato una bombola e acquistato un regolatore di pressione (la bombola è a 260 bar). L'idorgeno lo trovi dove trattato articoli per saldatura.

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                                                  • #85
                                                    Solo ora leggo la discussione. Cavolo!!!!!! La notizia è quantomeno sconvolgente e sono sicuro della bontà dell'esperimento. Siamo però sicuri che da qualche parte non si incominci a remare contro per affossare il tutto? Spero che EnergeticAmbiente sia il motore incontaminato e incontaminabile che spinga questa straordinaria ricerca alla massima divulgazione per il raggiungimento di risultati fruibili da tutti.

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                                                    • #86
                                                      In alcuni interventi precedenti, è stato erroneamente riportato che il lavoro relativo al brevetto dell'Ing. Andrea Rossi nasce da una collaborazione tra Rossi, Focardi e Piantelli.
                                                      Con tutto il rispetto per la serietà del lavoro del Prof.Piantelli, il lavoro in oggetto nasce da un'invenzione di Andrea Rossi, che è stata testata e
                                                      collaudata in collaborazione con il Prof.Focardi.
                                                      L'apparato brevettato dal Rossi funziona in base a principi completamente diversi, anche se usa Nickel e Idrogeno; la differenza è dimostrata nella pratica delle applicazioni: la Leonardo Corporation sta costruendo impianti industriali dopo un collaudo durato anni durante i quali il modulo-Rossi ha prodotto kwh/h regolarmente, con affidabilità assoluta, accendendosi e spegnendosi con la regolarità di una caldaia.
                                                      Al contrario, come chiaramente emerge dalle pubblicazioni, i lavori del Prof.Piantelli, che non ha mai collaborato con l'Ing.Rossi, hanno generato pochi watts, in modalità irregolare e certamente non sufficiente per costruire una macchina costantemente funzionante.
                                                      Tantissimo rispetto per l'impegno del Prof.Piantelli, ma non confondiamo un tentativo di laboratorio capace di sporadiche produzioni di qualche decina di watts con un processo che genera energia in modo industrialmente regolabile ed affidabile.
                                                      Che quello che avviene dentro il reattore del Rossi, e che attualmente è ben noto al solo Rossi, sia profondamente diverso da quello che è avvenuto in altri laboratori non è un fatto teorico, ma un fatto pratico, facilmente osservabile confrontando la produzione di energia della macchina di Rossi con le altre.

                                                      Ufficio Stampa
                                                      Journal Of Nuclear Physics

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                                                      • #87
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                                                        Actually, Prof.Piantelli has never worked with Andrea Rossi.
                                                        The apparatus and the method of Andrea Rossi have generated a power plant which produces industrial amounts of energy, just turning on and
                                                        off a heater which produces many kWh/h every day, reliably, from years.
                                                        The work of Prof.Piantelli has generated a laboratory model, which generated few watts, in a non reliable and non repetitive way.
                                                        This is it because the process and apparatus are completely different and start from completely different bases, even if both use Nickel and
                                                        Hydrogen.

                                                        Press Office
                                                        Journal Of Nuclear Physics

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                                                        • #88
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                                                          Le foto mi fanno vedere che hai in costruzione un apparato simile al mio. Io ho usato un contenitore di acciaio inox.
                                                          Per l'idrogeno basta fare l'elettrolisi di acqua distillata separando i due elettrodi. Dal negativo ricavavo idrogeno che aspiravo entro il contenitore in cui avevo fatto il vuoto. In genere riempivo e svuotavo il recipiente più volte per avere una specie di lavaggio e aumentare la purezza.
                                                          Non credo che la resistenza da soli 50 watt riesca a portare molyo in alto la temperatura. La mia era di più di 200 W. Sai quando si supera i 200° la dispersione termica sale rapidamente. Anche con sistemi coibentati non è sempre facile spingere in alto la temperatura. La mia cella lavorava fino a 400°
                                                          Auguri
                                                          Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                                          Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                                          http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                                          • #89
                                                            Ciao Camillo, la quantità di polvere da portare a 400° è poca, si parla di massimo 1 grammo e direttamente a contatto con la resistenza, la quale non è a contatto con niente se non nei due punti estremi con il supporto ceramico, la zona che scalda è solo quella compresa tra questi due punti, quella resistenza è nominale di 50 watt ma può anche essere alimentata a 200 watt, per tanto vedremo di dare la giusta potenza fino a misurare la temperatura di 400°.So bene che essendoci idrogeno in pressione e un contenitore in alluminio la dispersione termica è alta, ma ci proviamo... nel caso non riuscissimo a tirare su di temperatura cambierò la resistenza e siamo aposto. Al momento uso nichel in polvere non idrogenato, e farò delle prove, nel caso non avrò risultati sto già pensando di nichelare un tubo di rame che infilerò sulla resistenza, la nichelatura di questo tubo la farò bicompionente, un pò come spiegavi tu, e lo caricherò di idrogeno il più possibile per poi fare la prova, ma intanto speriamo di ottenere già cosi qualche risultato. Fai conto che quel tubo che vedi regge pressioni di oltre 30 bar, quindi potremmo anche provare a tirare al massimo la pressione. Credo che entro fine settimana prossima avrò completato l'opera e accenderò l'apparecchio, di tanto in tanto darò aggiornamenti.

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                                                            • #90
                                                              Forse sto' dicendo una cretinata piu' grande di me'...!!!
                                                              Pensando e ripensando a cosa possa nasconderci il ns. caro ing. Rossi, vista la questione idrurazione del nichel, un flash neuronico mi a sflesciato la mente :
                                                              La questione del caricamento dell'idrogeno sul nichel assomiglia al trattamento di nitrurazione degli acciai o al trattamento di cementazione degli stessi. Nitrurazione = acciaio in atmosfera di azoto+/- 500C° , cementazione = acciaio in atmosfera di monossido di carbonio +/- 800C°.
                                                              Si ha cosi un lento assorbimento dei suddetti gas nel reticolo dell'acciaio, la penetrazione dipende dalla durata del trattamento, ore e ore per decimo di mm. di penetrazione.
                                                              Questo dovrebbe valere anche, e da quel che o capito lo e', per il nichel, cioe' idrurazione per via termica. ( ma va...lo sapevate gia' !!!) si ma la questione e'... ,alla fine nell'esperimento forse basta riscaldare la polvere con l'idrogeno per un lungo periodo nella quale si ha per primo l'idurazione saturazione e poi, forse il fenomeno tanto atteso...


                                                              Ho capito vado a fare altro...un saluto a tutti
                                                              Ultima modifica di SGF; 13-03-2010, 17:04.
                                                              Ciao
                                                              __________________________________________________ ___________________________________________
                                                              Stirling

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