Ciao a tutti,
sto definendo il mio impianto termico solare. Grosso modo potrebbe essere costituito da due moduli di CPC uno da 9 m2 ed un secondo di 3 m2, bollitore da 1000 litri ca. Il problema è come affrontare l’estate. L’abitazione è in zona “F” a 1000 m s.l.m., il tetto è inclinato di 21°.
Diffido del drain back ( ovviamente con un solo modulo di pannelli piani) perché ritengo che il lasciare senza liquido i pannelli d’estate causi importanti deformazioni del rame; inoltre il continuo riempimento e svuotamento dei tubi causa la formazione di incrostazioni all’interno dei tubi stessi per cui il rendimento dello scambio termico diminuisce sensibilmente.
Con i CPC lascerei il modulo da 3 m2 sempre attivo, mentre il modulo da 9 m2 lo coprirei a fine stagione fredda ovvero quando non uso più il riscaldamento ( metà maggio – giugno) e riattivandolo ad inizio settembre.
Allo scopo, avendo in progetto di ristrutturare il tetto disporrei due finestre del tipo “per uscita sul tetto” (VELUX) poste ai due lati del modulo da 5 m2, in prossimità delle quali farò installare 3 + 3 ganci ai quali agganciare la copertura dei pannelli. In questo modo rimanendo affacciato ad detta finestra potrò agevolmente stendere sul modulo il telo di copertura fissandone le funi ai ganci predisposti. Il telo di copertura sarà di materiale adatto a resistere alle intemperie, e corredato di cavetti in acciaio sui lati lunghi ed al centro atti a tener teso il telo sui pannelli coprendone anche i fianchi. È un lavoro di due ore per due persone, senza necessità di salire sul tetto.
D’altra parte che si fa ?
Preciso che le soluzioni finora viste su questo forum non mi hanno convinto (si proponeva ad esempio la dispersione di calore tramite uno scambiatore di calore esterno vicino al boiler ed un ventilatore che lo raffreddava).
Voi che fate ?
Cordiali saluti.
sto definendo il mio impianto termico solare. Grosso modo potrebbe essere costituito da due moduli di CPC uno da 9 m2 ed un secondo di 3 m2, bollitore da 1000 litri ca. Il problema è come affrontare l’estate. L’abitazione è in zona “F” a 1000 m s.l.m., il tetto è inclinato di 21°.
Diffido del drain back ( ovviamente con un solo modulo di pannelli piani) perché ritengo che il lasciare senza liquido i pannelli d’estate causi importanti deformazioni del rame; inoltre il continuo riempimento e svuotamento dei tubi causa la formazione di incrostazioni all’interno dei tubi stessi per cui il rendimento dello scambio termico diminuisce sensibilmente.
Con i CPC lascerei il modulo da 3 m2 sempre attivo, mentre il modulo da 9 m2 lo coprirei a fine stagione fredda ovvero quando non uso più il riscaldamento ( metà maggio – giugno) e riattivandolo ad inizio settembre.
Allo scopo, avendo in progetto di ristrutturare il tetto disporrei due finestre del tipo “per uscita sul tetto” (VELUX) poste ai due lati del modulo da 5 m2, in prossimità delle quali farò installare 3 + 3 ganci ai quali agganciare la copertura dei pannelli. In questo modo rimanendo affacciato ad detta finestra potrò agevolmente stendere sul modulo il telo di copertura fissandone le funi ai ganci predisposti. Il telo di copertura sarà di materiale adatto a resistere alle intemperie, e corredato di cavetti in acciaio sui lati lunghi ed al centro atti a tener teso il telo sui pannelli coprendone anche i fianchi. È un lavoro di due ore per due persone, senza necessità di salire sul tetto.
D’altra parte che si fa ?
Preciso che le soluzioni finora viste su questo forum non mi hanno convinto (si proponeva ad esempio la dispersione di calore tramite uno scambiatore di calore esterno vicino al boiler ed un ventilatore che lo raffreddava).
Voi che fate ?
Cordiali saluti.
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