Ho sempre avuto l’impressione che ci sia parecchia confusione sul concetto generico di “potenza” di un impianto fotovoltaico. Ora pur non essendo un tecnico, provo a fare una sintesi di quello che ho capito in questi mesi senza alcuna pretesa di essere esaustivo.
Ci sono diversi “parametri” che qualificano la “potenza” di un impianto fotovoltaico (con e senza accumulo). I parametri che ci interessano per capire di cosa stiamo parlando sono 5:
Più in dettaglio:
La potenza nominale dell’impianto è la somma tra il minor valore tra potenza cumulativa dei pannelli fotovoltaici e potenza dell'inverter fotovoltaico + la potenza dell'eventuale inverter interno del sistema di accumulo se connesso lato AC (leggasi tesla powerwall 2, SMA sunnyboy, sonnen batterie 10 e simili). Se l’accumulo è connesso lato dc all’inverter fotovoltaico (leggasi lg-resu7/10H, BYD battery box, pylontec, solarwatt, alpha ess e sonnen batterie hybrid e simili) allora, in deroga alla definizione stessa di accumulo secondo la norma CEI 0-21, la presenza di accumulo lato DC non influisce sulla potenza nominale. A tale riguardo la norma CEI-021 sembra contraddirsi. Infatti a pagina 16, paragrafo 3.68 dice chiaramente che
Mentre a pagina 78, paragrafo 8.5 recita così:
Il concetto viene ribadito ulteriormente nelle FAQ CEI relative all’accumulo.
Da quanto sopra esposto, per fare contenti tutti, l’accumulo lato DC è da considerarsi un generatore ininfluente ai fini del computo della potenza nominale dell’impianto (definizione mia).
Quindi un sistema come il mio (pannelli da 12,6 KWp, Inverter da 12,5 KW e accumulo da 13,5KWh con potenza inverter interno dell’accumulo di 5KW, ha una potenza nominale di 17,5KW. Se aggiungessi altre 2 batterie tesla powerwall 2 arriverei a 27,5KW. Se invece aggiungessi una seconda sezione di impianto con un inverter ibrido da 5KWp e una qualsiasi combinazione di batterie compatibili (realmente anche 50KWh), allora la potenza nominale dell’impianto diventerebbe “solo “22,5 KW a prescindere da quante batterie aggiungo.
documenti di riferimento:
https://www.ceinorme.it/doc/norme/01.../0-21_2019.pdf
FAQ 0-21
chiarimenti agenzia delle dogane sull’accumulo
https://www.adm.gov.it/portale/docum...b-8c9b6c57fa2e
Acronimi:
AC = corrente alternata
CC = corrente continua
SSP = Scambio sul Posto
TERNA = Terna in breve - Terna spa
Ci sono diversi “parametri” che qualificano la “potenza” di un impianto fotovoltaico (con e senza accumulo). I parametri che ci interessano per capire di cosa stiamo parlando sono 5:
- potenza nominale dell’impianto (che interessa a TERNA ed al gestore di rete e che determina l’eventuale obbligo di installare un Sistema di protezione di interfaccia esterno sopra gli 11.08 KW e un sistema di rincalzo sopra i 20KW). Si calcola secondo i principi della norma CEI 0-21 (vedi sotto). Tuttavia per l’agenzia delle dogane e, fino al V conto energia, anche per il MISE, potenza nominale è sinonimo di potenza di picco (vedi sotto)
- potenza di immissione richiesta (PIR) al gestore di rete che interessa solo il distributore di rete ma che determina, di fatto la necessità di passare eventualmente da monofase a trifase (di norma sopra i 6kW si ha l’obbligo della trifase, tuttavia se esplicitamente autorizzati dal gestore, si possono avere contratti monofase anche fino a 10KW tanto in prelievo quanto in immissione).La PIR determina, tra l’altro, una parte dei costi di “allaccio” alla rete ma il costo è fisso fino a 50KW (credo 100 euro fino a 50KW e 200 euro fino a 100KW).
- la potenza disponibile in prelievo ovvero la potenza istantanea in KW che la rete pubblica vi consente di prelevare attraverso il contatore domestico. Valgono le stesse regole dell’immissione (fino a 6KW e, se autorizzati, fino a 10KW si può restare in monofase). La differenza sostanziale è che per ciascun KW autorizzato in prelievo si paga una “quota potenza” fissa di circa 22 euro all’anno spalmato sui giorni fatturati in bolletta a prescindere dall’effettivo consumo. Questa quota dipende dalla potenza e non dal tipo di contratto monofase/trifase
- la potenza di picco (KWp) e cioè la potenza cumulativa che i pannelli fotovoltaici possono erogare (in CC) in condizioni standard. Questo parametro invece interessa il GSE, l’agenzia delle entrate e perfino l’agenzia delle dogane e determina, in sostanza, il regime fiscale ed il tipo di incentivi che si possono ottenere sull’energia immessa. In sostanza sopra i 20KWp di pannelli serve una partita iva, si diventa “officina elettrica” per le dogane e gli eventuali incentivi sono tassati SEMPRE anche lo SSP che invece è “esentasse” fino a 20KWp di PANNELLI FV. Ad essere pignoli, da febbraio di quest'anno l'agenzia delle dogane ha cambiato idea e la potenza dell'impianto ai fini delle accise e, quindi, dell'eventuale officina elettrica è la minore tra la potenze degli inverter e quelle del fotovoltaico (con e senza accumulo). In fondo al thread trovate il link alla faq specifica dell'Agenzia delle Dogane. Questa novità è clamorosa perchè, tetto permettendo, grazie al FV del nuovo ecobonus 110% (che non prevede SSP) potrete montare anche 25KWp di pannelli FV con inverter da 20KW o meno e tutto l'accumulo che volete...
- la potenza erogabile (che interessa solo all’utente per capire se l’impianto è sufficiente per i suoi bisogni senza dover prelevare continuamente dalla rete pubblica. In sostanza sono i KW (o meglio i KVA) che escono dall’inverter FV (in base alla produzione istantanea ergo in base al tipo di pannello, all’esposizione e all’irraggiamento ed alla temperatura) + i KW che possono uscire dal sistema di accumulo se connesso lato AC e se abbastanza carico. Quasi paradossalmente un grosso impianto FV con accumulo potrebbe benissimo richiedere una potenza in prelievo anche molto minore rispetto alla potenza di immissione (e quindi pagare meno costi fissi) se la potenza erogabile è sufficiente a patto di concentrare i grossi assorbimenti solo nei giorni di produzione con l’accumulo che interviene di volta in volta a “tamponare” repentine riduzioni nella produzione FV dovute a nuvole passeggere. Io non vi consiglio di farlo ma tecnicamente è possibile.
- la capacità dell’accumulo e di conseguenza anche l’eventuale potenza dell’inverter interno dell’accumulo se collegato lato AC. La capacità si misura in KWh. Quindi un accumulo da 10KWh è in grado di sostenere un carico elettrico da 1KW per 10 ore o un carico da 5KW per due ore. La potenza nominale interna dell’inverter dell’accumulo lato AC è la potenza in KW che l’accumulo è in grado di erogare in maniera continuativa. Talvolta viene indicata anche una potenza massima e il tempo per il quale questa potenza può essere sostenuta. Può essere anche un 30% in più della potenza nominale ma di solito è possibile sostenerla solo per pochissimi secondi.
Più in dettaglio:
La potenza nominale dell’impianto è la somma tra il minor valore tra potenza cumulativa dei pannelli fotovoltaici e potenza dell'inverter fotovoltaico + la potenza dell'eventuale inverter interno del sistema di accumulo se connesso lato AC (leggasi tesla powerwall 2, SMA sunnyboy, sonnen batterie 10 e simili). Se l’accumulo è connesso lato dc all’inverter fotovoltaico (leggasi lg-resu7/10H, BYD battery box, pylontec, solarwatt, alpha ess e sonnen batterie hybrid e simili) allora, in deroga alla definizione stessa di accumulo secondo la norma CEI 0-21, la presenza di accumulo lato DC non influisce sulla potenza nominale. A tale riguardo la norma CEI-021 sembra contraddirsi. Infatti a pagina 16, paragrafo 3.68 dice chiaramente che
“qualsiasi sistema di accumulo, anche se connesso sul lato dc di un impianto di produzione, è da ritenersi sempre un generatore”.
Mentre a pagina 78, paragrafo 8.5 recita così:
A parziale deroga di quanto sopra indicato, il caso dell’insieme costituito da uno o più generatori in CC e uno o più EESS (acronimo di Electric Energy Storage System ovvero sistema di accumulo di energia elettrica *ndGix), collegati sul bus DC di un medesimo inverter viene considerato come un unico generatore, al quale compete la fornitura di servizi alla rete. Ciò sia nel caso che le apparecchiature sullo stesso bus DC necessitino di un coordinamento da parte di un sistema di controllo presente (e quindi le suddette apparecchiature non siano indipendenti tra loro), sia nel caso che le apparecchiature sul bus DC si autoregolino tramite algoritmi indipendenti, purché non sia compromessa l’erogazione da parte dell’inverter dei servizi di rete richiesti. In tal caso, la potenza nominale dell’impianto di generazione da considerare è quella dell’inverter che connette il sistema alla rete. Quindi nel caso di un sistema FV da 20 kW con sistema di accumulo da 20 kW, collegati tra loro sul bus DC dell’unico inverter (da 20 KVA) verso la rete, la potenza da considerare è quella nominale dell’inverter.
Il concetto viene ribadito ulteriormente nelle FAQ CEI relative all’accumulo.
Da quanto sopra esposto, per fare contenti tutti, l’accumulo lato DC è da considerarsi un generatore ininfluente ai fini del computo della potenza nominale dell’impianto (definizione mia).
Quindi un sistema come il mio (pannelli da 12,6 KWp, Inverter da 12,5 KW e accumulo da 13,5KWh con potenza inverter interno dell’accumulo di 5KW, ha una potenza nominale di 17,5KW. Se aggiungessi altre 2 batterie tesla powerwall 2 arriverei a 27,5KW. Se invece aggiungessi una seconda sezione di impianto con un inverter ibrido da 5KWp e una qualsiasi combinazione di batterie compatibili (realmente anche 50KWh), allora la potenza nominale dell’impianto diventerebbe “solo “22,5 KW a prescindere da quante batterie aggiungo.
documenti di riferimento:
https://www.ceinorme.it/doc/norme/01.../0-21_2019.pdf
FAQ 0-21
chiarimenti agenzia delle dogane sull’accumulo
https://www.adm.gov.it/portale/docum...b-8c9b6c57fa2e
Acronimi:
AC = corrente alternata
CC = corrente continua
SSP = Scambio sul Posto
TERNA = Terna in breve - Terna spa
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