Dott Nord Est.....ti ringrazio per le tue risposte e i tuoi consigli, per la piastra mi hai convinto e mi farebbe anche risparmiare vista la mia idea iniziale, sul certificato non saprei dirti forse è veramente farlocco, la casa è una villetta indipendente su due livelli con intorno solo giardino e alberi, la mia idea per la caldaia a gas era che la stessa mandasse acqua calda alla sola piastra e basta (e di conseguenza tornare indietro tramite la stessa piastra con la sola spinta della caldaia) e la piastra col secondo circuito attivato dalla pompa del camino (camino spento) la portasse ai termofini ma forse mi sfugge qualcosa..........in merito al puffer, ripeto che attualmente non ho spazio e dovrei fare lavori per ricavare lo spazio necessario per poterlo montare, come andrei ad alimentarlo se il camino lo terrei acceso per periodi non lunghi e solo due mesi l'anno? Anche perchè il puffer se non sbaglio comparta anche modifiche all'impianto idrico tra collegamenti vari....a questo punto i reali vantaggi devono essere valutati in base alle proprie esigenze e alle potenzialità che si hanno considerato che una spesa in qualche modo deve avere un suo ritorno e vantaggio o sbaglio?
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Termocamino a vaso aperto e caldaia in blocco per bassa pressione
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Allora......il tuo ragionamento è perfettamente logico, non fa una grinza, ma segui il mio, i due impianti sono forniti di sistemi di sicurezza compreso la sovratemperatura e considerato che sono separati si possono influenzare fino ad un certo punto...... la caldaia può settare i parametri di temperatura dell'acqua e di ambiente ma considera che secondo la mia idea la stessa andrebbe a riscaldare una quantità d'acqua di molto inferiore a quella normale (penso 1/10 circa), quindi raggiungerebbe la temperatura impostata più velocemente e la manterrebbe con maggiore facilità il tutto con un consuno di gas molto inferiore, nel momento in cui imposti le temperature nella caldaia la stessa lavorerà per mantenere quei parametri, quindi se ipotizziamo 70 gradi di temperatura acqua impostati nella caldaia e consideriamo le perdite di carico del tragitto e della piastra nel circuito primario in teoria dovremmo avere circa 50/55 gradi in uscita dalla piastra per il circuito secondario significherebbe circa 50/45 gradi ai termosifoni, il tutto non considerando il TC e con un consuno di gas minimo, detto questo nel momento in cui il termostato della caldaia rileverà la temperatura ambiente da noi impostata, ipotizziamo 20 gradi, la caldaia andrà in standbay fino ad un abbassamento di temperatura per poi ripartire, il circuito secondario funzionerà con la sua pompa attivata manualmente o con il suo termostato, aggiungo inoltre che se dovessimo accendere anche il camino e quindi fornire più calore all'ambiente la caldaia andrebbe comunque in standbay e i due sistemi non lavorerebbero contemporaneamente. Facendo qualche ricerca ho trovato che per risparmiare sui consumi di gas alcuni condomini hanno messo in pratica questo sistema cioè della caldaia gas collegata soltanto ad un separatore a piastre e un circuito secondario attivato da pompe collegato ai termosifoni il tutto ovviamente ridimensionato per le necessità di un condominio, detto questo credo che la mia idea non è proprio buttata li ma possa funzionare.
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