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Collegamento pompa di calore e termocamino

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  • Collegamento pompa di calore e termocamino

    Ciao a tutti,

    scrivo qui consapevole dell'esperienza di chi frequenta il forum e sperando di ricevere una mano

    Sto ristrutturando una casa isolata e la ristrutturazione prevede la sostituzione di impianti preesistenti, tra cui il precedente di riscaldamento basato su termosifoni con un radiante a pavimento.

    Allo scopo ho acquistato una pompa di calore Daikin Rotex HPSU compact 508 8H/C BIV R1, pompa di calore compatta con accumulo di 500 litri e di tipo “Bivalente”, predisposta appunto per l’integrazione con un generatore a biomassa che avviene tramite un circuito passante che scambia calore con l’accumulo. Il generatore in questione è un termocamino Palazzetti Termopalex 78.

    Per l’integrazione mi sto ispirando allo schema Rotex che invio in allegato, solo che lo schema è piuttosto generale e alcuni aspetti non vengono trattati in dettaglio, ed è qui che avrei bisogno del vostro aiuto

    In dettaglio, per la parte idraulica:
    • Da altri schemi più dettagliati (forniti da Palazzetti per esempio, ma anche trovati in rete) risulta evidente che la linea di collegamento pompa di calore – generatore a biomassa debba prevedere l’installazione di un vaso di espansione a membrana. Ma non ho idea di come dimensionarlo correttamente e dove sarebbe meglio installarlo (linea di mandata o di ritorno, preferibilmente vicino alla pompa di calore)
    • Altre considerazioni da spendere per un’installazione a regola d’arte, in particolare in merito ai dispositivi di sicurezza da adottare.
    • La documentazione della pompa di calore recita questo avvertimento:

      ATTENZIONE!Se sullo scambiatore di calore per il caricamentodel bollitore Drucksolar(fig. 4-1 / fig. 4-2, pos. 8+9) viene collegatoun riscaldatore esterno (es.caldaia a legna), è possibile che laROTEX HPSU compact venga danneggiatao subisca danni irreparabili a causadi una temperatura di mandata eccessiva.? Limitare la temperatura di mandatadel riscaldatore esterno a max. 95°C.

      Sapete se tale temperatura di mandata è facilmente configurabile dalla centralina di un generico termocamino, e del Termopax in particolare? pensate che questa sola prescrizione sia sufficiente oppure è bene osservare anche altre precauzioni?


    Per la parte elettrica
    • La pompa di calore dovrà essere interfacciata con un sistema di domotica che sto realizzando io stesso. La domotica in questione rileva le temperature ambiente per ambiente e si occupa di attivare/disattivare la pdc in funzione della temperatura preimpostata, oltre che regolare i flussi dei circuiti del radiante a pavimento. Sempre dalla documentazione dovrebbe essere sufficiente far agire la domotica come se fosse un termostato ambiente, chiudendo o meno i circuiti come da schema (pagina 35, paragrafo 4.5.14). Risulta anche a voi?


    Qualsiasi aiuto potrete darmi sarà ben accetto, alla legittima osservazione "perchè non contatti la Rotex" rispondo che l'ho già fatto in passato ma rispondono in modo evasivo e/o delegando a tecnici esterni, e molta della parte impiantistica la sto realizzando io stesso (sempre cercando di fare le cose a regola d'arte, ovviamente)

    Grazie
    D.
    File allegati

  • #2
    Ciao FunMan,

    un tc che manda acqua a 95° sta per esplodere.
    Non ti preoccupare che quelle T non le raggiungerà mai (altrimenti sono veramente dolori e non per la pdc).

    Più che altro devi controllare che il serpentino nell'accumulo riesca a scaricare tutta la potenza del tc, anche se credo che, con una gestione attenta del tc, non tipo "forgia", potresti non avere grossi problemi anche se il tc sembra essere di una potenza eccessiva rispetto all'accumulo

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    • #3
      Originariamente inviato da Lore_ Visualizza il messaggio
      Ciao FunMan,

      un tc che manda acqua a 95° sta per esplodere.
      Non ti preoccupare che quelle T non le raggiungerà mai (altrimenti sono veramente dolori e non per la pdc).

      Più che altro devi controllare che il serpentino nell'accumulo riesca a scaricare tutta la potenza del tc, anche se credo che, con una gestione attenta del tc, non tipo "forgia", potresti non avere grossi problemi anche se il tc sembra essere di una potenza eccessiva rispetto all'accumulo
      Ciao Lore_,

      grazie per la risposta. Si effettivamente non ci dovrebbero essere problemi perché, come dici anche tu, un termocamino non arriverà verosimilmente mai a quelle temperature, però stavo ragionando in termine di sicurezza generali, se era possibile impostare il termocamino affinchè non mandi acqua oltre quella temperatura all'accumulo, facendo attivare i suoi dispositivi di sicurezza nel caso ci fosse ancora legna che brucia.

      Non pensavo che l'accumulo fosse sottodimensionato, il dimensionamento mi è stato fatto in funzione dei mq da riscaldare (120), c'è anche da dire che il termopalex non sarà sempre acceso, abitando in campagna mi piaceva l'idea di avere la fiamma, ed ho pensato che quando in uso potesse dare una mano alla pdc. Inoltre i due dispositivi distano 15 m circa, per quanto coibentata la linea un po' disperde.

      D.

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      • #4
        Ciao FunMan,

        non dico che il dimensionamento dell'accumulo sia sbagliato in base ai mq da scaldare, ma lo è in base alla potenza del tc scelto, comunque se lo farai andare per il piacere della fiamma non credo proprio avrai problemi.

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        • #5
          .... confermo che un termocamino è una fonte di calore "gestita" quindi adattabile a molte possibili soluzioni.

          Finalmente un utente che mette sullo stesso piano l' impianto/schema idraulico e la sua gestione (ovvero controllo e regolazioni, se intelligenti diventano domotici!).

          Si potrebbe pensare anche alla gestione dell' aria del termocamino, motorizzando la valvola/saracinesca di immissione aria comburente, se presente, tenuto conto delle T dell' accumulo. Idem la gestione della pdc, limitandone la potenza se all' esterno rileva T sotto i -7 e nello stesso momento T del termocamino acceso.....

          Il futuro vedrà controlli dei sistemi di riscaldamento sempre piu' intelligenti.... come nel fotovoltaico dove la gestione di certi carichi ormai è predeterminata dalle previsioni meteo.....

          Buon lavoro..... e viste le premesse, anche tu diventerai presto un esperto del tuo sistema!

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          • #6
            Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
            .... confermo che un termocamino è una fonte di calore "gestita" quindi adattabile a molte possibili soluzioni.

            Finalmente un utente che mette sullo stesso piano l' impianto/schema idraulico e la sua gestione (ovvero controllo e regolazioni, se intelligenti diventano domotici!).

            [...]

            Buon lavoro..... e viste le premesse, anche tu diventerai presto un esperto del tuo sistema!

            Ciao scresan,

            e grazie anche a te per la risposta. Beh si penso che l'impianto cosi come la gestione dello stesso sia una chiave importante in ottica efficientamento. Come dicevo la domotica la sto realizzando io (raspberry) ed ho il sospetto che non sarà facile interfacciarsi con i dispositivi ed avere supporto da parte dei produttori. Vabbè, una cosa per volta. Sugli altri aspetti che avevo sollevato nessun contributo?

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            • #7
              Ciao FunMan, il vaso di espansione nel circuito di collegamento con la pompa di calore serve per compensare la variazione di volume dell'acqua che avviene durante il riscaldamento. Se non metti il vaso di espansione, essendo un circuito chiuso rischi di rompere l'impianto. Il vaso lo dimensioni in base al contenuto d'acqua nel circuito e alla temperatura massima raggiunta dall'acqua.

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              • #8
                Originariamente inviato da changer74 Visualizza il messaggio
                Ciao FunMan, il vaso di espansione nel circuito di collegamento con la pompa di calore serve per compensare la variazione di volume dell'acqua che avviene durante il riscaldamento. Se non metti il vaso di espansione, essendo un circuito chiuso rischi di rompere l'impianto. Il vaso lo dimensioni in base al contenuto d'acqua nel circuito e alla temperatura massima raggiunta dall'acqua.
                Si questo mi era chiaro, solo che appunto vorrei sapere come dimensionarlo correttamente, non so c'è una qualche formula semplice che posso applicare? la temperatura massima dovrebbe essere sui 90 gradi, il circuito è composto da 17 metri circa di tubo in rame da 28 (quindi 17+17), sul termocamino c'è uno scambiatore a piastre nella pompa di calore uno scambiatore a serpentina...

                D.

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                • #9
                  ... ad occhio il vaso di espansione deve essere pari al 10% del volume d' acqua che sarà riscaldato.

                  Per i conti esatti, dai un' occhiata ai "quaderni della caleffi" che trovi sul loro sito..... e potrai divertirti con le formule!.... comprese le pressioni di precarico.

                  E' ovvio che su impianti con migliaia di litri di acqua il discorso vaso è legato ad un calcolo preciso, in quanto oltre alla sicurezza intrinseca dell' impianto.. incidono i costi di acquisto. Per un classico impianto casalingo la differenza di costo fra un vaso di 50 lt ed uno da 35 è minima.

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                  • #10
                    Buon giorno a tutti i partecipanti.

                    FunMan ho una curiosità da chiederti. Per il sistema Biv Rotex, il collegamento del termo camino corrisponde a quello del solare termico.
                    Nel caso di istallazione, anche, di un impianto solare termico, quest'ultimo va collegato ad una seconda serpentina, la cui mandata è da installare nella parte bassa del sistema di accumulo, mentre il ritorno (se non mi baglio) è posizionato in prossimità degli allacci (mandata e ritorno) del termo camino (o altro generatore).

                    Ciò premesso, volevo chiederti se il collegamento del termo camino, lo hai comunque fatto direttamente sulla serpentina appena descritta, oppure, se avevi previsto un sistema ausiliario di accumulo.
                    In questo caso, se non sbaglio, il fluido del termo camino non va in acqua tecnica ma circola solo ed esclusivamente nella serpentina adibita.
                    Ciò detto, hai verificato se il termo camino contribuisce ad alimentare il riscaldamento a pavimento? oppure fluisce esclusivamente nell'acqua calda sanitaria?
                    In ultimo ti chiedo se riesci (senza domotica) a parzializzare il funzionamento della pdc con quello del termo camino. Intendo dire: Termo camino acceso (produzione sufficiente di fluido per alimentare acqua tecnica e acqua sanitaria) e pdc spenta.

                    Ti chiedo questo perché anche io mi sono trovato nella tua stessa situazione. Stesso prodotto Daikin, differente apparecchio a legna (nel mio caso un focolare idro).

                    Grazie mille

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                    • #11
                      Buongiorno a tutti,
                      mi scuso se riesumo questo thread un po' vecchiotto, ma io ho intenzione di affrontare un problema simile.
                      Vorrei sostituire la vecchia caldaia a metano (di 20 anni) con una pompa di calore.
                      Attualmente nella mia casa (circa 150 mq riscaldati con impianto a radiatori) ho la caldaia a metano a cui qualche anno fa ho aggiunto una termostufa ad accumulo e un puffer di 500 lt che uso per riscaldamento e anche per acs tramite serpentina annegata nell'acqua tecnica. La caldaia (30kW) immette direttamente nell'acqua tecnica, mentre la termostufa (13 kW all'acqua) va nella serpentina alta del puffer.
                      La mia domanda è: esistono pompe di calore che riscaldano un puffer 'esterno' già presente?
                      Cioè nella mia situazione posso installare una pdc e mantenere il mio puffer?
                      Grazie
                      Andrea

                      Commenta


                      • #12
                        La pompa di calore, sempre se hai gli attacchi nel puffer, puoi collegarla ..ma con impianto a radiatori non va bene mettere la pompa di calore in quanto la p.d.c. non riesce a raggiungere la temperatura utile per il funzionamento ottimale dei radiatori.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da changer74 Visualizza il messaggio
                          ma con impianto a radiatori non va bene mettere la pompa di calore in quanto la p.d.c. non riesce a raggiungere la temperatura utile per il funzionamento ottimale dei radiatori.
                          Questo non è vero.
                          Dipende da quanta potenza emettono i tuoi radiatori ad una temperatura consona per le PDC, se ad esempio a 40° ti danno ciò di cui la casa ha bisogno nell'arco delle 24h non c'è nessuna controindicazione.

                          Io ho PDC in diretta sull'impianto e faccio ACS usando il PIT (che può accogliere anche altri generatori eventualmente) che tengo a 48°.
                          Monti prenestini (RM) - 1885gg
                          LG Therma V Split R32 9kW + ECO COMBI1 500lt (impianto a termosifoni)
                          Fotovoltaico 4.76 kWp

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                          • #14
                            Originariamente inviato da changer74 Visualizza il messaggio
                            ma con impianto a radiatori non va bene mettere la pompa di calore in quanto la p.d.c. non riesce a raggiungere la temperatura utile per il funzionamento ottimale dei radiatori.
                            E tutti quelli che qui hanno PDC con radiaori vanno in letargo di inverno e riescono col disgelo primaverile?
                            AUTO BANNATO

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                            • #15
                              raffaelem: io uso la caldaia a metano come 'backup' e nelle mezze stagioni, la faccio funzionare a 50-55 gradi massimo, i radiatori così mi fanno il calore sufficiente. Ma non mi va di far andare la pdc in diretta sull'impianto come a te.
                              PS: che cos'è il PIT?
                              Posso alimentare il puffer con due sorgenti: termostufa e pdc ? O meglio: ne ottengo un beneficio tangibile (nell'ottica di installare nel contempo il fotovoltaico) oppure è meglio tengo la mia vecchia caldaia a metano?

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