Buongiorno e complimenti per i forum, vi seguivo per curiosità e mi sono iscritto perchè avrei bisogno dei vostri consigli. Ecco il problema e il contesto:
Ho trascorso il primo inverno in una casa acquistata nel 2019, da Dicembre 2019 a marzo 2020 ho consumato circa 700mc di gas metano (escludo che ci siano perdite).
- Abitazione del 1996 in villa singola, non coibentata, finestre in alluminio con doppio vetro (ma da sostituire), 2 livelli fuori terra per un totale di 160 mq.
- Posizione Roma sud
- Impianto di riscaldamento con termosifoni (sostituiti ed ampliati durante le ristrutturazione interna)
- Caldaia Savio a camera aperta (non ho presente il modello, me è posta all'esterno e si vede la fiamma - avrà almeno 8 anni)
- Cronotermostato interno classico impostato a temperature normali 19C°. La temperatura raggiunta era praticamente sempre al di sotto dei 19C°, quindi la caldaia in inverno una volta accesa, restava sempre in funzione finchè non staccavo per andare a letto o uscire di casa.
- Tempo di funzionamento caldaia circa 5h al giorno da dicembre a marzo.
- Camino a legna in salone (che era acceso in contemporanea ai termosifoni per rendere l'ambiente confortevole)
Il comfort non è stato un problema, ma quando ho visto i consumi mi sono spaventato.
Per il prossimo inverno la priorità serebbe limitare i consumi mantenendo il comfort. So che devo rifare finestre e coibentazione ma vorrei partire dal lato lato impianti.
Stavo pensando di inserire nel mio camino a legna un TC idro, visto che la zona caldaia e tubazioni è direttamente alle spalle di esso, il lavoro si dovrebbe semplificare. Ma visto che ho una caldaia scadente e di una certa età (almeno credo) stavo pensando che sostituendo quest'ultima con una di ultima generazione potrei otterrei gli stessi benefici in termini di risparmio con una spesa inferiore. in questo caso la abbinerei ad un inserto a legna ventilato solo per il piano terra.
Voi cosa fareste, TC idro di qualità, oppure nuova caldaia e inserto a legna ad aria?
Spero di avervi fornito abbastanza elementi, nel frattempo vi ringrazio.
Ho trascorso il primo inverno in una casa acquistata nel 2019, da Dicembre 2019 a marzo 2020 ho consumato circa 700mc di gas metano (escludo che ci siano perdite).
- Abitazione del 1996 in villa singola, non coibentata, finestre in alluminio con doppio vetro (ma da sostituire), 2 livelli fuori terra per un totale di 160 mq.
- Posizione Roma sud
- Impianto di riscaldamento con termosifoni (sostituiti ed ampliati durante le ristrutturazione interna)
- Caldaia Savio a camera aperta (non ho presente il modello, me è posta all'esterno e si vede la fiamma - avrà almeno 8 anni)
- Cronotermostato interno classico impostato a temperature normali 19C°. La temperatura raggiunta era praticamente sempre al di sotto dei 19C°, quindi la caldaia in inverno una volta accesa, restava sempre in funzione finchè non staccavo per andare a letto o uscire di casa.
- Tempo di funzionamento caldaia circa 5h al giorno da dicembre a marzo.
- Camino a legna in salone (che era acceso in contemporanea ai termosifoni per rendere l'ambiente confortevole)
Il comfort non è stato un problema, ma quando ho visto i consumi mi sono spaventato.
Per il prossimo inverno la priorità serebbe limitare i consumi mantenendo il comfort. So che devo rifare finestre e coibentazione ma vorrei partire dal lato lato impianti.
Stavo pensando di inserire nel mio camino a legna un TC idro, visto che la zona caldaia e tubazioni è direttamente alle spalle di esso, il lavoro si dovrebbe semplificare. Ma visto che ho una caldaia scadente e di una certa età (almeno credo) stavo pensando che sostituendo quest'ultima con una di ultima generazione potrei otterrei gli stessi benefici in termini di risparmio con una spesa inferiore. in questo caso la abbinerei ad un inserto a legna ventilato solo per il piano terra.
Voi cosa fareste, TC idro di qualità, oppure nuova caldaia e inserto a legna ad aria?
Spero di avervi fornito abbastanza elementi, nel frattempo vi ringrazio.
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