Lo "scaldino": replica Lenr tipo Rossi-Focardi - EnergeticAmbiente.it

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Lo "scaldino": replica Lenr tipo Rossi-Focardi

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  • #31
    Originariamente inviato da pino81 Visualizza il messaggio
    pensavo che fosse proprio la stato ionizzato della materia che favorisse la termofusione nucleare
    La ionizzazione è una conseguenza delle altissime temperature necessarie. A quelle temperature, gli elettroni sono talmente eccitati da poter "fuggire" dall'attrazione del nucleo.

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    • #32
      Originariamente inviato da pino81 Visualizza il messaggio
      perchè non provate a realizzare un generatore di questa fattura..
      Lo stanno già facendo sia all'ENEA che al CNR, anche un vecchio utente "smanettone" del forum lo sta facendo da diverso tempo.
      una goccia d'acqua deionizzata e bidistillata ad una analisi specifica degli elementi in essa contenuti in ppb (parti per miliardo) risulta possedere in se tutti gli elementi che compongono il nostro pianeta ad eccezione delle terre rare, è in pratica la nostra impronta digitale.

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      • #33
        Primi passi

        Carissimi tutti,

        purtroppo il lavoro - che è necessario per vivere!!! - mi "chela" per troppo tempo e così me ne rimane poco per quanto mi sono prefisso di fare con questo post...

        In ogni caso, un pochino sono riuscito a trovarne e così ho aggiunto qualche pezzo al puzzle che ho in mente: mi sono procurato i primi materiali.

        1- Nichel: ho parlato personalmente ieri con un ingegnere di lunga esperienza lavorativa che "conduce" una ditta di ricoperture galvaniche: mi ha spiegato MOLTE cose interessanti (e pratiche, che non si trovano facilmente nei libri...!) sui processi di riduzione di ioni metallici al catodo.
        Non gli ho parlato direttamente di quello che ho in mente, diciamo che l'ho contattato con la "scusa" di dover riprodurre nel nostro laboratorio al lavoro un processo di cromatura delle materie plastiche... questo perchè non fosse "prevenuto" e mi raccontasse un po' di "trucchetti", non voglio esser preso per matto finchè non mi verranno a prendere degli uomini in camice bianco

        Soprattutto vi devo dire che sono rimasto colpito quando mi ha messo in guardia su QUANTO l'H sia un competitore molto deciso degli ioni cromato e Ni 2+: non è affatto facile riuscire a fare buone ricoperture metalliche galvaniche, perchè comunque gran parte dell'energia elettrica trasmessa agli elettrodi viene impiegata per fare... elettrolisi dell'H2O... in pratica, si sviluppa tanto H2 in una galvanica!
        E tanto si infiltra anche nella deposizione. E a me questo "difetto" potrebbe anche andare molto bene, avere una deposizione di Ni "gonfio" di H2.

        Mi ha fatto gentile omaggio di un piccolo "crown" di Ni, che è il tipo di anodo che si usa adesso per fare le nichelature. Ha il vantaggio di essere Ni deposto per via elettrochimica in maniera molto tenace e che pertanto nel processo si "disfa" in maniera molto regolare. Essendo un oggetto "piccolino" in linea di massima non può essere usato "tal quale" come anodo... ma di solito viene immerso in soluzione in appositi sacchetti di Ti, il potenziale redox poi fa si che si ossidi il Ni ovviamente, e non il Ti che ha potenziale di ossidazione molto più elevato.

        Ho preso anche un "vecchio" anodo in Ni, del tipo in uso fino a una ventina di anni fa... questo invece è la classica placchetta, molto ossidata e immagino anche con depositi di "altro", visto il colore (verde il NiO, marroni forse il NiCl2? o vi si è depositato ossido/idrossido di Fe?)

        In linea di massima, userò il crown, anche se il mio "consulente" mi ha detto che la placchetta andrà benissimo, è un Ni piuttosto BEN disposto a ossidarsi, e che - con qualche passaggio elettrolitico - può essere purificato del tutto.

        Mi ha anche fatto notare i "crateri" dovuti all'ossidazione preferenziale in certe zone: l'ossidazione e la riduzione NON viaggiano in maniera uniforme sulle superfici...

        IL MIO PRIMO SCOPO ADESSO è:

        - fare delle nichelature successive, ovvero nichelare un oggetto e poi usare quell'oggetto per nichelarne altri... in modo da ottenere quanto più possibile alla fine una ricopertura di nichel "puro".
        E anche gonfio di H2...

        Infine, nella mia chiacchierata con l'ing. "Galvanico" , mi ha colpito molto il concetto di "densità di carica", motivo per cui mi sono risolto a pensare i miei primi esperimenti utilizzando - se possibile!!! - quanto al punto 2

        2- ecco qui: diciamo che NON avendo mai condotto elettrolisi/ricoperture di metalli di persona... ehm... NON ho quello strumento (fondamentalmente un trasformatore con la possibilità di variare ddp (V) e corrente (A)in uscita, giusto?) che quindi in pratica trasforma la corrente alternata (AC) di rete a 50 Hz in corrente continua (DC).

        Ora, senza perdermi in dettagli circa la corrente, le forme delle onde, etc etc... che magari si riveleranno importanti ma forse anche no... il mio primo obiettivo di ottenere delle nichelature ho pensato di "tentarlo" con quanto ho già a mia disposizione.
        Mi serve della DC?
        Ebbene, ho raccattato almeno una dozzina di vecchi trasformatori di computer portatili, telefonini cellulari, rasoi... che evidentemente avevo tenuto allo scopo e adesso come primo "step" proverò cosa succede con quelli come f.e.m.

        Vi allego una foto anche di due di questi trasformatorini, ne ho con ddp che varia da 2-3 volts fino a un max di 18,5 volts... e output di corrente da 2-300 mA fino a 3,5 A.

        Secondo me per una buona elettrolisi dovrebbero essere più che sufficienti. Per far "muovere" il Ni non lo so, ma lo vediamo a breve .

        3- substrati per nichelatura.

        Come ho anticipato, io vorrei ottenere dei catodi porosi in Ni (o anche ricoperti in Ni poroso, perchè no?!) e quindi ho pensato che potrebbe essere utile allo scopo partire già da qualcosa di "poroso", in modo che il nostro amico Ni ci si aggrappi e "crescendo" non faccia mai uno straterello uniforme in spessore... ma rimanga in qualche maniera una struttura con tanti "vuoti"...

        Ho pensato quindi di utilizzare come "substrati" per le mie ricoperture delle reticelle da setacciatura che usiamo qui per vari utilizzi, fondamentalmente nei setacci per separare il polverino dalla granella dei nostri materiali.
        Ne ho a disposizione con maglie abbastanza fini, vi fotografo la maglia da 1 mm, quella da 0,3 mm e nel setaccino abbiamo anche una maglia davvero molto fine... 0,04 mm - e con 40 micron credo che cominciamo ad essere molto vicini alle particelle che si trovano nell'Ecat - speriamo che funzioni davvero, a proposito!!!

        Le reti sono in acciaio, ovvero una lega di Fe con altri elementi che lo rendono inossidabile.
        Non mi ricordo esattamente di quale acciaio si tratta... ma tanto lo vogliamo ricoprire...

        Di queste reti, ne ho anche alcune in lega di Fe non inossidabile e quindi magnetiche, ma credo che importi poco: in ogni caso voglio usarle come catodi per fare depositare il nostro buon Ni e poi usare questi "elettrodi ricoperti" in esperimenti a seguire.

        Ok.
        Ok, penso di avervi annoiato abbastanza.
        Adesso vedo se riesco a postarvi le foto e poi ci rivediamo settimana prossima! Buoni esperimenti a tutti!!!
        File allegati

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        • #34
          Originariamente inviato da Armando de Para Visualizza il messaggio
          ....anche un vecchio utente "smanettone" del forum lo sta facendo da diverso tempo.
          Parli di Vulcano vero.... io non sono poi così vecchio anche se è da un pò di anni che lo faccio anche io

          @Wutki
          Per l'alimentatore ti invito a comprarti qualcosa di un pò più affidabile,
          non costano molto e nelle fiere dell'elettronica li trovi a 50-60€, che sia regolabile, 0-30V e almeno 5A. Temo che gli alimetatori che hai a disposizione tu non vadano poi così bene, sopprattutto perchè non credo siano regolabili e protetti contro i cortocircuiti e fidati ogni tanto capita.
          Poi l'assorbimento della corrente varia di parecchio durante l'elettrolisi, sia per il variare del ph dell'elettrolita, che della temperatura sia della superfice degli elettrodi stessi che si riducono e crescono, e quindi devi poter variare la tensione.
          Ciao.
          "Non date da mangiare ai troll"
          http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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          • #35
            Ciao GabriChan,

            non è che mi puoi dove posso trovare il trasformatore con variazione di corrente e ddp?
            Ok per PM, non fare pubblicità qui

            Secondo punto: tieni presente che io NON voglio fare GDPE, al momento niente luccioline subacquee e quindi non mi serve tanta potenza (volt x ampere).
            Ma ovviamente devo riuscire a fare quello che ho in mente, sennò passo il tempo a vedere le bollicine di H2...

            Grazie per l'aiuto, ciao!

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            • #36
              Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
              Parli di Vulcano vero.... io non sono poi così vecchio anche se è da un pò di anni che lo faccio anche io
              non capisco.., se come sostenete questo tipo di cella produce un surpluss di energia occorrono degli ANNI per realizzare un generatore simile (o quanto meno un cella che si autosostiene energeticamente) da parte del CNR o l'ENEA o vulcano oppure ancora da gabrichan ? cioè tutti concordano nell'affermare che la luna sia dentro al pozzo, ma nessuno che scenda giù nel tentativo d'acciuffarla ????

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              • #37
                Originariamente inviato da pino81 Visualizza il messaggio
                tutti concordano nell'affermare che la luna sia dentro al pozzo, ma nessuno che scenda giù nel tentativo d'acciuffarla ????
                Se anche scendessero, acchiapperebbero un'illusione perché tale è la luna dentro al pozzo.

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                • #38
                  Gurda che fare quel tipo di misura è forse una delle cose più complicate che ci possano essere, infatti quantum leap che ci lavora da anni può dirti che non è una cosa poi così facile.
                  Io mi sono dedicato alle trasmutazioni, rinunciando a misurare l'energia, anche se in realtà il cop c'è ed è tra 1 e 3 volore ancora troppo basso per essere appetibile.
                  Valore misurato rimanendo nel range degli "schioppettii" e non formando il plasma.
                  Ma stiamo andando fuori argomento, c'è la discussione sulla iorio cirillo, se vuoi continuiamo li.

                  @wutki maglio sempre averla un pochino di potenza in "più" che dover aspettere ore per fare un po di elettrolisi.
                  Ciao.
                  "Non date da mangiare ai troll"
                  http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                  • #39
                    @GabriChan: grazie per l'aiuto in PM!

                    Concordo sul fatto che è meglio averla, un po' di potenza in più, e soprattutto concordo che sia utile averla regolabile... ma sono meno d'accordo sul fatto che sia necessario per andare veloce, al fine di realizzare quello che stiamo cercando di dimostrare.

                    Forse occorre proprio andare lentamente, almeno all'inizio.
                    Star lì ad aspettare e "curare" per lunghe ore un'elettrolisi o una deposizione...

                    Se questa "Arte" delle Lenr è più vicina all'Alchimia del passato che alle scienze "moderne", beh... bisognerebbe rileggere in questa chiave un po' tutti i testi alchemici che parlano di un "percorso iniziatico" da fare.
                    Forse bisognerebbe innanzitutto ripensare a quali "strumenti" potevano avere effettivamente tra le mani, gli alchimisti.

                    Volta secondo voi ha inventato la pila o no?
                    Che se ne sia preso il merito, questo è certo: ma forse la corrente derivante da processi chimici di ossido riduzione era già nota... prima...

                    E quanti volt, ma soprattutto quanti ampere si può arrivare a tirare fuori da una pila simile alla sua, o da un sistema analogo?

                    Vi dico questo perchè forse - ai fini di ottenere le trasmutazioni e anche di vedere SE si riesce poi a cavarne energia in eccesso - è deleterio buttare nel sistema "troppa energia tutta insieme".

                    Noi purtroppo non sappiamo SE Rossi ha davvero scoperto che avviene "qualcosa" tra il Ni e l'H2 nel suo gatto, ma lo speriamo!
                    E sembrerebbe abbastanza certo che - quando lo vuole far smettere di fare le fusa - gli da una bottarella di energia.
                    Scalda.
                    Scaldando, fa rimbalzare e vibrare tutto un po' più velocemente di quanto è necessario e così "controlla" la reazione - dice lui...

                    Ora io sono ancora ben lontano, in questo "percorso" , da avere in mano anche solo gli elettrodi con cui poi vorrei arrivare a produrre l'H2... ma ieri ho capito che se si vuole fare una bella nichelatura BEN aderente e POCO porosa, ALLORA bisogna usare tanta densità di corrente.
                    Solo che io NON voglio fare una bella nichelatura, voglio fare l'opposto.

                    Le mie retine di Fe, per fare quello che ho in mente, devono ricoprirsi di Ni un po' schifoso, poroso, soffiato, sfaldabile, gonfio di H2.
                    Secondo me per fare 'sta ciofeca pochi volt e pochi ampere dovrebbero bastare...
                    E magari, senza fretta, prima di piazzare tutto nei vasetti mi lancio anche in qualche calcolo con l'equazione di Nernst.

                    Ma non adesso, forse da lunedì. Meglio non correre troppo

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                    • #40
                      mi dispiace, ma fin tanto che non vedrò una cella funzionante senza alcun apporto di energie esterne resterò del parere che con la fusione fredda non si abbia alcun guadagno energetico se è come dici tu Gabrichan che si ha un cop da 1 a 3 allora avremo da tempo risolto i problemi energetici, fermo restando che avvengano delle reazioni nucleari (come dimostrato dalla presenza di elementi prima assenti dopo la reazione) ciò non significa che si abbia una surpluss di energia, perchè se è per questo anche il fusore di farnsworth al deuterio genera una reazione nucleare ma non per questo sia in overunity,o perlomeno, quando genera energia in eccesso come ostacolo fondamentale si dissolve l'elettrodo interno..
                      Ultima modifica di pino81; 02-07-2011, 19:26.

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                      • #41
                        A tutti gli smanettoni che si stanno cimentando con alterne fortune nella FF . Vi voglio passare una mia esperienza che non
                        so se sia positiva o di qualche valenza energetica provateci!
                        Tempo fa ho costruito una cella elettrolitica con del vetro da 5 mm un parallelopipedo che doveva contenere 1 litro di acqua pesante dal costo proibitivo di 600 US$ l'ho divisa in 2 parti con
                        un vetro forato al centro e nel medesimo ho messo un dischetto di materiale poroso (fibra ceramica) ho aggiunto del carbonato di sodio (soda) e come anodo e catodo 2 piaste di nichel sul fondo. Ho provveduto ad isolare i fili che portavano la corrente (120 V cc) e sopra la piastra negativa ho versato
                        della polvere finissima di nichel. Ho dato corrente e dopo un certo tempo la temperatura tra le due celle era rispettivamen-
                        te di 50C° al polo positivo e di circa 80 C° al polo negativo, il
                        termometro elettronico di non eccelsa qualità dava i numeri,e ho pensato che si fosse rotto,ma fuori dal liquido funzionava
                        perfettamente . Evidentemente,almeno questa è la mia ipotesi
                        la polvere di nichel faceva la differenza. non ho più ripetuto lo
                        esperimento poichè penso che al di là di una dimostrazione di
                        principio sia poi molto difficile utilizzare praticamente questo
                        per il momento ipotetico eccesso di calore. Sono passato alla
                        sperimentazione di un tipo di E-CAT che teoricamente dovreb-
                        be darmi mdelle rese energetiche di maggior soddisfazione .
                        Se avete bisogno di chiarimenti sono a disposizione.

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                        • #42
                          Prime prove e inciampi...

                          Buongiorno a tutti!

                          E' stata una settimana davvero intensa e piena di "studio", per cercare di avvicinarmi al mio scopo.
                          Ricordo a tutti che vorrei realizzare:

                          - cella elettrolitica, con catodo in "rete" di Nichel parzialmente immerso
                          - mantenere l'H2 sviluppato per elettrolisi attorno alla porzione di catodo "fuori acqua", con un sistema tipo "bicchiere capovolto"
                          - osservare eventuali fenomeni inusuali...

                          Per fare questo, avevo bisogno innanzitutto dei materiali adatti.
                          Al momento, non disponendo della rete a maglie fini in Ni (idealmente non più di qualche decina di micron come "luce") avevo pensato di ricoprire per via galvanica una corrispondente rete in acciaio.

                          Ho quindi studiato la tecnologia applicativa (pH, tensioni, bagni...) di questo tipo di nichelatura e poi ho acquistato quanto pensavo fosse necessario.
                          Non voglio farvela troppo lunga, anche perchè in ultima analisi è il resoconto di un'esperienza fallimentare.
                          Fondamentalmente ho utilizzato:

                          - acido sotto forma di... aceto! Che è pur sempre CH3COOH in concentrazione 1 molare ed è molto economico
                          - sali per incrementare la conducibilità della soluzione (NaCl e NaHCO3)
                          - bagno di nichelatura come "extrema ratio", una miscela di NiCl2 e NiSO4

                          Le reti metalliche che ho utilizzato sono state due: una con luce da 0,3 mm circa e l'altra con luce da 0,04 mm.

                          Ho sperimentato utilizzando fondamentalmente 2 tensioni diverse in CC: 5.7 volts e 12 volts, ottenuti da un alimentatore per hard disk in disuso.

                          Per una buona ricopertura galvanica, occorre prima di tutto "sgrassare" il supporto. Ho fatto varie prove di "sgrassatura" elettrolitica, per poi decidere di procedere dopo un "semplice" lavaggio in aceto, effettuato riscaldando il supporto per pochi secondi in microonde con aceto.

                          Procedevo poi a collegare il supporto da ricoprire come catodo, all'anodo ho utilizzato sempre delle barrettine di zinco metallico.
                          Tralascio ogni considerazione sulle prove fatte con varie "geometrie", perchè vorrei semplicemente fare il punto su quanto sperimentato senza annoiarvi TROPPO!
                          Anche "l'inquinamento" da specie estranee può essere un problema e bisogna tenerne conto nella preparazione della soluzione, negli elettrodi da usare, nei collegamenti elettrici, etc etc...

                          Comunque, il PROBLEMA PRINCIPALE nella nichelatura galvanica è il controllo in continuo del pH della soluzione. Idealmente il pH dovrebbe restare intorno a 5-5,5... ovvero debolmente acido.
                          Siccome l'H+ si scarica "in concorrenza" con il Ni2+ al catodo, il pH tende a salire durante l'operazione di nichelatura.

                          Nel momento in cui il pH sale a valori di 6 o superiori il Ni2+ in soluzione PRECIPITA sotto forma di Ni(OH)2 verde.
                          Un "rifornimento" di H+ (basta mettere un po' di aceto) riporta il pH a valori per cui l'idrossido di Ni si scioglie e il Ni2+ diventa nuovamente disponibile... ma ho mio malgrado verificato che è molto difficile governare il processo usando un catodo "reticella".

                          Infatti, non ho avuto nessuna difficoltà a nichelare una monetina in lega di rame (un 5 centesimi di euro): nel momento in cui vedevo un affioramento verdognolo al limite "rinforzavo" un poco l'acido.
                          Ma la monetina ha "poca" superficie rispetto a una rete di ugual dimensione!

                          Come soluzione elettrolitica di base, dopo le primissime prove ho utilizzato sempre 9/10 di acqua con 1/10 di "soluzione tampone" acetica, in pratica lavoravo in una soluzione 0,1 M di acido acetico e NaCl.
                          Aggiungendo aceto o anche la soluzione di cui sopra, il Ni tornava disponibile e a depositarsi, per quanto sempre in "antagonismo" con l'H+ al catodo.

                          Anche la nichelatura della rete in acciaio con luce 0,3 mm è riuscita abbastanza bene: siccome però dopo alcune ore non vedevo apprezzabilmente diminuire lo spazio tra i fili metallici, ho deciso di procedere utilizzando la reticella fine.

                          Ma le mie esperienze con la reticella in acciaio fine sono state invece senza successo... proprio perchè la rete così fine SCARICA davvero MOLTO MOLTO bene l'H+, che infatti dà un'effervescenza diffusa e vivacissima anche con bassi voltaggi come quelli che ho utilizzato.

                          In pratica, sulla rete proprio per via della sua geometria ci sono moltissimi "siti" a disposizione dell'H+, che così si scarica e diminuisce la sua concentrazione "locale"... quindi proprio sulla reticella sottraiamo troppo l'H+.
                          E il Ni2+ quando arriva alla reticella-catodo incontra un pH troppo basico: così diventa idrossido verde, precipita e non si deposita.

                          Oppure peggio: si deposita o meglio "appiccica" come tale, e rimane sulla rete una mucillagine verde di idrossido di Ni!

                          Ho ovviamente utilizzato un'ancoretta magnetica per mantenere in agitazione e quindi omogenea la soluzione, ma dovete immaginare che i forellini già molto piccoli della rete-catodo si chiudono via via che il Ni si deposita e così l'effetto dell'agitazione diventa via via inutile.

                          E se appena permettiamo al Ni(OH)2 di "otturare" i fori, il problema diventa quasi insormontabile, bisogna acidificare in gran fretta sul catodo...

                          Il peggior risultato l'ho avuto poi con il bagno di nichelatura che evidentemente "soffre" troppo l'aumento di pH: questo perchè la concentrazione di ioni Ni2+ è molto alta e quindi il prodotto di solubilità (il valore complessivo della concentrazione di OH- e Ni2+) viene raggiunto molto in fretta, appena l'idrolisi sottrae H+ alla soluzione...

                          Ecco, questo in estrema sintesi il resoconto di una settimana di prove.
                          Ad ogni modo, è stato davvero educativo: in queste prime esperienze ho avuto modo di riscoprire molte nozioni di elettrochimica un po' "sepolte" da anni di pratica con ALTRO.
                          Soprattutto ho verificato per via sperimentale che la mia intuizione a proposito della reticella fine è corretta: se un catodo in rete è in grado di abbassare rapidamente il pH locale di una soluzione, significa che è in grado di svolgere molto H2 in poco tempo.
                          In altri termini: ha molti siti a disposizione dell'H+/H2... e chissà come si comporterà una reticella in Ni in atmosfera di H2.

                          Chiudo, per adesso: oggi ho fatto richiesta a due fornitori di tele metalliche che usiamo come setacci di qualche tela in "filo" di Ni puro.
                          Uno mi ha già dato risposta telefonicamente, e a questo punto aspetto CON FIDUCIA!

                          Alla prossima...

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                          • #43
                            Ciao wutki71 hai risposto gia indirettamente alle domanda che volevo farti in provato.
                            Anche io ho fatto una prova simile e anche a me si è formata quella melma verdastra, provero ad rinpinguare con l'acido mammano di forma.
                            "Non date da mangiare ai troll"
                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                            • #44
                              Buon giorno a tutti, seguo in silenzio i vostri post, non potendo intervenire vista la scarsa (pressoché nulla) conoscenza del dispositivo in questione (mi riprometto di studiarlo il prima possibile).
                              Se le accettate ugualmente avrei però un paio di idee che potrebbero fare al caso vostro:
                              - Per quanto riguarda il catalizzatore, come giustamente afferma wutki71, dev'essere, oltre che in nichel il più poroso possibile.. perché allora non utilizzare direttamente il nichel Raney?? Tra parentesi il processo produttivo sembra abbastanza semplice e non mi stupirebbe la fattibilità a livello "casalingo".
                              - Per quanto riguarda lo "scaldino" (quoto al 100% la soluzione come semplice scaldaacqua.... ne ho le p... piene dei continui rincari del metano) sto preparando un disegno che posterò quanto prima (promesso), un idea semplice che dovrebbe semplificare tutto il sistema per il controllo di P e T
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                              • #45
                                Ciao GabriChan,

                                innanzitutto una domanda... che cosa volevi dire con: proverò a rimpinguare con l'acido "mammano di forma"???

                                Il senso l'ho intuito... e l'espressione colorita rende tutto simpatico.

                                Scendo nel dettaglio "chimico" del fenomeno, spero ad uso tuo e di chi partecipa al forum.

                                http://it.wikipedia.org/wiki/Costant...olubilit%C3%A0

                                Questa paginetta ci dice che: tanto più è piccolo il prodotto o costante di solubilità, tanto più il sale sarà insolubile in H2O.

                                Nel caso del nostro Ni(OH)2 abbiamo Ps = 5,48 x 10^(-16).

                                Siccome la dissociazione in H2O del sale idrossido di Ni si svolge secondo la:

                                Ni(OH)2 __ Ni2+ + 2 OH-

                                (mi scuso per la notazione, ovviamente l "__" equivale alla doppia freccia di equilibrio chimico...)

                                Il prodotto di solubilità è: Ps = [Ni2+] x [OH-]^2 = 5,48 x 10^(-16)

                                A questo punto poniamo [Ni2+] = S, l'effettiva solubilità del sale

                                Di conseguenza si ha [OH-] = 2S, perchè per ogni molecola che si dissocia otteniamo un Ni2+ e DUE OH-

                                Sostituiamo: Ps = [Ni2+] x [OH-]^2 = S x 2S^2 = 4S^3

                                Risolvendo si ottiene: S^3 = Ps/4

                                E infine: S = (Ps/4)^(-3) = (5,48/4 x 10^(-16)) = 5,15 x 10^(-6)

                                Insomma, 5,15 x 10^(-6) moli/litro è la massima concentrazione ammessa di Ni2+, questo ovviamente in presenza di [OH-]=2S= 2 x 5,15 x 10^(-6) moli/litro = 10 ^(-5) moli/litro

                                Vediamo in maniera MOLTO sintetica la questione del pH.

                                Ricordo che pH = - log [H+]
                                Di conseguenza si può dire che pOH = 14-pH

                                Se pH = 1 ; [H+]=1 moli/litro; [OH-]=10^(-14) moli/litro
                                Viceversa, se pH = 14; [OH-]=1 moli/litro; [H+]=10^(-14) moli/litro

                                Ora, per il nostro idrossido di Ni, se il pH sale troppo allora aumentano gli ioni OH- disponibili... di conseguenza basta che vi sia davvero molto poco Ni2+ in soluzione... e precipita l'idrossido.

                                Da lì la necessità di tenere BASSO il pH, e TANTO più basso quanto più Ni2+ desideriamo portare in soluzione. E siccome stiamo tentando una deposizione galvanica, di Ni2+ noi - se possibile - ne vogliamo avere tanto disponibile in soluzione.

                                Potremmo allora dire: chissenefrega, acidifichiamo di brutto tutto quanto a pH 1, max pH 2 e così non mi darà problemi questo Ni(OH)2, manco fosse le mucillaggini dell'Adriatico degli anni '90

                                In una deposizione galvanica purtroppo però dobbiamo tenere presente anche che il nostro Ni2+ sarà "combattuto" dagli H+ in soluzione nella "corsa al catodo"... e quanti più H+ rendiamo disponibili in soluzione, tanto più noi impieghiamo la nostra energia elettrica per fare elettrolisi dell'acqua, senza depositare un bel CATHODO, al catodo

                                Insomma, il classico cane che si morde la coda: serve acido, ma non troppo, quindi pH 5-6.
                                Basico sicuramente no, perchè altrimenti va giù subito il Ni(OH)2... provate un po' ad usare il bicarbonato di sodio!!!

                                Inoltre, necessità di "tener dietro" con il pH man mano che si deposita il Ni, perchè come detto insieme al Ni scarichiamo anche tanti H+ e pian piano li "consumiamo", soprattutto vicino al catodo.

                                Morale: come ho verificato mio malgrado, si rivela un'operazione per "solutori più che abili".
                                Soprattutto se si tenta di nichelare una rete a maglie fini, che mi "consuma" gli H+ un po' troppo localmente, senza grande possibilità di rimescolare e rendere omogeneo il pH.

                                Ok ok, fine del pistolotto Gabrichan e forumisti tutti... ma a te cosa è successo, cosa stavi provando a fare?
                                Ultima modifica di wutki71; 05-07-2011, 15:58.

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                                • #46
                                  Come anticipato, nella speranza possa servirvi o quantomeno essere di spunto per qualche idea vi posto il disegno di un possibile "scaldino" come indicato da wutki
                                  Procedimento:
                                  - Si riempie il sistema di acqua distillata con l'aggiunta di una piccola percentuale di NaOH avendo cura di spurgare mano a mano il reattore dall'aria attraverso la valvola posta in testa dello stesso.
                                  - Si innesta il compressore e si porta a 25atm (mal contati 2700 KPa)
                                  - Attraverso i poli della resistenza (catodo) e quello posto all'altezza dell'innesto del compressore (anodo) si produce per elettrolisi l'idrogeno necessario sino a saturare il reattore espellendo così anche la soluzione in essa contenuta; al termine si isola il reattore attraverso la saracinesca alla base.
                                  - Si accende la resistenza e (se tutto funziona ) si scalda l'acqua

                                  Giusto per un approccio casalingo; come serbatoio/reattore si può usare un estintore; come compressore quello di un frigorifero (dovrebbe arrivare sopra le 10 atm il resto si otterra aumentando la T)
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                                  • #47
                                    Ciao Wutki ho provato a fare una placcatura tra nichel - nichel su base acida usando l'acido cloridrico, ed a un certo punto ho notato la formazione della melmetta verde che ricopriva alcune zone dell'catodo e poi si depositava sul fondo.
                                    Stavo provando la teoria che ti ho esposto in privato e a quanto pare funzione, ma devo fare ancora delle prove, purtroppo in questo periodo ho poco tempo, voglia e non stò troppo dene...
                                    ciao
                                    "Non date da mangiare ai troll"
                                    http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                    • #48
                                      Chiedo scusa wutki, mi stavo rileggendo gli ultimi post ma

                                      - acido sotto forma di... aceto! Che è pur sempre CH3COOH in concentrazione 1 molare ed è molto economico
                                      - sali per incrementare la conducibilità della soluzione (NaCl e NaHCO3)
                                      Non riesco a comprendere cosa dovrebbero servire il bicarbonato e il sale, per incrementare la conducibilità basta l'aceto (meglio sarebbe se fosse acido acetico non avrebbe impurezze) oltretutto, se il fine è di mantenere la soluzione con un ph acido, immettendo bicarbonato, annulli l'effetto dell'aceto
                                      Domotica: schemi e collegamenti
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                                      • #49
                                        Originariamente inviato da Lupino Visualizza il messaggio
                                        Chiedo scusa wutki, mi stavo rileggendo gli ultimi post ma



                                        Non riesco a comprendere cosa dovrebbero servire il bicarbonato e il sale, per incrementare la conducibilità basta l'aceto (meglio sarebbe se fosse acido acetico non avrebbe impurezze) oltretutto, se il fine è di mantenere la soluzione con un ph acido, immettendo bicarbonato, annulli l'effetto dell'aceto
                                        Si Lupino, hai perfettamente ragione: stavo solo "enumerando" un po' tutto quello che ho sperimentato in varie prove.

                                        Il bicarbonato di sodio da solo ovviamente tiene il pH intorno a 8, quindi non va bene per deporre Nichel, e nemmeno aceto + bicarbonato. Il NaCl - da buon sale forte - piazza il pH intorno a 7... sempre troppo alto.

                                        Io ho utilizzato aceto con sale da cucina: 5,8 grammi di NaCl in 100 ml di aceto, e poi ho usato 1/10 di questa "soluzione elettrolitica" e 9/10 di acqua. Non è propriamente un tampone acetico, servirebbe l'acetato di sodio che è un sale debolmente dissociato, ma per nichelare i 5 centesimi e la reticella a maglie "larghe" è andato bene.

                                        Un po' di ioni cloruro secondo me contribuiscono a portare meglio in soluzione il Ni dal catodo... l'acido acetico contenuto nell'aceto è un acido debole e non ce la faceva da solo, in tempi "contenuti" (una-due ore)

                                        Per ripristinare il pH nei dintorni di 5 man mano che procedeva la nichelatura ho usato solo aceto, ovviamente.

                                        Lupino, è giusta la notazione che mi fai circa le impurezze.
                                        Ma nel mio tentativo, l'utilizzo di reagenti... "da cucina" è dovuto a una duplice esigenza:

                                        1- estrema economicità e facilissima reperibilità

                                        2- una mia personalissima convinzione relativa alla possibilità di riprodurre fenomeni molto "impegnativi" (come la LENR Ni-H di cui vagheggiamo... speriamo sia un fenomeno reale!) usando SOLO materiali di facilissima reperibilità...
                                        E che erano disponibili anche diverse centinaia o migliaia di anni fa.

                                        Io sono SOLO un pazzoide appassionato di scienza e sono sicuramente "l'ultimo arrivato".
                                        Sono convinto infatti che nel mondo ci siano ormai diverse centinaia di gruppi di ricerca al lavoro su sistemi "tipo Focardi -Rossi"... gruppi strutturati e organizzati, di organismi ufficiali o meno, con risorse di laboratorio ovviamente almeno 1000 volte superiori a quanto potrò mai aspirare io.

                                        Mi sono chiesto quindi: cosa posso aggiungere io, a quello che sta già accadendo?

                                        Diciamo che nel mio tentativo di riproduzione, voglio provare a realizzare una replica DAVVERO "casalinga".
                                        Potrei distillare il CH3COOH dall'aceto, certo... e lo farò SE nel mio lavoro mi accorgerò a un certo punto che sarà indispensabile farlo.

                                        Ad esempio, ho scelto una piccola scorciatoia nell'usare una rete in Ni perchè in realtà non ho molto tempo a disposizione per le prove...
                                        Ma sono convinto che si potrebbe usare come catodo un elettrodo in Ni che abbia prima "lavorato" come anodo...
                                        Del Nichel che si sia cioè "consumato" un po' e che quindi abbia acquisito la nano-porosità che sembrerebbe necessaria per arrivare al risultato che cerchiamo.

                                        L'elettrolisi infatti "consuma" l'anodo... atomo per atomo.
                                        E se pensiamo a un pezzo di Ni metallico "corroso" dall'elettrolisi, torniamo a un sistema davvero a disposizione anche in tempi remoti: come ho già detto la forza elettromotrice di pochi volt può essere usata con vari accrocchi "naturali"... magari solo con dei limoni e barrette di metalli diversi...

                                        Un tentativo di archeo-chimica? Archeo-fisica nucleare???

                                        Insomma cari amici forumisti, il mio scopo è quello di "provarci" mettendoci un po' di testa, divertendomi, cercando di utilizzare concetti anche "complessi", ideando e provando configurazioni di cella forse non ancora sperimentate... ma senza impazzire nello sforzo di emulare chi ha risorse molto più consistenti del sottoscritto.

                                        Domani o al più tardi Venerdì dovrei riuscire FINALMENTE a metter mano sulla reticella in Ni: il mio fornitore mi ha promesso un campioncino di qualche dm2 di una tela in filo di Nichel con luce da 75 micron.
                                        Ovviamente, vi chiedo di non farvi NESSUNO scrupolo a domandarmene un pezzetto, nel caso a qualcuno di voi interessasse averne per vostri esperimenti... qui o in PM, ok?
                                        Magari sarà anche l'occasione per conoscerci di persona!

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                                        • #50
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                                          Tornando alla discussione; ottimo approccio wutki, d'altra parte che senso avrebbe parlare di progetti open-source o comunque "casalinghi" se per realizzarli ci si dovesse procurare composti o reagenti quanto meno "esotici".
                                          Come vedi sono sulla stessa linea di pensiero, infatti nel proporre il mio schema indico come utilizzabili un estintore ed un compressore da frigorifero.
                                          Volendo però scendere un pò più nel "professionale", da chimico, che mi dici dell'uso del nichel Alloy come catalizzatore? A parte le naturali impurezze di alluminio sembrerebbe ottimo come conformazione strutturale, comportamento in presenza di H2 e resistenza alle alte temperature, inoltre, spero di non dire castronerie, ma tramite processi galvanici a più passate (Nichel-alluminio ripetuto) potrebbe essere opinabile anche ottenerlo tramite un procedimento "casalingo"
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                                          • #51
                                            Ciao Lupino,

                                            con "nichel Alloy" intendi il Nichel Raney, vero? http://en.wikipedia.org/wiki/Raney_nickel
                                            Effettivamente ha una struttura molto porosa, c'è chi dice che Rossi da buon "petroliere" abbia usato questo ottimo e noto catalizzatore di idrogenazione, almeno nelle prime versioni del suo "apparecchio".

                                            Per ottenerlo esistono altri metodi, decisamente... perchè uhmmmm... è davvero molto molto MOLTO difficile (3 x molto=impossibile!!!) fare deposizione galvanica di Alluminio, a causa del "potenziale normale di ossidoriduzione" dell'Alluminio e della equazione di Nernst, che stabilisce come varia il potenziale redox stesso al variare delle concentrazioni.

                                            NON scendo nel dettaglio matematico nè nella descrizione, ma si ha che: per i cationi in soluzione quanto più il potenziale E0 è basso, tanto più sarà difficile che questi si depositino al catodo.

                                            Nella pratica, per vincere l'antagonismo con l'H+, una coppia redox catione/metallo (tipo Ni2+/Ni, per intenderci) in linea di massima deve avere E0 SUPERIORE, oppure inferiore ma molto vicino, a quello della coppia 2H+/H2, che ha E0 pari a zero per convenzione.

                                            http://it.wikipedia.org/wiki/Potenzi...d_di_riduzione

                                            Quanto più un metallo ha E0 inferiore a quello dell'H+, tanto più bisognerà AUMENTARE il pH per far scaricare quel metallo al catodo: altrimenti basterà una concentrazione di H+ appena troppo alta per fare solo elettrolisi e niente deposizione.

                                            Il Ni2+/Ni ha E0 = -0,23 volt e siamo già un po' al limite: per questo non scarica in ambiente troppo acido e si ha una piccola finestrella a pH 5-6 per farlo depositare, dopodiche subentra la formazione del Ni(OH)2 come già visto per valori di pH superiori.

                                            La coppia Al3+/Al ha invece E0 = -1,66 volt, e bisognerebbe portare il pH almeno a 7-8 per vederlo depositarsi.
                                            Il problema è che il suo idrossido Al(OH)3 ha anche lui una bassa solubilità, con pPs = 32.
                                            Morale: per depositare Al per via galvanica occorrerebbe pH basico MA a quel pH si forma solo la gelatina bianca dell'idrossido di Al e non si riesce a combinare granchè!

                                            Nella pratica per via galvanica si depositano alcuni metalli (Ni, Zn, Cu, Cr)... ma NON l'Al, è troppo difficile!

                                            Concludo e ricordo che per questo stesso motivo NON vedrete mai depositare Na+/Na o K+/K al catodo, che hanno rispettivamente potenziali redox -2,71 volt e -2,93 volt: pur non essendo cationi che formano idrossidi insolubili - anzi, i loro idrossidi sono basi forti, sono molto dissociati! - il problema è che il loro potenziale E0 di partenza è davvero troppo basso rispetto all'H+.

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                                            • #52
                                              Si, scusa wutki, ho postato con ancora un occhio chiuso e uno mezzo aperto , mi ero appena riletto la pagina della wiki riguardante il nichel Raney, la versione in inglese.... mi sa che alloy (lega) ha fatto a pugni con Raney e ha vinto!
                                              Grazie per il ripasso e le dritte sui potenziali di riduzione (magari il sodio si depositasse così facilmente, sai che belle celle elettrolitiche), quindi scartando l'idea di realizzarlo con metodi casalinghi chissà il costo??
                                              Domotica: schemi e collegamenti
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                                              • #53
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                                                Carissimi soci di sperimentazione,

                                                sono proprio contentone, stasera!!!
                                                Eccovi qui sotto una immagine di Sua Magnificenza La Tela In Nichel: 200 mesh, ovvero una luce utile di più o meno 0,08 mm, 75-80 micron!

                                                La foto dovrebbe illustrare abbastanza bene la dimensione dei fori, la tela è a confronto con un oggetto "noto".

                                                E poi mi piace e mi ispira davvero TANTO anche il filo, da 0,05 mm - siano sempre soli 50 micron, un capello in pratica!
                                                Ve l'ho già messo raggomitolato sopra la spina tripla, mi scuso se è l'immagine non è a fuoco.

                                                Un gomitolino di filo, giusto a suggerirci qualche idea... che ne pensate?

                                                Di questa tela ne ho... non moltissima, 0,2 m2 al momento.
                                                Ma so che c'è, dove eventualmente andarla a prendere e che al bisogno potrei comperarne qualche metro quadro.
                                                Per adesso comunque BASTERA'.

                                                Da domani.
                                                Come anodo, per pulirla/sgrassarla e creare microporosità sul metallo.
                                                Come catodo, per scaricarci addosso H+/H2.
                                                Immersa in atmosfera di H2 gassoso... magari dopo che ha fatto un po' di "vita" da elettrodo in soluzione...?!?!?

                                                Stasera vado a dormire per modo di dire, mi sa
                                                File allegati
                                                Ultima modifica di wutki71; 09-07-2011, 05:49.

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                                                • #54
                                                  Fantastica, a vederla in foto sembra quasi uno scampolo di seta.... "rollandola" (non pensate male ormai ho una certa età) sino a creare un cilindro, vista l'eccezionale porosità, potrebbe essere un ottimo elettrodo per una cella elettrolitica.
                                                  Mi raccomando soluzione acida e acqua bidistillata onde evitare di intasarne i pori
                                                  Domotica: schemi e collegamenti
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                                                  • #55
                                                    Giusto per un ripasso Ventidue passi d'amore e dintorni : Ipotesi E-Cat (versione 2.0)
                                                    Partendo dalla tela l'ipotesi di e-cat più rappresentativa dovrebbe essere la versione 3
                                                    Da parte mia sto cercando di buttare giù qualche disegno su un possibile e-cat realizzabile a livello casalingo.
                                                    @Armando
                                                    (scusate l'OT) tempo fa mi sono imbattuto in una discussione del vecchio forum riguardante il fenomeno delle pompe idrosoniche e del tubo Ranque-Hilsch, è possibile avere qualche aggiornamento, se preferisci anche in PM?
                                                    Fine OT

                                                    Per Admin e Mod, ho alcuni problemi riguardanti l'editor in modalità avanzata (sparisce il cursore e il puntatore del mouse, all'interno della finestra dell'editor, non funziona). Spero di esservi utile con la mia segnalazione
                                                    Domotica: schemi e collegamenti
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                                                    • #56
                                                      Wutki, bella la reticella, devi fare molta attenzione a non formare idruri di nichel se no si toppa subito, chiedi a Lukapat che è un chimico esperto, proprio nel settore dell'elettrolisi galvanica, sono sicuro ti darà delle dritte interessanti, il MP mi dici dove l'hai trovata?
                                                      Ultima modifica di GabriChan; 09-07-2011, 08:59.
                                                      "Non date da mangiare ai troll"
                                                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                      • #57
                                                        Come promesso posto lo schema di una possibile realizzazione di dispositivo e-kat.
                                                        Ad occhio, sia come materiali (normali tubi inox), che come lavorazione dovrebbe essere tranquillamente realizzabile a livello "casalingo".
                                                        Domotica: schemi e collegamenti
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                                                        • #58
                                                          Originariamente inviato da wutki71 Visualizza il messaggio
                                                          Ciao Lupino,

                                                          con "nichel Alloy" intendi il Nichel Raney, vero? Raney nickel - Wikipedia, the free encyclopedia
                                                          Effettivamente ha una struttura molto porosa, c'è chi dice che Rossi da buon "petroliere" abbia usato questo ottimo e noto catalizzatore di idrogenazione, almeno nelle prime versioni del suo "apparecchio".

                                                          Per ottenerlo esistono altri metodi, decisamente... perchè uhmmmm... è davvero molto molto MOLTO difficile (3 x molto=impossibile!!!) fare deposizione galvanica di Alluminio, a causa del "potenziale normale di ossidoriduzione" dell'Alluminio e della equazione di Nernst, che stabilisce come varia il potenziale redox stesso al variare delle concentrazioni.

                                                          Quanto più un metallo ha E0 inferiore a quello dell'H+, tanto più bisognerà AUMENTARE il pH per far scaricare quel metallo al catodo: altrimenti basterà una concentrazione di H+ appena troppo alta per fare solo elettrolisi e niente deposizione.
                                                          Da galvanico mi permetto di apportare alcune puntualizzazioni:

                                                          a) L'alluminio NON si può depositare perchè essendo un forte riducente si riossida con l'acqua immediatamente formando allumina e idrogeno (ossia sposta idrogeno dall'acqua)

                                                          b) Il pH non ha necessariamente questa funzione in quanto il nichel si può depositare anche da soluzioni basiche per ammoniaca; io stesso ho sviluppato dei depositi in nichel molibdeno a base ammoniacale che avevano proprietà funzionali interessanti (ma erano costosi),

                                                          Devo comunque segnalare che pH bassi aiutano fortemente lo sviluppo di idrogeno che è sempre in competizione col deposito del metallo al catodo e il particolare materiale di cui è formato il catodo favorisce lo sviluppo di idrogeno (p.e Pt, Ni, Fe favoriscono, Pb sfavorisce)
                                                          Ultima modifica di lukapat; 12-07-2011, 15:28.

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                                                          • #59
                                                            ciao Lukapat
                                                            Da chimico, secondo te, esistono metodi relativamente semplici per ottenerlo??
                                                            A proposito nel link da me postato vi sono i risultati delle analisi compiute degli scienziati svedesi intervenuti:
                                                            Nickel, Rame (10%) e Ferro (10%)
                                                            La presenza di rame è probabilmente spiegabile ammettendo una trasmutazione del nichel ma il ferro???
                                                            Inquinante proveniente dall'inox dell'e-kat???
                                                            Oppure centrerà qualcosa col famoso catalizzatore???
                                                            Esistono leghe tipo la Raney ma costituite da nichel+ferro e se si potrebbero centrare qualcosa??
                                                            Domotica: schemi e collegamenti
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                                                            • #60
                                                              Da chimico, secondo te, esistono metodi relativamente semplici per ottenerlo??
                                                              Lo trovi in commercio e questo è il metodo migliore e più sicuro per averlo
                                                              Per esempio online Zetalab.it Strumenti scientifici da laboratorio e di misura
                                                              Il prezzo è elevato ma comunque raggiungibile

                                                              A proposito nel link da me postato vi sono i risultati delle analisi compiute degli scienziati svedesi intervenuti:
                                                              Nickel, Rame (10%) e Ferro (10%)

                                                              Prima domanda che farei da chimico: non ti pare un po strano che sia il 10% Cu e il 10% Fe in peso? Sembra li abbiano pesati esattamente, difficile per via chimico/nucleare ottenere numeri cosi precisi


                                                              La presenza di rame è probabilmente spiegabile ammettendo una trasmutazione del nichel ma il ferro???
                                                              Inquinante proveniente dall'inox dell'e-kat???
                                                              Oppure centrerà qualcosa col famoso catalizzatore???

                                                              Mah, potrebbe essere una emissione alfa del nichel indotta da neutroni prodotti in una qualche reazione nucleare ma è qualcosa che sto proprio sparacchiando nella tarda serata. Il rame deriverebbe da addizzione di idrogeno.

                                                              Esistono leghe tipo la Raney ma costituite da nichel+ferro e se si potrebbero centrare qualcosa??
                                                              Leghe ferro nichel ne esistono quante ne vuoi ma non hanno la porosità del Raney; se ne potrebbero creare ad hoc per via galvanica inducendo un deposito poroso a pH basso e alta densità di corrente con tampone. Ho fatto un qualcosa di simile col Nichel proprio stamattina.

                                                              Ottime e serie indicazioni si ottengono dal brevetto di piantelli ossia
                                                              (WO/1995/020816) ENERGY GENERATION AND GENERATOR BY MEANS OF ANHARMONIC STIMULATED FUSION

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