Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno - EnergeticAmbiente.it

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Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno

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    Sopra quello che ho trovato in letteratura sotto esempio di conto su modello
    A modified Miedema model, using interrelationship among the basic properties of elements Ti and H, is employed to calculate the standard enthalpy of formation of titanium hydride TiHx (1 ? x ? 2). Based on Debye theories of solid thermal capacity, the vibrational entropy, as well as electronic entropy, is acquired by quantum mechanics and statistic thermodynamics methods, and a new approach is presented to calculate the standard entropy of formation of TiH2. The values of standard enthalpy of formation of TiHx decrease linearly with increase of x. The calculated results of standard enthalpy, entropy, and free energy of formation of TiH2 at 298.16 K are ?142.39 kJ/mol, ?143.0 J/(molK) and ?99.75 kJ/mol, respectively, which is consistent with the previously-reported data obtained by either experimental or theoretical calculation methods. The results show that the thermodynamic model for titanium hydride is reasonable
    Ultima modifica di boss 77; 08-05-2012, 21:26.

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    • forse a qualcuno può interessare :
      International Low Energy Nuclear Reactions Symposium, ILENRS-12 - Event Summary | Online Registration by Cvent

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      • dati termochimici e varie

        Ciao

        # Boss77 - ti ringrazio per gli allegati; ho visto da svariate pubblicazioni, che sono nel frattempo riuscito a reperire che le entalpie di formazione o reazione (nel caso di decomposizione di idruri complessi come gli alanati), variano da qualche decina al centinaio di KJ/mole.
        Si tratta tutto sommato di valori non particolarmente elevati se paragonati alla energia consumata per riscaldare un "bussolotto" di acciao (reattore) di 100-200 cm3, alla temperatura di 500°C.
        ... Ma che possono avere una certa rilevanza quando si ha a che fare con piccole quantità di materiale in polvere.

        # Gabri - per quanto riguarda le anomalie sulle termocoppie, la cosa più semplice da pensare è un momentaneo mal funzionamento dello strumento di acquisizione;
        se ciò non fosse potrei effettivamente pensare al fatto che parte della carica di idruri/idrogeno sia rimasta confinata nella piastrina dopo il primo riscaldamento e abbia prodotto una qualche interazione con il Nickel a seguito del secondo riscaldamento.
        L'esperimento potrebbe essere ripetibile, riproducendo la piastrina con i medesimi componenti e ripetendo il trattamento fisico e termico della precedente.

        Le termocoppie possono venire a contatto con le pareti del reattore tramite le piastrine stesse ma non ho niente che mi faccia pensare ad una mancanza di isolamento delle stesse rispetto ad esempio alla resistenza riscaldante.


        ciao
        Piolos

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        • Ciao Piolos, si credo una seconda verifica andrebbe fatta, nelle stesse condizioni, una terza sarebbe interessante non arrivare ai 500°C ma stare alla temperature della prima reazione, e magari polverizzare la piastrina e mescolarla con del materiale inerte tipo silica gell o altro.
          poi sarebbe interessante vedere se c'è dell'emissione elettromagnetica quando si verifica l'eccesso di calore, ti chiederai perché ti ho consigliato la configurazione con il materiale inerte, è solo una mia ipotesi ma ho l'impressione che le fluttuazioni elettro magnetiche la spengano invece di favorirla la fusione.
          Dimmi cosa ne pensi.
          "Non date da mangiare ai troll"
          http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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          • ripetizione test per verifica fluttuazioni elettromagnetiche

            Gabri...

            Sono d'accordo con te sulla opportunità della ripetizione del test, anche eventualmente operando in condizioni termiche più controllate, cioè permettendo al sistema di stazionare ad una temperatura diciamo intorno ai 300°C - cioè una tempearatura entro la quale avviene la dissociazione della maggior parte degli idruri (solitamente favorita anche dalla presenza di metalli di transizione come Titanio e Vanadio).
            Ovviamente parto dalla ipotesi che nella piastrina di Ni sia rimasto stabile dopo il primo trattamento termico un "serbatoio" di idrogeno in forma di idruro o idrogeno interstiziale.
            Non sono convinto che la macinazione del campione permetta di osservare ancora il fenomeno proprio per la possibilità che l'effetto meccanico vada a scaricare questo eventuale "serbatoio".
            Potrebbe essere una eventuale successiva verifica!

            Perchè pensi che la reazione si "spenga" in presenza di disturbi elettromagnetici?

            a presto
            Piolos

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            • Ciao Piolos, è una mia ipotesi ma è quello che riscontro con le prove per via elettrolitica che sto facendo, la temperatura dell'elettrolita rimane stabile e anche la corrente tensione, poi quando il livello di carica aumenta noto delle fluttuazioni della resistenza del filo di costantana che sto caricando e si ha un picco di temperatura nell'elettrolita, che però si ferma come se queste variazioni abbiano influenzato il caricamento stesso e l'accensione della reazione, mi interessava sapere se anche tu avevi rilevato qualcosa del genere.
              L'idea di frantumare la piastrina e mischiarla con materiale inerte mi è venuta perché cosi se in un frammento si innesca la reazione non influisce sugli altri pezzettini, così che anche loro si possono innescarsi,e aumenti le probabilità di rilevare il fenomeno e si dovrebbe avere una differenza termica maggiore.
              Ciao.
              "Non date da mangiare ai troll"
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              • varie

                Ciao Gabri e colleghi ...

                Un po' in ritardo ho fatto la replica del test nel quale si erano evidenziate delle anomalie nei dati forniti dalle termocoppie, relativamente alla temperatura interna al reattore dove era inserita una piastrina Ni-Hy.
                In questo caso non ho notato nulla di strano!

                Ho successivamente costruito una curva di taratura del reattore con carico inerte per potere fare il confronto con la situazione con carico attivo (intendo metalli di transizione + sorgente di idrogeno).
                La curva di taratura è stata elaborata riportando in ascissa la temperatura e in ordinata la potenza media, assorbita dal reattore, in una serie di intervalli (di temperatura) fra Tambiente e 460°C. Scegliendo in modo opportuno la curva di salita della temperatura e la durata degli intervalli di stazionamento della stessa, è stato possibile ottenere per interpolazione un segmento rettilineo, in modo da rendere più facile il confronto con la curva ottenuta nei test con materiali attivi.

                Allego un grafico di confronto fra i valori di delta-energia fra taratura e test (sinterizzazione contemporanea di tre piastrine Nickel- Idruri).
                I dati risultano dalla differenza [energia assorbita su test - energia assorbita su taratura] si vede allora che il sistema test assorbe più energia, eccetto che nell'intervallo 180°C-260°C dove invece l'assorbimento è inferiore alla curva di taratura.
                I valori di energia coinvolti sono comunque a mio parere decisamente alti rispetto a quanto calcolabile da meccanismi comuni di "produzione o assorbimento" di energia per reazioni di dissociazione, assorbimento ecc.
                Infatti nel test sono coinvolti 0,6 grammi di idruri di litio e alluminio come sola fonte di idrogeno, cioè una quantità di idrogeno gassoso potenzialmente disponibile molto modesta ...

                Ritengo comunque che i dati siano da "prendere" con prudenza poichè sarebbe necessario avere in mano un maggiore numero di test!

                saluti
                Piolos
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                • Originariamente inviato da piolos Visualizza il messaggio
                  sarebbe necessario avere in mano un maggiore numero di test!
                  Più che sarebbe io direi che è. Inoltre, bisogna fare un minimo di calcoli di statistica (e di propagazione degli errori) prima di trarre qualsiasi conclusione.

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                  • Ciao Piolos, bel lavoro come sempre, credo che l'unico modo di verificare se il delta termico sia un fenomeno di LERN sia verificare per quanto tempo dura.
                    Mi spiego meglio, si calcola di quanto dovrebbe essere la temperatura in più di idrurazione poi si riscalda e si misura quanto si riscalda in più, dal campione, alla fine ci sarà un certo tempo e superato quello se la temperatura rimane più alta si può supporre che ci sia un qualche fenomeno anomalo.
                    Complimenti hai fatto davvero un buon lavoro e per me stai seguendo una via molto interessante, mi raccomando continua.
                    "Non date da mangiare ai troll"
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                    • Ciao a tutti
                      Bravo Piolos continua così
                      Gabri come vanno le tue prove ??

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                      • Un filo di Ni poroso sottoposto a carica e scarica di H2 manifesta variazioni della sua resistenza

                        Sono uno dei tanti Sperimentatori che si stanno cimentando in tentativi di duplicazioni LENR su Ni – H2 del tipo, Rossi - Piantelli.
                        Posto questi dati dopo tanti tentativi inconcludenti effettuati su: polveri di Ni da 10 a 40 mm, polvere di Ni + Allumina in fuzione antiaggregante ed isolante, con H2 a pressioni da 0,2 a 10 bar (pressione relativa)

                        Un filo di Ni-Cr rivestito di Ni poroso della resistenza elettrica di 1,4 ohm a temp. ambiente,
                        portato a 480 ºC ha esibito resistenza elettrica diversa a seconda che si trovi sotto vuoto (1,8 ohm) o in atmosfera d’idrogeno (1,5 ohm).

                        Il reattore che uso nella prova in questione è costituito da un tubo di acciaio inox con attacchi a vite alle estremità di D 15mm x 104 mm, F.1
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                        Con all’interno una resistenza fatta con filo di Ni-Cr di d 0,6mm rivestita in Ni spugnoso avvolta su un tubetto ceramico, F.2
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                        Praticamente si possono considerare il parallelo di due resistenze a stretto contatto: la Ni-Cr e quella di Ni spugnoso; ho inserito questa resistenza nel reattore con una sonda a stretto contatto della resistenza ed a reattore parzialmente aperto mi sono fatto una curva di calibrazione della stessa, temperatura in funzione della potenza assorbita da 50 a 600 ºC , notare i colori d’ossidazione nell’immagine sopra.

                        I controlli di temperatura avvengono con termocoppia sulla superficie esterna del reattore.
                        La reale temperatura interna del Ni spugnoso la deduco dalla curva di calibrazione,
                        questo mi evita, sia pure a prezzo di un certo errore, i problemi di tenuta di vuoto e di pressione che si creano, viste le temperature in gioco, nell’ introdurre una termocoppia all’interno.

                        Mi proponevo all’ inizio di seguire per quanto possibile uno dei protocolli Piantelli:

                        1)una serie di cicli di pulizia e deossidazione a 500 ºC con vuoto intorno a 10-6 bar, ottenuto con pompa da vuoto rotativa a doppio stadio + pompa a diffusione, seguito da caricamento di H2

                        2)cicli di caricamento del nichel con H2 a 300 ºC.

                        A causa del cedimento di una guarnizione in teflon su una flangia ho interrotto il processo circa a metà della fase 1)

                        In questa fase l’intensita di corrente di alimentazione della resistenza è tenuta costante a 6,5 A c.a., la temperatura del filamento è di 480 ºC e diminuisce di circa 20 ºC quando viene caricato
                        idrogeno, (questo in relazione con la diminuizione della resistenza elettrica) .Consultando i dati in mio possesso mi sono accorto di questa stranezza della variazione ciclica della resistenza elettrica.

                        Descrizione dei cicli:


                        - Ni spugnoso messo sotto vuoto per 3 h a 480 ºC, vuoto finale raggiunto 0,07 torr.

                        - Aggiunti 0,5 bar (pressione relativa) di H2 , questo il grafico di pressione e resistenza in funzione del tempo trascorso, F3

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                        -Successivo ciclo di scarico di H2 con vuoto finale 0,06 torr, questo il grafico di vuoto e resistenza in funzione del tempo trascorso, F.4
                        Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                        Caricati 0,6 bar di H2, questo il grafico, F5
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                        Continua ....

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                        • Un filo di Ni poroso sottoposto a carica e scarica di H2 manifesta variazioni della sua resistenza-P 2

                          Estrazione dell’ H2 e vuoto finale 0,02 torr, F.6
                          Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 1930865

                          Caricati 0,6 bar di H2, F.7
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                          A questo punto s’è interrotto l’esperimento perché durante la messa sotto vuoto una delle guarnizione di teflon si è deformata ed ha manifestato una perdita, per salire col vuoto la tenuta deve essere perfetta.
                          Questo lo stato della resistenza in Ni spugnoso dopo i trattamenti. (Sono scomparsi i colori dovuti all’ossidazione) F.8
                          Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                          A questo punto una volta sostituita la guarnizione in teflon con una in gomma siliconica per alte temperature, ( sembra comportarsi meglio del teflon, anche se diciamo che siamo vicino ai limiti di resistenza di questi materiali) ho rifatto una prova (bianco) con una resistenza di solo filo Ni-Cr, stessa lunghezza avvolta su cilindro ceramico dello stesso tipo l’ho sottoposto ad alcuni dei cicli prima descritti ma non ho notato nessuna variazione di resistenza.

                          Conclusione: le variazioni che si ripropongono con costanza ad ogni ciclo, evidenziano un’assorbimento di H2 nel Ni poroso con formazione di idruri che finiscono per influire sulla sua resistenza elettrica. Appena avrò tempo dovrò completare queste prove.
                          Avete qualche altra spiegazione ipotesi per questo fenomeno ?
                          Saluti a tutti
                          cerdan


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                          • Complimenti Cerdan, lavoro molto interessante, e ben documentato, ho notato anche io la variazione di resistenza di un filo di costantana lega Ni +Cu pero caricato per via elettrolitica sfruttando l'effetto Preparata, avevo una aumento della resistenza durante il caricamento e poi giunto ad un valore limite avevo la diminuzione repentiva di resistenza con un innalzamento improvviso della temperatura dell'elettrolita.
                            Anche Celani ha indicato questa diminuzione della resistenza all'aumentare della temperatura come un indice di innesco della reazione, potresti provare ad aumentare la lunghezza del filo, e usare un filo di costantana senza il nichel spugnoso in atmosfera di idrogeno, però dovresti lavorare con una resistenza più alta in modo da avere una caduta di tensione tale da ionizzare l'H.
                            Domanda la carcassa del reattore l'hai collegata al meno dell'alimentatore?
                            potresti collegarla?
                            potrebbe essere un modo per aumentare la produzione di H monoatomico.

                            Complimenti ancora per il bel lavoro continua così e tienici informati

                            @piolos, ultimamente stavo facendo delle misure di emissione sul potassio, e mi è venuto in mente che lo potresti usare come catalizzatore (KOH) visto che emette gamma a circa 1,6Mev potrebbe essere interessante, potrebbe fungere da trigger per la reazione.

                            Ho messo un file che indica le letture di fondo, di un sale dietetico con il 28,5% di potassio e del bicarbonato di potassio circa il 46%.

                            Ciao
                            File allegati
                            Ultima modifica di GabriChan; 12-06-2012, 00:16.
                            "Non date da mangiare ai troll"
                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                            • Ciao GabriChan,

                              ho letto il tuo file ma ho un dubbio.
                              Sono conteggi di radioattività?
                              Cioè segnali del geiger?

                              Se si, in che condizioni di misura (che misuratore è)?
                              ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                              • Ciao QL, si è una misura degli imulsi di un geider è uno strumentino molto semplice con una sonda che sente i gamma sopra i 0,36Mev
                                il software che uso è questo:
                                CDV Counter for Windows User's Guide

                                e il modello è quello precedente di questo.
                                Geiger Counters & Dosimeters

                                ma più o meno ha le stesse caratteristiche.

                                l'idea era di vedere i conteggi del decadimento beta- del potassio 40 che è il 0,012% di quello naturale.
                                Ho pensato che poteva fare da catalizzatore nelle prove di piolos, e si poteva usare per verificare l'effetto del plasma elettrolitico sul decadimento di alcuni isotopi.

                                Ciao se hai altre domande chiedi pure

                                PS. Come vanno i test dell'Athanor?
                                "Non date da mangiare ai troll"
                                http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                • Ciao GabriChan,
                                  Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                                  Domanda la carcassa del reattore l'hai collegata al meno dell'alimentatore?
                                  potresti collegarla?
                                  potrebbe essere un modo per aumentare la produzione di H monoatomico.
                                  La carcassa del reattore è collegata ad uno dei terminali della resistenza,
                                  però non uso corrente continua per l'alimentazione ma corrente alternata 50 Hz (6,5 A).

                                  molto Interessante l'uso che fai del programmino "CDV Counter for Windows"
                                  penso che lo usero anch' io per il mio Geiger, a questo non ci avevo ancora pensato!
                                  Complimenti per i tuoi lavori
                                  Ciao

                                  Commenta


                                  • Originariamente inviato da cerdan Visualizza il messaggio
                                    La carcassa del reattore è collegata ad uno dei terminali della resistenza,
                                    però non uso corrente continua per l'alimentazione ma corrente alternata 50 Hz (6,5 A).
                                    Ciao Cerdan, potresti mettere un semplice ponte a diodi da 35A e qualche condensatore elettrolitico, in teoria ti servirebbero circa 6500micro Farad ma credo già 2200micro farad siano più che sufficienti, l'importante è creare un flusso di corrente continua e mettere la carcassa sul meno, il tutto in atmosfera di idrogeno.
                                    Probabilmente dovrai abbassare un po la corrente perché è probabile che il filo caricandosi di idrogeno si bruci come un fusibile.

                                    Continua mi raccomando e facci sapere gli sviluppi
                                    "Non date da mangiare ai troll"
                                    http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                    • potassio 40 ecc.

                                      Ciao Gabri ...

                                      Interessanti le tue considerazioni relative all'isotopo radioattivo del potassio. Nelle mie prime esperienze con metalli e idrogeno ho usato spesso del potassio in forma di ossido, unitamente ad altri ossidi alcalini e ovviamente metalli di transizione.
                                      Non ricordo tuttavia di avere notato comportamenti diversi rispetto al non uso, c'è però da dire che:
                                      1} le quantità impiegate in miscela erano di max qualche centesimo di grammo;
                                      2} l'interazione con idrogeno limitata sicuramente a pochi minuti
                                      3} ho potuto valutare solo le eventuali trasmutazioni attraverso analisi chimica e non ho fatto misure di emissione ecc.

                                      Proverò a controllare i vecchi dati per vedere se c'è qualche "trend" particolare!

                                      A proposito dei dati inseriti (relativi ai sali di potassio), i numeri sono impulsi per minuto? E quanto è l'intervallo di tempo su cui si estende la misurazione?

                                      Ciao
                                      Piolos

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                                      • Ciao Piolos, le misure sono in mR /Hr e faccio una lettura al secondo.
                                        Se la prova durava solo pochi minuti non credo che il potassio 40 abbia influenzato più di tanto, sarebbe interessante immergere le piastrine in KOH o simili per vedere se nel tempo succede qualcosa.
                                        "Non date da mangiare ai troll"
                                        http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                        • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                                          Ho messo un file che indica le letture di fondo,
                                          Mhm... molto interessante... Hai, per caso, notato che le deviazioni standard delle misure (a meno dell'unità di misura) che hai fatto sono:
                                          Fondo: 119
                                          Novosal: 117
                                          KHCO3: 136
                                          a fronte dei valori medi
                                          Fondo: 29
                                          Novosal: 29
                                          KHCO3: 40
                                          ??

                                          Tutto normale?

                                          P.S. Hai scritto la media più precisa della singola misura. Non è un po' strano?
                                          Ultima modifica di BesselKn; 17-06-2012, 13:47.

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                                          • BesselKn, il valore medio è, se avessi guardato, è quello calcolato automaticamente da excel, le medie se tieni lo stesso parametro delle misure sono 28,29 e 39.Test_09_06_12_graf.xls

                                            Se avessi guardato meglio avresti notato che il n° di conteggi sono diversi per ogni colonna, a crescere, lo si nota di più guardando i grafici, anche se la differenza dei valori medi non è così evidente, sopratutto tra il fondo e il sale dietetico.

                                            Comincio ad avere qualche dubbio sulla tua preparazione.
                                            "Non date da mangiare ai troll"
                                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                            • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                                              28,29 e 39
                                              Sei sicuro di aver arrotondato bene, GabriChan?

                                              Prova a fare un test statistico tra fondo e Novosal per verificare se è poi vero che c'è differenza.

                                              I limiti al 99% entro cui i valori veri sono compresi ce li sai calcolare?

                                              Un test di normalità sui dati è stato fatto?

                                              Sull'errore strumentale, cosa sai dirci?
                                              Ultima modifica di BesselKn; 17-06-2012, 18:10.

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                                              • Quello che ho publicato sono solo il raw dei dati la raccolta pura dei valori, nulla di più.
                                                "Non date da mangiare ai troll"
                                                http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                • Ciao a Tuttti
                                                  sto lavorando ad una cella e parrebbe dare risultati interessanti
                                                  Tuttavia mi sono fermato perchè ho dubbi sulla eventuale emissioni di radiazioni e e neutroni
                                                  Che tipo di schermatura potrei adottare per rendere il proseguo dei test più sicuro ??

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                                                  • Originariamente inviato da boss 77 Visualizza il messaggio
                                                    ...sto lavorando ad una cella e parrebbe dare risultati interessanti
                                                    Tuttavia mi sono fermato perchè ho dubbi sulla eventuale emissioni di radiazioni e e neutroni
                                                    Che tipo di schermatura potrei adottare per rendere il proseguo dei test più sicuro ??
                                                    Quantum Leap scriveva a tal proposito a questo link
                                                    La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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                                                    • Ciao Boss77 vedo che continui con la sperimentazione, a che punto sei?
                                                      Potresti mettere dell'acido borico, dovrebbe schermare i neutroni ammesso che ci siano, che configurazione stai usando?
                                                      "Non date da mangiare ai troll"
                                                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                        Considerando le energie dei possibili neutroni e dei gamma, un metodo semplice ed abbastanza efficace, usato anche da Celani, coniste nel circondare la cella con bottiglie di plastica piene d'acqua (ben affiancate).
                                                        Però a questo punto siamo curiosi! Raccontaci i tuoi esperimenti!



                                                        P.S. Ne approfitto per comunicarvi che anche io sto riprendendo i vecchi esperimenti (in ambiente gassoso), con alcune interessanti innovazioni...

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                                                        • @Vettore per il momento sono dei test elettrolitici pilota in ambiente acido
                                                          l'elettrodo ha una struttura porosa micrometrica con una sub struttura nanometrica

                                                          a breve darò altri dettagli am prima vorrei avere più dati da esporre ma prima di proseguire voglio mettere il sistema in sicurezza
                                                          @QL saro OT ma non molto nei tuoi grafici si nota la scomparsa del K e la comparsa del Be questo lo trovo interssante
                                                          hai avuto altri dati del genere su elemeti leggeri???

                                                          per caso hai mai avuto comparsa e scomparsa di Be al variare del tempo di esposizione degli elettrodi

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                                                            Con in filo di costantana che precedentemente avevo sottoposto a sviluppo elettrolitico ho avuto una sorta di piccola esplosione mettendomi nelle classiche condizioni del plasma elettrolitico ( ecco perche ora voglio mettermi in sicurezza)


                                                            Con il test con con fili micrometrici sempre in condizioni acide ho avuto un incremento della temperatura della soluzione quando ho usato il seguente set up

                                                            al catodo rete di rame rivestita di Ni al deposto elettroliticamente ed sottoposto a elettrolisi per alcune ore asciugato al aria e successivamente ridotto per via elettrochimica
                                                            all'anodo barretta di Ni
                                                            ambiente acido per acido cloridrico
                                                            In sospensione avevo sia TiN che nanotubi carbonio
                                                            sempre set up plasma elettrolitico

                                                            al incirca questi dovrebbero essere i parametri

                                                            @Gabri i tuoi esperimenti come procedono sei in fase di studio del caricamento del Ni o sei passato ad altro

                                                            Ps Sottile è il signore ,non malizioso.

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                                                              Credo di essere ad un buon punto dopo aver fatto una breve elettrodeposizione inserisco uno spike ovvero delle scintille che dovrebbero emettere un buon spettro di armoniche, ho notato che cosi si ha una reazione molto interessante dell'elettrodo che si scalda parecchio e fa bollire l'elettrolita con potenze assorbite davvero basse
                                                              Ricomincio a settembre
                                                              "Non date da mangiare ai troll"
                                                              http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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