Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno - EnergeticAmbiente.it

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Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno

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  • Ciao Camillo

    Riguardo al caricamento dell'idrogeno (a parte il condizionamento iniziale ) il caricamento per il test pensi di farlo a quante atmosfere
    Cosa pensi di usare come trigger ?

    Per il Ni hai pensato ad ottenerlo per co-precipitazione in presenza di altri metalli
    pensi di depositarlo su ossidi alto fondenti per evitare crescita cristalliti e mantenere quindi alta area superficiale?
    Ultima modifica di boss 77; 24-01-2012, 13:24.

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    • Ciao boss77
      Allora per il momento sono fermo. Riprendo appena possibile.
      Al massimo per il momento posso gestire il tutto a mano, essendo presente. Ma, come già detto, aspetto che questo freddo passi.
      Preciso che questa sperimentazione è limitata ad un lavoro ad una atmosfera di idrogeno al massimo.
      Se vedo la necessità passo a pressioni maggiori ma devo costruire un apposito piccolo contenitore.

      La scaletta di lavoro è questa:
      1) Ricerca di un protocollo di massimo adsorbimento del nichel in mio possesso da 100 a 10 micron Pressione di lavoro mezza atmosfera.
      2) Poi provo ad aggiungere campi elettrici o magnetici vari.
      3) Poi passo al nanonichel e/o il Ranney situazione decisamente più pericolosa ma lì probabilmente il fenomeno si dovrebbe vedere
      4) Infine provo varie miscele, vedremo.

      Cosa intendi come trigger? (io mi aspetto variazioni sulle curve di riscaldamento raffreddamento)
      Per il resto:
      Si avevamo pensato alla possibilità alla fine di ottenere per co-precipitazione in presenza di altri metalli, vedremo.
      Devi sapere che ci sono altri gruppi che lavorano. Sono a conoscenza di un gruppo di ingegneri che stanno sperimentando con barrette di nichel depositato su palladio, o altri metalli possono operare con pressioni molto elevate (anche oltre 50 bar) e temperature fino a 900° Stanno sperimentando proprio in questi giorni, ma per il momento risultati... nulli o modesti.
      Caspita! Come ha fatto Rossi?
      Devo dire che man mano che faccio o seguo esperimenti altrui mi viene da stimare sempre di più chi è riuscito a risolvere l'enigma e a renderlo operativo.
      Non ho fretta tanto o tutto è già stato risolto, personalmente ne sono convinto, o non sarà per niente facile risolvere l'enigma. Vedi la NASA con i suoi potenti mezzi non ha ancora risolto il problema, mi sa che anche lei dovrà attendere che il "segreto sia rivelato"
      ciao
      Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
      Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
      http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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      • Ciao Camillo

        Grazie per la risposta
        Spero che tu possa presto riprendere i tuoi esperimenti

        Per Trigger o meglio triggering intendevo l'innesco del processo a caricamento avvenuto ma mi hai già risposto al punto 2)

        Credo che uno dei problema di base sia per il Ni lo stesso che fu poi brillantemente risolto da Preparata ovvero la sistematicità del caricamento
        il caricamento credo sia da gestire tramite alcune serie di azioni congiunte
        diametro particelle , gestione dei siti attivi sulla superficie , introduzione di promotori ecc

        l'innesco ed il mantenimento del fenomeno che porta all'ecesso di calore non è detto che seguano le stesse linee guida
        Infatti non è da escludere che ci siano dei sotto prodotti della reazione che siano veleno per la reazione stessa in quanto magari bloccano l'accesso di altro idrogeno ed il sistema sia autoavvelena .
        Magari il catalizzatore agisce imppedendo tale azione

        La storia si ripete di solito o no ???
        a presto

        Ps è sempre un piacere leggere i tuoi post

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        • Ragazzi, vi faccio notare che ci sono montagne di letteratura su questi fenomeni! Per quanto i documenti siano disomogenei e difficili da confrontare nei dettagli, forniscono informazioni molto utili, quindi non è che bisogna proprio partire da zero o inventarsi tutto...

          P.S. A proposito di sperimentazioni, avete notizie degli altri "smanettoni" del Forum? C'erano almeno altri due o tre utenti che avevano iniziato a costruire dei proprio apparati, ma non so se poi li hanno completati e testati...

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          • Ciao
            A proposito di quello che dice Vettore
            Se può essere di aiuto io ho trovato in letteratura che lo S avvelena certi siti di adsorbmneto del Ni
            Ho trovato che materiali come Pd allo 0.5 % incidono favorevolmente sul entalpia di adsorbimnento del Ni


            appena ho un attimo vi giro i riferimenti

            Personalmente penso che lavori di Celani altri lavori possono essere buono spunto per esaminare eventuali ordini di grandezza circa le condizioni di innesco

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            • Ciao, ho cominciato stassera le prime prove con il filo di costantana, che è una lega tra rame e nichel (55% , 45%) la prima cosa che ho voluto controllare è la particolarità che caricando il filo si ha una diminuzione della resitenza.

              Cosa che a quanto pare succede in 1 ora facendogli passare 3A e 6Volti a 3A e 5,4V, la resitenza è diminuita pur aumentando la temperatura dell'elettrolita fino all'ebbolizione, cosa particolare che questa lega ha una deriva termica davvero irisoria.

              Oviamente per adesso è una semplice prova, devo approntare un setup dove possa misurare l'andamento della resitenza e la temperatura dell'elettrolita.

              Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   TestCostantana.JPG 
Visite: 1 
Dimensione: 163.2 KB 
ID: 1929085
              Ultima modifica di GabriChan; 31-01-2012, 20:58.
              "Non date da mangiare ai troll"
              http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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              • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                la resitenza è diminuita pur aumentando la temperatura dell'elettrolita fino all'ebbolizione
                È normale. Solitamente, un aumento della T della soluzione provoca un aumento della mobilità degli ioni e quindi un aumento della conduttività della soluzione.
                Gli elettroliti NON si comportano come i metalli.

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                • Si lo so, ma mi aspetto che le cariche passino preferibilmente per il filo visto che ha una resistenza minore, comunque hai ragione bisogna tenere conto anche di quello, devo costruire un setup migliore.
                  Per adesso era solo una prova, di conducibilità.
                  Se hai consigli
                  Ultima modifica di GabriChan; 31-01-2012, 23:21.
                  "Non date da mangiare ai troll"
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                  • Gabri, visto che hai considerato una versione "elettrolitica" dell'esperimento di Celani, sarebbe interessante provare una variante che lui non ha considerato (credo) e che potrebbe dare risultati interessanti: carica elettroliticamente il filo con idrogeno (ad esempio usandolo per un pò come catodo), e poi verifica se ha un coefficiente negativo in aria. Il caricamento elettrolitico dovrebbe essere più semplice e rapido di quello gassoso.
                    Occhio che l'inversione del coefficiente di temperatura implica che il filo in breve tempo si riscaldi moltissimo fino a fondere, cosa che invece non succede con coefficienti di temperatura positivi, in cui la corrente tende a diminuire con la temperatura...

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                    • Ciao Vettore, grazie del suggerimento, si avevo già pensato a qualcosa del genere, del tipo due recipienti uno capovolto con dentro il filo di costantana, che si riempie di idrogeno mammano prosegue l'elettrolisi, il tutto alimentato a corrente costante così da vedere se c'è assorbimento di idrogeno.
                      Poi secondo come cambia la tensione verificare se c'è l'inversione del coefficiente di temperatura, emissione di gamma e l'innalzamento della temperatura.
                      "Non date da mangiare ai troll"
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                      • Come avrete visto


                        http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14745973-il-nostro-apparato-nikel-h2-non-ha-funzionato.html



                        Niente di niente e così molti altri nel passato che hanno tentato di ripetere il Piantelli iniziale.
                        Io stesso avevo fatto delle prove con barra di nichel con sopra depositato nichel spugnoso. (però solo a 500 millibar di idrogeno)
                        La questione è che al massimo si vedono dei picchi improvvisi di calore che però non si capisce se sono errorri o meno.
                        Questo almeno nei miei precedenti apparati.


                        In effetti sia Focardi che Rossi hanno continuamente ribadito che senza il catalizzatore (o chi per esso) non si vede niente.
                        Piantelli alla fin dei conti aveva un surplus di pochi Watt passava per esempio da 29 a 36 solo raramente usciva il doppio o il triplo.
                        Il punto di forza era la durata cioè un surplus di pochi Watt per 10 mesi...!!!! NON c'è reazione chimica che tenga.


                        All'inizio della ripresa dei lavori fatta da Rossi e Focardi si passò alla nanopolvere di tutti i tipi, abbiamo sentore che Rossi si interessò a tutti i tipi di nanonichel e Nichel Ranney.
                        Questo perchè l'esperimento di Arata era chiaro in merito Arata dimostrò inequivocabilmente la possibilità ma la cosa funzionava solo per un po' poi c'era l'avvelenamento della polvere.
                        Nella parte teorica ho fatto vedere con semplici calcoli (foglio excel) che la superficie di lavoro aumenta di migliaia di volte con il nano. Su questo non ci piove.
                        Ora a mio avviso senza catalizzatore il rendimento è piccolo, quasi inavvertibile secondo Focardi.
                        Quindi a mio parere se non si usa il nanonichel manco lo vedi. (Almeno questo è ciò che io credo).



                        Certamente ora Rossi usa il micro e non il nanonichel, ma così non fu all'inizio.
                        Io presumo che in mezzo al micro ci sia un po' di nano o ranney che fanno da innesco. (ipotesi)


                        A mio avviso occorre ripercorrere un po' la strada partendo da un protocollo di adsorbimento a varie granulometrie.
                        Altrimenti ognuno di noi spreca il lavoro inutilmente. Ricordiamo che la NASA non aveva trovato niente, ora ha cambiato idea. I mezzi della NASA sono immensamente più grandi dei nostri apparati, quindi ribadisco il concetto:
                        Bravo ROSSI, hai fatto una scoperta che non era certo facile, anche se Piantelli e Arata avevano aperto la strada, NON era certo l'uovo di Colombo.
                        Ciao

                        nel frattempo:
                        http://sovrappopolazione.blogspot.co...sso-di-un.html
                        Ultima modifica di Camillo; 03-02-2012, 18:17.
                        Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                        Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                        http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                        • Camillo, bisogna guardare le cose dalla giusta prospettiva: ci sono diversi sperimentatori che hanno fatto degli esperimenti e concludono di non avere ottenuto alcun risultato. Il punto è però che presi dall'entusiamo per le dichiarazioni di Rossi tutti sono partiti in quarta sperando di ottenere eccessi di calore di kW al primo tentativo. Per forza poi i risultati sono deludenti! Perfino se avessero ottenuto eccessi di calore maggiori dei primi di Piantelli e Focardi non se ne sarebbero neanche accorti visto che gli apparati erano dimensionati per gestire potenze di decine o centinaia di volte superiori! E del resto non mi sembra neanche un buon approccio alla ricerca il "o tutto o niente". Io ho sempre dato per scontato che all'inizio avrei osservato al massimo eccessi dell'ordine del W, ed in effetti li ho osservati! Ed è un risultato gradioso: passare dall'impossibile a 1W è tantissimo! Il passo successivo è passare da 1 a 2, poi a 10, poi 100, e 1000... Mi sembra il percorso più ovvio e razionale, visto che stiamo "giocando" con qualcosa di totalmente sconosciuto. Ed è quello che segue ad esempio Celani, che sta facendo un lavoro gradioso e fa continui progressi in questo modo.
                          Per cui ben vengano gli esperimenti in piccolo, sistematici e ben mirati (come quelli che suggerisci tu sull'adsorbimento): l'obiettivo a questo punto non è più tanto verificare se il fenomeno è reale, ma capirlo e riuscire a controllarlo.
                          Vedrei bene per esempio anche iniziare dal ripetere esperimenti ben descritti e ben ideati, che hanno dato risultati positivi (tipo quelli di Celani). E' inutile inventarsi di sana pianta esperimenti nuovi, e poi trovarsi a dovere affrontare il doppio dei problemi (il non capire cosa succede e il non potersi confrontare con nessuno).
                          Quindi mi associo a tuo richiamo al "cambio di rotta", e lo rafforzo anche! :-)


                          P.S. Le prove che proponi sulle diverse granulometrie le ha già fatte Arata, anche se lui usara Pd e D... I risultati dovrebbero essere gli stessi con in Ni e l'H in linea di principio...

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                          • Ciao, concordo pienamente con quanto detto, concedetemi una piccola osservazione, non credo che solo la temperatura debba essere considerata come indice di un innesco di fusione, anzi credo sia secondario, mi spiego meglio: considerata l'inerzia termica dei sistemi spesso quando si rivela qualcosa la reazione ha già superato il punto di innesco e la fascia di condizioni in cui la reazione si innesca è già stata superata.
                            Da quel poco che ho capito con le mie prove è che la fascia "utile" è abbastanza ristretta, credo che la bravura di Rossi sia stata quella di costruire un setup ben tarato sulle condizioni ottimali di innesco, e poi riesce a mantenere la reazione in quella fascia spegnendo e accendendo la resistenza o inserendo una frequenza ben tarata, personalmente penso che l'ingrediente segreto di Rossi sia Rossi stesso che è riuscito a fare un ottimo lavoro di taratura del sistema.
                            Finisco con una domanda, secondo voi quando c'è l'innesco della reazione oltre ad una emissione di gamma che altro tipo di emissioni si hanno, sono misurabili?, si può usare queste come retroazine del sistema?
                            Ciao
                            Ultima modifica di GabriChan; 03-02-2012, 21:10.
                            "Non date da mangiare ai troll"
                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                            • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                              Finisco con una domanda, secondo voi quando c'è l'innesco della reazione oltre ad una emissione di gamma che altro tipo di emissioni si hanno, sono misurabili?, si può usare queste come retroazine del sistema?
                              Ciao
                              Per logica dovrebbero essere emessi anche dei Raggi X.

                              Questa è una mia ipotesi illustrata nel Blog al link:

                              Reazioni Nucleari a Bassa Energia L.E.N.R. (Ni-H): La radiazione presente nel reattore dell'E-Cat

                              Sarei molto lieto di leggere altri pareri in merito.
                              La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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                              • Ciao camillo e tutti. Per quanto ne so anche le celle di piantell non partivano subito. Prima che lavorasse il nichel nel suo macchinario sottoponeva le barrette a diversi cicli di lavoro ( non so bene cosa facesse) che servivano a far diventare il nichel in uno stato in cui finalmente poteva fornire eccesi energetici. Anche da una semplice barretta. Per tanto non scoraggiatevi. Il difficile è trovare la strada giusta... Ma questo è anche il bello sopratutto sapendo xhe il risultato è raggiungibile. Roy.
                                Essere realisti e fare l'impossibile

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                                • Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio


                                  A mio avviso occorre ripercorrere un po' la strada partendo da un protocollo di adsorbimento a varie granulometrie.
                                  Altrimenti ognuno di noi spreca il lavoro inutilmente. Ricordiamo che la NASA non aveva trovato niente, ora ha cambiato idea. I mezzi della NASA sono immensamente più grandi dei nostri apparati, quindi ribadisco il concetto:
                                  Bravo ROSSI, hai fatto una scoperta che non era certo facile, anche se Piantelli e Arata avevano aperto la strada, NON era certo l'uovo di Colombo.
                                  Ciao

                                  Ciao Camillo.
                                  Ognuno di noi quando si appresta a cercare di concepire un metodo, una teoria o qualsiasi cosa da cui partire, in realta' segue una luce; una luce pur flebile che guidi il suo agire.

                                  E' innegabile quindi che il "lume" della fisica classica in qualche modo e inesorabilmente faccia da torcia ad ogni decisione che si prende.
                                  Di conseguenza parametri come la superficie di scambio, la pressione e la temperatura, vengono inseguiti rincorrendo questi canoni; quindi la superficie viene ricercata per massimizzare le probabilita', mentre la temperatura e la pressione vengono massimizzate per favorire la penetrazione "meccanica" dell'idrogeno nel reticolo metallico.

                                  Questi sono punti di partenza istintivamente obbligati e che probabilmente costituiscono il vero limite alla ricerca della soluzione.

                                  Se immaginiamo la fisica classica come una retta orizzontale su un piano cartesiano, credo che la fusione fredda di Fleischmann e Pons abbia evidenziato principalmente una leggera deviazione.
                                  Deviazione rappresentabile come un inizio di una curva sinusoidale, la quale ha incontrato un nuovo punto con la fusione di Rossi.

                                  Ora questo secondo punto dove si trova rispetto a questa nuova geometria ?

                                  Potrebbe essere al suo culmine evidenziando cosi una "sbavatura" nelle teorie accertate tali da determinare una lieve eccezzione dovuta a fenomeni di risonanza e/o probabilita statistica di annichilimento e/o fusione.

                                  Ma questo punto potrebbe essere anche solo qualche frazione di grado oltre il punto trovato casualmente da Fleischmann e Pons e soprattutto potrebbe essere lontanissimo rispetto al massima deviazione possibile.
                                  Questo evincerebbe che le teorie attuali della materia e dell'atomo sono da stravolgere.

                                  Personalmente propendo per questa seconda possibilita', dato che solitamente i piccoli fenomeni, che sollevano sfuggenti e fastidiose eccezzioni, sono poi quelli che distruggono completamente grandi teorie considerate intoccabili.

                                  Detto questo immagino che inseguire procedure e canoni noti, possa in qualche modo permettere la riproduzione di fenomeni gia' osservati; Rossi non ha inseguito Fleischmann e ha ottenuto qualcosa di diverso.


                                  La collaborazione la vedo piu' come una condivisione di intenti o l'inseguimento di una visione comune, piuttosto che la replica di esperimenti piu' o meno riusciti.
                                  Per esempio il parlare su questo forum con Vettore mi ha stimolato nel capire che il tubo interno in acciaio e' stato forse un grave errore nel nostro reattore... il rame avrebbe avuto una conducibilita' termica circa 7 volte migliore.

                                  Ne terremo sicuramente conto.

                                  Ad ogni modo oggi ci poniamo davanti a questi fenomeni con gli occhi dell'uomo che ha visto il fuoco senza concepirlo se non con dogmi e religioni.
                                  Probabilmente come allora, non siamo ancora pronti a capirlo e a concepirlo pienamente , ma abbiamo un disperato bisogno di imparare ad usarlo.

                                  Saluti cordialissimi,
                                  Fa.
                                  Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
                                  Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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                                  • Riguardo ai segnali di innesco della reazione, da quello che si trova in letteratura si direbbe che dipendono da quanto intensa sia la reazione stessa. Reazioni deboli producono solo calore, reazioni un pò più forti anche piccole quantità di gamma a bassa energia (praticamente raggi X duri), reazioni ancora più forti emissioni gamma più intense, e reazioni fortissime gamma e neutroni. Il calore è sempre presente e quindi sarebbe un buon indicatore, a patto di riuscirlo a rilevare bene (sia come sensibilità sia evitando l'eccessiva inerzia).
                                    Recentemente Celani ha anche scoperto un indicatore importantissimo: in corrispondenza dell'inesco delle reazioni si ha un cambiamento di segno del coefficiente di temperatura della resistività del materiale, ossia il materiale passa da PTC a NTC. Questo parametro elettricamente è molto semplice da rilevare, soprattutto se si usano fili, come fa lui...
                                    Una mia ipotesi è che l'inizio del fenomeno sia anche accompagnato da un'emissione elettromagnetica di quelche natura, che dovrebbe essere facilmente rilevabile. Questo perchè trattandosi di fenomeni collettivi che coinvolgono movimenti di cariche, si dovrebbe avere l'induzione di un campo EM da queste... Ma è solo una mi aipotesi, e richiederebbe l'utilizzo di un analizzatore di spettro per accertarsene...

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                                    • Ciao Vettore
                                      Condivido soprattutto questo punto
                                      da quello che si trova in letteratura si direbbe che dipendono da quanto intensa sia la reazione stessa. Reazioni deboli producono solo calore, reazioni un pò più forti anche piccole quantità di gamma a bassa energia (praticamente raggi X duri), reazioni ancora più forti emissioni gamma più intense, e reazioni fortissime gamma e neutroni.
                                      io però la interpreto così: l'innesco della reazione da qualche parte favorisce, catalizza e/o estende la reazione da altre parti.
                                      Per questo penso che entro la polvere micro ci sia anche la nano e il Ranney.
                                      Vettore hai ripetuto esperimenti con ferro percorso da corrente in atmosfera di idrogeno?


                                      Per Eroyka
                                      Si sapevo dei molti cicli, nella barretta di Nichel dell'esperimento di 10 anni fa feci centinaia di cicli ma vidi ben poco, e comunque non si innescò mai qualcosa di continuativo.

                                      Per Fcattaneo i miei più vivi complimenti per il lavoro e la determinazione,
                                      La collaborazione la vedo piu' come una condivisione di intenti o l'inseguimento di una visione comune, piuttosto che la replica di esperimenti piu' o meno riusciti.
                                      Condivido pienamente.
                                      Bellissimo anche il discorso filosofico.
                                      Pensate di provare con la nanopolvere?
                                      Ciao e complimenti.
                                      Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                      Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
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                                      • Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio

                                        Pensate di provare con la nanopolvere?
                                        Si, sicuramente si.
                                        Il problema ora e' dove reperire le polveri o come realizzarle.

                                        Potrei limare il nikel depositato ma e' un lavoro immane ( e' veramente duro ).

                                        Qualche idea ?

                                        F.
                                        Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
                                        Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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                                        • Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio
                                          io però la interpreto così: l'innesco della reazione da qualche parte favorisce, catalizza e/o estende la reazione da altre parti.
                                          Sembrerebbe che sia proprio così, ad esempio a quanto pare alcune proprietà dello strato superficiale finiscono per influenzare anche il bulk. E' come se una certa perturbazione del reticolo (forse una particolare modalità di vibrazione o forse alcune caratteristiche geometriche) si propagasse a partire dal punto in cui si verifica.

                                          Per questo penso che entro la polvere micro ci sia anche la nano e il Ranney.
                                          In realtà proprio per quanto detto sopra scendere troppo con la granulometria risulterebbe controproducente, nel senso che non potrebbero istaurardi certi fenomeni collettivi che richiedono un numero di atomi più grande. Anche il concetto di adsorbimento in particelle troppo piccole perde (o cambia) di significato, e quindi non credo che c'entri la maggiore "superficie" equivalente...

                                          Vettore hai ripetuto esperimenti con ferro percorso da corrente in atmosfera di idrogeno?
                                          No, sia per mancanza di tempo e strumentazione dove sono ora, sia perchè ho preferito studiare prima di rimettermi a lavoro. Ho scoperto che un paio degli effetti che ho visto erano già stati descritti in letteratura, un terzo (quello più vistoso) potrebbe essere spiegato dalla recente scoperta di Celani sul cambiamento di coefficiente di temperatura... (Sono tutti e tre riconducibili a effetti di tipo LENR).
                                          Avrei intenzione di riprendere gli esperimenti, sempre con i fili (sia di ferro che di altri materiali) ma questa volta vorrei mettermi in condizione molto più controllate e ripetibili di prima. Ho cercato anche di acquistare un GammaScout, ma hanno tempi di consegna imprevedibili!

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                                          • Qui si apre un problema piuttosto serio, problema che riguarda la pericolosità delle nanopolveri e il Nichel Raney.
                                            Hanno delle schede di sicurezza da brivido ne ho discusso un po' con l'utente Righi.
                                            Io ho provato a lavorare con dell'alluminio ultrafine, effettivamente vola ovunque, non è per niente facile da maneggiare.
                                            Tuttavia una volta caricato con tutte le cautele, non dava problemi, nel senso che per esempio la pompa a vuoto non lo faceva svolazzare portandolo fuori dalla campana nell'aria.
                                            Inoltre usando il nichel che a differenza dell'alluminio è magnetico, (anchese le micro particelle dimostrano molto meno forza attrattiva), comunque si può coagulare con un potente magnetino.
                                            Il problema del nanonichel è il costo, l'ho visto a circa 35 Eu al grammo diametro 100 nm Ma anche a 70 Eu al grammo per 20 nm.
                                            Penso che serva una quantità minima di 5 g.
                                            Oratutto questo unito al fatto che non siamo per niente sicuri che funzioni, anzi fa si che io per il momento non conosca nessuno che loabbia sperimentato.
                                            Se qualcuno sa qualcosa in più lo dica grazie.

                                            Il nichel Raney è pure un'alternativa, da qualche parte avevo letto che anche Rossi lo aveva usato ma aveva abbassato l'allumino percentuale avendo alla fine un prodotto con l'80% di nichel.
                                            Il Raney è più reperibile e meno costoso, forse è più facile che qualche lettore lo abbia usato, e ne abbia esperienza. Anche qui ogni notizia seria è gradita. Prima di operare è meglio avere il massimo delle informazioni.

                                            C'era una via che volevo praticare ed è quella di ottenere un precipitato floculante di nichel per poi riscaldarlo e ridurlo. Si lavora in fase umida con pochi pericoli.

                                            Ora voglio buttare lì l'ipotesi che quel tale Chang che dice di aver ripetuto ed ottenuto l'autosostentamento, abbia detto il vero.(credibilità poca ma facciamo la supposizione che sia vero.) Lui parla di una miscela di vari Nichel + Nichel Raney + polvere di carbonio +polvere di ferro.
                                            Lui dice che il carbonio aiuta ad deossidare mentre la polvere di ferro e, guarda caso, il Raney sarebbero i catalizzatori, infine parla di una forte radiazione con onde ma non dà la frequenza nè la potenza. Mi sembra che sia un'opzione percorribile, in fin dei conti al massimo non funziona come tutto finora.
                                            Quindi io sul Raney ci farei un pensierino... almeno usato in piccole quantità in miscela con l'altro micronichel.
                                            Ultima modifica di Camillo; 04-02-2012, 21:01.
                                            Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                            Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                            http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                            • A riguardo ho trovato queste informazioni

                                              da parte del Sig Chan
                                              • 1. RFG essential to HEAT tiny Cu particles which behave as short circuit to supply initial boost to 100 + C. It also acts on Fe by way of movement of particles which become individual magnets. It also aligns nano size Ni particles as if bowling pins ready to be assaulted by oscillated hydride ions.
                                              • 2. Always use Cu for chamber. It has a permeability of 1. Steel is a shield.

                                              • 3. I buy Mg powder from AmericanPyro. Place in metal container with attached tube for evacuating and pressurizing with H. Heated to 250 C and as it is cooled an uptake of H creates the essential MgH2.
                                              • 4. Mix molar % of MgH2 30 (100% excess) Ni 30, Cu 20, Fe 20 in glove box. You might try igniter such as ANTIMONY TRISULFIDE or LITHIUM BOROHYDRIDE in tiny catalytic amounts.
                                              • 5. Experiment with RFG to determine sweet spot for initial heating and then sweet spot for
                                                maintaining reaction, modulating pulse rate, frequency and power. Wave shape is important. Half wave sweet spots also exist. Key is sending Hydride ion into oscillations (e+p+e => n+e => e + Fusion)
                                              • 6. Follow up success with miniature scale oil dispersion method using Delphi FD0009 Fuel Pump and heat exchanger from Amazon.

                                              • Per quel che concerne il Ranay invito alla massima prudenza esistono versioni slurryin acqua magari se si riesce si dovrebbe propendere con tale materiale
                                              • sarebbe opportuno non ecceder molto con le temperature per evitare di sinterizzare tutto
                                              Ps
                                              io sto provando a deporre Ni su allumina e silice

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                                              • Buon giorno, Interessante l'idea del Mg come catalizzatore visto che idrura e poi con il calore rilascia idrogeno nei metalli vicini.
                                                Mg-MgH2 interface - YouTube
                                                potrebbe essere interessante aggiungerlo alla miscela di metalli, come catalizzatore, anche se credo che come idruro sia un po esplosivo.
                                                "Non date da mangiare ai troll"
                                                http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                • Non so se può aiutare questo documento sull'Hyperion:

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                                                  • Per fCattaneo
                                                    per ottenere polvere di nichel potreste provare, con deposizione catodica

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                                                    • Scusate, è la prima volta che intervengo, seguo da un po' di tempo la discussione e trovo strano che ancora nessuno abbia provato a replicare il metodo Chan.
                                                      Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio
                                                      infine parla di una forte radiazione con onde ma non dà la frequenza nè la potenza. Mi sembra che sia un'opzione percorribile, in fin dei conti al massimo non funziona come tutto finora.
                                                      Sono anch'io del parere che sarebbe opportuno cominciare cercando di replicare il metodo del sig. Chang. tra l'altro il setup risulta abbastanza semplice da replicare.
                                                      un tubo di rame da 1 cm va riempito con la miscela in polvere costituita da Ni, Fe, idruro di Mg , carbonio e rame nelle proporzioni suggerite e delle dimensioni indicate. Poi le estremità del tubo di rame vengono schiacciate in una morsa e saldate. A mio parere, per quanto riguarda l'RFG impulsata, dovrebbe funzionare benissimo un riscaldatore ad induzione di tipo industriale. Il riscaldamento ad induzione, a bassa frequenza impulsata, averrebbe dall'esterno del tubo in rame; il rame ha una buona permeabilità magnetica e lascia passare all'interno del reattore le onde elettromagnetiche. Il calore prodotto all'interno del tubo grazie alla presenza delle poveri di rame, ferro e nichel sarebbe estremamente efficace per liberare l'idrogeno legato al magnesio e per facilitare l'adsorbimento dell'idrogeno da parte del Ni.
                                                      Le onde elettromagnetiche impulsate penso che possano agire sul reticolo del Ni, sulla superficie del quale si creano correnti indotte che costringono l'idrogeno a penetrare all'interno del reticolo per effetto della legge di Lorenz(vedi regola della mano destra).
                                                      Se questo fosse vero sarebbe importante che le singole particelle di Ni fossero isolate le une dalle altre, anche per evitare la sinterizzazione perciò non sarebbe male se fossero sospese in un bagno d'olio minerale o disperse su allumina.
                                                      Questo è solo quello che penso io, ma se ho capito bene rispecchia grosso modo quello che afferma il sig. Chan.
                                                      Follow up success with miniature scale oil dispersion method
                                                      Ultima modifica di lordamian; 05-02-2012, 21:18.

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                                                      • Ragazzi, dimenticatevi di Chan e della sua ricetta magica: 1) non ha mai fornito le informqazioni minime indispensabili per tentare di replicarla, 2) non ha fornito nessuna prova che funzioni realmente, 3) in quello che aveva scritto (neanche riportato in prima persona, ma da un amico di suo cugino...) c'erano parecchie incongruenze, tipo l'uso di butano nella glow box (!!!), l'uso di un RFG (???) per irrariare qualcosa che si trova dentro un tubo di rame (che è uno schermo quasi perfetto), e tanto altro...
                                                        Se già si fa fatica a replicare con successo lavori scientifici seri descritti con tutti i crismi, figuriamoci una cosa così improvvisata...

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                                                          Comunque appena cessa questo freddino anche oggi -12, e posso lavorare in mansarda, posso provare oltre alle polveri pure, anche le combinazioni.
                                                          Certo che non è che l'idruro di magnesio lo trovi facilmente a quanto crearlo... si può ricavare a 500° a pressione 200 atmosfere!! con Mg + H2 + catalizzatore!!!.

                                                          Ma tanto per provare potrei sostituirlo con un sale reperibile o semplicemente con la polvere del metallo.

                                                          Ci sono delle cose che posso fare facilmente altre no. Io penso a questo:
                                                          - prendo diciamo una quantità standard di 20 g di polvere di Ni e creo un ciclo di salita discesa da 100° a 350° (mi tengo basso per evitare episodi di sinterizzazione) faccio un certo numero di cicli salita discesa SOTTO VUOTO. Supponiamo 10 cicli.

                                                          a) stesso lavoro ma con mezza atmosfera di Idrogeno 500 millibar) Altri 10 cicli e confronto le curve, e in particolare tengo conto della eventuale diminuzione di pressione dovuta all'adsorbimento.

                                                          b) vorrei ripetere quest'ultimo gruppo usando un nichel a granulometria nota diciamo 1-2 micron e guardare le differenze rispetto a quello in mio possesso che varia da 10 a 100 micron

                                                          c) poi partirei con le miscele Nichel + 20% polvere di ferro + 5% polvere di rame + polvere di carbone + XX .
                                                          Tu capirai che c'è da sbizzarrirsi sul gruppo XX dal sodio, magnesio, litio... Forse si possono usare i carbonati di questi elementi o altri sali che ad alta temperatura si scompongono.

                                                          d) Poi c'è da introdurre la frequenza di pulsazione, stavo pensando di di sostituire il riscaldatore con un filo di ferro, ne ho creato uno arrotolato che ha una resistenza da 1 Ohm. Il problema è come riscaldarlo con corrente pulsata, tieni presente che i contatti passanti che collegano l'interno della campana sotto vuoto con l'esterno non possono sopportare tanti Amper. Quindi devo entrare con tensioni piuttosto che con correnti. Interessante sarà provare anche la pura resistenza in ferro in atmosfera di idrogeno per vedere cosa succede, non ti pare? Se hai consigli in merito sono graditi.
                                                          Ciao

                                                          X Lordamian
                                                          intanto grazie per intervento e intelligenti considerazioni, anche se le possibilità che questo Chan non sia un mitomane sono modeste il discorso risulta coerente e possibilista, certo non mi attivo per ripeterlo come descritto, ci penseranno altri. Io cerco di adattare le informazioni a quello che posso fare con i mezzi a mia disposizione. Ribadisco il concetto già espresso, o Rossi ha già in mano la soluzione, e BASTA ATTENDERE o non è certo facile risolvere la situazione con metodi casalinghi.
                                                          ciao
                                                          Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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                                                          • Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                                                            l'uso di un RFG (???) per irrariare qualcosa che si trova dentro un tubo di rame (che è uno schermo quasi perfetto),
                                                            Anch'io la pensavo come te Vettore, ma poi ho provato ad inserire una calamita all'interno del tubo di rame ed ho notato che il campo magnetico si trasmette benissimo all'esterno. Il rame è senza dubbio un ostacolo per il campo elettrico essendo un buon conduttore, ma non direi altrettanto per il campo magnetico. Penso che avvolgere il tubo di rame, che funge da reattore, con una serie di spire attraverso cui fare passare la corrente impulsata sia una soluzione percorribile per ottenere sia il riscaldamento delle polveri contenute all'interno del tubo sia l'attivazione della reazione.

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                                                            • Ciao Camillo,
                                                              il tuo programma mi piace molto, e credo che ti consentirà di osservare qualcosa.
                                                              Ti consiglio durante i cicli in discesa di arrivare a temperatura ambiente (o quasi): a volte a 60°C si vedono ancora cose strane, a T ambiente no. Può darsi che sia utile "disturbare" il sistema con questi gradini più grandi. Tieni anche presente che sotto vuoto la temperatura salità parecchio a parità di potenza immessa. Sono d'accordo anche sulle dimensioni delle polveri: Rossi usa proprio quella granulometria lì, e le dimensioni attorno ai micron si trovano descritte anche da altri. Sull'aggiunta di altri ingredienti è bene procedere gradualmente, perchè se poi succede qualcosa si fa fatica a capire di chi è la colpa (o il merito!). :-)
                                                              Per il riscaldatore in effetti se non puoi far passare grosse correnti allora dovresti usare materiali a resistività più alta rispetto al ferro, tipo la classica costantana. Io avevo usato il ferro proprio perchè volevo usare correnti grosse e tensioni piccole... Oppure dovresti usare un filo di ferro molto sottile...
                                                              Io la prova del solo filo di ferro in atmosfera di idrogeno l'ho fatta, ed il risultato più strano che ho notato era che ottenenvo una resistività molto più alta di quella che viene fuori dai calcoli aumentando la temperatura, tanto era impossibile far passare più di 3 A a regime (in pratica il filo arrivava a 300°C e si fermava).

                                                              @Lordamian
                                                              Il rame è paramagnetico, quindi lascia passare i campi magnetici statici, ma blocca i campi elettrici, per questo scherma i campi a radio frequenza (che richiedono entrambi). Quindi ci sono solo tre possibilità:
                                                              1) Chan usava l'RFG solo per scaldare il rame;
                                                              2) Chan usava RFG a frequenza molto bassa, tipo decine di Hz, in questo caso parte del campo magnetico potrebbe passare, ma tecnicamente non si può parlare ne di RF ne di campi impulsivi...;
                                                              3) Racconta balle... :-)

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