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  • #31
    CITAZIONE (neo-niki @ 7/11/2006, 23:06)
    Fernando, però, continua a non dettagliare i motivi delle sue critiche. Cosa "hanno peggiorato"? E quanto era stato già peggiorato a febbraio?

    Da questo che dici si vede che sei un TEORICO... io so benissimo quali sono i danni che ho dovuto pagare di persona grazie ai ritardi prima e ai cambiamenti poi... se tu non li conosci è perchè continui a TEORIZZARE invece che ad IMPRENDERE.

    questo approccio TEORICO alle questioni è alla base dell'involuzione del sistema economico italiano.

    Quale PRODOTTO è possibile ottenere in Italia nel settore fotovoltaico?

    questo: 360Mw di domande approvato 20Mw di impianti realizzati. Ecco cosa ha prodotto il tetto al conto energia.

    Il cambiamento di Febbraio 2005 ha bloccato la realizzazione dei grandi impianti e ridotto gli stanziamenti delle banche a faveore del comparto.

    Il nuovo conto energia che si prospetta, bello o brutto che sia, ridurrà di molto la credibilità degli interventi di sostegno per questo settore in Italia.

    Prova ad andare a parlare con quegli imprenditori che hanno investito 15 miglioni di euro per fare una linea di produzione di pannelli... capirai subito quali sono i danni che continuano a ricevere dagli interventi che continano a creare instabilità nel settore.

    Prova a pensare a chi a gennaio dovrà comprare 10 megawatt di celle per la produzione che dovrà pianificare nel 2008.

    Prova a pensare a quelli che nel 2006 non hanno potuto programmare l'acquisto delle celle per il 2007 e che faranno fatica a spuntare un prezzo certo per tutto l'anno 2007 e che si dovranno accontentare di acquistare rimasugli di produzione con la difficoltà o l'impossibilità di certificare i pannelli fino alla fine del 2007 perchè hanno certificato quelli con le celle di un produttore invece che quelle di quello da cui sono riusciti a stento a strappare celle ad un prezzo più alto di quello dei concorrenti della germania o del giappone...

    TEORIA e PRATICA... la tua è solo teoria
    Soluzioni, Azioni, Risultati per la vita...

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    • #32
      Caro fernando
      Non sempre sono d'accordo con te, ma in questo caso hai tutta la mia comprensione.
      Un investimento con durata pluriennale, senza possibilità di riscatto, deve poter contare su condizioni stabili e precise.
      Io posso comprare oggi un'azione Enel (tanto per rimanere nel settore) perchè le prospettive sono di una certa redditualità; se domani mi cambiano le carte in tavola lo posso vendere (se sono sveglio) perdendoci un pochino, ma senza drammi.
      Se oggi mi faccio l'impianto FV e domani mi tolgono (o riducono) l'incentivo sono fregato, me lo devo tenere per i prossimi 40 anni (o magari solo 20?)
      Sul CE si è assistito ad una serie impressionante di modifiche, positive o negative che siano. Questo è assolutamente deleterio per il settore.
      Anche la modifica positiva è deleteria.
      Se mi aspetto che le condizioni migliorino rimando.
      Se mi aspetto che le condizioni peggiorino non lo faccio.
      In ogni caso l'incertezza mi induce a non fare nulla.

      Auguri
      Tersite

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      • #33
        CITAZIONE (tersite1 @ 13/11/2006, 14:54)
        Se mi aspetto che le condizioni migliorino rimando.
        Se mi aspetto che le condizioni peggiorino non lo faccio.
        In ogni caso l'incertezza mi induce a non fare nulla.

        <img src=">

        Purtroppo è dal 2002 che sento questa tiritera dai clienti... alla fine mi sono arreso e ho chiuso
        Soluzioni, Azioni, Risultati per la vita...

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        • #34
          CITAZIONE (tersite1 @ 13/11/2006, 14:54)
          Anche la modifica positiva è deleteria.
          Se mi aspetto che le condizioni migliorino rimando.
          Se mi aspetto che le condizioni peggiorino non lo faccio.
          In ogni caso l'incertezza mi induce a non fare nulla.

          Concordo in pieno pure io. Temo infatti molto il pericolo che il prossimo CE in gestazione ceda troppo alla tentazione del "liberi tutti" e dopo 1 anno salti fuori che la domanda è esplosa, i prezzi sono raddoppiati, abbiamo una selva di microimpianti sul tetto delle villette che contribuiscono con lo 0,0X% alla domanda e nessun ritorno in occupazione e crescita di mercato... e dopo due anni si interviene "a buoi scappati" e la domanda crolla.
          Sono però fiducioso che questo problema sia ben chiaro nelle menti dei nostri governanti (più che fiducioso diciamo che incrocio le dita và :P )

          In ogni caso credo sia prematuro trarre conclusioni. E' anche vero che molti dei problemi del vecchio CE (modalità di accesso, accaparramento quote, ecc) erano insiste nella primitiva versione e andavano corrette. Purtroppo la modifica di febbraio e l'esaurimento precoce della quota di installabile sono i veri responsabili dello stato di incertezza. Anche se comprendo perfettamente chi si trova a dover barcamenarsi con i costi senza alcuna certezza.

          Visto che questo governo ha prontamente dato "certezze" ai precari di ogni parrocchia votante sarebbe ora che capisse che quello che serve anche all'altra sponda del mondo del lavoro sono semplicemente CERTEZZE.
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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          • #35
            Caro Fernando,

            è inurbano, invero, esprimere dei giudizi su qualcuno che non si conosce. Ma tant'è, questo pare essere lo sport preferito del Paese...

            Il sottotitolo del thread è "cambiare per cambiare è spesso sbagliare". Come ben sai, non è venuto in mente a me <img src=">. Ho ritenuto di mio interesse intervenire a proposito dei cambiamenti in oggetto, perchè dal consolare gli imprenditori falliti o ritirati non traevo, e non traggo tuttora, alcun piacere. Per inciso, io sarò pure un teorico involutore del sistema economico italiano (wow! finalmente conto qualcosa anch'io! <img src=">), ma la questione che ti ho più volte sottoposto è del tutto pratica: visto l'esito disastroso del vecchio CE, e osservando con la dovuta cautela la bozza del nuovo, dove sono i cambiamenti che affosserebbero il settore?
            Ciononostante, fin'ora hai mostrato poc'altro che la cieca rabbia per un'impresa chiusa. L'impresa era - soprattutto nel 2002 - ad altissimo rischio, e non potevi non saperlo. Non sei il primo che chiude, e probabilmente neanche l'ultimo. Quando si vedono gli "industriali" rampanti inventarsi la conversione dell'azienda di papà chiedendo a un forum che neanche conoscono l'indirizzo del produttore cinese delle celle più economiche, ti viene il sospetto che ci sarà pure una ragione se qualcuno chiude. Bada, anch'io annaspo nel settore e depreco la mancanza di una chiara, solida e affidabile normativa sul sistema di incentivazione. Anch'io ci sto rimettendo economicamente, alla faccia della "teoricità" di cui mi accusi, per i continui cambiamenti e rivii. E ti dirò, anche perchè qualche nobile "imprenditore" ha avuto la splendida idea di pensare di essere più furbo degli altri grazie alle maglie del vecchio CE e alla immoralità che oramai dilaga sotto le Alpi. Colpa davvero del "nuovo Ministero" <_< ?

            No, caro Fernando, non è questo il punto. Siamo concreti:
            1. il vecchio ce andava modificato al più presto, perchè altrimenti alle ore 11:00 del 1.3.2007 ci saremmo ritrovati di nuovo al palo;
            2. le modifiche di cui si sta parlando sono obiettivamente rivolte ad un miglioramento del sistema e non al suo affossamento. Tuttavia qualche dubbio rimane, e qualche modifica potrebbe essere ancora considerata.

            Su quest'ultimo punto, BE dice:
            CITAZIONE
            Temo infatti molto il pericolo che il prossimo CE in gestazione ceda troppo alla tentazione del "liberi tutti" e dopo 1 anno salti fuori che la domanda è esplosa, i prezzi sono raddoppiati, abbiamo una selva di microimpianti sul tetto delle villette che contribuiscono con lo 0,0X% alla domanda e nessun ritorno in occupazione e crescita di mercato... e dopo due anni si interviene "a buoi scappati" e la domanda crolla.

            Condivido in parte il tuo timore, ma per pensare che da un giorno all'altro si realizzi la "selva di microimpianti" bisogna fare i conti con la capacità dell'offerta di andare incontro alla domanda: la risposta viene da serie analisi macroeconomiche, che - spero <img src=">- qualcuno si sia preso la briga di considerare. Per inciso, perchè mai la domanda dovrebbe riguardare solo gli impianti di piccola taglia e non le centrali FV? Comunque, i Verdi premono per eliminare anche il tetto complessivo, e questo potrebbe evitare il panico della corsa al pannello.

            In realtà, la mia opinione è che il grosso ostacolo da superare è ancora quello burocratico: l'allacciamento dell'impianto alla rete deve essere garantito in tempi rapidi, la retribuzione dell'energia prodotta deve essere riconosciuta in maniera semplice ed immediata, la procedura di acquisto dell'energia immessa deve essere semplificata al massimo. In particolare, mi chiedo per quale accidente di motivo non si sia proceduto ad accorpare la quota del ricavo dal risparmio sul consumo ovvero dalla vendita sul mercato dell'en. prodotta all'interno della tariffa incentivante, bypassando così tutto il processo di gestione dell'energia da parte dell'utente. In sostanza io (stato) ti riconosco 0,55 €/kWh anzichè 0,42€/kWh + 0,16€/kWh che tu (utente) ti devi fare scalare dal tuo consumo o + 0,10€/kWh che ottieni vendendo l'en. prodotta (N.B.: cifre casuali). In questo modo, oltre che sgravare i soggetti dagli oneri, rischi, tempi e attese legati alla burocrazia, induco l'utente ad una maggiore attenzione al risparmio energetico.

            Questa sarebbe "in pratica" la "teoria": facile vedere che non si tratta di farina del mio sacco :P, ma è pur sempre un sacco di farina buona...

            Buona giornata a tutti,

            Niki

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            • #36
              QUOTE (neo-niki @ 14/11/2006, 11:03)
              In sostanza io (stato) ti riconosco 0,55 €/kWh anzichè 0,42€/kWh + 0,16€/kWh che tu (utente) ti devi fare scalare dal tuo consumo o + 0,10€/kWh che ottieni vendendo l'en. prodotta (N.B.: cifre casuali). In questo modo, oltre che sgravare i soggetti dagli oneri, rischi, tempi e attese legati alla burocrazia, induco l'utente ad una maggiore attenzione al risparmio energetico.

              Potrebbe essere una buona soluzione. Però occorre mettere d'accordo ENEL o chi per lei, stato, gestore della rete ecc.
              Se si riesce comunque sono d'accordo che sarebbe una buona soluzione anche per il meccanismo attuale che spinge (un pò assurdamente in effetti) a consumare il più possibile, se l'impianto è leggermente sovradimensionato, per prendere la tariffa su tutta la produzione.

              In effetti la "selva" di microimpianti è immagine un pò forzata. So perfettamente che la disponibilità di pannelli ora non è che sia enorme. Proprio per questo però temo che una esplosione di richiesta crei effetti negativi. Nemmeno tanto a livello di prezzi (che al limite possono subire qualche tensione in Italia per un pò di speculazione al dettaglio ma difficilmente una domanda forte italiana potrà dare tensioni a livello internazionale) quanto a livello di percezione dell'opinione pubblica. Del tipo... "ci fregano 10€ a tutti per permettere a pochi privilegiati di farsi il FV" "E poi i prezzi non calano" "E poi quanto ci verrà a costare se tutti vogliono il tetto FV" ecc. ecc.
              Se leggi sul forum qualche voce critica c'è già ora e serve molta attenzione e comprensione delle problematiche senza occhiali ideologici (purtroppo spesso ben presenti nella visione "verde") per evitare un possibile futuro valzer di revisioni e correzioni.
              Non è che voglio essere polemico a tutti i costi, anzi credo moltissimo nel CE, spero però che chi se ne sta occupando comprenda che è dal mondo imprenditoriale che potrà provenire la spinta alla crescita che tutti auspichiamo nel FV (e non solo nel FV, ma si va un attimino OT :P ).

              Edited by BrightingEyes - 14/11/2006, 14:11
              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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              • #37
                CITAZIONE (neo-niki @ 14/11/2006, 11:03)
                In realtà, la mia opinione è che il grosso ostacolo da superare è ancora quello burocratico: l'allacciamento dell'impianto alla rete deve essere garantito in tempi rapidi, la retribuzione dell'energia prodotta deve essere riconosciuta in maniera semplice ed immediata, la procedura di acquisto dell'energia immessa deve essere semplificata al massimo. In particolare, mi chiedo per quale accidente di motivo non si sia proceduto ad accorpare la quota del ricavo dal risparmio sul consumo ovvero dalla vendita sul mercato dell'en. prodotta all'interno della tariffa incentivante, bypassando così tutto il processo di gestione dell'energia da parte dell'utente. In sostanza io (stato) ti riconosco 0,55 €/kWh anzichè 0,42€/kWh + 0,16€/kWh che tu (utente) ti devi fare scalare dal tuo consumo o + 0,10€/kWh che ottieni vendendo l'en. prodotta (N.B.: cifre casuali). In questo modo, oltre che sgravare i soggetti dagli oneri, rischi, tempi e attese legati alla burocrazia, induco l'utente ad una maggiore attenzione al risparmio energetico.

                Questa sarebbe "in pratica" la "teoria": facile vedere che non si tratta di farina del mio sacco :P, ma è pur sempre un sacco di farina buona...

                Buona giornata a tutti,

                Niki

                Questa è la teoria di chi non sa come è costruita la tariffa elettrica in Italia...

                Comunque chiudo qui la polemica con te... non mi va di perdere tempo inutilmente. Ci risentiamo il prossimo anno e vedremo chi avrà avuto ragione.

                Fernando
                Soluzioni, Azioni, Risultati per la vita...

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