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Emancipazione delle gerarchie terrestri

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  • Io sottolineerei il fatto che fintanto che esisterà il contante (banconote anonime al portatore) ci saranno ampissimi margini per la grande e micro criminalità, la corruzione e l'evasione. Insieme ad enormi spese e sforzi di contrasto...
    Oltre al fatto che è impraticabile, perchè troppo macchinoso, effettuare un demurrage della moneta tramite stampigliatura (analogamente a quanto avveniva in austria a worgl, nella sperimentazione degli anni '30 sul modello proposto da Gesell, che comunque è stata ritenuta di successo).
    Ma l'elettronica semplificherebbe tutto.

    Basterebbe che ogni biglietto euro prelevato, a qualsiasi titolo, da una banca, andasse incontro ad una TASSAZIONE marginale ogni volta che fosse versato in banca oltre una certa data!
    BE, è piuttosto complesso. Come riesci a determinare il possessore di una specifica banconota, se questa può essere liberamente scambiata tra la popolazione? L'ultimo che va a depositarla in banca si ritroverebbe con la patata bollente in mano, ovvero l'onere della decurtazione.
    Poi va notato che se la decurtazione non fosse giornaliera spalmata uniformemente nel tempo, ma fosse programmata per (esempio) tutti i 1 del mese, ci sarebbe una fuga di massa dei capitali a fine mese verso l'estero, per rimpatriare il 2. (insomma se la moneta dev'essere stabile, non è il metodo giusto)
    Ultima modifica di max001; 20-05-2016, 18:36.

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    • E di una moneta locale TOTALMENTE elettronica e complementare/alternativa all'euro che ne pensate??
      E' il Sardex; da noi in Sardegna sta ottenendo numeri Importanti e ora sta sbarcando anche nella penisola
      Ultima modifica di renatomeloni; 21-05-2016, 13:20. Motivo: Corretto link
      Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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      • Originariamente inviato da max001 Visualizza il messaggio
        ...BE, è piuttosto complesso. Come riesci a determinare il possessore di una specifica banconota, se questa può essere liberamente scambiata tra la popolazione? L'ultimo che va a depositarla in banca si ritroverebbe con la patata bollente in mano, ovvero l'onere della decurtazione.
        Complesso, ma fino a un certo punto. Il nucleo focale stà nel fatto che sarebbbe molto semplice prevedere una registrazione automatica del numero di serie della banconota quando fai il prelievo. A quel punto la banconota è registrata in un database nazionale, pubblico e accessibile a chiunque, che ne certifica il possibile valore di tassazione attuale. Chi la riceve in pagamento nelle attività si doterà di semplici lettori, del tipo già esistente per valutare l'autenticità delle banconote, che segnaleranno in tempo reale la "vecchiaia" di circolazione. Il resto dovrà, per legge e sotto la responsabilità del negoziante/autonomo/professionista a rischio di forti multe, essere "fresco". D'altronde nessuna attività ormai paga i fornitori con pacchi di 20€ incassati, ma con tratte bancarie perlopiù. Quindi si può tranquillamente inserire l'obbligo di versare l'intero incasso contante, ed a quel punto sarebbe semplice anche per un supermercato separare i contanti incassati che hanno un'anzianità di circolazione superiore a diciamo 20gg da quelli utilizzabili come resto.
        Resta il rischio "patata bollente" per chi accetta contanti a qualsiasi titolo fuori dai canali controllati. Ma, appunto, l'obiettivo è disincentivare quei canali e se, per calcolo o distrazione, io rifilo un biglietto da 100€ che ho da 6 mesi in cassaforte a un conoscente... quest'ultimo si ricorderà bene il "margine" tosato quando lo versa. Senza contare che chiunque sarebbe in grado di digitare il numero di serie sulla app sul telefonino e controllare in tempo reale il vero valore fiscale del biglietto!
        Non nego che sia un sistema non banale, ma inserito con gradualità potrebbe dare risultati. Ad es. Si potrebbe pensare per iniziare a prevedere una tassazione minima (a mio parere dovrebbe essere poco sotto le commissioni imposte sulle carte di credito) solo dopo i 6 mesi di circolazione. E poi gradualmente ridurre i tempi.
        Sulla questione della fuga il 1 per rimpatriare il 2 non ti seguo. Non ci sarebbe alcun vantaggio! Se il capitale ce l'hai in banca questo non viene tassato da questo sistema (il conteggio si azzera appena il biglietto viene versato). Se ce l'hai sotto il materasso da oltre un mese puoi sicuramente portartelo in Svizzera e versarlo là, come ora del resto. E la banconota versata non subirà una imposizione fiscale, siamo d'accordo. Ma tu ti starai esponendo a spese (non so te, ma io a risparmiare in tassazione marginale più di quanto spenderei in benzina ed autostrada faticherei un pelino!) ed a un'attività che potrebbe anche insospettire i signori con la fiamma gialla sul berretto. Anche perchè è ovvio che un tale sbattimento ha un senso per chi ha trippa corposa da tenere sotto al tappeto!
        Di contro avresti un sistema a prova di falsario molto efficace, un potente incentivo ad usare pagamenti elettronici per chiunque non abbia cespiti da nascondere ed un formidabile nuovo mezzo di tracciabilità! A quel punto basta associare il codice fiscale del richiedente ad ogni prelievo (si può tranquillamente fare anche col bancomat) e avrai una potentissima arma in mano all'ufficio entrate per far affiorare anche transazioni marginali (se ho appena ritirato 500€ e i numeri di serie delle banconote vengono trovati dalla finanza nel cassetto del mio medico o dell'idraulico sotto casa diventa molto semplice contestarmi il "risparmio", come lo chiama zagami, che ho ottenuto!).
        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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        • Originariamente inviato da renatomeloni Visualizza il messaggio
          E di una moneta locale TOTALMENTE elettronica e complementare/alternativa all'euro che ne pensate??
          Se ne era parlato in un'altra discussione-fiume sulle possibili alternative locali all'euro. Ce ne sono di molti tipi, anche in altre realtà. A mio parere sono limitate dal fatto che non possono essere, in realtà, vere valute alternative. Ma in pratica tipologie di sconto organizzate che per legge non possono sostituire realmente l'euro. Se io cercassi di dare una parte dello stipendio che pago al dipendente in sardex o altro mi legherebbero! Anche se il dipendente fosse ben contento di ciò! E senza questa base fondamentale di scambio questi restano buoni sconto, come le varie tipologie di carte sconto esistenti.
          Sono una buona base su cui riflettere e per sensibilizzare la gente, ma serve un passo in più, che può avvenire solo a livello nazionale.

          P.S. nel link che hai messo vogliono sterline sonanti, non sardex!
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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          • Chiedo scusa per il link errato, ora è corretto....

            Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
            Se io cercassi di dare una parte dello stipendio che pago al dipendente in sardex o altro mi legherebbero! Anche se il dipendente fosse ben contento di ciò!
            In che senso ti legherebbero?? Qui da noi molte aziende pagano stipendi in sardex (d'accordo con i dipendenti ovviamente).
            L'UE è MOLTO interessata al sardex tant'è che lo vuole impiegare in diverse realtà per testare nuovi strumenti di ingegneria finanziaria.

            L'Ue scommette su Sardex....

            Saluti
            Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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            • Quando me ne ero occupato un paio di anni fa non poteva essere utilizzato per scambio di tempo lavoro salariato. Ma solo per servizi e prodotti fra aziende. Se ora è possibile, sicuramente gli scenari si allargano. Ma davvero fisco e inps non hanno nulla da eccepire?
              Sia chiaro che lo ritengo un'ottima iniziativa (appena aprirà un filiale in Liguria valuterò se iscrivermi). E capisco bene che interessi a molti, fra cui qualcuno più avveduto nella UE.
              Solo che al momento non credo sia possibile definirlo una valuta locale. Per arrivarci occorrerà che anche lo stato centrale accetti e regolamenti l'uso di questi sistemi. Che sarebbero davvero utili, concordo.

              Tornando alla discussione su tassazione e contante segnalo che ho discusso la cosa con un amico dirigente di banca. La cosa del registrare i numeri di serie non solo è fattibile, ma già è in atto per molte transazioni (si chiama check in/check out) seppure serve solo a livello interno e ministeriale, per ora. L'idea di associare i numeri di serie ai codici fiscali di chi preleva è già allo studio, seppure in via molto riservata. Così come gli accessi alle cassette di sicurezza. L'obiettivo di penalizzare in qualche modo l'accumulo di contante extra-banca è ugualmente una possibilità che la stessa BCE sta analizzando. Così come è previsto un deciso incremento del monitoraggio del trasferimento di contanti all'estero a livello di tutta Europa.
              La tassazione patrimoniale sui depositi bancari è caldamente consigliata dal FMI e discussa seriamente in europa. Si tratterebbe di una cifra minima (1 per 1000) annuale che andrebbe a penalizzare la scelta di bloccare fondi sui conti. Scelta che molti ora fanno in virtù della minipatrimoniale da 2 per 1000 sui titoli.
              In ultimo è stato consolante, ma preoccupante, scoprire che i dubbi sulla futura tenuta dell'attuale sistema economico finanziario NON sono affatto limitati a noi economisti da bar, ma serpeggiano anche fra gli addetti ai lavori. In questo senso occhio a certe realtà, come una famosa banca tedesca, che sono letteralmente piene di miliardi di titoli derivati a effetto leva che molti sospettano non valgano ormai nulla, ma che nessuno ha il coraggio o la voglia di scoprire. La finanza internazionale è sempre di più un gigantesco castello di carta che si regge solo sulla fiducia della gente. Gli operatori lo sanno e cercano di procrastinare il più possibile la resa dei conti... fantastico!
              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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              • BE, mettere un'imposta sul possesso prolungato di banconote complica ulteriormente la fiscalità invece che semplificarla. Oltre al fatto che, come già detto in precedenza, le banconote esistenti sono solo una piccolissima parte della massa monetaria complessiva, e si ricaverebbe pochissimo.

                L'idea di spostare l'asse fiscale dai redditi/consumi al possesso di capitali, genera in primo luogo:

                -Veloce spesa del denaro, incrementando gli scambi di beni e servizi.
                -Programmazione e conoscenza in anticipo delle entrate fiscali, che non saranno determinate dal PIL (un dato variabile) ma dalla massa monetaria nota.
                -Abbassamento della pressione come conseguenza dell'innalzamento dell'imponibile (I capitali monetari esistenti ammontano a diverse volte la semplice spesa sostenuta in un anno, il PIL).

                In realtà il carico fiscale è solo spostato verso chi possiede ingenti capitali, e viene alleggerito su chi possiede liquidità sul conto corrente, fino alla soglia di qualche milione di euro.
                Basti pensare che oggi se dichiari di aver guadagnato in un anno 1.000.000 versi 430.000 (43% scaglione più alto) solo per le tasse irpef.
                Se ci fosse una decurtazione anche del 10%/anno, mantenendo il capitale per un anno intero sul conto corrente, verrebbe tassato di 100.000 euro.
                Per diventare sconveniente dovresti tenere fermo in banca il tuo milione di euro per oltre 4 anni. Cosa improbabile, perchè in un sistema simile lo investiresti (cedendo il capitale monetario a terzi) in altre forme di risparmio su cui non grava la decurtazione. Le famiglie conserverebbero moneta liquida sul conto solo quanto serve per le spese ricorrenti al proprio tenore di vita. (Pertanto le imposte gravanti su queste sono automaticamente adattate alla capacità contributiva dei singoli casi).

                Poi ribadisco che ricavando il gettito interamente dalla massa monetaria, i prezzi di tutti i beni e servizi si adeguerebbero ad eliminare IVA e tutte le altre imposte elencate in precedenza, aumentando il potere d'acquisto della moneta nell'eurozona pari alla differenza tra pressione attuale (46%) e nuova pressione ipotetica (10%?). Ergo la soglia di convenienza è altissima, significherebbe una diminuzione di tasse per oltre il 99,9% della popolazione.

                Poi che dire sul miglioramento della qualità di vita conseguente all'eliminazione dei contanti e applicazione fiscale automatica sulla moneta? Scippi furti rapine ricettazione spaccio evasione corruzione... ok le carte prepagate anonime attivabili anche dal tabaccaio esisteranno sempre, ma hanno un limite di deposito, e non so con che faccia i pesci grossi possano andare a depositare in banca una valigia di carte prepagate, oppure ricevere miriadi di versamenti sul proprio conto sempre da carte anonime. (Quantomeno il fenomeno illegale in assenza di contanti viene ridotto ai minimi termini e reso molto difficoltoso)

                Comunque se l'unione europea decidesse di adottare questo tipo di fiscalità, non sarebbe nemmeno obbligatorio possedere subito la massa monetaria necessaria ad una decurtazione sostenibile (max 10% anno). Si potrebbe effettuare il periodo di transizione (esempio di 10 anni, fino all'entrata a pieno regime) con espansione della massa monetaria tramite vari metodi (prestiti ed emissione di altri titoli) fino al raggiungimento di un ammontare adeguato (a spanne sarebbe ideale circa 125.000 euro per abitante).

                Di valute complementari ce ne sono diverse in Europa e la Germania primeggia in quel campo. Queste purtroppo sono soluzioni "tampone" che non risolvono molto, ma mostrano la facilità di adattamento e l'immediatezza di una possibile conversione, soprattutto se promossa dall'UE.

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                • La potenzialità di tassare la "non circolazione" della carta moneta è sicuramente minima, vero. Ma lo scopo non sarebbe di fare entrate, ma solo di rendere sconveniente tenere masse di denaro nascoste e bloccate. Ed, ovviamente, di recuperare una piccola parte dei redditi in nero che, notoriamente, restano congelati in casseforti e cassette di sicurezza. È il principio che adottano anche alcune delle monete alternative, che prevedono disincentivi all'accumulo. Non credo sarebbe complicatissimo. Lo stato si limita semplicemente ad imporre una tassa "di non uso" su ogni versamento bancario dove il biglietto sia in circolazione da più di un mese. Imposta raccolta direttamente ed automaticamente dalla banca. Sarà poi cura dei cittadini, imprese, ecc. assicurarsi che la somma riscossa non sia a rischio tassazione. È molto facile assogettando ogni incasso di contanti ad un controllo automatico. Le macchine per farlo esistono già anche se limitate ora all'uso bancario. Per i cittadini comuni il rischio ricevendo banconote di resto al supermercato o al negozio ssrebbe ridotto al minimo da una semplice norma che imponga all'esercizio commerciale di usare per i resti solo banconote con meno di 15 gg di circolazione (e chi fa il furbo rischia salate multe). Resta il rischio di beccare una sola nelle transazioni fra privati (ma basta un app per controllare i numeri) e comunque alla fine di tutto diventa molto più conveniente e sicuro utilizzare pagamenti elettronici.
                  A questo proposito c'è da segnalare che la tecnologia corre e sono già disponibili negli Usa anelli elettronici su cui caricare (anche via cellulare) piccole somme che permettono pagamenti rapidissimi semplicemente appoggiando l'anello sui lettori.
                  Tornando all'argomento tassazione concordo abbastanza. Ma con qualche distinguo. Una patrimoniale del 10% annua sui depositi sarebbe un suicidio economico. Determinerebbe solo una massiccia fuga di capitali ed un crollo di investimenti produttivi.
                  A livello BCE FMI si è proposta la possibilità di una tassa patrimoniale del 2-3% una tantum su TUTTE le tipologie di capitale estesa a tutti i paesi europei. Che servirebbe a dare un taglio profondo ai debiti nazionali. La cosa viene considerata pressochè fantascientifica da far accettare agli stati e già così molti temono comunque una fuga di capitali fuori dalla UE. L'ipotesi che lo faccia un singolo stato che non vi sia costretto da un default imminente tipo Grecia credo sia anche più impossibile. Anche per percentuali minori del 10%.
                  Inoltre non credo affatto che si possano eliminare le imposte sui consumi come l'Iva. Anzi, per me questa andrebbe aumentata anche corposamente (recupera tassazione anche sugli acquisti prodotti da capitali provenienti dall'economia sommersa). Quella che va cambiata è la disponibilità di risorse per chi quegli acquisti deve fare!

                  Esemplificando...

                  Se ho un salario netto di 1000€ mese e il pane mi costa 1€ / kg + il 20% di Iva me ne potrò permettere 833kg teoricamente.
                  Se ho un salario di 1300€ e il pane costa 1€ + 30% me ne potrò permettere 1000 kg!
                  Questo meccanismo viene adottato in paesi sicuramente civili come la Danimarca da anni.
                  Se il mio reddito è assogettato ad un prelievo del 50% e quello del mio concorrente pari reddito evasore a 0 la differenza di capacità contributiva sua è superiore, ma non viene "intercettata" se non per il 20% sui consumi. Se assogetto il reddito al 30% e alzo l'Iva al 30% diminuisco molto questa differenza.
                  Se poi tolgo la progressività d'imposta dal reddito e la sposto in toto sul patrimonio di fatto annullo una parte enorme dei vantaggi dell'evasione. Almeno di quella comune.
                  A quel punto, con redditi netti al 70% del lordo totale, dò una vera potente scossa alla produttività (il costo del lavoro ridiventerebbe competitivo addirittura con i paesi emergenti europei, come Serbia o Polonia), incentivo i consumi della parte mediobassa di popolazione, aumento esponenzialmente un introito fiscale "neutro" come la tassazione Iva sui consumi, tra l'altro più semplice da controllare fiscalmente rispetto al reddito, e rispetto davvero la Costituzione con la tassazione patrimoniale proporzionale alle vere capacità contributive.
                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                  • Tornando all'argomento tassazione concordo abbastanza. Ma con qualche distinguo. Una patrimoniale del 10% annua sui depositi sarebbe un suicidio economico. Determinerebbe solo una massiccia fuga di capitali ed un crollo di investimenti produttivi.
                    Temo che la fuga di capitali sia assicurata, aggiungendo alle già altissime tasse una ulteriore imposta patrimoniale, anche bassa.
                    Per questo è auspicabile l'abrogazione delle tradizionali imposte della nostra epoca: Ci sarebbe infine una imposta sulla moneta, ma è praticamente l'unica da sostenere.

                    Chiaro che un'alta decurtazione (il 10% è un'ipotesi come l'8 o il 4) è insostenibile in regime di competizione con altre valute che non vengono decurtate (però che subìscono inflazione per scaricamento tasse sui prezzi).
                    Per questo motivo all'inizio, nella fase di migrazione sarebbe introducibile un sistema ibrido, una decurtazione corrispondente all'inflazione delle maggiori valute (3%?) che va a dimezzare la pressione su redditi/consumi dall'attuale 46% ad un 20-23% (sempre che la stima di 125k pro-capite sia realistica, qui c'è da approfondire..), cosicchè viene meno la ragione di deportare i capitali all'estero.

                    BE, personalmente come main-line preferirei seguire la strada della semplificazione di tutto l'apparato burocratico, che va nella direzione di una automazione fiscale. Questo princìpio non concilia con il mantenimento di imposte che devono essere dichiarate dai singoli individui e versate in post.
                    Chiedo, non sarebbe meglio eliminare definitivamente la possibilità di evasione IVA, eliminando anche l'onere di responsabilità di una ineccepibile dichiarazione fiscale da parte dei singoli? Non vedo vantaggi nel mantenere il meccanismo di dichiarazione attuale, se non quello di generare artificialmente qualche impiego all'interno del carrozzone statale (sempre che sia considerabile un vantaggio).

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                    • Aspetta, secondo me non ci capiamo totalmente.
                      Anch'io sono per l'eliminazione il più possibile completa di dichiarazioni varie. L'ideale per me è giungere a un sistema tipo l'Isee generalizzato a TUTTI. Una volta che il tuo patrimonio è stato certificato e stabilito la tassazione patrimoniale conseguente sarà gestita in modo automatico dai soggetti che controllano il tuo patrimonio (banche, intermediatori, ecc) in liquidi sui conti e titoli. Esattamente come succede ora, visto che i titoli scontano una minima patrimoniale.
                      Ogni anno avrai un prelievo sul reddito NON proporzionale e fisso per tutti. Il mio ideale è un prelievo alla fonte per qualsiasi reddito. Si può fare e la complicazione non ce l'ha il contribuente (se dipendente non cambia nulla dall'attuale se non le cifre. Se autonomo versa una piccola percentuale dell'incassato subito e finisce lì).
                      Poi il prelievo proporzionale si effettuerà, in modo questo si fortemente progressivo, sull'intero patrimonio.
                      Ma quando parlo di patrimoniale non intendo certo cifre del 10%, che rappresenterebbero quasi un furto! Tantomeno ogni anno! Rischieresti di azzerare un patrimonio in 10 anni. Questo si che darebbe una fuga di capitali abnorme (scapperei pure io!).
                      No, quello che serve è una patrimoniale leggera, ma universale. Che colpisca qualsiasi cespite patrimoniale. Liquidi, immobili e titoli, in base al valore effettivamente posseduto. Senza squilibri che poi vanno a spingere una soluzione e a frenarne un'altra! Ognuno deve essere libero di decidere come investire, ma ogni investimento è una prova di capacità contributiva e deve contribuire alle spese dello stato. Una volta definito un anno il tuo patrimonio non serve alcuna dichiarazione complessa, ma la semplice valutazione da parte della banca o chi ti gestisce il patrimonio di qual'è il valore al momento e il calcolo delle imposte da versare sarà automatico e semplicissimo.
                      La doverosa attenzione a famiglia e relativi carichi la gestisci con il reddito incondizionato, che per patrimoni minimi farà un'enorme differenza (azzerando anche l'imposta), mentre su patrimoni importanti sarà uno sconto marginale, come è giusto che sia. Altro fattore da considerare in detrazione è la prima casa, che ovviamente non può essere interpretata come patrimonio a livello di seconde case, ecc. Le rate del mutuo potrebbero a questo punto diventare un ulteriore mezzo di detrazione patrimoniale.
                      Io non credo che un sistema del genere spingerebbe a questa massiccia fuga. Certo non lo escluderei in un sistema che OLTRE alla grottesca imposizione fiscale attuale dovesse inventarsi una patrimoniale AGGIUNTIVA, come sognano alcuni.
                      Il trucco stà nello scaricare da una parte cosa carichi dall'altra.
                      Qualcuno sceglierà la via facile e scapperà all'estero. Forse. Ma molti semplicemente si ingegneranno investendo in ciò che a quel punto sarà meno costoso. E cioè la PRODUZIONE di ricchezza e non la RENDITA come è adesso!
                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                      • quello che serve è una patrimoniale leggera, ma universale. Che colpisca qualsiasi cespite patrimoniale. Liquidi, immobili e titoli, in base al valore effettivamente posseduto
                        Leggera ok, ma è pur sempre un compromesso. Se troppo leggera non copre le spese.
                        Liquidi e titoli sono aggregati monetari, percui concordo a trattarli in modo uguale.
                        Gli immobili li tratterei in modo diverso dai capitali monetari perchè sono dei prodotti come altri che fanno girare l'economia. Manterrei esentasse la proprietà di residenza (fino ad un certo valore perchè non si può trattare una monofamiliare allo stesso modo di un castello con 100 ettari di parco) e per tutto il resto un'imposta catastale, anche se antipatica. La ragione è profonda, perchè non è "fare cassa" ma bensì regolamentare, creando un meccanismo di rientro e ridistribuzione per i possedimenti fondiari (terreni).

                        Lo Stato dovrebbe finirla di smuccinare soldi ovunque e in qualsiasi modo. Quando potrà contare su entrate indipendenti dai fatturati privati, saremo ufficialmente entrati nella post-industrializzazione (o era industriale di terzo livello, con industrie completamente automatizzate con qualche tecnico e una manciata di sviluppatori altamente qualificati).
                        Finchè la produzione generale è limitata alla capacità di acquisto della popolazione (che per regola di mercato viene assoldata con criterio simile ad asta al ribasso, quando ancora non fosse conveniente sostituirla con le macchine) tutto il sistema appare come un cane che si morde la coda (anzi, è più azzeccata la metafora dell'avido che per non spendere i propri soldi si impone di mangiare pastina tutti i giorni)
                        Hai ben compreso che c'è di mezzo il dogma del lavoro, ed è necessario un rinnovamento culturale per uscirne, altrimenti andremo avanti come abbiamo fatto fin'ora, mettendo rattoppi qua e là.
                        Intanto il tempo passa e la natura fa il suo corso. Ma è solo questione di tempo, se una riforma davvero innovativa non verrà fatta dalle nostre generazioni, tra qualche decennio sarà comunque inevitabile e quelle nuove generazioni ne trarranno tutti i benefici.

                        Qualcuno sceglierà la via facile e scapperà all'estero. Forse. Ma molti semplicemente si ingegneranno investendo in ciò che a quel punto sarà meno costoso. E cioè la PRODUZIONE di ricchezza e non la RENDITA come è adesso!
                        Certo, stimolare con ogni mezzo la produzione e gli scambi, mettendo a punto un sistema fiscale trasparente ed equo. Percui l'Italia oggi sta ancora procedendo in contromano.

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                        • E' inutile esprimere teorie contro altre teorie che non portano al nulla senza centrare veramente il problema o nocciolo della questione .

                          ~CONSUMATORI: «STRADA LUNGA E INCERTA». La fuoriuscita dalla crisi, per Federconsumatori e Adusbef, è «ancora lunga e incerta. Un percorso fatto di molti ostacoli». «Fino a che gli stipendi restano al palo le famiglie non ce la faranno ad arrivare alla fine del mese e i consumi resteranno congelati», ha concluso l'Unione nazionale consumatori spronando il governo a rinnovare i contratti della pubblica amministrazione.

                          ~Su 8,3 milioni di persone in attesa del rinnovo, secondo i dati Istat, circa 2,9 milioni lavorano infatti nel pubblico impiego, che sconta da sette anni il blocco della contrattazione. Hanno il contratto scaduto complessivamente oltre sei dipendenti su dieci (il 64,1%) e l'attesa media per il rinnovo, calcolata sul totale dei lavoratori, supera i due anni, toccando il valore record di 24,3 mesi (erano 20,5 un anno fa).

                          http://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/stipendi-aumento-al-minimo-dal-1982/ar-BBtwzUC?ocid=spartanntp

                          Come può l'Italia competere con altre nazioni che hanno una tassazione più bassa ?
                          Come può l'Italia competere un debito pubblico esorbitante e con uno spread abnorme ?
                          Come può l'Italia risollevarsi pagando un debito di 80 miliardi anno di interessi ?
                          Come può l'italia andare avanti con il signoraggio bancario chiedendo sempre prestiti alla BCE?
                          Come può essere libera se è sempre schiava di altri che decidono in Europa e USA ?

                          A voi la parola ...


                          Ultima modifica di experimentator; 27-05-2016, 13:08.
                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                          • Quella di giovedì 26 maggio è stata l’ottava giornata consecutiva di mobilitazione in Francia, paralizzata dalle proteste contro la ‘Loi Travail‘, la riforma del lavoro molto simile al nostro Jobs act, parecchio controversa in quanto approvata dall’Assemblea Nazionale senza discussione né voto, grazie a un particolare meccanismo parlamentare.

                            Nonostante i disagi, i sondaggi dicono che oltre 6 francesi su 10 considerano giustificati gli scioperi, e 7 su 10 vorrebbero che la legge fosse ritirata o modificata.

                            Francia paralizzata contro il Jobs act: “Non faremo la fine dell’Italia” | QuiFinanza

                            La Stampa
                            ha parlato con i lavoratori, che hanno fatto un parallelo proprio col Jobs act italiano: “Non credete a questa menzogna del progresso! Vi siete fatti fregare, voi italiani. Non faremo lo stesso. Questo legge sulla flessibilità del lavoro è un ritorno al passato, vogliono togliere di mezzo il sindacato e disporre dei lavoratori a piacimento. Lo chiamano futuro, ma è una nuova forma di schiavitù. Ci possono licenziare a piacimento. Possono obbligarci a fare quanti straordinari vogliono, pagandoli di meno. Non garantiscono più la stessa assistenza sanitaria ai lavoratori. Ma la cosa più grave è che hanno imposto questa legge in totale disprezzo della democrazia, tagliando fuori il Parlamento”.

                            Che dire questi francesi hanno le palle , al contrario degli italiani che le hanno perse , non per niente la rivoluzione francese nacque in Francia , mentre in Italia era divisa in tante piccole città stato senza una identità nazionale .
                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                            • Il capitalismo sta provocando danni devastanti, le cui conseguenze pagheremo per secoli:

                              Allarme negli Usa, donna colpita da batterio resistente a tutti gli antibiotici - Repubblica.it

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                              • che c'azzecca il capitalismo con i batteri,siamo in tanti è normale che prima o poi una o più malattie
                                decimeranno la popolazione mondiale se ci va bene

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                                • Originariamente inviato da max001 Visualizza il messaggio
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                                  Non deve servire a coprire le spese, ma a trasferire parte dell'attuale carico che copre le spese. Se leggera trasferirà poco carico a tutti (o meglio più carico a chi finora è stato sfruttato troppo e serve per la crescita come le aziende), se pesante alleggerirà di più il reddito della gran parte della gente spingendo i consumi, ma aumenterà anche il rischio (gestibile) che qualcuno cerchi di far espatriare i capitali.
                                  Concordo sulla tassazioen immobili con detrazione, anche completa, per le prime case non di lusso.

                                  Originariamente inviato da max001 Visualizza il messaggio
                                  Finchè la produzione generale è limitata alla capacità di acquisto della popolazione (che per regola di mercato viene assoldata con criterio simile ad asta al ribasso, quando ancora non fosse conveniente sostituirla con le macchine) tutto il sistema appare come un cane che si morde la coda
                                  Ecco, questo è esattamente il punto fondamentale.
                                  Come puoi vedere da altri interventi qua sopra è diffusissima l'illusoria idea che la crescita è data dal consumo reso possibile dagli stipendi pagati. Questo porta qualche buontempone alla ardita proposta di aumentare la tassazione imposta ai produttori per pagare di più i dipendenti pubblici che così "consumano" e mantengono le imprese. Che li mantengono!
                                  Anche su questo forum ogni tanto c'è quello che propone la ruota che gira all'infinito ed anzi produce energia semplicemente per moto perpetuo. E sono sempre tutti convinti che sia un semplice problema di quali pesi, magneti, braccini metti e come li regoli!
                                  Nel campo dell'ingegneria macroeconomica del dopolavoro la solfa è la stessa. Le teoria altrui "non portano a nulla". Quel che serve è affrontare il "nocciolo"! Cioè aumentare la spesa improduttiva e parassitaria sperando che questo stimoli i consumi! Abbiamo scoperto la "macroeconomia a moto perpetuo"!! Evviva!

                                  Più seriamente il problema a mio parere è che ovviamente è necessario che la popolazione, tutta, abbia le risorse per accedere al mercato. Ma NON PUO' più essere sostenuta la demenziale ipotesi che queste risorse debbano essere fornite dalle sole aziende! Sempre, comunque e in modo per di più del tutto indipendente dal carico fiscale e contributivo che gli stessi percettori di quelle risorse hanno deciso di scaricare sul collo delle aziende!
                                  Cioè... in parole semplici, comprensibili anche dai macroeconomi della mutua, se a me il dipendente produce 4000€ al mese di ricchezza io, impresa, portrò sostenere per lui un costo di 3500€. Ma comprendendo dentro TUTTO TUTTO MA PROPRIO TUTTO! Se per la sicurezza del lavoro sono costretto a investire una cifra... quella cifra non è una cosa "a parte", che riguarda complessi scenari di bilancio che chi non è commercialista può ignorare! Rientra a pieno titolo nel TUTTO! Per rifarci all'esempio nei 3500€ citati! Stessa cosa per decisioni di ordine sociale. Permessi retribuiti, leggi per l'assistenza a familiari con problemi, TUTTO per la contabilità aziendale entra nel conteggio. E TUTTO determina una cifra che definisce la possibilità o meno che quella posizione lavorativa venga alla luce!
                                  Se in quei 3500€ che ho citato prima pretendi di caricare il 35% di previdenza, il 30% di tassazione e qualche altro costo accessorio... è ovvio ai bambini che ti troverai un cuneo altissimo e una forbice sul netto che lo ridurrà ai livelli infimi attuali. Sperare che quella forbice sia eliminata dalle aziende con gli "investimenti" è illusorio.
                                  Questo stà conducendo a una fortissima polarizzazione di reddito non solo fra i ricchissimi (sempre più ricchissimi perchè utilizzano i meccanismi finanziari) ed i poverissimi, ma anche fra gli "integrati" (quelli che possono usufruire del sistema di protezione essendo stipendiati) e quelli non integrati compresi gli occupati giovani, che ormai NON sono più in grado di supportare i consumi e quindi la crescita!
                                  La soluzione a mio parere non può che passare per una estensione dei sistemi di protezione del reddito a TUTTI. Ad es. con il reddito incondizionato di cui si parlava, ma ovviamente con una parallela riduzione progressiva sia dei privilegi finanziari delle elite (con la patrimoniale) SIA di molti privilegi degli inseriti anziani!
                                  La solita obiezione che sia fa a questa visione è quella del pericolo di creare una generazione di "bamboccioni nullafacenti" che si accontentano di vivacchiare con sussidio passando il giorno al cellulare.
                                  Questo è molto ingiusto verso i giovani e anche stupido. Non è per nulla detto che un giovane che è costretto a saltare da un impiego trimestrale all'altro sia meno produttivo di ricchezza del nerboruto che batte il martello sulla lastra d'acciaio della retorica sovietica! Anzi! Soprattutto alla luce del fatto che il nerboruto da noi è più spesso sotituito dal vigile in mutande che striscia il badge per gli amici!
                                  E' evidente che lo scontro fra la parte di esclusi e la parte degli inseriti è appena agli inizi.

                                  E per gli entusiasti della nouvelle revolution... http://economiapericittadini.it/soci...ra-shawn-tully

                                  Interessante notare anche il grafico relativo al costo unitario del lavoro

                                  che, forse per qualcuno sorprendentemente ma non per me, mostra che i COSTI unitari più elevati li hanno i paesi con più gravi problemi economici (i famosi PIIGS)! E la Germania dei "ricchissimi" stipendi netti ha costi inferiori!

                                  Ultimo punto. La spesa per il pubblico impiego è insieme a quella pensionistica l'unica che rimane da decenni maggiore della media europea. I contributi previdenziali che erano una volta del 12-15% sono stati raddoppiati e "parificati" dalla solita, immonda, "sentenza" di qualche primate togato a quelli, abnormi, del settore privato in nome di una "parificazione" a senso unico, tipica della mentalità italiota sindacalistica che ci ha ridotto come siamo. Inoltre nel periodo di 10 anni precedente al blocco degli aumenti ora in vigore (ma già sottoposto agli attacchi dei soliti primati togati...) tutti scordano che i salrai pubblici sono aumentati di ben 11,4 punti percentuali IN PIU' del settore privato.
                                  Se a qualcuno sfuggisse è OVVIO che i contributi per i dipendenti statali altro non sono che TASSE imposte a chi lavora.
                                  E' sicuramente vero che la differenza di trattamento è abnorme e man mano che si sale nella scala di gerarchia la differenza con gli altri paesi civili diventa ridicola e un manager pubblico italiano arriva a guadagnare diverse volte più dell'operaio rispetto ad un collega francese o tedesco, ma queste sono problematiche che NON riguardano l'economia statale, ma la gestione del pubblico impiego che è sempre stata in mano sicura dei sindacati e certo non può essere "appaltata" al fisco ora!
                                  Quindi uno stato in grave crisi di liquidità, come qualsiasi azienda, è OVVIO che dovrà ridurre le spese correnti. Visto che le pensioni, anche le più indecenti d'oro, argento e mirra sembrano intoccabili e la riduzione per licenziamento o demansionamento resta in Italia un tabù granitico non vedo quale altra strada esista del blocco del turn over (che determina una riduzione degli organici, certo, ma al costo di un invecchiamento della forza lavoro e l'ennesima, grave, discriminazione verso i giovani) e perlomeno il blocco della vergognosa manfrina clientelare degli aumenti slegati da inflazione, produttività, o qualsiasi altro pretesto credibile, che ha portato negli anni a far diventare posti di lavoro nati come "servizio" delle specie di rendite garantite a carico di Pantalone!
                                  So che è antipatico per molti sentirlo, ma non credo che i numeri possano sempre essere interpretati come fa comodo!
                                  Ultima modifica di BrightingEyes; 28-05-2016, 11:01.
                                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                  • Zagami, mi sembra che di possibili soluzioni e proposte percorribili, qui ne siano state elencate alcune. Ma la cittadinanza deve avere la volontà di attuare questi cambiamenti.

                                    BE: Non deve servire a coprire le spese, ma a trasferire parte dell'attuale carico che copre le spese.
                                    BE, mi trovi d'accordo nel cominciare a spostare almeno una parte della fiscalità sulla massa monetaria, cosicchè si inizierà a verificare i vantaggi.

                                    Come puoi vedere da altri interventi qua sopra è diffusissima l'illusoria idea che la crescita è data dal consumo reso possibile dagli stipendi pagati... Abbiamo scoperto la "macroeconomia a moto perpetuo"!! Evviva!
                                    BE il tuo discorso è perfettamente chiaro, però si rischia di mantenere delle regole nocive per un sistema industriale fortemente avanzato come quello attuale. E' sicuro che redistribuire la ricchezza attraverso aumenti di salario o redditi incondizionati che contemporaneamente NON vengono bilanciati da una vigorosa produzione, rimarrebbe ben poco da redistribuire. Ma questo ragionamento era ottimo fino a 40 anni fa, ed infatti era una lancia dei capitalisti novecenteschi scagliata ad ogni occasione verso il sistema socialista sovietico:

                                    La gente non era per nulla stimolata a produrre maggiormente, perchè tutto il surplus era prelevato coattivamente dallo stato centrale. Anzi avendo uno stipendio fisso, la tendenza era una minore produttività, mandando in stallo il sistema di redistribuzione che era fondato al 90% sulla manodopera umana.

                                    Oggi paradossalmente vi è il problema opposto: C'è uno scheletro produttivo potentissimo, coaudiuvato da computers e androidi che smaltiscono il 90% dell'opera produttiva e le industrie vengono limitate a un quinto dei regimi di produzione perchè non c'è domanda.
                                    Se il 90% dell'opera produttiva è svolta da macchine, quel 90% rimane reddito dei titolari azionisti e che non viene redistribuito attraverso il tradizionale sistema di assunzioni da lavoro.
                                    Ergo le industrie sono limitate a regimi castranti perchè il mezzo che permette gli acquisti si è ormai rarefatto per la maggioranza della popolazione.

                                    Ciò che dice Zagami, di aumentare i salari del pubblico, secondo me è inammissibile perchè sarebbe l'ennesimo favoritismo nei confronti di una sola parte di popolazione, quando invece lo Stato deve trattare tutti allo stesso modo come "figli uguali" per evitare conflitti sociali.

                                    La soluzione a breve termine ottimale, che già da sola porterà grandi benefici in termini di produttività è istituire un reddito di base ai cittadini europei residenti, prelevato con una decurtazione della massa monetaria.
                                    Occorre rivedere i fondamenti morali del lavoro. Ma solo superficialmente perchè il reddito base è appena sufficiente alla sopravvivenza e sarai premiato con molti altri soldi solo se sei produttivo, esattamente come ora.
                                    E poi c'è di mezzo anche il "dogma del risparmio". Non sarà facile far capire a tutti che tassando di poco i capitali monetari si potrà alleggerire di molto il cuneo fiscale.

                                    Soluzioni valide ci sono ma non vengono colte subito. La storia si evolve sei secoli e nei millenni perchè prevalentemente si lascia sempre ristagnare a oltranza (cambiare la mentalità dell'uomo è una cosa difficilissima, egli tende a perseverare anche negli errori) fino a quando per un motivo o per l'altro, scatta la scintilla del cambiamento.

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                                    • Originariamente inviato da max001 Visualizza il messaggio
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                                      .
                                      Non c'è nessun favoritismo ma una equa ridistribuzione del reddito a chi lo ha perso grazie alla moneta euro che in pratica ha dimezzato lo stipendio , diminuendo in tal modo la possibilità di spendere ed aiutare l'economia nazionale che non è lo stato ma in mano alle industrie che debbono vendere i loro prodotti .
                                      Questo significa aumentare il PIL , ogni prodotto acquistato è soggetto ad iva e barzelli vari , ogni euro dato ritorna subito dopo allo Stato.
                                      Ti ricordo che il 50% del mio stipendio mi viene prelevato automaticamente dallo Stato ogni mese prima di arrivare nel mio cc.
                                      Purtroppo si è anche impedito che un dipendente pubblico della mia categoria possa anche fare il libero professionista e ci hanno castrato le palle , diverso è il discorso pe i medici che possono fare intramoenia ed avere perciò un reddito supplementare , perciò non si lamentano .

                                      Ma leggo una buona notizia infine , che mette un po do di luce a questo governo illegittimo di Renzi .
                                      Marò: Salvatore Girone è a casa. "Grazie Italia, siamo un bel popolo" - Asia - ANSA.it
                                      ~Girone è arrivato in Italia dall'India a bordo di un aereo dell'aeronautica militare atterrato a Ciampino. Poi, a bordo di un altro aereo, con la famiglia e il sindaco di Bari Antonio Decaro, ha raggiunto Bari.
                                      Un applauso ha salutato a Ciampino i suoi primi passi sul suolo italiano. Girone, sorridente, ha salutato con le mani incrociate in segno di vittoria.

                                      Dovrebbero dire però chiaramente a tutto il mondo che non sono stati loro ad aver sparato alla barca indiana , che vi è stato un malinteso dalle parti delle autorità dell'India e ripeterlo chiaramente e tante volte .
                                      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                      • Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
                                        Ti ricordo che il 50% del mio stipendio mi viene prelevato automaticamente dallo Stato ogni mese prima di arrivare nel mio cc.
                                        Del tutto falso. Persisti a incartarti da solo con bubbole facilissime da smascherare da chiunque!
                                        Lo stipendio lordo medio nel settore pubblico è ora di circa 34000€. Considerando anche i contributi a carico del dipendente le tasse ammontano a meno di 8500€. Cioè il 25% scarso del lordo.
                                        In compenso, grazie alle immonde sentenze già citate di qualche primate ideologizzato del passato, i contributi "a carico del datore di lavoro" (cioè noi...) ammontano a... 8500€ circa!
                                        In pratica l'intero carico fiscale che teoricamente il dipendente pubblico paga... gli viene restituito come gentile omaggio dei contribuenti ai fini pensionistici! Ovviamente poi di fronte alle critiche la posizione comune è "ho pagato contributi per tutta la vita e me la sono guadagnata"! Cerrrrto, come negarlo?
                                        Quindi in pratica se domani decidessimo di assumere 1.000.000 di dipendenti pubblici non solo non ci troveremmo alcun incremento nella domanda, ma verosimilmente ci troveremmo a dover anche aumentare corposamente il carico fiscale su tutti solo per pagare l'abnorme esborso contributivo imposto dai pagliacci in toga ai veri lavoratori! Infatti non è un caso che tutti i paesi con problemi dovuti alla crisi abbiano in qualche modo ridotto il peso del settore del pubblico impiego. Il blocco del turn-over altro non è che una forma "light" di riduzione dei costi. Che ha funzionato peraltro.
                                        Grazie, ma credo che ci terremo euro e blocco degli stipendi pubblici. Sempre che qualche corte di suprema complicità ideologica non riesca a trovare un escamotage! Certo.. Auguri nel caso!
                                        Sul discorso della libera professione però, se ti può consolare, anch'io credo che sarebbe corretto che chi decide di lavorare nel pubblico resti nel pubblico.

                                        Originariamente inviato da max001 Visualizza il messaggio
                                        Ergo le industrie sono limitate a regimi castranti perchè il mezzo che permette gli acquisti si è ormai rarefatto per la maggioranza della popolazione.
                                        L'innovazione tecnologica stà già andando nella direzione di eliminare la produzione in numeri enormi (con sprechi terribili) e di passare a una produzione mirata, elastica ma a costi sempre bassissimi. Resta l'altro lato del problema e cioè tornare a permettere alla gente di consumare, seppure con maggiore consapevolezza e coerenza.
                                        Infatti non scordiamo che anche una visione di consumismo sfrenato fatta da miriadi di prodotti a basso costo, progettati per essere quasi "usa e getta" in modo da rinnovare al più presto il bisogno e mantenere alta la domanda (effetto obsolescenza programmata!) non è il massimo a cui ambire!
                                        Fino a poco tempo fa le idee su decrescita e rifiuto dei consumi erano diffusissime proprio fra quelli che ora invocano l'intervento statale e aziendale per sostenere i consumi! Non che ci sia nulla di sorprendente del resto, quando la fame vera batte... le fantasie ideologiche hanno spesso la peggio.
                                        MA non credo che una visione di una società in grado di utilizzare al meglio le produzioni superautomatizzate e quindi ELIMINARE il gigantesco spreco energetico e ecologico dato dalla necessità di mantenere altissimi numeri di produzione, sia così utopica.
                                        Per arrivarci serve certo una tassazione diversa, spostata sul versante dei capitali e delle rendite, ma a mio parere serve anche un sistema di reddito garantito. Non credo che ci sia il rischio di una "sovietizzazione" purchè nulla vada a ledere il meccanismo del mercato. Insomma non devi creare tessere annonarie, ma permettere alle persone con nullo o scarso reddito di avere una dignitosa tranquillità che permetta loro di mantenere consumi di base.
                                        Ultima modifica di BrightingEyes; 28-05-2016, 23:21.
                                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                        • Sono d'accordo.

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                                          Si. Ma il consumismo sfrenato dovrebbe essere limitato dalla normativa tramite un disincentivo economico della produzione inquinante o insostenibile.
                                          Lo Stato ha gli strumenti per regolare e dirigere i consumi verso prodotti sostenibili, i cui scarti/rifiuti dovrebbero essere recuperabili e rigenerabili nella quota più alta possibile.

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                                          • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                                            ..Del tutto falso. Persisti a incartarti da solo con bubbole facilissime da smascherare da chiunque!....

                                            Sul discorso della libera professione però, se ti può consolare, anch'io credo che sarebbe corretto che chi decide di lavorare nel pubblico resti nel pubblico.
                                            .
                                            Del tutto falso lo dici tu ? Ma perrr faavoooore . Ma se sei il primo a dire inghiate ...

                                            Tu dici di essere un medico ?

                                            Strano che sei cosi competente di economia da farmi i calcoli in tasca a me ... O sei un medico (????) o sei un economista (?*£$%&) , cosa sei ?
                                            Che cosa sei , che cosa sei , non cambi maiii...

                                            Se io non so se a fine mese mi riducono del 50% dello stipendio tu sei Napoleone Bonaparte .

                                            Certamente lo vedo io , o no ? O vuoi vedere la mia busta paga ? Se tu mi fai vedere la tua , io ti faccio vedere la miaaa .
                                            Ma credo che dovresti credermi sulla parola se vuoi , oppure anche no ?
                                            Lo sai benissimo per che per quando riguarda i medici è stato consentito svolgere la doppia attività o no ? Al contrario delle altre professioni biologi , chimici, fisici ,che hanno dovuto scegliere il tempo pieno , ma a questo punto dubito (ergo sum) che cosa faccia realmente tu ?

                                            Ma che ti piaccia o non ti piaccia il contratto sarà rinnovato , checchè ne pensi tu , e sarai tu pagarlo , o ci sarà la rivoluzione francese italiana .

                                            Ti ricordo poi che i migliori evasori fiscali sono proprio i liberi professionisti , questo per chiarire le idee se sia più ladro il dipendente o il non dipendete . Un occhio di riguardo naturalmente per tutti i disoccupati che hanno la mia solidarietà e per questo credo non vi sia altra alternativa che uscire dall'euro ed andare alla sovranità monetaria, per garantire un reddito minimo a tutti e rilanciare l'economia italiana , che è morta e sepolta con questo azzo di euro .

                                            Credo poco al tuo pietismo di voler dare un reddito minimo garantito a qualcuno , di chi ha le tasche con una barca di soldi, anche perché con l'euro no è possibile farlo e lo sai benissimo , quindi i tuoi discorsi sono solo carta straccia .
                                            Ultima modifica di experimentator; 29-05-2016, 06:53.
                                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                            • Originariamente inviato da max001 Visualizza il messaggio
                                              Lo Stato ha gli strumenti per regolare e dirigere i consumi verso prodotti sostenibili, i cui scarti/rifiuti dovrebbero essere recuperabili e rigenerabili nella quota più alta possibile.
                                              Ecco, questo è un ottimo esempio di un settore che il sistema tradizionale considera un fattore parassitario, un costo marginale da ridurre, mentre un sistema industriale basato su produzioni superautomatizzate e individualizzate potrebbe considerare un fattore di crescita economica da ricompensare!


                                              Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
                                              Del tutto falso lo dici tu ? Ma perrr faavoooore .Se io non so se a fine mese mi riducono del 50% dello stipendio tu sei Napoleone Bonaparte
                                              Si sono un medico, libero professionista. Da oggi dovrò anche mettermi il tricorno francese e infilare la mano nel panciotto, perchè la tua pretesa continua ad essere una bubbola completa. Infatti non sei in grado nemmeno di produrre un singolo dato a supporto, a parte le fanfaronate da bar.
                                              No, non ti mostrerò la mia busta paga perchè non l'ho mai avuta. Ho un reddito dichiarato.
                                              Non sono mai stato nel pubblico e ripeto che CONCORDO con te sul fatto che chi sceglie di lavorare nel pubblico dovrebbe rinunciare alla libera professione, ma la lobby dei medici dipendenti pubblici per tua sfortuna mi sà che ha molta più influenza di altre.
                                              Il contratto sarà rinnovato, ma non certo con ulteriori aumenti di spesa. Su dove taglieranno per darvi soddisfazione possiamo farci una bella discussione, ma finchè le tasse non ne risentono, per me liberi tutti! Il problema non è come viene divisa la quota di spesa assistenziale o pseudoassistenziale, ma che questa non cresca e semmai diminuisca! Poi se gli occupati nel settore sanitario approfitteranno dei risparmi nel settore scolastico o viceversa... non è un problema!
                                              La geremiade sull'evasione in Italia è un must che ogni categoria che si vede mettere in dubbio un qualche privilegio economico estrae subito dal cilindro. Di solito la accetto perchè effettivamente è risaputa per alcune categorie come i liberi professionisti, ma di solito la trovo più credibile da parte di chi non cerca di spacciare la propria per "risparmio", vabbè.
                                              Non serve alcuna "competenza" per smentire le bubbole sul 50%. Basta guardare lo stipendio medio nel pubblico, fare il calcolo irpef (ci sono decine di siti che te lo fanno) e guardare qual'è la percentuale di contributi che l'attuale contratto impone. Così ho fatto, visto che come ti avevo già detto queste non sono discussioni al bar dove chiunque può dire che è alla fame anche mentre si gusta la brioche.
                                              Quando saremo tornati alla lira vedremo chi avrà la "carta straccia" in tasca, semmai...
                                              Ultima modifica di BrightingEyes; 29-05-2016, 12:09.
                                              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                              • Ciao a tutti,
                                                scusate sono nuovo e vorrei poter dire la mia senza offendere nessuno
                                                Dato che la discussione sta intersecando tantissimi argomenti, divido per punti.

                                                • Secondo me c'è una relazione tra capitalismo e malattie, ed è il consumismo. Alla fine, tutti - o quasi - mangiamo le stese cose prodotte all'ingrosso e prendiamo le stesse medicine fatte in serie. Se ci fosse più diversificazione, forse sarebbe meglio.

                                                • L'Euro ci sta schiacciando come sta schiacciando tutta Europa. Ho un'amica lituana che mi racconta che, da quando c'è l'euro, lì il turismo si è ulteriormente ridotto. Prima ti bevevi mezzo litro di birra con 1 euro, adesso i prezzi si stanno uniformando. Stanno vivendo quello che noi abbiamo vissuto anni fa.

                                                • Il problema non è con lo stipendiato medio della pubblica amministrazione, ma di tutte quelle lobby che vivono in sistemi intoccabili e che non lasciano più entrare nessuno e non dovrebbero esserci nel 2016 (tipo l'ordine dei giornalisti.

                                                Saluti!

                                                Commenta


                                                • Ciao .
                                                  Non ti preoccupare parla pure liberamente perché in questa stanza non ci offendiamo , se si parla di questioni concrete senza offendere nessuno .

                                                  Ti ho messo un mi piace semplicemente perché il tuo discorso sintetizza in breve quello che penso io ed altri milioni di italiani , ma si sa come in tutte le cose c'è il partito del si e quello del no , non si è mai tutti d'accordo su tutto e meno male dico io .

                                                  Chiaramente da amici da bar ci scappa poi la battuta facile e quello che vuol fare il sapientone o l'avvocato o l'economista senza esserlo .

                                                  Il problema è allo stato attuale che questi governi fantoccio ultimi , ci stanno portando sul lastrico con la loro pretesa di austerità e riduzione e tagli indiscriminati .
                                                  Se almeno si vedesse uno spiraglio di ripresa della economia ed aumento della occupazione saremo tutti contenti e lo approveremmo ,ma questo non succede , quindi per forza di cose dobbiamo dirne peste e corna di chi pretende di comandare senza soddisfare i bisogni della gente e dello stato .
                                                  La situazione è disastrosa anche negli altri paesi , vedi Francia per non citare facilmente la Grecia .
                                                  Ma gli economisti alla Bagnai -Borghi ed altri lo avevano già previsto nel 2008 che questo avrebbe portato alla recessione e così è stato , nonostante il grande economista prof.illustrissimo.grandissimo.eccelentissimo.figl idipu.senatore Monti (?) al contrario del Tremonti che affermava l'inverso .

                                                  Ma che possiamo fare ? aspettiamo in riva al fiume diceva il proverbio cinese , che passi il ....
                                                  Che queste l'hobby massoniche multinazionali hanno bloccato o sospeso o messo in standbay la democrazia e per una volta tanto debbo dare ragione al berlusca che è apparso i tv l'altra sera .

                                                  Ciao.
                                                  Ultima modifica di experimentator; 30-05-2016, 16:13.
                                                  Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                  • Esiste sempre questo eterno problema su chi è ottuso e chi no. Da sempre chi guadagna meno se la prende con chi ha o riceve di più.Temo che non vi sia soluzione possibile. Non esiste e non può esistere parità fra gli umani e quindi si seguono i falsi idoli che promettono quanto di più vicino al proprio ideale di vita. Esisterà sempre un sistema di classi che ci farà bestemmiare o gioire e l'unica speranza è quella che si possa favorire il su e giù rapido e di merito. L'educazione e il sacrificio sono il metodo più semplice per attuarlo.
                                                    Certamente esistono spigoli e strozzature nel sistema e la democrazia è fatta apposta per correggere tali punti, ma essa non è condivisione. Chi vince governa e se non vi date da fare, sarete governati.
                                                    Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                                                    • Originariamente inviato da DaniPri80 Visualizza il messaggio
                                                      Se ci fosse più diversificazione, forse sarebbe meglio.
                                                      Non sono completamente d'accordo sull'appaltare semplicemente al "consumismo" ogni colpa. Anche perchè molte delle ricette per uscire dalla crisi in pratica sono inni al consumismo più sfrenato. Ad es. chi propone di stampare a manetta carta moneta e aumentare la disponibilità di denaro a tutti o rifiutare la globalizzazione è OVVIO che propone una ricetta squisitamente consumistica! E non è detto che in tempi di crisi sia totalmente sbagliato, come sosteneva anche Keynes.
                                                      Diversificare per me si può, ma solo accettando la ciclopica trasformazione tecnologica che comincia ora e che comporterà inevitabilmente una produzione in numeri limitati, personalizata e a chilometro zero (se hai bisogno di una sedia te la fa l'azienda "maker" dietro casa a costo Ikea o meno), ma contemporaneamente un'occupazione limitatissima.
                                                      Ultima modifica di BrightingEyes; 31-05-2016, 09:26.
                                                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                                      • No BE non è una occupazione limitatissima , ma si creerebbero tanti posti di lavoro di artigianati autonomi che potrebbero guadagnare con il loro lavoro senza andare per forza a cercare l'industriale turno che lo occupi .
                                                        Insomma come si viveva nel dopoguerra , ma le leggi attuali sono tutti a favore delle grosse aziende e delle multinazionali che dettano legge e renderebbero il lavoro autonomo pericoloso per chi lo pratica incorrendo in multe e sanzioni impossibili .
                                                        Km zero ? Si va bene ma poi il povero agricoltore malcapitato che vende arance o pomodori all'anglo della strada ci va la finanza o vigili urbani a prendere multe salate .
                                                        Meglio il suicidio .
                                                        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                        • Con produzione a km zero non si intende solo la produzione agricola, per ora effettivamente l'unica possibile.
                                                          La visione è quella della fabbrica superautomatizzata, con lavorazioni 3D di stampa, taglio, modellazione, che produce IL pezzo che serve nel momento in cui serve contrapposta alla grande fabbrica costretta a sfornare migliaia di pezzi tutti uguali al costo minore sperando di venderli.
                                                          Parlando in termini consumistici il problema non è tanto nella "voracità" del consumatore che pretende sempre nuovi prodotti, ma nella NECESSITÀ, obbligata dalla forma di produzione attuale, di inventare sempre nuove produzioni, con qualche gadget diverso, per ingolosire il consumatore e farlo acquistare. La necessità di tenere i costi bassi obbliga poi a un'economia di scala estrema, con sprechi giganteschi!
                                                          In parole povere progetto un nuovo cellulare, lo DEVO produrre in numeri vertiginosi per renderlo competitivo... magari ha meno successo del previsto e mi trovo con uno spreco gigantesco di risorse, energia e produttività che ha prodotto solo un quantitativo enorme di oggetti che sono fuori mercato e in pratica rifiuti industriali in tempi brevissimi. Inoltre questo provoca una forte polarizzazione dei ricavi. Basta una decisione progettuale sbagliata e una costosissima linea di prodotto perde ogni appetibilità commerciale e diventa solo zavorra.
                                                          L'alternativa non possono essere le illusioni nostalgiche.
                                                          Zagami, oggi una società di piccoli artigiani tipo dopoguerra che tu immagini è pura utopia. Nulla impedisce oggi a un artigiano di aprire un negozio e vendere oggetti costruiti con le proprie mani... se non il fatto, banale, che NESSUNO glieli pagherebbe!
                                                          Non serve essere esperti di macroeconomia. Entra in un supermercato. Guarda il prezzo di una sedia (per esempio), informati da un artigiano e vedrai che solo il costo del suo lavoro netto supererebbe abbondantemente il prezzo che ti propone il supermercato.
                                                          Agiungici tasse, contributi, materiale, iva e il costo lievita perlomeno di 2,5 volte! Non ci sono norme o leggi a favore delle grandi industrie. Semplicemente la produzione industriale in grandi numeri mette totalmente fuori mercato qualsiasi concorrenza.
                                                          L'unica cosa che può contrastare questo sistema non è il ritorno alla lira o la lotta alla globalizzazione, ma la possibilità di avere produzione
                                                          personalizzata locale a bassissimo costo. Cosa che può essere garantita solo dall'evoluzione tecnologica e dai robot. Ma al costo, ovvio, della caduta occupazionale.
                                                          Questa caduta, tra l'altro non è nemmeno tanto un problema per i paesi post-industriali, ma lo sarà, e tanto, proprio per i paesi emergenti che ora crescono grazie all'occupazione di massa.
                                                          Certo, occorrono decisioni normative che rendano più appetibili per il consumatore i prodotti locali. Ad es. l'obbligo per ogni produttore di gestire anche i rifiuti prodotti SENZA che questi possano essere scaricati alla comunità!
                                                          Ma dovrebbe valere per TUTTO! Gli imballaggi ad es. dovrebbero essere "scaricabili" nel cortile dell'azienda che li ha prodotti, con addebito dell'eventuale trasporto. In questo modo prodotti localizzati, costruiti magari su licenza da macchine automatizzate, avrebbero un vantaggio competitivo notevole.
                                                          Questa visione è magari un pò drastica (o forse solo troppo in anticipo sulla realtà), ma un abbozzo del genere comincia a vedersi nei paesi avanzati con consorzi di recupero e riciclo o costi di riciclo già caricati sul prezzo di vendita.
                                                          Oltre all'ovvio vantaggio ecologico questo sistema è facile comprendere che determina nuovi settori occupazionali, non parassitari, ma necessari a coprire bisogni che una volta non esistevano!
                                                          Ultima modifica di BrightingEyes; 31-05-2016, 09:34.
                                                          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                                          • Zagami,ma perché non la pianti di sostenere un punto di vista stalinista e di economia particolare e centralizzata? Da centinaia di anni la burocrazia e' serbatoio di voti e clientelismo e, questa struttura, c'è la godremo per molti anni ancora. Almeno un poco di sano realismo e di ragionamento autonomo e non il riportare idee altrui, fedelmente.
                                                            Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                                                            • Beato te che ti accontenti di cosi poco ...
                                                              Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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