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La natura non ara

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  • La natura non ara

    Se siete attenti osservatori, avrete notato che in natura non esiste aratura;
    le stagioni si susseguono con la crescita primaverile delle piante selvatiche
    rigogliosamente in estate c'è un'esplosione di vegetazione differenziata
    che poi in autunno si secca, rimane sul terreno e con la collaborazione delle foglie, del vento e dell'acqua
    crea uno strato di humus che poi servirà per la crescita successiva...
    arando si travolge tutto l'ecosistema dello strato superficiale del terreno...

  • #2
    Non è del tutto vero!!
    Hai mai visto cosa combina ad un terreno una famigliola di cinghiali ??
    Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   terreno arato dai cinghiali.jpeg 
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ID: 1935019
    Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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    • #3
      Franco, personalmente apprezzo molto l'approccio progressista ed ambientalista che hai quando tratti tematiche di agricoltura. ma riguardo alla tua lotta alla lavorazione del terreno mi sa che commetti un errore nei presupposti... la natura ara poco, in effetti, ma la natura di per sé funziona grazie ad equilibri del biosistema che pregiudicano la produttività della superficie in oggetto. in natura non esiste un campo di grano, né una vigna, né un campo di pomodori. esisterebbe semmai un pugno di grano in un terreno di svariati ettari, che sopravvive in competizione (ma talvolta anche in simbiosi) con le altre spontanee presenti. l'agricoltura è il mezzo con cui si rimedia a questa scarsa produttività, per sfamare i nostri simili e gli animali: sconvolgiamo gli equilibri del biosistema su una determinata superficie per aumentare la produttività del nostro grano, penalizzando la crescita del resto della flora spontanea. Ma per fare questo devi regolare la fertilità del suolo e devi pilotare l'impiego di questa fertilità. In altre parole: devi concimare e devi lavorare il terreno.

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      • #4
        ecco un ottimo pdf che spiega il sistema della sinergia in agricoltura.Sembrerebbe essere più efficente della tradizionale agricoltura in ristretti ambiti (orto familiare).

        http://www.provincia.fe.it/download/...2576E4003F82E5

        OPPURE questo bellissimo video:
        Una fattoria per il FUTURO sub ita - PERMACULTURA (Integrale) - YouTube
        è molto lungo ma ne vale la pena, fatto molto bene e in maniera seria ! della BBC !
        Armerock...

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        • #5
          Originariamente inviato da niccar Visualizza il messaggio
          ma la natura di per sé funziona grazie ad equilibri del biosistema che pregiudicano la produttività della superficie in oggetto.
          Dipende l'arco temporale di valutazione. In 80 anni abbiamo trasformato la pianura padana da bosco a deserto, sostenuto artificialmente in vita grazie al petrolio. Se l'industria agricola smettesse di alimentarlo e seminare, in pochi anni le piante scomparirebbero e si dovrebbe attendere 2000 anni prima della copertura a bosco.
          La natura lavora però il terreno in maniera continua; capire pregi e limiti e guidare questi processi è quanto dovrebbe fare l'agricoltura.

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          • #6
            Senza farci troppe domande abbiamo importato il metodo dell'agricoltura intensiva anche nel nostro piccolo orto rubando risorse altrove quando ci basterebbe ragionare su quanto avviene in natura per ottenere tutto quello di cui abbiamo bisogno con il minimo sforzo. Se si fa attenzione a non comprimere il terreno e le piante non vengono sradicate (ma tagliate nel caso non siano perenni), le loro radici decomponendosi lascerebbero il terreno piuttosto strutturato e fertile.
            «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

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            • #7
              Confermo

              La "natura" non ara e le colture intensive sono una forzatura, ovvero un disequilibrio forzato a cui la "natura" controbilancia un altro "disequilibrio" per riportare la bilancia in equilibrio.
              ecco perché partono malattie, e tutti quei problemi contro cui gli agricoltori si trovano a lottare.
              Forse capita la logica si capisce che lottare non serve a nulla.
              Mi fanno molto ridere quelli che ad esempio usano il diserbo chimico. Già solo il fatto che non si rendano conto che inquinano e si mangiano quell'inquinamento... non comprendono che le "malerbe" vengono perché devono svolgere un triplice lavoro: meccanico (tramite le radici nel terreno), chimico e "sociale" (vedasi le varie forme di consociazioni).

              Le lavorazioni del terreno dovrebbero essere minime e rivolte quasi esclusivamente a portare ossigeno agli strati inferiori.
              Ben dannose e pericolose le altre tipologie di lavorazione che portano gli strati inferiori sopra e quelli superiori sotto.
              Le motivazioni sono diverse: a strati diversi operano microrganismi diversi e non devono essere portati marciumi negli strati inferiori.
              Di microrganismi si parla da molti anni ma in campo agricolo è ancora molto difficile trovare persone che sappiano effettivamente come essi intervengano nella propria coltura. Tra i biodinamici c'è maggiore preparazione in tal senso, anche se loro preferiscono avere una visione d'insieme più vasta.
              Sulla questione dei marciumi invece sono ben pochi quelli che ne parlano e che insegnano come saper gestire il terreno in tal senso. Ancora vige la teoria secondo cui "più ***** metti meglio viene", che è ormai da decenni sperimentato come sia il miglior modo per ingolfare un terreno e creargli proprio quelle difficoltà a lavorare in equilibrio, data anche la cattiva gestione dei compostaggi.
              Vada come esempio l'ormai tendenza a letamare persino laddove si deve fienare o far pascolare le vacche, senza comprendere come le annuali letamazioni finiscono per ridurre il quantitativo di sostanza organica nei terreni, invece di aumentarlo.
              Ma 9 volte su 10 è impossibile trovare orecchie disposte ad ascoltare tali discorsi. Vige ahimè molta ignoranza, sia contadina sia accademica.
              Tornando all'aratura, faccio notare come essa porti inevitabilmente marciumi negli strati inferiori, rigirando lo strato superficiale sottosopra e ricoprendolo degli strati inferiori ora portarti in superficie. Da questo punto di vista va infatti considerato l'intervento dei microrganismi aerobi e anaerobi, in base agli strati, l'arrivo di funghi e la produzione di gas che dovrebbero avere la loro giusta posizione in base agli strati.

              Tuttavia è possibile avere produzioni mediamente intensive se ben gestite e sapendo cosa si sta facendo.
              Io non ho esperienze decennali, ma quando ho cominciato a fare agricoltura mi sono preoccupato di capire se la teoria "accademica" fosse sensata. Esistono testimonianze pratiche a cui fare riferimento.
              In tal senso il "metodo manenti" è forse uno dei più interessanti, così come anche molti degli studi di fukuoka e della biodinamica.
              Si tratta pero di riconsiderare l'agricoltura da un punto di vista diverso, con macchinari diversi.
              Forse addirittura riconsiderare se stessi da un punto di vista diverso: dalle mie esperienze di lavoro e studio specifico, da solo e con gli altri, una cosa che ho notato rappresentare una linea di confine è il considerare la pianta una fonte di danaro o una vita da accudire. Cerco di precisare: non voglio fare un discorso hippie-alternativo-sentimentale e nemmeno moralista, ma una pianta non è una singola parte di una catena di montaggio robotizzata. Una pianta è un organismo che va allevato come si alleverebbe una bestia. È ovvio che dare attenzione ad un cane è ben diverso che dare attenzione e cura a 100 cani, ma bisogna tuttavia comprendere che ci deve essere un rispetto e una gratitudine per una pianta o per 100 piante, così come per un cane o 100 cani, così come per un altro essere umano. Quando si tratta qualcosa o qualcuno come un distributore di soldi invece, tendenzialmente il risultato è di veder andare tutto in malora.
              Ovviamente bisogna anche guadagnare la pagnotta. C'è però da dire che bisogna diffidare da chi dice che il metodo classico è il più sicuro e il meno costoso. Chi dice così è ignorante o in malafede.

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              • #8
                Però io ho un dubbio:
                nonostante le porcherie che mangiano,
                i giovani e i bambini di oggi sono più belli e intelligenti di prima....

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                • #9
                  ...piu' belli e intelligenti no.....pero' oggi rispetto a 100 anni fa', l'agricoltura in modo giusto o sbagliato che sia ha dato da mangiare a quasi tutti noi ( e ripeto quasi tutti) e ha migliorato la nostra vita quotidiana!!!Non ,etto in dubbio che oggi come oggi l'agricoltura deve cominciare a cambiare ma per primi dobbiamo essere noi a volerlo!!!
                  TATANO 2010 N ,2 accumuli da 2000 l a serpentina + 1 da 2000l con scambiatore .....FOTOVOLTAICO 5° conto energia da 27,36 kw, pannelli 114 x ABBAsolar APS60-240, 2 x AURORA PVI 8.0, 1 x AURORA PVI 10.0, incl:19°,ORIENTAMENTO sud 0°( prod. 2014 1208.26 KWh/KWp).
                  Puoi vedermi su http://www.rendimento-solare.eu/it/l...549/21891.html :bye1:

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                  • #10
                    Bisognerebbe valutare se bello = sano. E se durare più a lungo in vita implica stare in salute (te lo dico io, no!)

                    In america il problema dell'obesità infantile è 2 su 3. Se grasso = bello, allora ok.

                    Sull'intelligenza... non saprei. Smanettare sugli smartphone, sui tablet sì. Capire cosa ci fa bene o male, no; socialmente si stanno formando branchi virtuali, che attaccano per puro diletto i loro simili.

                    Scusate, non andiamo OT, però. Parliamo di metodi di coltivazione senza aratura...

                    Originariamente inviato da risso79 Visualizza il messaggio
                    ..pero' oggi rispetto a 100 anni fa', l'agricoltura in modo giusto o sbagliato che sia ha dato da mangiare a quasi tutti noi ( e ripeto quasi tutti) e ha migliorato la nostra vita quotidiana!!!
                    Ma hai visto i dati sul consumo di suolo? Se rispetto a 100 anni fa occupi 6x il suolo, e produci 6x di più... non puoi dire che l'agricoltura industriale ha migliorato la coltivazione! Ha reso possibile coltivare spazi maggiori per unità di tempo. Quindi a spese delle risorse e dell'ambiente. E in un'ottica di medio termine, tra l'altro: un campo di oggi se non curato diventa un deserto. Un campo di 100 anni fa diventava una selva incolta.
                    La vera innovazione e sfida è aumentare la resa per ettaro, non gli ettari. La permacoltura e simili cercano di rispondere a questa sfida, anche nell'ottica del lungo periodo.
                    Ultima modifica di nll; 06-06-2014, 22:02. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                    • #11
                      mah...
                      la salute mondiale non mi pare che dia ottimi segnali.

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                      • #12
                        certo che non da buoni segnali ma sicuramente meglio di 100 anni fa'......quant'è la media di vita oggi?
                        io resto dell'idea che l'agricoltura d'oggi ha fatto passi grandissi e grazie a questo si produce piu' mais/soia/uva /ortaggi senza problemi e così si puo' avere un buon prodotto a basso prezzo.Se guardiamo il mais si sono studiati ibridi adatti ad ogni terreno appunto per migliorare la producibilita' ........e se guardiamo la frutta?
                        certo che quelle del mio frutteto sono piu' buone ma se non le mangi subito le mele quando sono mature se ne vanno a quel paese......chi compera le mele ammaccate al mercato???? oppure ...quanto durano le mele ammaccate nel cestello di casa??
                        Chi compera 1 kg se sa' che dopo 2 giorni sono mezze da buttare????
                        TATANO 2010 N ,2 accumuli da 2000 l a serpentina + 1 da 2000l con scambiatore .....FOTOVOLTAICO 5° conto energia da 27,36 kw, pannelli 114 x ABBAsolar APS60-240, 2 x AURORA PVI 8.0, 1 x AURORA PVI 10.0, incl:19°,ORIENTAMENTO sud 0°( prod. 2014 1208.26 KWh/KWp).
                        Puoi vedermi su http://www.rendimento-solare.eu/it/l...549/21891.html :bye1:

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                        • #13
                          non sono questi i parametri per valutare se un frutto o una pianta sono in salute, se è in salute il terreno che le ospita e se è in salute l'essere che si nutre di esse.
                          la "media di vita" è una farsa occidentale, di stampo progressista. In asia, africa e laddove non era ancora arrivato l'uomo occidentale, 100 anni fa, l'uomo viveva un numero di anni maggiore di quanto oggi vive un occidentale. Ciò è testimoniato da riferimenti scritti e orali di varie tradizioni.

                          la mela ha il suo ciclo di maturazione. una mela che non matura e non marcisce non è una mela.
                          che poi qualche genio abbia fatto manipolazioni particolari con le piante come il melo per adeguare l'agricoltura alle leggi di mercato questo è solo un bene per le leggi di mercato e per chi ci fa soldi, non per il melo, non per la mela e non per chi le mangia.
                          se una persona non comprende che "andare il meno volte possibile al supermercato a comprare le mele, così posso andare in palestra, al bar, a lezione di tennis, ecc" non è una conquista ma pura e semplice idiozia, mi spiace per quella persona...
                          Ultima modifica di nll; 06-06-2014, 22:01. Motivo: Citazione integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del forum.

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                          • #14
                            2000 anni fa la vita media era probabilmente inferiore ai 30 anni se vai a vedere quanto vivevano i personaggi
                            storici morti di vecchiaia ne trovi parecchi tra i 70-80 anni,
                            se la popolazione mondiale è passata dai 3 ai 7 miliardi credo in 40 anni qualcosa è migliorato che poi non sia del
                            tutto positivo,ma la vita media è aumentata dappertutto
                            sulla frutta danno un liquido per la conservazione,però anche i nostri nonni avevano i loro metodi per conservare la frutta
                            senza frigo e congelatori,forse c'erano delle specie più adatte alla conservazione

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                            • #15
                              Originariamente inviato da risso79 Visualizza il messaggio
                              io resto dell'idea che l'agricoltura d'oggi ha fatto passi grandissi e grazie a questo si produce piu' mais/soia/uva /ortaggi senza problemi e così si puo' avere un buon prodotto a basso prezzo.
                              Le macchine hanno fatto passi da gigante. Un trattore da 600kW consuma come 200 appartamenti!!! Riesce ad abbattere alberi e arare 60cm di suolo fertile. L'agricoltura di oggi consiste in questo: grandi macchine energivore e chimica per rendere sterile il terreno, usato come mero supporto per le piante e veicolo del nutrimento chimico sparso dall'uomo.

                              Originariamente inviato da risso79 Visualizza il messaggio
                              ........e se guardiamo la frutta?
                              certo che quelle del mio frutteto sono piu' buone ma se non le mangi subito le mele quando sono mature se ne vanno a quel paese......chi compera le mele ammaccate al mercato???? oppure ...quanto durano le mele ammaccate nel cestello di casa??
                              Citi la grande distribuzione. La frutta viene raccolta acerba, congelata o tenuta a bassa temperatura. Per essere resa appetibile visivamente viene colorata e lucidata, irrorata di sostante fungicide/antibatteriche e antimuffa. Ciò che arriva è un bel frutto acerbo, con le cellule spaccate dal congelamento per il quale una volta scongelate iniziano a marcire internamente (infatti non durano nulla fuori dal frigo).
                              Il problema delle ammacature è diverso, semplicemente in supermercato le buttano via perchè brutte da vedere.

                              Le mele colte dall'albero durano settimane o mesi senza alcun trattamento. Il problema semmai è che la frutta tende ad attirare insetti, quindi è un problema di prevenzione e cura dei frutteti. L'agricoltura industriale è incompatibile con forme di vita aldifuori di quelle piantate o irrorate. Occorrono uccelli, insetti, batteri, roditori per tenere sotto controllo le infestazioni di moscherini. Come rimedia l'industria? Avvelenando la frutta, così muore la mosca. Ma anche noi...

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                              • #16
                                per altro gia' plinio diceva ...http://online.scuola.zanichelli.it/p...vecchio_t8.pdf
                                e ad oggi preso da questo link : Raccolta e conservazione delle mele - Attrezzi Per La Cura Del Giardino, Conservazione, Consigli Di Giardinaggio, Cura Di Alb...
                                • È importante tenere le mele in un luogo fresco, buio e con abbondante umidità. Una cantina ventilata è molto adatta. Se l'umidità è insufficiente, potete aumentarla mettendo recipienti d'acqua nel luogo dove conservate le mele.
                                • Non tutte le varietà di mela possono essere conservate. Le varietà Topaz, Freiherr von Berlepsch, Roter Boskoop e Pilot possono essere conservate.
                                • Le mele devono essere conservate in scaffali o casse piane. Le scatole possono essere rivestite di segatura o cartone ondulato. Se usate casse più alte, mettete un foglio di cartone ondulato tra gli strati di frutta per evitare ammaccature.
                                • Conservate solo frutta sana e senza danni. Le mele bacate, troppo mature o troppo grandi non possono essere conservate a lungo e devono essere separate durante la raccolta. Le mele senza picciolo devono essere mangiate presto, in quanto possono marcire rapidamente.
                                • Controllate ogni settimana la frutta e togliete tutte le mele marce. La frutta marcia può "infettare" gli altri frutti. Questo avviene per le esalazioni di etilene, un gas incolore, che accelera la maturazione delle altre mele e, in alcuni casi, le fa marcire. Proprio per questo motivo, le mele non devono essere conservate insieme ad altra frutta e verdura.
                                • Per impedire che le mele si secchino rapidamente, potete coprire le casse con fogli di plastica perforati. In alternativa, potete conservare le mele in sacchi di polietilene perforati, dato che l'esalazione di etilene viene ridotta dal sacco. In ogni caso, controllate regolarmente la frutta conservata per poter togliere subito le mele marce.

                                  Seguendo queste regole potrete mangiare una bella mela del vostro giardino anche in inverno.

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                                • #17
                                  Non è vero che la natura non ara:
                                  The Formation of Vegetable Mould through the Action of Worms - Wikipedia, the free encyclopedia.

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                                  • #18
                                    Si vede ad occhio la differenza tra un'aratura fatta con un trattore ed una fatta da un gruppo di lombrichi. I lombrichi rivoltano la terra e areano il terreno in profondità, portanto sostanze degli strati sottostanti in quelli soprastanti. Per fare ciò non rovinano lo strato superficiale se non per un foro.

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                                    • #19
                                      forse il mio ragionamento è un po' azzardato ma credo che l'aratura sia una forma di dominio che l'uomo esercita sulla natura. mi spiego: la natura non ara (la storia dei lombrichi e dei cinghiali non è correttissima, loro scavano, non arano) perché non ne ha bisogno.
                                      L'uomo ara per seminare e coltivare prodotti che provengono da terre lontane... siccome quello che regala la natura non gli è sufficiente in un certo qual modo...

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                                      • #20
                                        La giustificazione principale dell'aratura è che serve per ammazzare tutti gli esseri viventi (piante in particolare) che sono in competizione con il raccolto, e non occorre cercare e vagliare pianta per pianta quelle buone...

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                                        • #21
                                          non sarei così dura e netta. Nel senso che questa logica di controllo sulla Natura ci porterà a morire tutti, ma non credo ci sia questa lucidità di pensiero e di logica nell'uomo.

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                                          • #22
                                            Originariamente inviato da kavendisk Visualizza il messaggio
                                            Confermo


                                            Sulla questione dei marciumi invece sono ben pochi quelli che ne parlano e che insegnano come saper gestire il terreno in tal senso. Ancora vige la teoria secondo cui "più ***** metti meglio viene", che è ormai da decenni sperimentato come sia il miglior modo per ingolfare un terreno e creargli proprio quelle difficoltà a lavorare in equilibrio, data anche la cattiva gestione dei compostaggi.
                                            Vada come esempio l'ormai tendenza a letamare persino laddove si deve fienare o far pascolare le vacche, senza comprendere come le annuali letamazioni finiscono per ridurre il quantitativo di sostanza organica nei terreni, invece di aumentarlo.
                                            Ma 9 volte su 10 è impossibile trovare orecchie disposte ad ascoltare tali discorsi. Vige ahimè molta ignoranza, sia contadina sia accademica.
                                            .
                                            Sono ignorante in materia, potresti spiegare questi passaggi?
                                            Fotovoltaico 2,88 kWp - 12 moduli REC PE EU 240 W - inverter Aurora PVI 3.0 TL - azimut 7° sud-ovest - tilt 17° - Riscaldamento a pavimento con caldaia a condensazione 12 kW - Termocamino a legna
                                            Orticello - composter - Rompimaroni della moglie per ridurre gli sprechi

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                                            • #23
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                                              Sam WORTMAN & Frank FORCELLA : Grit-Blast Weed Control

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                                              • #24
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                                                • #25
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                                                  • #26
                                                    Vedo che nessuno ha colto (in senso letterale). Piccolo riassunto?
                                                    "la natura non ara (la storia dei lombrichi e dei cinghiali non è correttissima, loro scavano, non arano) perché non ne ha bisogno." E' vero, la natura non ara perchè ha solo bisogno di autosostenersi, ed è accettabile per la natura che su centomila semi ne attecchisca uno solo per perpetuare la specie.
                                                    "In natura non esiste un campo di grano, né una vigna, né un campo di pomodori. Esisterebbe semmai un pugno di grano in un terreno di svariati ettari, che sopravvive in competizione (ma talvolta anche in simbiosi) con le altre spontanee presenti."

                                                    Questo non permette però al genere umano di sostenersi coi frutti che ne derivano. Per migliaia di anni, i cacciatori-raccoglitori erano obbligati a spostarsi per inseguire le poche piante che potevano nutrirli. Con l'avvento dell'agricoltura antica, hanno cominciato a seminare (la prima rivoluzione agricola), consentendo lo sviluppo di famiglie più numerose e gli insediamenti stabili. più o meno questa situazione dura molti secoli, senza incrementi significativi della produzione agricola, tanto che le carestie e la siccità mietevano molte vittime, ed era impossibile sostenere l'allevamento di animali in contemporanea all'agricoltura, tanto erano in competizione fra loro. Esisteva solo la cacciagione e la conduzione di allevamenti di poche galline e forse due o tre conigli per famiglia.

                                                    Infatti, già nell'età medievale una seconda rivoluzione agricola aveva interessato l'Europa nel lungo arco di tempo che va dall'VIII al XIII secolo. Si affermò allora un gruppo di innovazioni fra di loro connesse: la rotazione triennale (che consentiva un migliore utilizzo della superficie coltivata), l'aratro pesante (che rendeva più efficace l'opera dei dissodamenti), l'uso in agricoltura del cavallo ferrato e bardato con il collare di spalla (che accresceva la rapidità dell'aratura), il mulino ad acqua o a vento (che liberava una gran quantità di forza lavoro). In complesso tali innovazioni giocarono soprattutto a favore dell'allargamento della superficie coltivata e solo in misura minore a favore della produttività del lavoro e dei rendimenti del suolo. Inoltre si affermò nell'Europa continentale e in Inghilterra il sistema dei villaggi di campi aperti, che poi si irrigidì fino a diventare un freno a ulteriori sviluppi (vedi agricoltura comunitaria). Questi avrebbero richiesto in primo luogo il superamento del principale limite dell'agricoltura tradizionale: la separazione fra coltivazione e allevamento, che non erano in grado di crescere insieme e che erano in concorrenza nell'uso del suolo.

                                                    Tutto questo fino a Jethro Tull.

                                                    Tull studiò all'St John's College dell'Università di Oxford, ed è considerato uno dei fautori del metodo scientifico e in particolare dell'empirismo in agricoltura. Ha contribuito a trasformare le pratiche agricole inventando o migliorando numerosi strumenti, il più importante dei quali fu la seminatrice, nel 1701, inventata quando viveva a Crowmarsh Gifford.

                                                    Prima di questo sistema meccanico, i grani erano sparsi a mano e germinavano solo sulla superficie del terreno. La macchina di Tull migliorò considerevolmente questo principio: facendo un foro a una profondità specifica, depositando un chicco e ricoprendo tutto alla fine dell'operazione, la seminatrice poteva trattare tre file alla volta. Il risultato immediato fu un aumento del tasso di germinazione e un raccolto aumentato fino all'800%. (E scusate se è poco, considerando che fino a quel momento l'unico problema è che NON si poteva ricoprire di terra i semi)

                                                    Tull era favorevole all'utilizzazione dei cavalli al posto dei buoi e inventò una macchina tirata da un cavallo per pulire la terra ed eliminare le piante infestanti. Questo lavoro divenne il soggetto del suo libro: New Horse Hoeing Husbandry pubblicato nel 1731.

                                                    Nella più avanzata delle società tradizionali, almeno il 75 per cento della popolazione attiva doveva essere impiegata nell'agricoltura, per soddisfare i bisogni propri e del restante 25 per cento; fra il 1740 e il 1820 la popolazione britannica raddoppiò, ma alla fine del periodo l'agricoltura occupava solo circa un terzo della popolazione attiva, che poteva quindi dedicarsi all'allevamento (non più in competizione con l'agricoltura) ed alle attività artigiane e industriali. (inutile ricordare che allora non esistevano cose per noi normalissime, come un chiodo, o un foglio di lamiera... bisognava FARLO al momento, con la forgia, il martello e l'incudine)
                                                    Fu proprio la disponibilità di personale a consentire il fiorire di aziende e di idee che permise l'esplosione della rivoluzione industriale che ci ha portati fin qui.

                                                    I concimi sono arrivati dopo, grazie a Liebig ed alla sua "legge del mastello".

                                                    https://it.wikipedia.org/wiki/Jethro...%28agronomo%29
                                                    https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Liebig

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                                                    • #27
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                                                      Tutto giusto, ma avevo fatto il riassunto proprio per tornare al tema principale che è se la natura ara oppure no e a cosa serve, dopo le imprecisioni sulle produttività e alle ragioni per cui aumenta e diminuisce, e gli sbandamenti della discussione su inquinamento e diserbanti, sui trattori e sull'agricoltura biodinamica e sulla vita, l'Universo e tutto quanto.

                                                      Poi arrivi tu, e puntiamo direttamente ai massimi sistemi. Lo fai apposta, dillo.

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                                                      • #28
                                                        Sarà una discussione interessante . Al le piante di mais che crescono in ottobre non possono proseguire la crescita e questo lo sanno anche i tordi , nello specifico volevo sottolineare quello che evidentemente non vuoi leggere ma non importa andiamo oltre e andiamo avanti. Livingreen mi hai spiazzato perchè ho pensato istintivamente a Ian Anderson e mi sono perso nella loro musica nei miei LP . La tua sintesi probabilmente sarà anche corretta ma vorrei ricordarti che quando gli ameri_cani si sono adoperati per sterminare gli americani veri gli hanno bruciato tutti i raccolti e i magazzini di cereali che a detta degli ufficiali potevano sfamare eserciti interi . Questi Indiani Americani non seminavano con macchine e non aravano ma muovevano il suolo in superfice con atrezzi di legno , qualche centimetro e non oltre e nonostante questo avevano raccolti che per il tempo erano più che sufficenti . Io sostengo la tesi che vuole la terra morbida e arieggiata e che si mantiene tale con la sinergia delle piante che ci metti e i lombrichi che fanno il loro lavoro . Esattamente quello che succede in qualsiasi bosco / campo non coltivato / orto abbandonato / magredo ecc .
                                                        La coltivazione di ortaggi con il metodo sinergico prevede associazioni che interagiscono fra di loro e non colture uniche che sono notoriamente dannose per il sistema , ed è proprio per questo che in natura non troverai mai una coltura specifica intensiva , la natura non lo permette perchè è una forzatura inutile che indebolirebbe la coltura stessa . Se poi trovo quello che di notte sparge i concimi nei boschi di alpi e apennini per far crescere le piante lo faccio nero .
                                                        Le erbacce non esistono sono una teoria della bayer , quando vai in giro per i campi quali sono le "erbacce " ? Io raccolgo il tarassaco e me lo mangio ma è una erbaccia , o no ?
                                                        Al , poi parliamo anche della tua vistosa svista e della mala interpretazione che hai fatto di quello che ha scritto Fukuoka .

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                                                        • #29
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                                                          Poi, ribadisco, il tentativo era di ripostare il thread alla domanda iniziale, e cioè sul fatto che l'aratura sia necessaria o no. Se vogliamo parlare persino dei sabotatori durante le guerre, allora l'intento mi pare decisamente dispersivo e poco coerente col titolo, come tornare a parlare di concimi, diserbi ed erbacce.
                                                          Che la semplice ricopertura dei semi tramite la sarchiatura abbia quasi decuplicato i raccolti dovrebbe far riflettere, visto che in altre parole ha permesso di sopravvivere anche a chi non aveva altro che un pezzettino di terra.

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                                                          • #30
                                                            Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggio
                                                            Comincio col dire che questo fukuoka non so nemmeno chi sia, perciò non capisco cosa avrei interpretato
                                                            .
                                                            livingreen, mi sa che spartano diceva a me.

                                                            ... il tentativo era di ripostare il thread alla domanda iniziale, e cioè sul fatto che l'aratura sia necessaria o no ...
                                                            Non avevo capito, chiedo scusa; segnalo il mio commento alla Moderazione chiedendo di cancellarlo.

                                                            Saluti.


                                                            AM

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