//--- INIZIO PREMESSA ---
Tutti sappiamo che è possibile nuotare nell'acqua perché l'acqua possiede una certa densità, quindi se voglio nuotare verso una certa direzione X devo per forza spingere l'acqua verso la direzione opposta ad X.
Ad ogni reazione corrisponde ad una reazione uguale e contraria.
Su questa legge classica appena descritta si basa la legge della conservazione dell'energia, in oltre c'è da dire che i razzi funzionano proprio sulla base di questa legge.
Purtroppo sappiamo bene che i razzi non vanno lontano.
Non vanno lontano perché presto finisce il propellente e quando finisce non c'è più spinta.
E' logico che il propellente finisce presto, esso è stupidamente buttato via.
Sarebbe interessante falsificare la legge di azione e reazione per progettare un astronave più efficiente la quale non deve buttare via niente; ma se non butta via niente significa che l'astronave nuota nel vuoto assoluto.
domanda...
Ma come è possibile nuotare nel vuoto assoluto se il vuoto assoluto non ha densità ?
risposta
Nell'ambito della fisica classica non è assolutamente possibile nuotare nel vuoto assoluto perché ad ogni azione deve per forza corrispondere una reazione uguale e contraria.
Quindi è inutile che tentiamo di fare i furbi lanciando (all'interno dell'astronave) una massa la quale spinge l'astronave nella direzione voluta ma prima o poi la massa interna andrà a sbattere contro il fondo dell'astronave e quindi l'astronave non andrà da nessuna parte, e se spalanchiamo il fondo; Si ! l'astronave forse andrà da qualche parte ma ha perso della massa...
ed io avevo scritto precedentemente che l'astronave non deve perdere massa altrimenti significa che non è capace di nuotare nel vuoto assoluto.
Per ottenere lunghi percorsi occorre che l'astronave impari a nuotare nel vuoto assoluto, anche se questo è contrario alla fisica classica, anche se questo significa ottenere free energy.
Si ! Perché
imparando a nuotare nel vuoto assoluto otteniamo 2 piccioni con una sola fava:
Occorre allontanarsi un attimo dalla fisica classica perché la fisica classica non dà alcuna possibilità di realizzare la nuotata nel vuoto assoluto.
Consideriamo invece altri tipi fisica avanzata, per esempio la fisica relativistica dice che un corpo che viaggia quasi alla velocità della luce assume maggiore massa e nonostante c'è una forza motrice che spinge a più non posso, quel corpo non riuscirà mai a raggiungere la velocità della luce, semmai quel corpo diventerà sempre più massivo.
è come se viaggiando quasi alla velocità della luce il vuoto assoluto diventa denso come l'olio o la melassa.
Ma precedente mente avevo scritto che non è possibile nuotare nel vuoto assoluto perché la densità del vuoto assoluto è zero, adesso contraddico me stesso scrivendo che il vuoto assoluto è denso come l'olio o la melassa.
C'è qualcosa che non torna ! I miei discorsi sembrano distorti, quasi senza senso.
Ritornando alla analogia dell'acqua, c'è da dire che una banale persona nuotatrice è intelligente o istintivamente mette intelligenza nella nuotata; perché quando le mani tirano l'acqua verso dietro le mani offrono la massima resistenza all'acqua, mentre invece per rimettere le mani in avanti (allo scopo di ricominciare il ciclo), le mani offrono la minore resistenza all'acqua cioè vengono posizionate a "taglio".
Minima resistenza per recuperare la posizione delle mani, massima resistenza per spingere l'acqua verso dietro e quindi spingere il corpo in avanti.
Ritorniamo al discorso dell'astronave che deve nuotare nel vuoto assoluto.
All'interno dell'astronave ci deve essere un volano rotante cui moto circolare deve essere variabile.
Quando il volano è posizionato a prua, il volano deve girare molto veloce (quasi alla velocità della luce) quindi la sua massa è enorme.
L'astronave spinge questo volano di grande massa verso una direzione, e quindi per reazione l'astronave sarà spinta nella direzione opposta.
Ma prima o poi il volano andrà a sbattere contro la poppa dell'astronave oppure dobbiamo spalancare qualche finestra e perdere stupidamente la massa del volano in modo definitivo.
Ma mentre che il volano si avvicina verso la poppa, noi vogliamo che la sua velocità (come da programma) diminuisca di molto e quindi diminuisce anche la sua massa.
Alla fine sul fondo dell'astronave andrà a sbattere un volano di piccola massa e il contraccolpo sarà insignificante.
Ora però occorre ripetere il ciclo cioè recuperare la posizione del volano; il volano va rimesso a prua.
La rimessa a prua è senza tanta fatica (o senza tanto lavoro) perché la massa del volano è in quel momento piccola.
Quando il volano si troverà di nuovo a prua, di nuovo il moto circolare deve aumentare quindi la massa aumenta quindi il vuoto assoluto diventa di nuovo denso come l'olio d'oliva, quindi di nuovo l'astronave spinge nel suo interno questo volano molto massivo e l'astronave riceverà una forte spinta verso "avanti".
Anche il volano ubicato internamente riceverà una forte spinta nella direzione opposta, ma mentre il volano si avvicina verso la poppa noi vogliamo intelligentemente che il moto circolare del volano deve diminuire e quindi diminuisce la sua massa, quindi il vuoto assoluto diventa temporaneamente meno denso, eccetera eccetera eccetera.
La nuotata prosegue, fino a quando l'astronave avrà raggiunto la sua destinazione.
Tutti sappiamo che è possibile nuotare nell'acqua perché l'acqua possiede una certa densità, quindi se voglio nuotare verso una certa direzione X devo per forza spingere l'acqua verso la direzione opposta ad X.
Ad ogni reazione corrisponde ad una reazione uguale e contraria.
Su questa legge classica appena descritta si basa la legge della conservazione dell'energia, in oltre c'è da dire che i razzi funzionano proprio sulla base di questa legge.
Purtroppo sappiamo bene che i razzi non vanno lontano.
Non vanno lontano perché presto finisce il propellente e quando finisce non c'è più spinta.
E' logico che il propellente finisce presto, esso è stupidamente buttato via.
Sarebbe interessante falsificare la legge di azione e reazione per progettare un astronave più efficiente la quale non deve buttare via niente; ma se non butta via niente significa che l'astronave nuota nel vuoto assoluto.
domanda...
Ma come è possibile nuotare nel vuoto assoluto se il vuoto assoluto non ha densità ?
risposta
Nell'ambito della fisica classica non è assolutamente possibile nuotare nel vuoto assoluto perché ad ogni azione deve per forza corrispondere una reazione uguale e contraria.
Quindi è inutile che tentiamo di fare i furbi lanciando (all'interno dell'astronave) una massa la quale spinge l'astronave nella direzione voluta ma prima o poi la massa interna andrà a sbattere contro il fondo dell'astronave e quindi l'astronave non andrà da nessuna parte, e se spalanchiamo il fondo; Si ! l'astronave forse andrà da qualche parte ma ha perso della massa...
ed io avevo scritto precedentemente che l'astronave non deve perdere massa altrimenti significa che non è capace di nuotare nel vuoto assoluto.
Per ottenere lunghi percorsi occorre che l'astronave impari a nuotare nel vuoto assoluto, anche se questo è contrario alla fisica classica, anche se questo significa ottenere free energy.
Si ! Perché
imparando a nuotare nel vuoto assoluto otteniamo 2 piccioni con una sola fava:
- otteniamo lunghi viaggi spaziali
- otteniamo free energy perché quella spinta di nuotata è free energy
Occorre allontanarsi un attimo dalla fisica classica perché la fisica classica non dà alcuna possibilità di realizzare la nuotata nel vuoto assoluto.
Consideriamo invece altri tipi fisica avanzata, per esempio la fisica relativistica dice che un corpo che viaggia quasi alla velocità della luce assume maggiore massa e nonostante c'è una forza motrice che spinge a più non posso, quel corpo non riuscirà mai a raggiungere la velocità della luce, semmai quel corpo diventerà sempre più massivo.
è come se viaggiando quasi alla velocità della luce il vuoto assoluto diventa denso come l'olio o la melassa.
Ma precedente mente avevo scritto che non è possibile nuotare nel vuoto assoluto perché la densità del vuoto assoluto è zero, adesso contraddico me stesso scrivendo che il vuoto assoluto è denso come l'olio o la melassa.
C'è qualcosa che non torna ! I miei discorsi sembrano distorti, quasi senza senso.
Ritornando alla analogia dell'acqua, c'è da dire che una banale persona nuotatrice è intelligente o istintivamente mette intelligenza nella nuotata; perché quando le mani tirano l'acqua verso dietro le mani offrono la massima resistenza all'acqua, mentre invece per rimettere le mani in avanti (allo scopo di ricominciare il ciclo), le mani offrono la minore resistenza all'acqua cioè vengono posizionate a "taglio".
Minima resistenza per recuperare la posizione delle mani, massima resistenza per spingere l'acqua verso dietro e quindi spingere il corpo in avanti.
Ritorniamo al discorso dell'astronave che deve nuotare nel vuoto assoluto.
All'interno dell'astronave ci deve essere un volano rotante cui moto circolare deve essere variabile.
Quando il volano è posizionato a prua, il volano deve girare molto veloce (quasi alla velocità della luce) quindi la sua massa è enorme.
L'astronave spinge questo volano di grande massa verso una direzione, e quindi per reazione l'astronave sarà spinta nella direzione opposta.
Ma prima o poi il volano andrà a sbattere contro la poppa dell'astronave oppure dobbiamo spalancare qualche finestra e perdere stupidamente la massa del volano in modo definitivo.
Ma mentre che il volano si avvicina verso la poppa, noi vogliamo che la sua velocità (come da programma) diminuisca di molto e quindi diminuisce anche la sua massa.
Alla fine sul fondo dell'astronave andrà a sbattere un volano di piccola massa e il contraccolpo sarà insignificante.
Ora però occorre ripetere il ciclo cioè recuperare la posizione del volano; il volano va rimesso a prua.
La rimessa a prua è senza tanta fatica (o senza tanto lavoro) perché la massa del volano è in quel momento piccola.
Quando il volano si troverà di nuovo a prua, di nuovo il moto circolare deve aumentare quindi la massa aumenta quindi il vuoto assoluto diventa di nuovo denso come l'olio d'oliva, quindi di nuovo l'astronave spinge nel suo interno questo volano molto massivo e l'astronave riceverà una forte spinta verso "avanti".
Anche il volano ubicato internamente riceverà una forte spinta nella direzione opposta, ma mentre il volano si avvicina verso la poppa noi vogliamo intelligentemente che il moto circolare del volano deve diminuire e quindi diminuisce la sua massa, quindi il vuoto assoluto diventa temporaneamente meno denso, eccetera eccetera eccetera.
La nuotata prosegue, fino a quando l'astronave avrà raggiunto la sua destinazione.
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