Mettiamo il caso di un soggetto che è in affitto in un immobile e sia intenzionato a fare un impianto.
Per la richiesta delle tariffe incentivanti al GSE se c'è
autorizzazione all' installazione dell'impianto sottoscritta dal
proprietario dell'immobile non ci sono problemi.
Sarebbe opportuno che un accordo tra le parti portasse almeno a 20 anni il contratto di locazione. Infatti l'affittuario che vuole fare l'impianto deve cautelarsi sulla durata dell'affitto e sul riscatto da ricevere dal proprietario per lasciare l'impianto a servizio dell'abitazione qualora questi decidesse di vendere visto che l'impianto non si può spostare.
Infatti se il proprietario decide di vendere la proprietà, facendo un cambio di
titolarità dell'impianto e del contatore a chi subentra,l'acquirente compra un immobile che "vale" di più avendo la possibilità di non pagare l'energia ed anche di ricevere gli incentivi del conto energia.
Ma mi sembra che in questa ipotetica situazione descritta le complicazioni sarebbero davvero tante a cominciare da stabilire un valore residuo dellìimpianto accettato tra le parti.
Dunque a mio avviso l'impianto è e rimane sempre un investimento sull'immobile. Per tale motivo per me lo dovrebbe pagare il proprietario e chiedere un affitto maggiore all'affittuario pari al massimo al prezzo della bolletta risparmiata intascandosi il contributo del GSE.
Per la richiesta delle tariffe incentivanti al GSE se c'è
autorizzazione all' installazione dell'impianto sottoscritta dal
proprietario dell'immobile non ci sono problemi.
Sarebbe opportuno che un accordo tra le parti portasse almeno a 20 anni il contratto di locazione. Infatti l'affittuario che vuole fare l'impianto deve cautelarsi sulla durata dell'affitto e sul riscatto da ricevere dal proprietario per lasciare l'impianto a servizio dell'abitazione qualora questi decidesse di vendere visto che l'impianto non si può spostare.
Infatti se il proprietario decide di vendere la proprietà, facendo un cambio di
titolarità dell'impianto e del contatore a chi subentra,l'acquirente compra un immobile che "vale" di più avendo la possibilità di non pagare l'energia ed anche di ricevere gli incentivi del conto energia.
Ma mi sembra che in questa ipotetica situazione descritta le complicazioni sarebbero davvero tante a cominciare da stabilire un valore residuo dellìimpianto accettato tra le parti.
Dunque a mio avviso l'impianto è e rimane sempre un investimento sull'immobile. Per tale motivo per me lo dovrebbe pagare il proprietario e chiedere un affitto maggiore all'affittuario pari al massimo al prezzo della bolletta risparmiata intascandosi il contributo del GSE.
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