Isolanti elettrici, quali scegliere (per il FUSOR)? - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Isolanti elettrici, quali scegliere (per il FUSOR)?

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Isolanti elettrici, quali scegliere (per il FUSOR)?

    mi sto cimentando nella costuzione di un fusor, ma non riesco a trovare un isolante elettrico degno di nota: se uso il teflon avrei bisogno di una stanza per assemblarlo, qualcuno di voi sa forse se esistono altri materiali con rigidità dielettrica nettamente superiore ai 65 KV/mm?
    La carica forte è detta colore, per esprimere un'altra caratteristica fondamentale delle interazioni forti: i quark non si manifestano mai isolati, più si cerca di staccarli più il campo di forze si oppone fino a crearne di nuovi...

  • #2
    Originariamente inviato da kyu2t Visualizza il messaggio
    ... esistono altri materiali con rigidità dielettrica nettamente superiore ai 65 KV/mm?
    Da un mio vecchio manuale del perito industriale:
    Triacetato di cellulosa 140 kV/mm
    Poliestere (sature) 300 kV/mm .... (Prova su uno spessore di 0,025mm)
    Polietilene a bassa densità 190 kV/mm
    Polipropilene 120-180 kV/mm

    Credo che questi valori si riferiscano a campioni senza difetti e di grande purezza.
    Tieni conto che di solito più aumenta lo spessore, più peggiora la rigidità dielettrica. Ciao SE-POL.
    Ultima modifica di SE-POL; 08-11-2010, 14:48.

    Commenta


    • #3
      andrebbe valutato di quanto varia la rigidità dielettrica in funzione dello spessore, se è poca cosa basta usare uno spessore ancora maggiore per compensare. eventualmente sapete se ci sono aziende che vendono lastre di tali materiali, in modo da poterle contattare e farmi dare da loro le specifiche? (se sbagliano e fondo ogni cosa almeno li spenno per benino )
      La carica forte è detta colore, per esprimere un'altra caratteristica fondamentale delle interazioni forti: i quark non si manifestano mai isolati, più si cerca di staccarli più il campo di forze si oppone fino a crearne di nuovi...

      Commenta


      • #4
        L'isolante va bene ma permettetevi di darvi un consiglio leggermente fuori topic:


        Per aumentare la densità del bersaglio non usate campi magnetici perchè vi incasinate di molto e non concludere niente di niente.
        Al posti del magnetismo, usate un materiale che a temperatura ambiente è SOLIDO e che assorbe tantissimo idrogeno; l'ideale sarebbe il palladio ma siccome costa un occhio della testa, trovate un sostituto quasi degno.
        i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

        Commenta


        • #5
          ovviamente si, ci ho già pensato, ma il problema dell'isolante è molto più grande come importanza. senza quello semplicemente neanche si accende.
          per questo cerco un buon isolante, oltre che per ridurre le dimensioni, anche perchè è un elemento critico del sistema.
          userei dei super-isolanti al nitruro di titanio raffreddato ad elio liquido.... ma non possiedo una banca...
          quindi il metodo casereccio docet
          La carica forte è detta colore, per esprimere un'altra caratteristica fondamentale delle interazioni forti: i quark non si manifestano mai isolati, più si cerca di staccarli più il campo di forze si oppone fino a crearne di nuovi...

          Commenta


          • #6
            La via più semplice e sicura è quella di guardare gli altissimi tralicci che ci sono in mezzo alle pianure.
            Di sicuro quelli vanno bene e di sicuro c'è qualcuno che li produce, altrimenti non esisterebbero i tralicci.

            Per causa del fatto che di tralicci ne fanno tanti, è probabile che il materiale scelto è economicamente conveniente, se non sbaglio dovrebbe essere vetro.

            Meglio appoggiarsi su coloro che hanno fatto tanta esperienza al riguardo, e quelli che fanno gli isolatori per tralicci, di esperienza ne hanno tanta.

            Poi c'è il problema del vuoto cioè il gas deve essere rarefatto.

            Perchè rarefatto ?

            Perchè l'idrogeno a pressione ambiente è troppo conduttivo e con quella tensione, si realizza (senza volere) un corto circuito, quindi salta il contatore oppure la centrale elettrica va a fuoco.

            Vero anche che ci interesserebbe grande produzione di energia e questa produzione dipende anche dalla conduttività del gas, ma è anche vero che non possiamo fare corto circuiti.

            Quindi occorre trovare una situazione di compromesso nella quale il gas non deve essere troppo rarefatto, (altrimenti non c'è produzione); e il gas non deve essere troppo denso (altrimenti c'è troppo assobimento di energia).

            In realtà la questione è un pò più complessa di quella che sembra, cioè il gas dovrebbe essere densissimo li' dove c'è il target, e molto rarefatto lungo la strada dell'accelerazione.

            Se il target non è SOLIDO, succede che quando attivo la pompa del vuoto, anche il target viene risucchiato via.
            Per questa ragione il target deve essere SOLIDO.

            La solidità del target mi permette di avere grande rarefazione dove serve, e grande densità dove serve, quindi posso ottimizzare il sistema.

            Il livello di vuoto elevato collabra anch'esso al problema dell'isolamento (questo per stare in topic).
            i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

            Commenta


            • #7
              hanno una rigidità dieletrica troppo bassa, solo 15KV/mm per ogni disco. il vuoto è un ottimo isolante certo, ma dato che il vuoto perfetto non esiste, anche un vuoto ultraspinto ha il suo limite di tensione, ma questo non costituisce un problema, in quanto, come dici tu, il livello di vuoto basta ad isolare i due elettrodi.

              il problema che ho sollevato io è un altro: premesso che uno dei due elettrodi è collegato a terra, l'altro non può galleggiare nel vuoto (almeno per le nozioni che ho). ed è qui che serve un isolante in quanto è necessario schermare l'elettrodo dalla terra dove necessariamente si appoggia.

              Usando un moltiplicatore di tensione a stadi di Villard la tensione fra i singoli componeneti è quella della sorgente, e quindi fra essi l'isolamente è palesemente garantito; quello che mi preoccupa è la differenza di potenziale fra il primo stadio e l'ultimo, la quale dovrebbe essere di svariati KV.

              per evitare scariche potrei usare un olio minerale, o distanziare cluster di stadi con del teflon o materiali ad alta rigidità dielettrica, sperando che non si creino delle scariche disruptive.

              andando poi leggermente fuori topic, so bene che il target solido ha il preciso scopo di creare un punto di accumulazione per gli atomi di idrogeno, ma senza energia esterna essi sono solo vicini, e le reazioni che potrei eventualmente rilevare possono essere interpretate come una singolarità, ovvero un evento talmente raro da non poter essere facilmente ripetibile.

              riassumendo quindi... serve un materiale dielettrico serio, quelli postati da Se-pol sembrano interessanti, anche se non ho trovato ancora corrispondenze che gli avvalgano.

              Senza contare che forse un mezzo liquido sarebbe migliore in quanto non risente di usura dovuta a micro scariche interne, dovute alla presenza di bolle o impurità a bassa impedenza.

              altre idee signori?
              La carica forte è detta colore, per esprimere un'altra caratteristica fondamentale delle interazioni forti: i quark non si manifestano mai isolati, più si cerca di staccarli più il campo di forze si oppone fino a crearne di nuovi...

              Commenta


              • #8
                Originariamente inviato da kyu2t Visualizza il messaggio
                hanno una rigidità dieletrica troppo bassa, solo 15KV/mm per ogni disco.
                Dipende!
                Se pretendi di fare un fusor tascabile allora hai perfettamente ragione a pensare che 15 KV/mm per ogni disco siano pochi.

                Se invece accetti il fatto di fare un fusor che occupa un volume di almeno 1 metro cubo, allora 15 KV/mm sono sufficienti.

                A parità di tensione, tanto più è ingombrante il fusor, tanto più è facile fare gli isolamenti.

                Infatti gli acceleratori di particelle sono piuttosto ingombranti.

                ----------------

                Se i dischi sono 30, la tensione 450 KV è controllabile, infatti 15*30 fa 450.
                i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

                Commenta


                • #9
                  bhe, per una tensione così basta è molto più semplice prendere 20 cm di teflon, che con i suoi 65 KV/mm isola 13 MV e almeno sono sicuro che non mi arriva nulla. forse una tensione di 450 KV basta e avanza, ma non posso dirlo con certezza.

                  è possibile che servano tensioni addiritura superiori, per questo mi informavo sugli isolamenti...

                  senza contare che un fusor tascabile sarebbe proprio una ****ta
                  La carica forte è detta colore, per esprimere un'altra caratteristica fondamentale delle interazioni forti: i quark non si manifestano mai isolati, più si cerca di staccarli più il campo di forze si oppone fino a crearne di nuovi...

                  Commenta

                  Attendi un attimo...
                  X