Riferendosi ad un impianto radiante.
Ma quando parlate di temperatura di mandata, intendete:
* la temperatura di mandata della caldaia
* la temperatura di mandata nel collettore
Perchè se sono giusti i miei calcoli io ad esempio ho:
* mandata caldaia = 45°
* ritorno collettore = 30°
* mandata collettore = (45°+30°)/2=37,5°
Questa situazione in effetti l'ho verificata dai termometri nel collettore.
In particolare c'è questa situazione:
(A) la caldaia inizia a scaldare e salgono anche mandata collettore e di conseguenza ritorno collettore
(B) raggiunta una certa temperatura di ritorno la caldaia inizia a modulare scaldando di meno e scendono anche mandata collettore e ritorno collettore
(A2) raggiunta una certa temperatura di ritorno la caldaia re-inizia a modulare (verso l'alto) scaldando e il ciclo re-inizia
Ottimizzare un impianto significa anche minimizzare il più possibile questo ciclo di modulazione? (Attualmente il ciclo A-A2 dura una decina di minuti)
Troppo matematico?
Ma quando parlate di temperatura di mandata, intendete:
* la temperatura di mandata della caldaia
* la temperatura di mandata nel collettore
Perchè se sono giusti i miei calcoli io ad esempio ho:
* mandata caldaia = 45°
* ritorno collettore = 30°
* mandata collettore = (45°+30°)/2=37,5°
Questa situazione in effetti l'ho verificata dai termometri nel collettore.
In particolare c'è questa situazione:
(A) la caldaia inizia a scaldare e salgono anche mandata collettore e di conseguenza ritorno collettore
(B) raggiunta una certa temperatura di ritorno la caldaia inizia a modulare scaldando di meno e scendono anche mandata collettore e ritorno collettore
(A2) raggiunta una certa temperatura di ritorno la caldaia re-inizia a modulare (verso l'alto) scaldando e il ciclo re-inizia
Ottimizzare un impianto significa anche minimizzare il più possibile questo ciclo di modulazione? (Attualmente il ciclo A-A2 dura una decina di minuti)
Troppo matematico?
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