Sto cominciando a seguire una tesi di laurea nella quale si studierà l'utilizzo del freddo liberato dal gas naturale liquefatto (GNL).
Il metano liquido arriva in Italia in serbatoi isolati, a temperature intorno a -160 gradi e deve venire scaldato per trasformarlo in metano gassoso a temperatura ambiente e pressioni dell'ordine dei 60-70 bar.
Per realizzare questo gli si deve fornire una grande quantità di calore, principalmente per due vie: con acqua di mare (che non è proprio gratuita perchè richiede la movimentazione di grosse portate di acqua) o bruciando circa il 2% del gas stesso. In sostanza tutto il freddo contenuto nel GNL viene disperso nell'ambiente.
La disponibilità di una sorgente fredda a temperatura variabile fra -160 e +20 gradi permetterebbe anche di costruire un ciclo termodinamico per produrre energia elettrica. Nel caso più semplice si potrebbe usare in una centrale a vapore per abbassare la temperatura e pressione di condensazione del vapore e aumentare il rendimento dell'impianto. Cicli più raffinati avrebbero rendimenti molto maggiori (e già li stiamo studiando).
Per quanto ne so la totalità degli impianti di rigassificazione che usano il freddo del GNL si limitano a produrre energia elettrica, ma mi chiedo se quel freddo non si potrebbe usare per altri scopi: liquefazione dei gas, frazionamenti a bassa temperaura, surgelazione...
Avete qualche notizia in merito o suggerimenti ?
Il metano liquido arriva in Italia in serbatoi isolati, a temperature intorno a -160 gradi e deve venire scaldato per trasformarlo in metano gassoso a temperatura ambiente e pressioni dell'ordine dei 60-70 bar.
Per realizzare questo gli si deve fornire una grande quantità di calore, principalmente per due vie: con acqua di mare (che non è proprio gratuita perchè richiede la movimentazione di grosse portate di acqua) o bruciando circa il 2% del gas stesso. In sostanza tutto il freddo contenuto nel GNL viene disperso nell'ambiente.
La disponibilità di una sorgente fredda a temperatura variabile fra -160 e +20 gradi permetterebbe anche di costruire un ciclo termodinamico per produrre energia elettrica. Nel caso più semplice si potrebbe usare in una centrale a vapore per abbassare la temperatura e pressione di condensazione del vapore e aumentare il rendimento dell'impianto. Cicli più raffinati avrebbero rendimenti molto maggiori (e già li stiamo studiando).
Per quanto ne so la totalità degli impianti di rigassificazione che usano il freddo del GNL si limitano a produrre energia elettrica, ma mi chiedo se quel freddo non si potrebbe usare per altri scopi: liquefazione dei gas, frazionamenti a bassa temperaura, surgelazione...
Avete qualche notizia in merito o suggerimenti ?
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