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termocamino come unico sistema di riscaldamento

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  • termocamino come unico sistema di riscaldamento

    ciao ragazzi, è da un pò di tempo che ho in testa una cosa...ditemi cosa ne pensate

    siccome sono convito che più una cosa è semplice più funziona bene, ho pensato la seguente:

    se aveste a disposizione legna a costo quasi nullo, abitaste in liguria come me, (primo entroterra, clima davvero mite), e doveste ristrutturare da zero una casa, la dotereste del solo termocamino (opportunamente dimensionato ovviamente) come sistema di riscaldamento? (con piccolo scaldabagno a gas) distribuzione ad aria o acqua? se acqua, con radiatori standard o tubi sottopavimento?

    sono convinto che la scelta vincente sarebbe ad aria, posizionando il termocamino in una zona furba della casa, e raggiungendo ogni stanza con canalette nascoste da controsoffitto in cartongesso, magari accessibili in qualche maniera, per manutenzione-modifiche. penso che il rendimento sia ottimo e i costi di installazione sicuramente minori, non utilizzando impinto a tubi e radiatori. che svantaggi ci vedete?

    tenete conto che in media accendo il riscaldamento da novembre a marzo e inoltre so che i termocamini, specialmente quelli ad aria, anno tempi di risposta eccellenti dal momento dell'accensione.

    sono un pò un patito di queste cose come avrete capito, mi piace l'idea di dover prendere carta pigne e legnetti per accendere il fuoco, anzichè pigiare sul tasto del termostato...

    ciao e grazie

  • #2
    Ciao Puccio! Hai sbagliato sezione per il tuo quesito... i "consigli" cui fa cenno il titolo di questa sono sempre nel settore solare...

    Puoi postare il tuo argomento in "Risparmio energetico casa" o al limite in biomasse...

    Nella prima probabilmente trovi già diverse discussioni sul tema... Ciao!

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    • #3
      Biomasse, biomasse: ha la legna a costo quasi nullo.
      Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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      • #4
        Ti rimetto in gioco nella sezione.
        La mia è una casa di villeggiatura sul Lago di Como.
        Clima mite quindi situazione simile.
        Differenza fondamentale: uso la casa solo durante le ferie.
        Ho messo un termocamino ad acqua della edilkamin con un boiler di
        accumulo di 300litri. (Quando il boiler si romperà passo a 500litri).
        Il camino scalda caloriferi e accumulo.
        Non ho gas. Fornelli elettrici (piastra in ceramica).
        Il camino è una favola funziona che è una meraviglia: caldo Gratis.
        L’unico neo è che va seguito: ogni due ore una carica di legna.
        Per l’acqua calda in estate due pannelli solari in parallelo sullo stesso
        scambiatore usato dal camino con due valvole di non ritorno.
        In inverno una stufetta elettrica di 2KW che accendo alla mattina in cucina
        un’ora prima di alzarmi poi accendo il camino.
        In inverno alla sera spengo il camino alla 22 e la casa perde durante la notte circa 2-3 gradi.

        Il boiler da 300Litri si scalda in circa un’ora mettendo legni sottili che bruciano velocemente.
        Ti consiglio di mettere una superficie di caloriferi tale da dissipare
        il più possibile il caldo del camino (esagera e tieni la temperatura dell’acqua più bassa).
        Metti comunque un calorifero anche nel locale dove c’è il camino.
        Premesso tutto calcolato prima di realizzare la casa compreso la stufa elettrica,
        i calcoli sono tornati alla perfezione quindi i dati forniti sulla resa del camino sono reali.
        In estate i pannelli scaldano l’acqua, quando piove accendo il camino per scaldare l’acqua e riscaldo l’ambiente quel tanto che basta.

        Quindi, se posso consigliarti: SOLARE + TERMOCAMINO con una piccola integrazione elettrica è un’ottima soluzione.
        PS. il consumi elettrici solo molto bassi.

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        • #5
          Aggiungo un solo piccolo particolare all'intervento chiaro e sintetico di Albertaus, che molte volte si trascura: ricordati di predisporre una canalizzazione di aria esterna per l'alimentazione del camino, possibilmente sul retro o sul fondo del termocamino.
          Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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          • #6
            CITAZIONE (albertaus @ 12/7/2007, 14:37)
            Per l’acqua calda in estate due pannelli solari in parallelo sullo stesso
            scambiatore usato dal camino con due valvole di non ritorno.

            ciao Albertaus,
            hai avuto problemi ai pannelli per ghiaccio?
            oppure li svuoti in inverno?

            ciao


            massimo
            se vuoi vivere e star bene, prendi la vita come viene

            Commenta


            • #7
              Nel circuito di riscaldamento (caloriferi, camino, scambiatore boiler) circola acqua 50% glicole.
              Il circuito pannelli solari (pannelli e scambiatore boiler) comunica con il circuito di riscaldamento.
              Ci sono due pompe separate una per circuito.
              Quando il boiler è troppo caldo butto il liquido che arriva dai pannelli nei caloriferi.
              In inverno svuoto per precauzione l'impianto dell'acqua "sanitario" e butto tutto il caldo dei pannelli
              nei caloriferi.
              Un' altra precauzione nella realizzazione dell'impianto è di tenere il vaso aperto (obbligatorio con il camino)
              in un punto molto alto sopra il livello previsto per i pannelli.

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              • #8
                Macchingegnoso però! Scherzo, il termocamino del babbo funziona da 20 anni(sostituito nel fratempo con uno + moderno) ed annesso sistema per riscaldare acqua con il sole. La caldaia a gas viene utilizzata di scorta qunado non si ha tempo per preparare il fuoco o magari si è fuori tutta la giornata e nessun può seguire il termocamino. X l' ACS c'è acqua in abbondanza in estate (marzo novembre)grazie ai pannelli e da novembre a marzo per il termocamino. Il glicole scorre solo nei pannelli e non l'ho mai sostituito..misà che prima dell'inverno dopo 5 anni è da cambiare!!
                X Puccio: valuta bene se il termocamino ad aria fa x la tua abitazione: sei spesso fuori? Chi accende? Chi mantiene? Hai problemi di allergie alle polveri in famiglia? Poi infine prevedi sempre una integrazione al riscaldamenti di altra natura (gas, PDC ecc)

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                • #9
                  grazie x tutti gli interventi. quindi sconsigliate il solo termocamino ad aria...

                  va bene, ora vi spiego meglio quale è il mio ragionamento ed entro maggiormente nei dettagli: mio zio, che abita nel basso piemonte, quindi clima più rigido che nelle mie zone, ha installato un termocamino ad aria, e sono due anni che non accende più il riscaldamento tradizionale (ha il bombolone di gas butano credo). il motivo è il seguente: quando torna a casa alla sera, ha notato che è molto più rapido il termocamino a riscaldare gli ambienti, rispetto ai caloriferi! quindi una volta acceso, usa quello e basta (oltretutto non tutte le stanze sono raggiunte dalle canalette, ma la casa, 100m2 circa, si riscalda abbastanza uniformemente). In pretica usa la calderina solo per l'acqua calda( non ha pannelli solari) . Da qui la mia idea: se devo ristrutturare una casa nuova, e come nel mio caso non ho risorse economiche...da sprecare, ha senso, in queste condizioni che vi ho descritto, dotare la casa della ridondanza del doppio sistema? Certo un termocamino valido non costa due soldi, (sicuramente quello ad aria però ha costi di acquisto e soprattutto installazione minori) ma anche un impianto tradizionale non scheza, visto quanto prendono oggi i tecnici termoidraulici.

                  Ammetto che avere il termocamino ad acqua mi consentirebbe di avere anche acqua calda gratis in inverno, ma credo che visto il costo di tutti gli accessori da installare (accumulatori, pompe...) opterei per scaldabagno a gas + pannelli solari.

                  Che ne pensate?

                  Un'ultima cosa: per il discorso polvere ed allergie, dotando l'uscita delle canalette di opportuni filtri e pulendoli spesso, non si otterrebbe l'effetto contrario, ovvero di purificare meglio l'ambiente?

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                  • #10
                    Bè, ci vogliono dei filtroni... nel senso che passa molta aria e puruficarla a scono anallergetico ti costa molto più che installare un impianto a pavimento(solitamente costosissimo rispetto ad altre frome di riscaldamento)!!!Comunque hai ragione sul fatto che un termocamino ad aria(e anche ad acqua)riscaldano molto più rapidamente, la loro potenza calorifica è molto più alta della dichiarata anche perchè a seconda della legna e del fuoco che arde hai calore: più legna, più fuoco,più calore! Ho visto il camino di mio padre mandare con termosifoni attaccati e funzionanti mandare in ebollizione l'acqua perchè troppo carico di legna!
                    Cmq se proprio vuoi andare sull'aria magari prevedi una PDC aria-aria..un domani, quando avrai bisogno di scaldare e non potrai utilizzare legna hai sempre la possibilità di scaldare ad aria!

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                    • #11
                      Tutti gli studi sul benessere termoigrometrico negli edifici sconsigliano in inverno sistemi di distribuzione del calore ad aria forzata.
                      La percezione del caldo nei sistemi serviti da ventilconvettori ad acqua o sistemi ad aria calda, come quello da te proposto, impone un aumento delle temperature ambiente superiore di qualche grado rispetto a sistemi tradizionali a termosifoni e fino a tre- quattro gradi in rapporto a sistemi di distribuzione del calore a pannelli radianti a pavimento.
                      Fatta questa premessa possono esistere sempre delle eccezioni che confermano la regola, una di queste è una casa abitata per problemi di lavoro solo la sera.
                      In questi casi può essere conveniente un sistema ad aria calda come quello descritto da te.
                      Ricordati però che anche un efficiente circuito dell'aria, va progettato in modo opportuno.
                      Spesso ci si dimentica dellla necessità della sezione aria di ripresa ed in questo modo gli ambienti vanno in sovrapressione, impedendo all'aria calda di circolare correttamente.
                      Non basta: "posizionare il termocamino in una zona furba della casa", devi studiarci un pò sopra.

                      Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                      • #12
                        CITAZIONE (dotting @ 16/7/2007, 09:10)
                        Spesso ci si dimentica dellla necessità della sezione aria di ripresa ed in questo modo gli ambienti vanno in sovrapressione, impedendo all'aria calda di circolare correttamente.
                        Non basta: "posizionare il termocamino in una zona furba della casa", devi studiarci un pò sopra.

                        cosa vuol dire? cos'è che devo prevedere?

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                        • #13
                          Che occorre prevedere una canalizzazione con ventilazione forzata per portare l'aria calda nei vari ambienti.
                          Che occorre prevedere delle griglie di ripresa dell'aria negli stessi ambienti.
                          Ti faccio un esempio banale, se in una stanza immetti aria calda e magari alla base della porta non prevedi una griglia, l'aria di ripresa sarà solo quella della lama di luce sotto la porta, non basta.
                          Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                          • #14
                            CITAZIONE (dotting @ 17/7/2007, 09:36)
                            Che occorre prevedere una canalizzazione con ventilazione forzata per portare l'aria calda nei vari ambienti.
                            Che occorre prevedere delle griglie di ripresa dell'aria negli stessi ambienti.
                            Ti faccio un esempio banale, se in una stanza immetti aria calda e magari alla base della porta non prevedi una griglia, l'aria di ripresa sarà solo quella della lama di luce sotto la porta, non basta.

                            kiarissimo!

                            grazie mille

                            Commenta


                            • #15
                              Mi permetto di aggiungere che, non è impossibile l'abbinamento riscaldamento aria forzata+acqua sanitaria scaldata dal camino... ci sono bollitori che usano il calore della canna fumaria che si possono montare adirittura su un termocamino non predisposto.
                              Chiaramente bisognerà intervenire sul tiraggio, in modo da far salire i fumi un po' più caldi ed abbondanti.

                              Se si riesce ad abbinare questo sistema ad un paio di pannelli solari per i mesi caldi, sei a posto. unico problema far si che il calore dell' acqua prodotto dal camino non vada disperso dai pannelli, con opportune valvole.

                              Commenta


                              • #16
                                CITAZIONE (dotting @ 17/7/2007, 09:36)
                                Che occorre prevedere una canalizzazione con ventilazione forzata per portare l'aria calda nei vari ambienti.
                                Che occorre prevedere delle griglie di ripresa dell'aria negli stessi ambienti.
                                Ti faccio un esempio banale, se in una stanza immetti aria calda e magari alla base della porta non prevedi una griglia, l'aria di ripresa sarà solo quella della lama di luce sotto la porta, non basta.

                                Ciao a tutti e grazie per la discussione, che è molto interessante, ed adatto al caso mio:

                                sto ristruturando una cascine in bassa Langa (650 mt slm) e mi sto orientando verso il tris:

                                - termocamino ad aria per riscaldamento “usuale” degli ambienti
                                - pannelli solari per l’acqua calda
                                - caldaia a gas in caso di necessità

                                Domanda, e scusate l'ignoranza: cos'è l' "aria di ripresa" image? Serve in tutti gli ambienti riscaldati, oppure è solo aria per la combustione? E in funzione di che parametri vengono dimensionate le bocchette per questa aria di ripresa?

                                Grazie di nuovo!

                                ciao, Julien

                                Commenta


                                • #17
                                  Nella discussione si parla di camini e di camini con distribuzione forzata dell'aria calda.
                                  Fermiamoci al camino tradizionale, io ho fatto notare che spesso si trascura il fatto che non si predispone un'apertura comunicante con l'esterno per l'aria di combustione.
                                  L'aria di combustione, come dice il nome è quella che permette in quanto ossigenata, appunto la combustione della legna.
                                  Succede che spesso ci si dimentica di installare una tubazione collegata direttamente con l'esterno che alimenta il focolare da sotto o meglio dal retro o di fianco al camino.
                                  In mancanza di questa canalizzazione il camino aspira l'aria direttamente dalla bocca, con il risultato che se voi vi ponete proprio di fronte al camino avete la faccia calda ed il "posteriore" freddo.
                                  Altra aria di cui si è parlato è quella forzata che viene immessa in ambiente attraverso delle bocchette poste solitamente nella parte superiore della cappa del camino.
                                  Queste bocchette possono lanciare l'aria calda in modo naturale nella stessa stanza oppure in modo forzato attraverso una canalizzazione che convogli l'aria negli altri ambienti da riscaldare.
                                  In questi ambienti si devono creare delle aperture le "griglie di ripresa", che consentono la circolazione dell'aria dalla singola stanza verso l'ambiente in cui è ubicato il camino.
                                  Quindi nei locali si immette l'aria calda proveniente dal camino si "riprende" l'aria raffreddata che dovrebbe essere riscaldata nella stanza dove è presente il camino, chiudendo il ciclo.
                                  Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Grazie dotting,

                                    nel mio caso, convoglierò l'aria calda (dal termo-camino ad aria) verso le camere del piano superiore, a cui si accede con una scala chiusa da due porte. Secondo te, devo prevedere il circolo dell'aria fredda dal piano superiore verso il piano inferiore?

                                    Non intendo bucare il soffitto <img src="> ma magari posso installere delle bocchette sulle porte di comunicazione e lungo la rampa della scala.

                                    Cosa mi consigli?

                                    Ti ringrazio molto! Julien

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Diciamo che il soffitto dovrebbe essere già bucato con dei passaggi per le tubazioni dal locale in cui hai il camino alle stanze del piano superiore.
                                      Ho proprio l'impressione che nella parte bassa delle due porte che chiudono il collegamento fra i due piani dovrai fare le famose griglie di ripresa.
                                      Magari dotale di serranda in modo tale che se il camino è spento, puoi ripristinare la condizione attuale.
                                      Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                                      • #20
                                        Scusa mascoloj ci puoi illustrare i motivi della scelta per un camino ad aria?
                                        Chiedo questo perchè penso che aldilà della polvere che inevitavilmente immette in una stanza un sistema ad aria forzata ritengo un po' superfluo fare due impianti per distribuire il calore in casa: uno ad acqua per la caldaia ed il secondo ad aria per il teremocamino...non potresti sfruttare l'impianto di distribuzione del calore della caldaia con un termiocamino ad acqua? Mettici pure che utilizzando lo stesso impianto della caldaia con il camino, puoi generare acs in inverno quando in giornate di pioggia non avresti sufficiente solare e saresti costretto ad utilizzare gas per produrre acqua calda sanitaria. Insomma io in un camino ad aria forzata ci vedo un po' di controindicazioni specialmente se la casa la devi vivere tutti i giorni!

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                                        • #21
                                          Io utilizzo da circa 10 anni untermo camino ad aria forzata e mi trovo benissimo, ho anche la caldaia a gas il termostato ambiente impostato a 18° oggi dopo 1/2 ora di funzionamento in casa avevo 21° e dopo un ora 23°, senza esagerare con la legna.
                                          Il mio termocamino ha uno scambiatore aria aria in acciaio ondulato ed è molto più efficente di quelli in ghisa.

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                                          • #22
                                            Non dubito dellefficienza di un termocamino ad aria ma se leggibene i precedenti post si parlava di integrare un sistema già presente e ritenevo inopportuno creare tutto un impianto di canalizzazione quando ne esisteva uno ad acqua già funzionante.
                                            I termocamini ad aria vanno benissimo, hanno il vantaggio di permettere una veloce salita di temperatura a tutta la casa...di conseguenza l'inerzia della casa sarà uguale in discesa ovvero se con un attimo si scalda in un attimo si fredda almeno che non si tenga acceso tutto il giorno. A questo punto, se so di vivere la casa tutto il giorno e devo tenere acceso il termocamino, penso di accoppiarlo ad un impianto a termosifoni o pannelli radianti, perlomeno risparmio polveri in giro per casa ma come ripeto sono filosofie di vita, abitudini di come si vive la casa!

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                                            • #23
                                              Vorrei accodarmi qui (visto che per qualche motivo non mi è permesso di iniziare una nuova discussione, chissà perchè):
                                              ho appena comprato una villetta in val Seriana, dotata di un normale impianto di riscaldamento a metano che, mi hanno giurato, dovrebbe portare l'ambiente a temperature ragionevole in un paio d'ore, e un termocamino che dovrebbe servire per integrare l'altro impianto all'inizio.
                                              Ci sono andato una settimana fa: ho acceso l'impianto a metano e sono andato fuori per un paio d'ore. Al ritorno la temperatura era di 14 gradi ! (e ci credo, i muri erano freddi e assorbivano calore; e poi stupidamente non avevo messo al massimo la temperatura dell'acqua).
                                              Allora ho acceso il camino con legna e Diavolina, ma prima che il fuoco fosse stabile c'è voluto un bel po' e anche così il contributo al riscaldamento era davvero poco.
                                              La mia domanda allora è: quale tipo di combustibile devo usare nel camino per avere subito una bella fiamma alta senza pericolo ? Così quando arrivo potrei accendere il camino (e l'impianto) e tornare dopo un paio d'ore trovando già una temperatura accettabile.
                                              Se non è possibile dovrei dare retta a mia moglie che vuole installare un sistema di accensione a distanza col telefonino, che costa.

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                                              • #24
                                                Bè, per esperienza personale dico di non credere a chi vende che per farlo venderebbe la propria madre giurando che è una ventenne illibata!Poi per il tuo problema ci dici poco: che tipo di termocamino, che impianto, quanti Mq da scaldare in che anno è stato realizzato ecc. comunque per rispondere solo alla tua domanda dico che il faggio secco prende fuonco in 5 minuti e si trasforma in brace in un'ora quindi una volta acceso porta il termocamino a regime in un'ora. poi ci sono la quercia che regge molto di più del faggio e se secca prende fuoco alla stessa maniera. Ancora l'ulivo che stenta apartire ma regge molto di più dei precedenti. Infine l'abete o anche scarti di pallet sempre in abete che si accendo rapidissimamente ma allo stesso modo vanno via! Schegli tu, io nel mio termocamino non ho mai usato diavolina, ma una piccola fascina di rametti secchi condervati dalla potatura che effettuo in febbbraio.

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                                                • #25
                                                  La mia è un villetta di 40 m² netti, una delle tante che si vendono nei dintorni di Clusone, quota sui 600 metri.
                                                  Il termocamino è di quelli a circolazione forzata d'aria nell'intercapedine della cappa, con un ventilatore azionato da un termostato che quando arriva a 30 gradi comincia a farla circolare per immetterla nell'ambiente. Non ricordo la potenza termica.
                                                  Il problema è che se voglio qualche effetto immediato devo fare subito un fuoco forte e stabile, che aiuti l'impianto di riscaldamento a portare la temperatura dell'ambiente a 18 gradi almeno in quel paio d'ore che sto fuori dopo avere acceso il fuoco e la caldaia.
                                                  Insomma bisogna poter avere nel camino una fiamma forte e stabile, che non dia rischi mentre sono fuori e riscaldi parecchio.
                                                  Quindi va bene appiccare il fuoco con rametti e pigne secche e diavolina, ma poi occorre qualche cosa di più grosso, che non mi obblighi però a stare lì mezz'ora perchè faccia una fiamma stabile. Immagino che man mano che si scalda il focolare devo passare a pezzi di legno sempre più grossi, ma è proprio quello che vorrei evitare.

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                                                  • #26
                                                    Innanzitutto essendo un camino ad aria ha il pregio-difetto di scaldare subito ma alo stesso modo raffreddare subito quindi mettere legna ed andare vià non è che porti tutto questo vantaggio: essendo ad aria ha la capacità di scaldare in dieci minuti quindi legna secca e di diametro piccolo! Poi se si vuol mantenere il fuoco allora legna da 150-200 mm di diametro nel proprio interno quando ormai il camino è acceso ed ha già delle brace.
                                                    Se la camera di combustione è abbastanza ampia ma dubito che lo sia visto i mq da scaldare allora potevi preparare il fuoco mettendo un troco di traverso, sopra i rametti poi rami da 20-30 ed infine trochi grandi..in qualcaso se quelli sottostanti sono secchi il fuoco ti regge anche tre ore!

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                                                    • #27
                                                      Ok, grazie. La mia villetta ha una parete senza finstre rivolta a Sud, che vorrei sfruttare per aiutare l'impianto di riscaldamento e al limite evitare di tenerlo sempre acceso d'inverno per garantire i fatidici 5 gradi. Potrei costruireci davanti una serra, ma a parte l'ingombro ho l'impressione che i moti convettivi all'interno non garantirebbero un isolamento ottimale. Invece credo che farebbe meglio un vetro o una lastra di perspex montata a distanza di 5 cm dal muro, appoggiata a un graticcio di legno per ridurre al minimo i moti convettivi.

                                                      Altro problema è quello che mi danno i muri freddi dopo un periodo di mancato uso. Sia i muri esterni che quelli interni, inizialmente a 5 gradi, si mangiano buona parte del calore che l'impianto di riscaldamento cede all'aria; il risultato è che l'ambiente ci mette ore per portarsi a 18-20 gradi (anche accendendo il termocamino di cui si parlava sopra) e comunque i muri freddi danno una sensazione di freddo a starci vicini; esempio classico lo spiffero chesi sente sul collo se sopra la testiera del letto c'è il muro nudo.
                                                      Allora penserei di coprire il più possibile i muri con arazzi o tappeti a stoffe da parati, a piccola distanza dai muri, in modo da creare un'intercapedine isolante che limita (secondo i miei calcoli dimezza almeno) il calore assorbito dai muri freddi.

                                                      Vorrei un'opinione su tutto quello che ho detto. Grazie

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                                                      • #28
                                                        Villetta di 40 mq. netti, muri esterni ed interni che sono a 5°C, ore per portarsi a 18-20°C: tipico esempio di casa colabrodo ovvero con un isolamento termico penoso.
                                                        Con gli arazzi e i curiazi ci fai ben poco, altro che dimezzare.
                                                        Occorre un completo intervento con un cappotto esterno, il migliore, o con un cappotto interno, un ripiego.
                                                        Occhio anche al tetto.
                                                        Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                                                        • #29
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                                                          Penso che la superficie di tutti i muri, esterni e interni, è molto superiore a quella dei radiatori e quindi finché i muri non si sono scaldati la maggior parte del calore ceduto all'aria dai radiatori se ne va a finire nei muri.
                                                          Sì, anche dei pannelli isolanti dovrebbero fare lo stesso lavoro ma la soluzione dei tappeti sui muri è più facile. In fondo sono in tanti a coprire il muro sopra la testata del letto per non sentire spifferi.

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