Per la compensazione ne avevo già accennato nel messaggio 55 (qua: http://www.energeticambiente.it/fai-...#post118972480)
Io sconsiglio caldamente NTC et simila (ci vogliono circuiti un poco più complessi, comprendenti serie-parallelo con reistenze, ecc.), a favore dei semplici diodi.
(Certo si può usare un sensore preciso.. ma non mi sembra questo il caso..)
Occhio che se hai optato per lo zener per ricavare il "riferimento" a V/2.. e non per le due resistenze, il tuo riferimento varia con la variazione in temperatura dello zener.. e ciò significa che anche il punto di lavoro (circa la regolazione) seguirà questo andamento.. con in mezzo un eventuale bel guadagno.
NB gli zener possono avere coefficienti positivi o negativi. Dipende sopratutto dal loro valore, ma anche dalla corrente di lavoro (resistenza differenziale.. e pappardelle simili...).
Anche per questo consigliavo il partitore resistivo (considerate che a volte non scrivo tutte le sfumature.. ma comunque mi girano sempre per il cervello: se punto il dito verso una direzione, sicuramente hanno pesato sulla mia scelta...)
Con quest'ultimo ci si riconduce praticamente alla stabilità della alimentazione dell'OP
In tal caso rimangono i diodi che mettiamo o abbiamo già sul ramo del partitore di taratura..
(e come già detto circa i diodi: la deriva termica è sufficientemente simile a quella di una cella.. e ovviamente dello stesso segno!)
Io sconsiglio caldamente NTC et simila (ci vogliono circuiti un poco più complessi, comprendenti serie-parallelo con reistenze, ecc.), a favore dei semplici diodi.
(Certo si può usare un sensore preciso.. ma non mi sembra questo il caso..)
Occhio che se hai optato per lo zener per ricavare il "riferimento" a V/2.. e non per le due resistenze, il tuo riferimento varia con la variazione in temperatura dello zener.. e ciò significa che anche il punto di lavoro (circa la regolazione) seguirà questo andamento.. con in mezzo un eventuale bel guadagno.
NB gli zener possono avere coefficienti positivi o negativi. Dipende sopratutto dal loro valore, ma anche dalla corrente di lavoro (resistenza differenziale.. e pappardelle simili...).
Anche per questo consigliavo il partitore resistivo (considerate che a volte non scrivo tutte le sfumature.. ma comunque mi girano sempre per il cervello: se punto il dito verso una direzione, sicuramente hanno pesato sulla mia scelta...)
Con quest'ultimo ci si riconduce praticamente alla stabilità della alimentazione dell'OP
In tal caso rimangono i diodi che mettiamo o abbiamo già sul ramo del partitore di taratura..
(e come già detto circa i diodi: la deriva termica è sufficientemente simile a quella di una cella.. e ovviamente dello stesso segno!)
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