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I biocarburanti? La rovina del mondo

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  • #31
    Ok ...allora non mi torna qualcosa:
    o non sono corrette le prime cifre (consumo globale/mondiale giornaliero)
    o non è corretto il calcolo appena fatto...
    in quanto non credo che l'Italia si avvicini a decimi percentuali del consumo mondiale.
    Quindi o è diverso il consumo mondiale ... o è diverso quello italiano.
    Qualcuno è in grado di mettere a posto le cifre?

    (intanto 1 barile = 0.137 Tep, ovvero 1 Tep =7,3 barili, quindi
    100 milioni di barili sono circa 13 mil. Tep e non 6,3...)

    Edited by gattmes - 11/6/2007, 11:25
    Fare si può! Volerlo dipende da te.

    Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

    Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
    Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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    • #32
      Caro gattames
      CITAZIONE
      (intanto 1 barile = 0.137 Tep, ovvero 1 Tep =7,3 barili, quindi
      100 milioni di barili sono circa 13 mil. Tep e non 6,3...)

      Vero, ho preso una cantonata.
      Il barile continua ad essere pari a 159 litri, ma il peso specifico non è uguale a 1 quindi va bene quello che dici (anche perchè ho invertito la frazione)
      Non è che cambi molto.
      L'Italia importa 2,2 milioni di barili al giorno di solo petrolio (più gas, carbone, ee)
      I famosi 100 megabarili durerebbero 45 giorni di consumo petrolifero italiano.
      Non capisco le altre tue perplessità.

      Ciao
      Tersite
      Ogni problema complesso ha una soluzione semplice. Ma è sbagliata
      Quando gli dei sono adirati contro un popolo mandano un filosofo a governarlo

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      • #33
        In realtà l'uso o meno di differenti carburanti, chiamiamoli erroneamente alternativi; oramai la parola si è imposta, fa poca differenza.
        Dato l'enorme consumo che se ne fa qualsiasi sia quello utilizzato causerà enormi problemi.
        Salvo realtà locali e circoscritte, dove eccedenze e/o scarti agricoli lo permettono senza influire significatamente sul mercato, l'uso di combustibile ricavato da piante coltivate è palesemente impossibile su larga scala.
        A tutt'oggi si usano i derivati del petrolio per il loro basso costo.
        Ribadisco il basso , la chiave di volta è lì. Fintantochè il petrolio costerà cifre intorno ai 30 centesimi di euro al litro e da quel litro si ricaveranno benzina, plastiche, olii, eccetera , nessun altro carburante, se non decisamente meno costoso verrà seriamente utilizzato.
        Per fortuna.
        Perchè l'idea di bruciare un combustibile per estrarne la sua energia cinetica e trasformarla in energia disponibile è antiquata, malsana e pericolosa.
        Come lo è il motore a scoppio, degna invenzione meccanica dell'ottocento, con stantuffi , valvole, cammes, circuiti idraulici ed elettrici...sembra il laboratorio di Frankenstein. <img src=">
        Però riesce ad estrarre in piccola parte la grande quantità di energia contenuta in poche decine di litri di combustibile.
        E' solo per questo motivo che continuiamo a usare questo buffo motore.
        Tutti gli altri, o usano lo stesso sistema di accumulazione di energia come energia chimica del combustibile, o hanno rendimenti irrisori oppure non possono essere usati, come il motore elettrico, per mancanza di accumulatori di energia seppur minimamente efficienti.

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        • #34
          Non sono in accordo (lo ri-ri-ripeto)
          Primo non ragiono in digitale ma in analogico; non esiste bianco e nero ma anche infinite sfumature di grigio (non parliamo dei colori poi...)
          Pertanto mi infervolano i discorsi che mirano a dire "visto che non si può produrre questo carburante in quantitativi tali da rimpiazzare quest'altro ..allora non se ne fa niente".
          Del resto anche l'Europa ragiona come me (vedi esempio biodiesel in miscela con gasolio obbligatoria, ecc.)
          Se è possibile produrre Biodiesel (sparo a caso) solamente per 1% del fabbisogno... bene! Facciamolo avremo bisogno solo del 99% di fossile.. se è possibile produrre bioetanolo solo per 1%... facciamo anche questo... e siamo al 98% di fossile... se è possibile convertire solo lo 0.5% di trasporti in elettrico... facciamolo (compreso treni, tram, ecc. ... non solo auto e moto -ndr-) ... e siamo a 97.5%... se è possibile scaldare acqua con il sole.. e produrci anche energia facciamolo il tutto per un 2%.... facciamolo ..e siamo già al 95.5%.... e così via (ci arriva anche un bambino...)

          Il problema non è il quantitativo.... nella maggior parte dei casi non è nemmeno il costo/prezzo (vedi alcool al posto della benza... ormai il livello di convenienza... più che sorpassato è quasi "doppiato"...)
          Il problema è il controllo dell'energia (vedi caccia a giacimenti nelle varie guerre.. passate e presenti).
          Il problema (principale) è che non è bene prodursi il carburante in cantina!....
          L'altro problema (che completa il primo) è la testa della gente che pecorosamente continua a seguire la logica degli ettari/superfici/produzioni/lasciamo perdere...
          Si scrive.... si fanno calcoli... ecc ... e poi in casa alla sera si accende una bella lampadina Edison del secolo scorso (che spreca il 95% di energia) ... e al mattino si va al lavoro con la nuova grande "virgola".. quando a pochi Euro in + si può già oggi usare auto con rendimenti degni delle celle a combustibile ...di serie... e circa pronto consegna nei concessionari


          Tutto qua .
          Fare si può! Volerlo dipende da te.

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          Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
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          • #35
            trovato questo articolo su nuovo biocarburante
            http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/6224846.stm
            <img src=">

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            • #36
              CITAZIONE (gattmes @ 19/6/2007, 14:27)
              Non sono in accordo (lo ri-ri-ripeto)
              Primo non ragiono in digitale ma in analogico; non esiste bianco e nero ma anche infinite sfumature di grigio (non parliamo dei colori poi...)
              Pertanto mi infervolano i discorsi che mirano a dire "visto che non si può produrre questo carburante in quantitativi tali da rimpiazzare quest'altro ..allora non se ne fa niente".
              Del resto anche l'Europa ragiona come me (vedi esempio biodiesel in miscela con gasolio obbligatoria, ecc.)
              Se è possibile produrre Biodiesel (sparo a caso) solamente per 1% del fabbisogno... bene! Facciamolo avremo bisogno solo del 99% di fossile.. se è possibile produrre bioetanolo solo per 1%... facciamo anche questo... e siamo al 98% di fossile... se è possibile convertire solo lo 0.5% di trasporti in elettrico... facciamolo (compreso treni, tram, ecc. ... non solo auto e moto -ndr-) ... e siamo a 97.5%... se è possibile scaldare acqua con il sole.. e produrci anche energia facciamolo il tutto per un 2%.... facciamolo ..e siamo già al 95.5%.... e così via (ci arriva anche un bambino...)

              Il problema non è il quantitativo.... nella maggior parte dei casi non è nemmeno il costo/prezzo (vedi alcool al posto della benza... ormai il livello di convenienza... più che sorpassato è quasi "doppiato"...)
              Il problema è il controllo dell'energia (vedi caccia a giacimenti nelle varie guerre.. passate e presenti).
              Il problema (principale) è che non è bene prodursi il carburante in cantina!....
              L'altro problema (che completa il primo) è la testa della gente che pecorosamente continua a seguire la logica degli ettari/superfici/produzioni/lasciamo perdere...
              Si scrive.... si fanno calcoli... ecc ... e poi in casa alla sera si accende una bella lampadina Edison del secolo scorso (che spreca il 95% di energia) ... e al mattino si va al lavoro con la nuova grande "virgola".. quando a pochi Euro in + si può già oggi usare auto con rendimenti degni delle celle a combustibile ...di serie... e circa pronto consegna nei concessionari


              Tutto qua .

              Cercherò di spiegarmi meglio, forse non sono stato chiaro.
              Sono sostanzialmente d'accordo con te:nulla osta ad alimentare i motori a scoppio con carburanti alternativi o miscele di questi con le benzine.
              se si può fare, perchè no?
              Ribadisco che può essere una soluzione temporanea e locale , data da sovraproduzioni agricole e/o precise scelte politiche.
              La mia voleva essere una sorta di considerazione globale, non un giudizio di merito, andiamo al di là degli sterotipi di discussione sono a favore oppure sono contro: proprio perchè non esiste la concezione bianco/nero.
              Per me, è il motore a scoppio che, fondamentalmente, è un obbrobrio dal punto di vista fisico.
              Ecco spiegata la mia concezione temporale dei carburanti alternativi.
              Prima o poi dovremo liberarcene e passare a qualcosa di meglio, nell'immediato futuro vedrei il motore elettrico
              Questo, proprio perchè non si ragiona in un ottica da circuito flip-flop (o tutto o niente per chi non ha dimestichezza con l'elettronica <img src="> ) non vuol dire buttarlo alle ortiche subito.
              Posto questo, c'è una cosa che non mi torna, gatmes, tu dici L'altro problema (che completa il primo) è la testa della gente che pecorosamente continua a seguire la logica degli ettari/superfici/produzioni/lasciamo perdere...
              Se è una logica va, ovviamente, seguita, la testa della gente è molto importante e non è pecorona, almeno io non ho questa impressione
              Esiste sicuramente una precisa relazione tra ettari/superfici/produzioni/ ma mi sfugge perchè dobbiamo lasciarla perdere.
              Oppure ho capito male?

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              • #37
                CITAZIONE (gattmes @ 19/6/2007, 14:27)
                Non sono in accordo (lo ri-ri-ripeto)
                Primo non ragiono in digitale ma in analogico; non esiste bianco e nero ma anche infinite sfumature di grigio (non parliamo dei colori poi...)
                Pertanto mi infervolano i discorsi che mirano a dire "visto che non si può produrre questo carburante in quantitativi tali da rimpiazzare quest'altro ..allora non se ne fa niente".
                Del resto anche l'Europa ragiona come me (vedi esempio biodiesel in miscela con gasolio obbligatoria, ecc.)
                Se è possibile produrre Biodiesel (sparo a caso) solamente per 1% del fabbisogno... bene! Facciamolo avremo bisogno solo del 99% di fossile.. se è possibile produrre bioetanolo solo per 1%... facciamo anche questo... e siamo al 98% di fossile... se è possibile convertire solo lo 0.5% di trasporti in elettrico... facciamolo (compreso treni, tram, ecc. ... non solo auto e moto -ndr-) ... e siamo a 97.5%... se è possibile scaldare acqua con il sole.. e produrci anche energia facciamolo il tutto per un 2%.... facciamolo ..e siamo già al 95.5%.... e così via (ci arriva anche un bambino...)

                ri-ripeto perchè non sono d'accordo di chi parla di sostituzione parziale e graduale: gattmes ha dato delle percentuali, ma chi è che le fissa queste percentuali? Se i biocarburanti si riveleranno migliori e più convenienti rispetto ai fossili (e lo sono gi&agrave chi potrà permettersi di parzializzare il loro utilizzo?

                E chi potrà impedire che il libero mercato crei una vera e propria "industria dei biocarburanti" andando progressivamente ad interferire con quella alimentare? Non sono assolutamente contro le nuove tecnologie, ma mi preoccupa tantissimo che una nuova scoperta porti a conseguenze peggiori del problema che si voleva risolvere (vedi amianto). Anche perchè una volta messa in piedi la macchina, difficilmente si può pretendere che ai primi segnali negativi tutti si tirino indietro. E, come ancora una volta l'amianto insegna, potrebbe essere troppo tardi

                E scusate se strumentalizzo la notizia, ma si è scoperto anche che L'uso del biocarburante provocherebbe alla salute guai più seri del petrolio

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                • #38
                  Parlando in termini di .... "stivaggio" dell'energia...ci sono alcune complicazioni che vanno risolte.
                  Mi riferisco non solo al contenitore (serbatoio-batterie).. ma anche a chi lo riempie (distributore-presa di corrente).
                  Ma mano che si .. "arranca" le cose migliorano (sopratutto circa il contenitore... vedi ad esempio "litio") ma ancora siamo lontani dall'equivalenza.
                  Proprio in una logica a ..gradazioni di grigio... e non "multivibratore astabile" (flip-flop) .. cioè bianco/nero vedo bene il passaggio per l'ibrido (non proprio quello attuale ma la prossima generazione..).
                  Ovviamente mi si trova in accordo quanto si preferisce ad esempio un mot elettrico piuttosto che un termico (più volte ho scritto che il carburante "non bisognerebbe bruciarlo"), tuttavia la cosa la vedo fattibile (a mia valutazione =100% compatibile/sostituibile) attualmente su veicoli che arrivano allo scooter...
                  Mi spiego meglio: qua è possibile avere un serbatoio equivalente (arrivare cioè non distante da 5-8kwh..) e risulta ancora accettabile il "riempimento".
                  Rimanendo sotto 1.5kw assorbito..che lascia altrettanto per le utenze domestiche..implica che una "notte" è sufficiente alla piena ricarica.. oppure in un .."centro" apposito (colonnina?) con potenze ancora ragionevoli fino a quei 5-8kw.. e possibile un riempimento parziale (come si fa con la benzina/gasolio/ecc.) in tempi non proprio equivalenti ma accettabili (es ..diciamo quasi 20km in 5 minuti...il tempo di un "caffè"..)

                  Diverso è se il serbatoio è 30-50kw.. intanto l'ingombro (e purtroppo in parte ancora il peso) su un veicolo...ma sopratutto il riempimento: con 1.5kw occorre più di un giorno intero.. .. e un biberonaggio come il precedente comporta qualche manciata di km (visto la mole/prestazioni dell'ipotetico mezzo) oppure soluzioni complicate per fornire (e gestire sul veicolo...) potenze di ricarica degne di una industria (>20kw)
                  Quindi l'uso di un "misto" lo vedo come una soluzione efficace..in quanto unisce i pregi dei due sistemi (esempio recupero in discesa frenata, ecc.) cioè uno sopperisce ai limiti dell'altro (se ben progettato)

                  Ora qua dico: se tutte le auto (ad es..ma anche camion/ecc) fossero da domani ibride (non parlo dell'ibrdo che io penso ma di quello attualmente in vendita... che fa peggio) i litri di carburante necessario sarebbero circa la metà (parlo di autotrazione) .. e quindi già il peso dei biocarburanti sarebbe doppio.
                  Poi possiamo anche parlare di inquinamento... ma se il carburante è MINORE... direi che può esserlo anche il primo..specialmente se il secondo è più pulito.

                  Circa il "pecoraliato" è una costatazione di fatto + che altro rivolta agli italiani: basta vedere quanti ibridi sono stati venduti rispetto ad esempio all'Olanda... quanti pannelli solari sono installati rispetto all'Austria....o per rimanere in casa.. quanti ne sono installati in Sicilia, la terra del sole, rispetto il Trentino/Alto Adige...


                  ..e per agganciarmi a quanto saggiamente detto anche da janvaljan il libero mercato è fatto da offerta/richiesta:
                  se TU, lettore che stai leggendo, non compri un ibrido perchè costa 250000 (troppo!).. ma prendi un SUV (che ne costa 44.000) .. stai dicendo a ...Fiat (per rimanere in casa) cosa deve costruire...
                  se Vuoi cambiare motori, sei disposto a finanziare questo settore (e l'acquisto è un sistema terra-terra alla portata di tutti... ) o vuoi solo fare solo "demagogia"...??? Meditare..meditare...


                  Ora ad esempio chi ha una villetta cosa farà sfruttando la finanziaria...sostituira l'impianto di riscaldamento con un geotermico o monterà una "modernissima" caldaia a condensazione perchè la ditta fornitrice da una parte ha tirato fuori aglio e Crecefisso appena sentito "geotermico" dall'altra gli avrà sottolineato i mille pregi e di come tutti-la gente (il gregge) faccia così...

                  Edited by gattmes - 24/6/2007, 11:32
                  Fare si può! Volerlo dipende da te.

                  Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

                  Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
                  Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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                  • #39
                    per la miseria
                    ecco (forse) una buona notizia
                    doppio di resa energetica da una pianta coltivabile
                    http://www.vglobale.it/NewsRoom/?News=3396

                    un vecchio adagio dice il primo guadagno e' il risparmio

                    io sono non piu' giovane ma non sono neanche vecchio :P
                    mi ricordo le strade bianche, la polvere, l'acqua portata in casa con i secchi, la prima bicicletta, il primo motorino, la prima auto di 4a mano e la lampadina da 100 candele che illuminavano la piazzetta della frazione accesa manualmente quando era buio e spenta sempre manualmente al mattino dal primo paesano che si alzava .Tutti i lavori fatti a mano, le prime macchine agricole in paese;
                    sono stato fortunato a nascere non ricco in un paesino non ricco figlio di contadino / emigrante . Posso valutare tutto il lusso l'inutile e il superfluo che mi circonda sapendo che se succede il peggio,. non e' che si andra' poi cosi male e che pur essendo un appassionato di tecnologia essa non e' poi cosi indispensabile, fino a 100 anni fa i problemi erano la pancia vuota , il tetto sulla testa , il caldo d'inverno , il fresco d'estate , la cosina delle femmine o il cosino dei maschietti la salute (non nell'ordine).

                    la diponibilita' tenologica energetica e aumentata paurosamente ma vedo che l'umanita' non vuol progredire coltiva emozioni che dovrebbe far seccare; non si dovrebbe solo insegnare a leggere e scrivere ma anche a gestire le emozioni.
                    cosa che invece di essere fatta viene al contrario pillotata a mezzo media vari per scopi contrari all'interesse dell' umanita

                    e i problemi sono ancora gli stessi.

                    le varie ideologie politiche sono servite solo a far diventare grassi quelli gia' grassi e magri quelli gia' magri
                    rettifico far diventare piu' potenti i potenti e piu' disgraziati i disgraziati <img src=">
                    L'umanita' e' una serie di arnie a cui qualcuno/qualcosa :alienff: ruba il miele come noi lo facciamo con le api

                    purtroppo il tempo la percenzione sensoria e emotiva non sono dell'ordine di grandezza
                    dei nostri rubamiele :alienff: :alienff: :alienff:

                    e cosi continuano e farci del male
                    noi accontentiamoci del poco che resta.


                    spero solo di sbagliarmi :woot: :woot: :woot:

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                    • #40
                      Qualcuno ha seguito ieri il servizio su TG2 delle 20.30 sui danni economici dei biocarburanti al mercato del grano duro? Il succo del discorso era: siccome c'è un forte aumento della richiesta di biocarburanti (bioetanole e biodiesel) il prezzo della pasta aumenterà del 20% a causa [SPOILER][/SPOILER]dell'aumento del 20% del prezzo del grano duro utilizzato per produrre biocarburanti. Mi è sembrato un servizio molto campato per aria, anche perchè non sapevo che il grano duro fosse utilizzato per produrre biocarburanti. Il servizio era confezionato con immagini di pompe che distribuivano biodiesel....bho?

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                      • #41
                        CITAZIONE (william @ 9/7/2007, 21:07)
                        Qualcuno ha seguito ieri il servizio su TG2 delle 20.30 sui danni economici dei biocarburanti al mercato del grano duro? Il succo del discorso era: siccome c'è un forte aumento della richiesta di biocarburanti (bioetanole e biodiesel) il prezzo della pasta aumenterà del 20% a causa [SPOILER][/SPOILER]dell'aumento del 20% del prezzo del grano duro utilizzato per produrre biocarburanti. Mi è sembrato un servizio molto campato per aria, anche perchè non sapevo che il grano duro fosse utilizzato per produrre biocarburanti. Il servizio era confezionato con immagini di pompe che distribuivano biodiesel....bho?

                        Ormai lo vado dicendo da un anno, e non solo io. Quando si mettono in competizione due beni così diversi come il cibo e i carburanti, c'è solo da presagirne guai.

                        Inoltre non è questione di grano duro o segale o orzo: in realtà la pianta più utilizzata per produrre biodiesel è il mais, ma qualsiasi coltivazione diventa sconveniente quando si può piantare mais innaffiandolo a volontà con concimi e diserbanti per ottenere la maggior resa possibile (della qualità chissene, tanto andrà bruciato)

                        E si parla di pasta ma in realtà si potrebbe allargare il discorso a tutta la produzione alimentare: dalla birra al pane, fino ad arrivare inevitabilmente anche alla carne, visto che anche la produzione di foraggio non è concorrenziale con quella di mais per biodiesel.

                        Continuo a ripeterlo: proviamo a guardare più in là prima di ritrovarci con le tasche (e la pancia) vuote

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                        • #42
                          Ho visto il servizio, ma non sono convinto che le ragioni siano quelle, anche se sovente ogni scusa è buona per aumentare il costo delle materie, come ogni scusa è buona per non farne calare il prezzo quando le condizioni che ne hanno determinato l'aumento vengono a cessare.

                          Se aumenta il costo della farina del 20%, non ha senso che aumenti della stessa percentuale il costo dei prodotti che ne derivano in quanto la mateeria prima costituisce una percentuale ridotta del prezzo finale di vendita, nel quale incidono anche le spese di produzione, la manodopera, le tasse e la struttura di vendita. Mica tutto va a finire in biocarburanti!

                          Non amo alcuna informazione che non insegni l'ascoltatore a usare la propria testa e, con questa, a filtrare i messaggi che riceve.

                          Come scrive janvaljan, non è dal grano duro che vengono principalmente i biocarburanti, non dall'intera pianta, almeno. E certamente il fatto che gli scarti della lavorazione del grano possano finire nell'industria dei biocarburanti può far sì che, invece, il massimo utilizzo della pianta del grano ne faccia calare il prezzo anche per il prodotto principale.

                          ••••••••••••

                          Commenta


                          • #43
                            CITAZIONE
                            Ormai lo vado dicendo da un anno, e non solo io. Quando si mettono in competizione due beni così diversi come il cibo e i carburanti, c'è solo da presagirne guai.

                            Inoltre non è questione di grano duro o segale o orzo: in realtà la pianta più utilizzata per produrre biodiesel è il mais, ma qualsiasi coltivazione diventa sconveniente quando si può piantare mais innaffiandolo a volontà con concimi e diserbanti per ottenere la maggior resa possibile (della qualità chissene, tanto andrà bruciato)

                            E si parla di pasta ma in realtà si potrebbe allargare il discorso a tutta la produzione alimentare: dalla birra al pane, fino ad arrivare inevitabilmente anche alla carne, visto che anche la produzione di foraggio non è concorrenziale con quella di mais per biodiesel.

                            Continuo a ripeterlo: proviamo a guardare più in là prima di ritrovarci con le tasche (e la pancia) vuote

                            Potrei essere d'accordo con te se la quota di utilizzo di biocarburanti nel nostro paese fosse in continuo aumento, ma visti i veti e le difficoltà di reperimento, mi sembra un servizio fatto per gettare ombre sinistre sui biocarburanti.
                            Poi come dice nll mi sebra che il bioetanolo sia prodotto da scarti di lavorazione della canna da zucchero e altri vegetali, quindi dei sottoprodotti del ciclo. Quello che ho trovato più strano è l'allusione al grano duro e alla pasta. Ma che biocarburante ottieni da grano duro? olio non ne puoi estrarre, perciò niente biodiesel. Bio etanolo?
                            Comunque il discorso di concorrenza tra alimentari e biocarburanti è complesso e si presta anche a facili manipolazioni da parte di chi ha interessi in gioco.
                            Io lavoro nel settore forestale e un discorso analogo si può fare per le centrali a biomasse: hanno un senso solo se si sviluppano in zone dove possono usare i sottoprodotti della lavorazione del legname per produrre energia o impianti di teleriscaldamento. Anche qui le chimere di piantare distese di arboreti da cippare per produrre biomasse si sono rivelate illusorie: costi economici ed ambientali altissimi

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                            • #44
                              avete ragione entrambi. mi sono letto un po' di roba dopo aver letto voi e vi posso addirittura dire che c'è un'altro pericolo: quello dei prodotti adulterati. cioè: viene prodotto mais o altro cereale per bioalcool transgenico che poi ci ritroviamo a tavola come pane, pasta, ecc... con gravissimo pericolo per la salute ed impossibilità di trovare il disonesto di turno ma, soprattutto, di accorgersene in tempo. in ogni caso la parte della pianta suscettibile di trasformazione è quella che contiene amidi da idrolizzare in zuccheri semplici e poi trasformare in alcool con i digestori. per quanto riguarda i dati circa area/raccolto la cosa dipende da troppi fattori per essere effettivamente attendibili, senza contare gli sviamenti ad arte dei soliti poteri interessati: ricordiamoci sempre che ci fanno guadagnare uno stipendio solo per poi togliercelo. in ogni caso il bio può essere solo un tampone momentaneo e costoso, ben altre sono le fonti cui cercare di attingere per continuare a poterci muovere e non solo.

                              Edited by kydor69 - 12/7/2007, 23:05

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                              • #45
                                x janvalian

                                quoto a pieno titolo il tuo discorsetto...

                                la corsa ai "bio" da parte dei petrolieri è già iniziata...io so per certo che le holding del petrolio stanno arraffando enormi estensioni di coltivazioni, per la produzione di alcool...

                                a mio parere hai centrato in pieno...le leggi del mercato sono inossidabili e inprescindibili...ma solo un piccolo appunto riguardante la nostra società opulenta: "Il massimo prezzo che puoi applicare non può essere superiore al massimo prezzo che la gente può spendere", per cui...tranquillo...non moriremo di fame....

                                con simpatia... image

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                                • #46
                                  Grazie a Richard dell'approvazione...

                                  ma ormai le mie tesi sono anche sui giornali:

                                  ROMA - Altro che rivolta delle tortillas, con i messicani infuriati per il prezzo sparato alle stelle dalla corsa all'etanolo. Adesso tocca a noi: spaghetti contro ecobenzina. Da qui a settembre, annuncia l'Unipi, l'associazione dei produttori di pasta italiani, il mezzo chilo di spaghetti rincarerà fino al 20 per cento. La De Cecco ha già ritoccato i listini del 10 per cento. Il gigante del settore, la Barilla (oltre 1 milione di tonnellate di pasta, l'equivalente di 10 miliardi di piatti di rigatoni o penne) sta per farlo. Gli altri seguiranno a ruota. Perché il prezzo della semola di grano duro - la materia prima della pasta - è salito, nel giro di sei settimane dall'ultimo raccolto, del 50 per cento sui mercati internazionali, da dove importiamo poco meno della metà del fabbisogno delle nostre industrie.

                                  Ma anche il grano duro italiano è diventato più caro: sul mercato di Foggia - la nostrana Chicago delle granaglie - il prezzo è cresciuto di oltre il 30 per cento rispetto ad un anno fa. E la semola rappresenta oltre la metà del costo della pasta. "Con i conti non ci stiamo più" dichiara il presidente dell'Unipi, Mario Rummo.

                                  Ma che c'entra l'etanolo? Il rincaro generalizzato delle derrate alimentari a cui stiamo assistendo è dovuto, in parte, ad un'annata pessima, meteorologicamente, per i raccolti, ma il grosso degli aumenti di prezzo, secondo gli esperti, è effetto del rimbalzo a 360 gradi del boom della materia prima per l'etanolo. Simon Johnson, capoeconomista del Fmi, parlava ieri di "sorprendente impennata dei prezzi da primavera", sottolineando che l'etanolo "ha prodotto uno shock macroeconomico". In effetti, il biocarburante oggi più di moda si fa in Brasile con la canna da zucchero e, nel resto del mondo, soprattutto processando le pannocchie di granturco, con il quale si fa semmai la polenta, non gli spaghetti. Ma l'irresistibile attrazione esercitata sugli agricoltori dal raddoppio del prezzo del granturco e dalle previsioni di una domanda in crescita esplosiva, per far fronte alla richiesta di etanolo, li sta portando a cambiare coltivazione, spiazzando gli altri prodotti. Più conveniente produrre mais o girasoli - da cui si ricava l'altro ecocarburante, il biodiesel - che, ad esempio, grano. Il risultato è che l'offerta degli altri prodotti si restringe. "La Siria ha bloccato l'export di grano, il Canada non ne venderà fino a novembre" elenca Rummo. Anche l'Australia ha ridotto le forniture. Dagli agricoltori agli hedge funds, tutti stanno speculando sui rincari. Ma non finisce qui. Perché neanche il granturco basta più, per l'etanolo e per il suo uso tradizionale.

                                  Il mais ha un posto di assoluto rilievo nella catena alimentare, molto al di là di polenta e tortillas. Soprattutto negli Stati Uniti, il più grande mercato del mondo per il cibo. Prodotti diversi come il Gatorade e gli hamburger partono dal granturco. Prendete i "chicken nuggets", i bocconcini di pollo di McDonald's: il pollo è stato cresciuto a granturco, ed è granturco la farina che lo riveste, la colla che lo tiene insieme, l'olio in cui è fritto. Non solo: derivano dal mais la lecitina e il lievito, i mono e trigliceridi aggiunti al pollo, il colorante, finanche l'acido citrico che lo preserva. Insomma, su circa 45 mila prodotti reperibili in supermercato americano, più di un quarto contiene mais: pannolini, sacchi della spazzatura, dentifrici, fiammiferi, batterie, fino al luccichio sulle copertine delle riviste. E poi c'è la carne: in buona sostanza, polli, tacchini, maiali, anche le mucche, per non parlare dei salmoni, vengono allevati - in America, ma non solo - a granturco.

                                  Il risultato è un aumento dei prezzi su tutto lo spettro del mondo alimentare. Se noi dobbiamo vedercela con il rincaro degli spaghetti, gli americani si sono trovati a pagare il 70 per cento in più il cartone di popcorn al cinema e il litro di latte quanto uno di benzina. Costano di più i gelati e, in Inghilterra, il pane è quasi raddoppiato. Ma l'ondata sta per sommergere tutto quello che va nella borsa della spesa. Gian Domenico Auricchio, presidente di Federalimentare, denuncia aumenti dei costi nell'industria italiana del 20 per cento per le uova, 50 per cento per il burro, 20-40 per cento per le carni. Un impatto pesante per i consumatori, anche se non drammatico. Il mezzo chilo di spaghetti, sufficiente per cinque persone, assicura Rummo, continuerà, in fondo, a costare "meno di una buona mela e di una tazzina di caffè". Ma, lontano dal ricco Occidente, può essere una tragedia. L'allarme, lanciato da Fidel Castro alcuni mesi fa, ha trovato conferme autorevoli. Il World Food Programme, l'organizzazione Onu per gli aiuti alimentari, dichiara di non essere più in grado, all'attuale livello dei prezzi internazionali, di mantenere i suoi programmi. L'International Food Policy Research Institute di Washington calcola che la sola corsa dell'agricoltura ai biocarburanti, da qui al 2010, farà crescere i prezzi del granturco del 20 per cento, della soia del 26 per cento, del grano dell'11 per cento, della manioca (il cibo base in Africa e in Sud America) del 33 per cento. Del doppio o del triplo al 2020. A questi prezzi, stimano Ford Runge e Benjamin Senauer, due studiosi americani, il numero delle persone che, nel mondo, soffrono la fame, invece di scendere a 600 milioni nel 2025, come ci si aspettava, sarà del doppio, 1 miliardo e 200 milioni. Runge e Senauer fanno un calcolo anche più brutale: riempire il serbatoio di un fuoristrada solo di etanolo richiede oltre 200 chili di granturco, ovvero il fabbisogno di calorie di una persona per un anno.

                                  Dietro alla corsa ai biocarburanti, ci sono scelte politiche. L'Unione europea si è fissata l'ambizioso obiettivo di sostituire con ecocombustibili, entro il 2020, almeno il 10 per cento della benzina e del gasolio che consumano le sue macchine. Ma è soprattutto il traguardo fissato da Bush per l'America - 35 miliardi di galloni di etanolo l'anno entro il 2017, sei volte la produzione attuale, un quarto dei consumi totali di benzina - ad avere scatenato la corsa. Con un singolare paradosso: la massa di investimenti messi in moto, nell'agricoltura e nell'industria (il numero di raffinerie di etanolo, negli Usa, sta già raddoppiando) ha senso solo agli attuali livelli di prezzo del petrolio. "La ricerca dell'indipendenza energetica - notano Runge e Senauer - ha già reso l'industria dipendente da alti prezzi del greggio".

                                  Ma è un paradosso piccolo, rispetto al successivo. Qui non siamo a spaghetti o pop corn contro ecobenzina. Siamo a spaghetti contro il miraggio della ecobenzina. Perché, con le tecnologie attuali, tutto questo biocarburante non si può produrre. Per fare 35 miliardi di galloni di etanolo con le pannocchie, calcola la rivista Bioscience, bisognerebbe coltivare esclusivamente a granturco un quarto dell'intero territorio Usa (città escluse). Questo non significa che l'intera vicenda dei biocarburanti sia un'illusione. Miscelati con i carburanti fossili, etanolo e biodiesel consentono di ridurre i consumi di benzina e gasolio e di contenere le emissioni di anidride carbonica che determinano l'effetto serra. Ma non sono la ricetta-miracolo del dopo-petrolio. Almeno, qui e ora. Produrre l'etanolo non dalla sola pannocchia, ma dall'intera pianta, o dagli scarti vegetali in genere, insomma direttamente dalla cellulosa, consentirebbe di superare d'un colpo molti dubbi e vicoli ciechi dell'attuale corsa ai biocarburanti, riducendo, dice l'Ifpri, l'impatto sui prezzi. Tecnicamente, ricorrendo a speciali enzimi, è già possibile. Ma ancora troppo costoso, sia rispetto alla benzina che all'attuale etanolo da pannocchia.

                                  (20 luglio 2007)

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                                  • #47
                                    E nel fratempo , ce da aggiungere , scusatemi se m'intrometto , che in argentina è cominciata la guerra del petrolio contro il biogas e biocarburanti in genere (argentina e il 3 produttore di soia . biodiesel)hanno dimezzato il prezzo dei carburanti derivati dal petrolio , con la scusa che non ce sufficente metano per tutti ( l'argentina e il primo mercato al mondo dove si utilizzano impianti a metano nelle vetture ricoprendo 80% del parco veicolare ) ,con questo calo dei prezzi di carburanti fossili e iniziata la guerra dei petrolieri ha : idrogeno , biogas , biocarburanti in genere , per cui bisogna trovare strade che costino veramente poco per produrre ad'esempio idrogeno , perche i biocarburanti non raggiungeranno mai i costi bassi del petrolio , vi racconto questa cosa ,perche ci sono dentro , è una guerra fra i grandi potenti della terra ,petrolieri contro produttori di cibo . grazie

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                                    • #48
                                      CITAZIONE (janvaljan @ 21/7/2007, 21:21)
                                      ma ormai le mie tesi sono anche sui giornali:

                                      ROMA - Altro che rivolta delle tortillas, ...
                                      (20 luglio 2007)

                                      Infatti, siamo in molti a considerare l'uso e la produzione di biodiesel o bioetanolo una rovina per chi non ha molti soldi. Credo che i giornali stiano facendo un buon lavoro e che molta gente sia correttamente informata.

                                      Sandro.

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                                      • #49
                                        Intanto anche mio padre mi conferma che il prezzo del pane è aumentato nel giro di un mese. Se prima spendeva 3 euro ora per la stessa quantità ne spende 4, ossia un aumento del 30 %­

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                                        • #50
                                          Aggiungo una pulce nell'orecchio degli ecoligisti convinti che pensano che i bio-carburanti salveranno il mondo

                                          Domanda, nelle coltivazioni destinate ad alimentazione umana o animale, i residui di pesticidi non possono superare determinati valori, nelle coltivazioni destinate alla produzione di biocarburanti ?????
                                          Quanti milioni di tonnellate di pesticidi potranno essere liberate in più, nell'ambiente ??

                                          Odisseo

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                                          • #51
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                                            Interessante è il fatto che i problemi sono sempre il troppo poco cibo che c'è al mondo e la scarsità d'acqua: cibo & acqua il binomio vitale per tutti gli esseri viventi del pianeta.

                                            Sandro.

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                                            • #52
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                                              purtroppo non esiste solo il biodisel da piante alimentari
                                              parecchio tempo fa su un servizio rai 3 hanno mostrato le conseguenze
                                              della coltivazione del cotone nella vecchia russia
                                              un lago morto per i troppi pesticidi usati nei campi di cotone coltivati nei
                                              dintorni. il cotone non si mangia quindi i pesticidi si sono sprecati
                                              se si pensera' di usare piante solo ad uso BD succedera' lo stesso.
                                              saranno parecchi i c...i amari con cui faranno i conti i nostri figli.
                                              Non c'e l'ho con gli ecologisti in genere
                                              ma con quei poveri bigotti, che credono nelle favole e le cosiderano religione.
                                              (che con la scienza.....)

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                                              • #53
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                                                ps : eni punta alle alghe secondo quattroruote , per eliminare anche la co2 .

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                                                • #54
                                                  salve sono nuovo e spero che non prendiate come presuntuoso il mio primo post.

                                                  sono fortemente confinto che i biocarburanti siano un fuoco di paglia per il semplice fatto che non sono una fonte sicura e mi spiego meglio: per quel che riguarda il petrolio sappiamo che c'è una fonte ,sicuramente prima o dopo si esaurirà, ma comunque sempre una fonte sicura è mentre per i biocarburanti stamo già depredando foreste come in indonesia per il nostro fabbisogno ,cambiando radicalmente l'ambiente ma, altro fattore, più basilare, al contrario del petrolio, un anno posso aver un buon raccolto e l'anno dopo no ,rendendo alquanto incerta la fornitura di biocarburante che potrebbe ,a seconda della domanda e dell'offerta ,avere repentini aumenti o riduzioni del prezzo di mercato.

                                                  ora è possibile che abbia sbagliato thread e di questo mi scuso preventivamente, se così non fosse credo che la strada da imboccare sia un'altra, senz'altro evitando qualsiasi forma di combustione.

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                                                  • #55
                                                    Supponiamo che hai ragione...
                                                    ...faccio una proposta:
                                                    sostuiamo (ad esempio) tutti ... ma proprio tutti... i veicoli a "benzina" con veicoli "flex". Tutti gli anni che il "raccolto" è sufficiente li facciamo andare ad alcool ... o meglio (a scanso di "equivoci") bioalcool (in realtà solo per 85%... resto -15%- benza), invece tutti gli anni dove non lo è usiamo/integriamo con la benzina...
                                                    Sei disposto ad accettare? Sono disposti ad accettarlo?

                                                    ...chissà perchè ma io credo di no... certo si inventerà un altro "problema" per spiegarlo.. il freddo, le talpe muschiate, ecc.
                                                    Fare si può! Volerlo dipende da te.

                                                    Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

                                                    Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
                                                    Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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                                                    • #56
                                                      infatti hai ragione (mi dispiace non te la prendere).
                                                      i miei sono solo timori, come quello che qualcuno ci prenda gusto e coltivi i campi per il fabbisogno energetico e non per quello alimentare per non parlare del businness che ci sarebbe sotto, avremmo colture che costano l'ira di Dio e non oso immaginare quanto potrà costare un chilo di pasta.
                                                      eppoi porca miseria da che mondo e mondo le coltivazioni sono sempre state per il fabbisogno alimentare e non per altro.
                                                      a mio avviso bisognerebbe rafforzare la rete metropolitana con nuove ferrotramvie ed autobus elettrici (a patto che l'energia non venga da una centrale acarbone) fissare un tetto per la cubatura delle automobili (non ho mai capito a cosa servano 240 cv per andare a 90 o al massimo a 130km/h) ripristinare il più possibile il trasporto su rotaia in modo da diminuire il traffico di automobili al minimo e trovare una maniera di produrre idrogeno in maniera conveniente (attualmente nel processo si consuma più metano dell'idrogeno prodotto).

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                                                      • #57
                                                        Ciao a tutti,
                                                        scusate l'intromissione ma una discussione molto simile è stata di recente fatta nella sezione biomasse e mi permetto di sentitizzare un mio pensiero.
                                                        In quella discussione facevo notare che le riserve di idrocarburi stanno via via esaurendosi ad un ritmo non ben definito. A questo punto la biomassa diventa importante come una delle tante possibili sostitute. Certo ci sono problemi e ci saranno problemi ma non escludiamola a priori.
                                                        Guardiamo anche i vantaggi che questa fonte ci offre e sfruttiamoli per produrre l'energia di cui la nostra società avrà sempre più bisogno. Rafforzare ad esempio il trasporto su rotaia e/o usando vetture elettriche è sicuramente un'ottima cosa, ma alla fine, vi faccio notare che per funzionare a loro volta necessitano di energia. E questa energia dove la prendiamo?
                                                        Personalmente vedo l'utilizzo della biomassa come traino verso nuove forme di energia, un periodo più o meno lungo nel quale finalmente si potrà sviluppare l'economia basata sull'idrogeno.
                                                        Il rovescio della medaglia è che purtroppo, come ha fatto notare qualcuno, la conversione delle colture da alimentari a energetiche comporterà un inevitabile aumento dei prezzi per i prodotti destinati all'alimentazione.
                                                        Difficile trovare il giusto equilibrio...

                                                        Ely

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                                                        • #58
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                                                          ..supponiamo poi, in aggiunta a quanto ho scritto in precedenza, di ridurre del 50% il fabbisogno di combustibile per iniziare ...
                                                          lo ripeto: 50% per iniziare, 50% per iniziare, 50% per iniziare
                                                          avete letto cosa ho scritto su? 50% per iniziare
                                                          vorrei soffermarmi sul fatto che volevo intendere:50% per iniziare
                                                          ..un'ultima cosa 50% per iniziare

                                                          Bene (speriamo che l'abbiano letto.. mahh c'è gente molto "distratta"...)!
                                                          Come?
                                                          CITAZIONE
                                                          a mio avviso bisognerebbe rafforzare la rete metropolitana con nuove ferrotramvie ed autobus elettrici (a patto che l'energia non venga da una centrale acarbone) fissare un tetto per la cubatura delle automobili (non ho mai capito a cosa servano 240 cv per andare a 90 o al massimo a 130km/h)

                                                          NO. ASSOLUTAMENTE NO ..lungi da me proibire limitare inquisire et affini medioevali! Io non vivo nell'anno 1000.. ma nel 2007 (facciamo "concretamente" +10...= 2017)
                                                          La prima fonte di energia/carburante è il NON SPRECO!!!!!

                                                          Per far ciò NON serve tecnologia futura ma quella ...no, no ... non presente... ma quella passata
                                                          Oltre al FlexFuel (ma perchè non farlo! Cosa cavolo costa??? È solo una mappatura più elastica della cantralina.. possibile che non si riesce a capire?... Beh se qualcuno vive nell'anno 1000 capisco/comprendo io molte cose) perchè non trasformare anche in ibridi tutti i veicoli di cui al post precedente?

                                                          Ehi TU che stai per replicare: ti sei dimenticato di cosa ho scritto poche righe sopra
                                                          50% per iniziare
                                                          vuoi mica che lo ripeto ancora un po ... o hai afferato finalmente il significato?
                                                          Fare si può! Volerlo dipende da te.

                                                          Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

                                                          Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
                                                          Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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                                                          • #59
                                                            Scusa ma non ho afferrato bene.....di che percentuali parli come inizio? image
                                                            OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                                            • #60
                                                              Giornataccia vero?

                                                              CITAZIONE (gattmes @ 26/9/2007, 02:16)
                                                              La prima fonte di energia/carburante è il NON SPRECO!!!!!

                                                              Magari fosse così. Ma come ben saprai il non spreco non significa non consumo quindi vista la situazione attuale è solo un modo per rinviare il problema.

                                                              CITAZIONE (gattmes @ 26/9/2007, 02:16)
                                                              Ehi TU che stai per replicare: ti sei dimenticato di cosa ho scritto poche righe sopra 50% per iniziare vuoi mica che lo ripeto ancora un po ... o hai afferato finalmente il significato?

                                                              (...........)

                                                              Ely

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