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fermiamo i biocarburanti da cereali prima che sia troppo tardi

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  • fermiamo i biocarburanti da cereali prima che sia troppo tardi

    Ciao a tutti , apro questa discusione per parlare un po di come stanno le cose con i biocarburanti , come con il petrolio l'obbietivo e controlare le masse , sarebbe oportuno cominciare a fare distinzioni fra i biocarburanti provenienti da cereali puri e quelli di scarto di cereali e cominciare a capire che ci sono piante in grado di sodisfare le prestazzioni di un biocarburante come l'etanolo che puo essere prodotto dalla miscanthus gigantum ,pianta che non da fastidio a nessuno e non e in concorrenza con il cibo , anzi contadini italiani iniziate a coltivarla ci vuole un clima temperato e poca acqua , e va racolto d'inverno e d'estate ve ne andate a fare un bel giro in barca con i soldini che guadagnerete ,bisognerebbe creare un bollino da mettere nei distributori per distinguere i biocarburanti provenienti da piante non dannose per la fame nel mondo , un po come si sta facendo in america e inghilterra con il petrolio proveniente da siti dove non si combattono delle guerre , un bollino del genere mete a conoscenza del consumatore responsabile la possibilita di scegliere e aiutare il mondo non portando via il cibo dalla bocca ai bambini affamati , si alla mobilita ma in modo inteligenti , anzi firmiamo perche questo bollino venga messo in tutti i distributori almeno nella comunita europea . grazie aspetto i vostri commenti

  • #2
    bisognerebbe anche valutare se il contadino che prima coltivava cereali non cambi la sua coltivazione in altro per produrre biocarburante in modo più reditizio, sarebbe come produrlo utilizzando i cereali stessi

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    • #3
      Sono già allo studio quote carburante , un po come le quote latte , cosi facendo solo chi vincera gli appalti potra produrre carburante , gli altri purtroppo per loro ,dovranno coltivare cereali in atessa di vincere un appalto migliore , negli appalti dovranno partecipare solo chi lo produce con piante diverse e con scarti di cereali , cosi facendo la guerra delle tortillas puo attendere che ne dite , ( pensate anche tutta la mano dopera che ci vuole ).
      ps: il miscanthus gigantum ha una resa superiore hai cereali di 7, 8 volte ,per cui come vedete sono due cose completamente diverse , si sta facendo avanti anche l'alohe vera (contiene 16 aminoacidi ) ,il suo gel sembra possa produrre tanto biodiesel secondo gli spagnoli .

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      • #4
        leon fermati e rifletti un attimo su cosa ha detto scu:

        Il problema non è che stiamo producendo biocombustibile dai cereali

        Il problema è che stiamo sostituendo alle coltivazioni di cereali quelle per il biodiesel!

        E se un agricoltore segue il tuo consiglio e pianta questo miscanthus, vuol dire di conseguenza che sta eliminando la sua coltivazione precedente!

        L'unico modo sarebbe una produzione strettamente regolamentata e sotto controllo...ma secondo te esiste un modo per impedire a qualcuno di coltivare qualcosa? La guerra della coca in Colombia ti dice niente?

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        • #5
          Scusa la tua discussione verte su biocarburanti da cereali, ritieni che con il miscanthus si possano produrre biocarburanti?
          Forse confondi con culture da biomassa.
          Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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          • #6
            Dopo gli "embrassons nous" e il "volemose bene", questi sono solo discorsi accademici e di facciata che non servono assolutamente a nulla perchè non si prende in considerazione l'unica vera ed incontrovertibile legge che regola il mondo:I CAPITALI VANNO DOVE VENGONO REMUNERATI MEGLIO!!!, e la politica naturalmente asseconda questi disegni....image...bambini che muiono di fame e quant'altro non gliene frega nulla a nessuno....non dimentichiamo che ogni mucca europea riceve uno stipendio giornaliero sui 50 eurazzi=una mucca in meno e molti bambini potrebbero mangiare ed essere curati tutti i giorni...ma naturalmente questa è demagogia pura!image

            P.S.:::::al Miscanthus carburante verde
            26/05/07 – Palidiano (Mantova) – Il Miscanthus giganteum x sinensis, definita di recente dal Nobel per la fisica Rubbia, “la pianta dell’ energia pulita” verrà coltivato dagli allievi dell’ Istituto agrario di Palidano, nella Bassa Mantovana. Il miscanthus seminato l’altro ieri dagli studenti, infatti, alimenterà la nuova caldaia austriaca a biomasse che riscalderà le due serre didattiche. “Finora – spiega la preside Patrizia Graziani – bruciavamo 10-12 mila litri di gasolio l’ anno, che oltretutto pesavano parecchio sulle casse dell’ istituto”. Convertita in etanolo, la produzione di miscanthus è correntemente di 14.000 litri/ettaro e potrà arrivare fino a 35.000 litri/ettaro e cioè più di 23 volte quelli della colza e quasi 6 volte quelli delle betterave».(fonte corriere.it)


            Edited by biomassoso - 10/9/2007, 10:48
            OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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            • #7
              QUOTE (biomassoso @ 10/9/2007, 10:19)
              P.S.:::::al Miscanthus carburante verde
              26/05/07 – Palidiano (Mantova) – Il Miscanthus giganteum x sinensis, definita di recente dal Nobel per la fisica Rubbia, “la pianta dell’ energia pulita” verrà coltivato dagli allievi dell’ Istituto agrario di Palidano, nella Bassa Mantovana. Il miscanthus seminato l’altro ieri dagli studenti, infatti, alimenterà la nuova caldaia austriaca a biomasse che riscalderà le due serre didattiche. “Finora – spiega la preside Patrizia Graziani – bruciavamo 10-12 mila litri di gasolio l’ anno, che oltretutto pesavano parecchio sulle casse dell’ istituto”. Convertita in etanolo, la produzione di miscanthus è correntemente di 14.000 litri/ettaro e potrà arrivare fino a 35.000 litri/ettaro e cioè più di 23 volte quelli della colza e quasi 6 volte quelli delle betterave».(fonte corriere.it)

              D'accordo per la caldaia austriaca che userà il miscanthus come biomassa.
              Ma mi spieghi come producono 14000 litri/ettaro di bioetanolo dal miscanthus.
              Le prove di cultura in Sardegna danno delle produttività per ettaro non superiori a 20-25 ton/ha di biomassa, contro i 25-30 della canna comune, solo che quando sentono parlare di canna gli agricoltori non ne vogliono sentire parlare per la sua invasività.
              Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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              • #8
                La risposta te la da Rubbia direttamente sulla rivista di quatro ruote di questo mese guardaci o pure cerca su gogle miscantus e vedrai la sorpresa , adirittura si parla , se modificata geneticamente si puo arrivare fino ha 40 mila litri di etanolo ... etanolo......etanolo ......perdon bioetanolo ,non biomassoso, per ettaro .

                Ps: non ce paragone fra i cereali o derivati , con il miscanthus , troppo scomoda come pianta troppo semplice lavorarla , in cina cresce dapertutto , e i cinesi il mese scorso l'anno capita, ragazzi vogliono per forza controllare le masse , e vogliono farci credere che se non si ricorre hai cereali non si fa niente , cazzate , bay rubbia e viva i cervelli made in italy ,sono allo studio altre 300 piante in grado di sodisfare l'energia mondiale , pensateci perche pensano solo a quelle che servono come cibo ? .

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                • #9
                  Un certo Luciano Patorno ha studiato un impianto per la produzione di bioetanolo da materiale ligneocellulosico, con rendimenti anche dell'85%.
                  Questo materiale è reperibile tra i rifiuti, tra gli sfalci di potatura, tra i residui della pulizia dei boschi. In questo modo non si genererebbe conflitto con la produzione agroalimentare.

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                  • #10
                    Su Repubblica, un paio di giorni fa si riportava un'affermazione di Paul Crutzen, nobel per la Chimica per gli studi sul buco nell'ozono, che sostiene che i batteri che degadano i fertilizzanti azotati usati nell'agricoltura tradizionale rilasciano ossido di diazoto, un gas serra 200 volte più pericoloso della CO2.
                    Ebbene, secondo Crutzen, questo ossido di diazoto annulla da solo i vantaggi per l'effetto serra legati al fatto che con i biocarburanti si immette nell’atmosfera meno anidride carbonica.

                    Insomma, un altro elemento da considerare nel gran calderone dei pro e contro delle varie alternative.

                    Valerio

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                    • #11
                      Non ero a conoscenza di questo fatto!! Mi vado subito a documentare, grazie!

                      Il bioetanolo resta comunque un combustibile alternativo al petrolio, che si sta esaurendo..

                      In più, lo sviluppo di nuove tecnologie lo rende molto competitivo dal punto di vista economico!!!

                      Con la nuova tecnologia proposta da Patorno si può diminuire il problema dei rifiuti, fatto di rilevante importanza nei Paesi industrializzati!!!

                      E' necessario considerare tutti questi aspetti!!



                      Sara

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                      • #12
                        CITAZIONE (Squish @ 27/9/2007, 14:39)
                        Il bioetanolo resta comunque un combustibile alternativo al petrolio, che si sta esaurendo..

                        In più, lo sviluppo di nuove tecnologie lo rende molto competitivo dal punto di vista economico!!!

                        Con la nuova tecnologia proposta da Patorno si può diminuire il problema dei rifiuti, fatto di rilevante importanza nei Paesi industrializzati!!!

                        E' necessario considerare tutti questi aspetti!!

                        Com'era facilmente prevedibile è la spinta economica a promuovere i biocarburanti. Gli USA producono il 50% dei cereali dell'intero (!) mondo. Fino a poco tempo fa questa produzione era poco conveniente, perchè in grande esubero rispetto alla domanda USA, e gran parte dei cereali venivano esportati a costi medio-bassi.
                        Ora le politiche di lungimirante sostituzione graduale di parte dei carburanti con i bio sta rendendo improvvisamente molto più convenienti queste culture.
                        E' questo che è necessario considerare. Le decisioni su cosa coltivare non le prende alla fine la cupola, ma il contadino (con ranch e dodici SUV, ma sempre contadino) in base al mercato. Probabilmente sarà pure vero che esistono altre coltivazioni anche più vantaggiose senza sprecare i cereali a uso alimentare, ma il vero problema (citato da Scu in effetti) è che i grandi coltivatori USA non AGGIUNGERANNO altre culture non alimentari, ma semmai SOSTITUIRANNO coltivazioni alimentari meno redditizie con coltivazioni energetiche più redditizie.

                        E' la grande contraddizione di chi per anni ha parlato di "furto" delle risorse energetiche ai paesi produttori da parte dei paesi avanzati. La realtà è che l'enorme aumento della popolazione è stato possibile SOLO grazie alla gigantesca produzione cerealicola dei paesi avanzati, a sua volta possibile SOLO grazie alla produzione energetica di alcuni paesi del terzo mondo.
                        Gli USA, spinti dalla sempre più problematica situazione del mercato energetico mondiale, semplicemente si stanno organizzando per evitare di importare l'energia che ritengono necessaria. E' l'autosufficienza energetica che spinge i governi occidentali a ricercare soluzioni alternative, non la decisione di affamare il proletariato mondiale. <img src=">

                        I cereali degli USA sono, appunto, degli USA. Esattamente come le materie prime e le fonti energetiche del terzo mondo appartengono alle popolazioni del terzo mondo. E' lo scambio fra questi mondi che rende possibile la qualità della vita, pur con ampie differenze. Se si insiste a dire "lasciate il petrolio agli xxx" non vale poi stupirsi se gli USA si tengono i cereali! <img src=">
                        E' il mercato che regola il gioco ed in attesa del sole nascente della rivoluzione terzomondista secondo me molti paesi farebbero bene a informarsi su cosa occorre per impiantare un bel campo di granturco!

                        http://www.kensan.it/articoli/Bioetanolo.php
                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                        • #13
                          QUOTE (Valerio78 @ 27/9/2007, 14:27)
                          Su Repubblica, un paio di giorni fa si riportava un'affermazione di Paul Crutzen, nobel per la Chimica per gli studi sul buco nell'ozono, che sostiene che i batteri che degadano i fertilizzanti azotati usati nell'agricoltura tradizionale rilasciano ossido di diazoto, un gas serra 200 volte più pericoloso della CO2.

                          Corretto per quanto riguarda i batteri che degradano i fertilizzanti azotati.
                          Errato per il procedimento di produzione di bioetanolo proposto da Patorno, è un trattamento anaerobico, senza produzione di ossido di azoto.
                          Per saperne qualcosa di più:
                          http://www.sipatech.com/bioraffineria_01.html
                          Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                          • #14
                            Allora potrebbe essere davvero l'uovo di Colombo!!! :woot:

                            Sapete se esistono in commercio impianti per la produzione di bioetanolo da materiali ligneocellulosici che impiegano il processo proposto da Patorno?

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