Salve.
L'argomento della discussione era di ricavare energia dalle alghe. Si era partiti dalle coltivazioni di alghe fatte a terra, ma si è visto che in italia tale sistema non andrebbe bene perchè l'italia non ha molta terra o spazio da dedicare a tale sistema per quanto riguarda i biocarburanti. La terra potrebbe servire più utilmente per la coltivazione di piante per uso alimentare. Anche se in questo campo bisogna dire che molte terre vengono abbandonate ormai dai proprietari agricoltori perchè le culture non sono più remunerative: i soldi e il lavoro speso non vengono compensati. Risultato che molti prodotti agricoli vengono importati ( vedi arance dalla Spagna, Algeria,Marocco..).
L'estensione della coltivazione in mare di alghe era partita dalla considerazione che estensioni di terreno verrebbero sottratti all'agricoltura. La coltivazione di alghe non credo influisca significativamente sull'ecosistema marino sottostante. Si tratta solamente di delimitare zone circoscritte di mare non interferenti con la navigazione di navi, come si fa per la itticoltura. Nelle zone del sud Italia ed isole vi è abbondanza di sole ( o sole mio) , e le alghe possono crescere lontani dalla costa senza interferire con i luoghi di villegiatura o col paesaggio. In pratica nemmeno si vedono. Poichè i limiti di proprietà territoriale sono le 12 miglia marine, queste recinzioni con tubi galleggianti, potrebbero essere collocate sulle dieci miglia.
L'argomento della discussione era di ricavare energia dalle alghe. Si era partiti dalle coltivazioni di alghe fatte a terra, ma si è visto che in italia tale sistema non andrebbe bene perchè l'italia non ha molta terra o spazio da dedicare a tale sistema per quanto riguarda i biocarburanti. La terra potrebbe servire più utilmente per la coltivazione di piante per uso alimentare. Anche se in questo campo bisogna dire che molte terre vengono abbandonate ormai dai proprietari agricoltori perchè le culture non sono più remunerative: i soldi e il lavoro speso non vengono compensati. Risultato che molti prodotti agricoli vengono importati ( vedi arance dalla Spagna, Algeria,Marocco..).
L'estensione della coltivazione in mare di alghe era partita dalla considerazione che estensioni di terreno verrebbero sottratti all'agricoltura. La coltivazione di alghe non credo influisca significativamente sull'ecosistema marino sottostante. Si tratta solamente di delimitare zone circoscritte di mare non interferenti con la navigazione di navi, come si fa per la itticoltura. Nelle zone del sud Italia ed isole vi è abbondanza di sole ( o sole mio) , e le alghe possono crescere lontani dalla costa senza interferire con i luoghi di villegiatura o col paesaggio. In pratica nemmeno si vedono. Poichè i limiti di proprietà territoriale sono le 12 miglia marine, queste recinzioni con tubi galleggianti, potrebbero essere collocate sulle dieci miglia.
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