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Biocubeco il biodiesel in fattoria

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    Ciao a tutti, ho tovato questo sito di un produttore australiano (BioCube™) di un sistema containerizzato per la produzione di biodiesel partendo da oli vari come Canola, Jatropha o girasole ma anche da mais o girasole o colza in granella che viene spremuto direttamente dal sistema e poi con la transesterificazione si produce biodiesel. I sottoprodotti sono il glicerolo e il compost entrambi utilizzabili nei digestori di biogas.
    La mia domanda è: avendo a disposizione grosse quantità di mais non food, avendo la possibilità di vendere i sottoprodotti (glicerolo e compost), avendo necessità di utilizzare il biodiesel per far lavoarare i trattori, questo sistema è funzionale?.
    Utilizzerei il combustibile in proprio e non venderei il prodotto ad altri. Come siamo messi con la normativa?.
    Grazie per le info e scusate la mia poca precisione ma mi sto avvicinando ora al problema.
    AGGIORNAMENTO: Per quello che ho capito questo impianto è simile al Biobuddy che voi ben conoscete con la sola importante caratteristica di poter essere adatto anche alla fase di "spremitura" del seme (colza, girasole, mais).
    Ultima modifica di insuber; 19-05-2013, 12:51.

  • #2
    il problema e che il biodiesel o i biocarburanti usati come carburanti non sono amessi dalla legge, quindi se utilizzi questi biocarburanti sei un evasore, perchè evadi le tasse.

    partiamo dal discorso che il Biobuddy è prodotto in UK,quindi non si hà nessun problema di dogana.

    lo ordini ti arriva a casa senza problemi.

    discorso diverso per prodotti fuori dai membri dell'unione europea.

    se tu ordini quell'aggeggio alla dogana non passa inosservato passeresti dei grvi guai.

    discorso diverso se ci fossero dei rivenditori in europa.

    ti faccio un esempio esiste il microfuels che produce bioethanolo al 100% da scarti di frutta o direttamente da zucchero tramite fermentazione.

    questo aggeggio è americano ma esiste un rivenditore in europa che non fà parte dell'unione eurpea, quindi stesso discorso di prima.

    in inghilterra è permesso produrre biodiesel fai da te senza incappare in nessun tipo di frode fiscale ma superato quel limite bisogna dichiararlo.

    dovresti chiedere ai produttori di BioCube se hano rivenditori in europa.

    poi devi fare alcune osservazioni,quali sono i componenti da sostituire piu frequentemente,quali sono i costi di gestione.

    fatto tutto questo fai 2 conti e verifichi la convenienza.

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    • #3
      Ho continuato le ricerche e devo rettificare quanto detto in precednza il Biocube non è in grado di spremere i semi ma necessita di un altro impinato per la spremitura a monte oppure può lavorare direttamente sull'olio grezzo (mais, colza, girasole eec. ecc). Il Biocube costa molto di più del biobuddy. La capacità produttiva di Biocube è di circa 250 litre/ora. Mi sto informando sui costi di funzionamento e sui materiali di consumo.
      Essendomi però avvicinato da poco alla problematica conosco poco/nulla della normativa.
      Potreste, se possibile, mettere un link per leggere la normativa Italiana di riferimento in materia in modo che mi possa documentare?.
      Sarebbe possibile (il condizionale è d'obbligo) autoprodursi il carburante per autoconsumo pagando le relative accise governative?.

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      • #4
        Articolo 40 (Artt. 9, 10, 11, 12 e 14 D.L. n. 271/1957 - Art. 20 legge 31 dicembre 1962, n. 1852 - Art. 6 D.L. n. 46/1976 - Artt. 22 e 23 R.D.L. n. 334/1939.) Sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accisa sugli oli minerali (giurisprudenza) 1. È punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa dal doppio al decuplo dell'imposta evasa, non inferiore in ogni caso a lire 15 milioni, chiunque: a) fabbrica o raffina clandestinamente oli minerali; b) sottrae con qualsiasi mezzo gli oli minerali, compreso il gas metano, all'accertamento o al pagamento dell'accisa; c) destina ad usi soggetti ad imposta od a maggiore imposta prodotti esenti o ammessi ad aliquote agevolate; d) effettua operazioni di miscelazione non autorizzate dalle quali si ottengono prodotti soggetti ad una accisa superiore a quella assolta sui singoli componenti; e) rigenera prodotti denaturati per renderne più facile ed elusivo l'impiego in usi soggetti a maggiore imposta; f) detiene oli minerali denaturati in condizioni diverse da quelle prescritte per l'ammissione al trattamento agevolato; g) detiene o utilizza prodotti ottenuti da fabbricazioni clandestine o da miscelazioni non autorizzate. 2. La multa è commisurata, per le violazioni di cui alle lettere a) e d) del comma 1, oltre che ai prodotti complessivamente ultimati, anche a quelli che si sarebbero potuti ottenere dalle materie prime in corso o in attesa di lavorazione, o comunque esistenti nella fabbrica o nei locali in cui è commessa la violazione; e, per le violazioni di cui alla lettera e), oltre che ai prodotti in corso di rigenerazione o complessivamente rigenerati, compresi quelli comunque esitati, anche ai prodotti denaturati rinvenuti sul luogo in cui è commessa la violazione. 3. Il tentativo è punito con la stessa pena prevista per il reato consumato. La fabbricazione di prodotti soggetti ad accisa in tempi diversi da quelli dichiarati nella comunicazione di lavoro, se prevista, si configura come tentativo di sottrarre il prodotto all'accertamento, salvo che venga fornita prova contraria. 4. Se la quantità di oli minerali è superiore a 2.000 chilogrammi la pena è della reclusione da uno a cinque anni, oltre la multa. 5. Se la quantità di gas metano sottratto all'accertamento o al pagamento dell'accisa è inferiore a 5.000 metri cubi la pena è della sola multa dal doppio al decuplo dell'imposta evasa, non inferiore in ogni caso a lire un milione. 6. Per le violazioni di cui alla lettera c) del comma 1 se la quantità degli oli minerali è inferiore a 100 chilogrammi si applica esclusivamente la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro dal doppio al decuplo dell'imposta evasa.

        se paghi accissa e iva sul Biodiesel prodotto che convenienza avresti nel produrlo?

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        • #5
          Grazie delle info sulle normative.
          Pagare iva e accisa metterebbe al riparo il produttore dal essere un evasore.
          Il discorso della convenienza nasce dal produrre in proprio (ad esempio i semi da spremere) e poi riutilizzare sempre in proprio il carburante prodotto per alimentare macchinari per coltivazioni varie.

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          • #6
            anche se lo utilizzi in proprio sempre di evasione si parla perchè viene utilizzato come carburante.

            ricorda che il metanolo jet's 995 che noi acquistiamo non viene venduto come carburante ma come solvente quindi niente accisa,mentre se dichiari di produrre biodiesel dovrai pagare accisa anche sul metanolo.

            non vedo poi questa grande convenienza se paghi accise e iva.


            in media un'auto fa 50000 km anno va bene?

            facciamo una media di 15 km al litro.

            sono 3333 litri

            facciamo che tra accisa e iva arrriviamo a 1 € al litro (sparata grosssa)
            in un anno tu evadi 3333 € ma ci rendiamo conto?

            e le banche , le multinazionali evadono milioni e miliardi di €.

            se non lo dici in giro che produci biodiesel stai sicuro che non vengono a prenderti.

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            • #7
              Salve...
              Approvo pienamente Jiro...
              La creazione del bio è prima di tutto un carattere di coscenza verso una riduzione enorme di inquinamento e poi un enorme risparmio economico che specialmente in Italia la lobby impone con le accise e tasse insulse (per lo più frutto di bieche corruzzioni politiche)...
              Non dico che bisogna evadere, ma nemmeno di far parte di uno sporco gioco imposto dalla corruzzione politica...
              Non dire nulla a nessuno tu come tanti inquinerai il 70% in meno e risparmierai soldi che potrai impiegare per ingrandire il tuo commercio.
              See You...

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              • #8
                quoto entrambi

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                • #9
                  Proprio in nell''ottica di riservatezza, quelli a cui chiedo l'olio esausto mi domandano cosa io ne faccia; ad alcuni un po' più fidati ho dovuto dire la verità, ad altri ho detto che ne faccio sapone, ma mi rendo conto che sono poco credibile visto che si tratta di decine e decine di litri, inoltre non vorrei che mi venissero a chiedere del sapone (giustamente visto che mi forniscono la materia prima). Mi serve una scusa più efficace, ho sentito che dall'olio se ne può fare concime, ne sapete qualcosa? Avere un paio di informazioni sul procedimento mi permetterebbe di rispondere alla seconda domanda: "come fai a trasformare olio in concime?". Purtroppo online non ho trovato informazioni a riguardo.

                  Grazie in anticipo

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                  • #10
                    mi spiace ma l'olio di frittura non è un ottimo concime ,anzi impoverisce il terreno.

                    guarda proprio se vuoi raccontare una grande bugia potresti dire di aver acquistato una casa in montagna lontano dalla città ,per stare tranquillo,ma hai dei problemi con l'elettricità e l'enel ti ha praticamnte detto arrangiati ,quindi hai acquistato un generatore di emergenza che brucia olio.

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                    • #11
                      Sapevo che l'olio non va messo nel terreno, ma magari c'è un processo chimico che lo rende un concime, questo avevo sentito. Dopotutto si tratta sempre di ossigeno, idrogeno e carbonio.

                      L'idea del generatore ad olio è ottima, grazie!

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                      • #12
                        se è chimico certamente non fa bene al terreno.

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