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Nuovo impianto con caldaia a legna

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  • Nuovo impianto con caldaia a legna

    Salve a tutti. Seguo questo forum da un pò come utente passivo ma ora, arrivato quasi a scegliere l'installatore dell'impianto di riscaldamento di casa, vorrei porvi alcune domande.

    Prima di continuare, vi dico che la casa da riscaldare si trova in zona E, 450 m di altitudine, ed è composta da due piani fuori terra: il piano terra di dimensioni 7mx11m, mentre il primo piano 7mx7m. Il pacchetto dei muri esterno è composto da intonaco interno ed esterno, blocchi di calcestruzzo quasi pieno (25 cm), isolante stiferite (4 cm) e controparete in laterizio (8 cm).
    Il tetto non è coibentato.
    Gli elementi riscaldanti saranno composti da radiatori in acciaio e termoarredi.

    La mia necessità è quella di avere una buona autonomia dell'impianto perchè a causa del lavoro rimango fuori casa per circa 12 ore.

    La scelta della legna come combustibile è dettata dal fatto che me la autoproduco e quindi, per me, è economicamente molto conveniente.

    Mi sono rivolto a tre installatori di zona che mi hanno proposto tre differenti soluzioni ad un prezzo praticamente identico.

    1- Caldaia joannes masaya 29 o thermorossi aspirotronic 34, puffer da 500 l, bollitore da 300 l per acs, e regolazioni con cronotermostati.
    2- Caldaia Herz firestar lambda 20, puffer da 1500 l, acs istantanea con scambiatore a piastre, regolazione climatica con centralina siemens a singola zona.
    3- Caldaia Unical Piren 30, puffer da 1000 l con scambiatore a serpentino per l'acs nella parte superiore, e regolazione con cronotermostati.

    Le mie domande sono le seguenti:

    a- Quale tra i tre è l'impianto più adatto per l'abitazione sopra descritta (ricordo l'autonomia di 12h)?
    b- Quale tra i tre metodi di produzione di acs scegliereste?
    c- La spesa per la centralina climatica è giustificata o sono sufficienti i semplici cronotermostati?
    d- Esistono delle problematiche note riguardo le quattro caldaie citate?

    Mi scuso se sono stato lungo, ma penso fosse necessario per dar modo di capire bene il problema e quindi rispondere in modo migliore.

    Saluti

  • #2
    un mio parere personale?
    tra i 3, l'unico che ha dimensionato giusto è il num. 2
    riscaldamento a biomassa e PDC
    Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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    • #3
      Anche per me la 2, con puffer combi da 2000 lt (o con serpentino interno per acs). Le piastre per fare acs ti rigirano continuamente l' acqua del puffer e nel tuo caso per avere il max di riserva deve stratificare alla grande. Nella descrizione non c'è, ma la herz credo ti obblighi a montare un sistema anticondensa. Dalla parte dei radiatori c'è la zona climatica, quindi il tuo puffer (combi) stratificherà da "bestia!"

      Impianto semplice, funzionale e con grande soddisfazione del cliente!

      Difficile che ti ritroveremo sul forum a chiedere info...... ma puoi sempre raccontarci, in futuro, quanto sarai soddisfatto, aggiungendo qualche foto dell' impianto, per vedere se il tuo installatore ha anche il tocco "estetico" ..... se vuoi degli esempi puoi sempre andare sul sito del dott nordest!!

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      • #4
        b- la centralina climatica è già integrata sulla Herz (a meno che non ti venda il modello senza biocontrol). Comunqe sia una centralina climatica universale costa più o meno 250€ (più la differenza di prezzo tra gruppo miscelato e diretto, 100€ massimo considerando che un miscelato si trova per 370-380 ivato)

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        • #5
          Grazie per ora per le risposte. Non mancherò di postare qualche foto quando tutto sarà realizzato. Cmq anche io sono propenso per la seconda opzione...
          Riguardo la caldaia herz, quella preventivata è quella senza biocontrol.
          Riguardo la gestione della temperatura tramite la centralina climatica e un singolo sensore posto in casa, volevo sapere se potrò Trovare disagi rispetto ad una regolazione più diffusa fatta con 3 cronotermostati o se sia necessario aumentare le sonde e di conseguenza le zone autonome.

          Sul sito delle caldaie arca, in un comunicato riguardante il nuovo conto termico, c'è un punto in cui viene affermato che il funzionamento delle suddette caldaie è migliore di quelle austro tedesche perché permette la modulazione della potenza.
          Riguardo questo qual'è il vostro pensiero... io non ho le conoscenze e le esperienze adatte per capire....

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          • #6
            Salve. Avendo quasi deciso l'impianto da installare, volevo sapere dai possessori o installatori di caldaie herz quali sono le spese a cui si potrebbe andare incontro, come per esempio la sostituzioni degli elementi del braciere etc etc...

            grazie

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            • #7
              In teoria non dovrebbero esserci parti consumabili... i vari possessori caldaie a fiamma inversa sul forum raramente lamentano problemi di consumo dei refrattari. L'unico che aveva avuto problemi seri (di cui io mi ricordi) era ThorII che aveva dovuto cambiare molti refrattari della sua Solarbayer. Scresan quando si è messo a fare esperimenti ha consumato qualche griglia in metallo (ma si trattava di esperimenti), ma non ho visto nessun altro che avesse problemi con caldaie normali. Il problema più "comune" sono le lamiere consumate su vecchie caldaie italiane che avevano l'unico problema di essere state installate all'italiana (senza sistemi anticondensa) e quindi con gli anni si corrodevano e perdevano acqua. Per le mani ho un listino ricambi eta (se hai interesse a capire quanto possano costare i ricambi per una tedesca), però con caldaie buone l'obbiettivo è quello di sfinire la caldaia sul lungo periodo e senza cambiare niente...

              Va detto che su alcuni forum tedeschi qualcuno si era lamentato del sistema di autopulitura dei turbolatori della Herz che ti hanno proposto, però il campione è talmente piccolo (o ne hanno vendute pochissime, o tutte le altre che hanno venduto non hanno avuto problemi) che non si può dire che sia un difetto comune.

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              • #8
                Ciao, ti faccio un esempio sulla mia caldaia Eta a fiamma inversa, dopo 4 stagioni di utilizzo uno dei pannelli ceramici che compongono la camera del focolare proprio quello dove la fiamma inversa "sbatte" in continuo si è assottigliato di 1-2 mm su uno spessore di 2 cm circa, in effetti quando si rimuove la polvere cenere che rimane in quel punto bisognerebbe avere l'accortezza di lasciarne uno strato di 1 cm a protezione ma io non sempre l'ho fatto, in effetti si può benissimo capovolgere inoltre non mi sembra che il consumo sia rilevante comunque in previsione ne ho preso uno di ricambio, purtroppo il prezzo del singolo pezzo non te lo sò indicare ma non mi pare di ricordare di essere stato impressionato, in effetti in alcune fiamma inversa è possibile che "fonda" l'ugello come standard nelle Termorossi, il mio risulta pari al nuovo perchè lambito e raffreddato continuamente dall'aria primaria.

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                • #9
                  Grazie per le risposte.

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