Grazie a questo forum ho capito che l'impianto a legna è conveniente se il costo rientra in tot tempo.
Questo tot tempo, a detta di un forumista che si definisce esperto, è di circa 5 anni ... riporto il suo post "bisogna tenere a mente che un'impianto così si fa per risparmiare, non per arricchire chi te lo vende.... quindi deve rientrare in un tot di tempo come investimento (se si va oltre i 5 anni, è pericoloso)"
Questa equivalenza è sicuramente possibile attraverso impianti "base" con costi bassi i quali non possono fornire certamente tutti i confort del "metano" all'utilizzatore che pero sceglie la legna per risparmiare (compromesso)
Fatto salvo che comunque si giri la caldaia va caricata e la legna sporca ... attraverso caldaie definite "teutoniche" si ci può avvicinare parecchio ai confort del metano ...
Tra i confort più "inutili" (tralascio quelli tecnici molto utili ma non immediatamente, almeno per me, "quantificabili") che mi vengono in mente ma che a lungo andare possono diventare utili potrebbero essere da quello che ho capito in questi gg ad es:
caldaie aspirate (funzionano anche con canne fumarie non proprio ad hoc)
assenza di fumi in uscita dalla caldaia quando si carica
facilità di accensione con "fogliettini" di carta con tempo di carica e accensione ridotto (di conseguenza oltre alla
moglie abituata al metano anche ragazzi ad es. dai 14 in su possono accenderla senza dover star troppo tempo in centrale termica ...)
possibilita minor numero di ricariche con identico impianto (vedi post di un'altro forumista molto preparato: "Una ottima caldaia con sonda lambda attiva brucia dopo la fase iniziale di 2-3 ore anche a metà potenza nominale (20--->10 kw)
Una ottima caldaia piena di legna puo' rimanere accesa (se il fabbisogno rientra nel range di 10-20 kwh) da un minimo di 10 fino a 20 ore)
facilita di pulizia
praticamente qualità costruttiva dell'impianto certa dato che alcune di queste marche teutoniche (contattate da me) forniscono lo schema dell' impianto e si accertano che sia seguito e realizzato in quel modo seguendo l'idraulico ...
La scelta della legna va in funzione del prezzo a parità di Kw ... Fonte utente forum esperto: "un kg di legna ti rende circa 3.5/4 kw ad un costo di circa 14 centesimi, mentre un mt3 di metano ti rende circa 10/11 kw ad un costo di circa 85 centesimi quindi un kw da legna ti costa circa 3,7 centesimi, un kw da metano ti costa circa 8 centesimi, il doppio."
Prendendo in riferimento una situazione ipotetica (con i prezzi del mio preventivo che risulta essere molto alto) di esempio riporto di seguito il ragionamento :
n.1 Abitazione da 200 m² alimentata con caldaia a legna
Stima 40.000 kWh / anno il fabbisogno energetico di questo edificio per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria.
Per soddisfare questo fabbisogno, servono ogni anno:
• 4.160 m³ di metano
oppure
• 115 quintali di legna da ardere
Impianto: caldaia legna fiamma inversa ETA sh da 20 kW, con unico serbatoio d'accumulo da 1.500 litri
Investimento complessivo: 16.000 € compresa IVA al 22% e installazione (importi senza iva Centrale termica 6700; Caldaia 6300)
Suppongo investimento complessivo con detrazione Irpef 50% e non al 65% : 8.000 €
Spesa per la legna da ardere: 115 q. a 14 €/q. = 1.610 € / anno
Confronto tra impianto a legna e impianto a metano
Metano risparmiato: 4.160 m³ a 0,85 €/m³ = 3.536 € / anno
Risparmio di esercizio: 3.536 - 1.610 = 1.926 € / anno
Tempo di ritorno dell'investimento con detrazione 50%: 8.000 / 1.926 = 4,15 anni
A vederlo cosi dopo 4 anni inizio a guadagnarci anche con caldaie "costose" ...
Che ne pensate? Vi tornano i conti?
Grazie per la disponibilità
Questo tot tempo, a detta di un forumista che si definisce esperto, è di circa 5 anni ... riporto il suo post "bisogna tenere a mente che un'impianto così si fa per risparmiare, non per arricchire chi te lo vende.... quindi deve rientrare in un tot di tempo come investimento (se si va oltre i 5 anni, è pericoloso)"
Questa equivalenza è sicuramente possibile attraverso impianti "base" con costi bassi i quali non possono fornire certamente tutti i confort del "metano" all'utilizzatore che pero sceglie la legna per risparmiare (compromesso)
Fatto salvo che comunque si giri la caldaia va caricata e la legna sporca ... attraverso caldaie definite "teutoniche" si ci può avvicinare parecchio ai confort del metano ...
Tra i confort più "inutili" (tralascio quelli tecnici molto utili ma non immediatamente, almeno per me, "quantificabili") che mi vengono in mente ma che a lungo andare possono diventare utili potrebbero essere da quello che ho capito in questi gg ad es:
caldaie aspirate (funzionano anche con canne fumarie non proprio ad hoc)
assenza di fumi in uscita dalla caldaia quando si carica
facilità di accensione con "fogliettini" di carta con tempo di carica e accensione ridotto (di conseguenza oltre alla
moglie abituata al metano anche ragazzi ad es. dai 14 in su possono accenderla senza dover star troppo tempo in centrale termica ...)
possibilita minor numero di ricariche con identico impianto (vedi post di un'altro forumista molto preparato: "Una ottima caldaia con sonda lambda attiva brucia dopo la fase iniziale di 2-3 ore anche a metà potenza nominale (20--->10 kw)
Una ottima caldaia piena di legna puo' rimanere accesa (se il fabbisogno rientra nel range di 10-20 kwh) da un minimo di 10 fino a 20 ore)
facilita di pulizia
praticamente qualità costruttiva dell'impianto certa dato che alcune di queste marche teutoniche (contattate da me) forniscono lo schema dell' impianto e si accertano che sia seguito e realizzato in quel modo seguendo l'idraulico ...
La scelta della legna va in funzione del prezzo a parità di Kw ... Fonte utente forum esperto: "un kg di legna ti rende circa 3.5/4 kw ad un costo di circa 14 centesimi, mentre un mt3 di metano ti rende circa 10/11 kw ad un costo di circa 85 centesimi quindi un kw da legna ti costa circa 3,7 centesimi, un kw da metano ti costa circa 8 centesimi, il doppio."
Prendendo in riferimento una situazione ipotetica (con i prezzi del mio preventivo che risulta essere molto alto) di esempio riporto di seguito il ragionamento :
n.1 Abitazione da 200 m² alimentata con caldaia a legna
Stima 40.000 kWh / anno il fabbisogno energetico di questo edificio per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria.
Per soddisfare questo fabbisogno, servono ogni anno:
• 4.160 m³ di metano
oppure
• 115 quintali di legna da ardere
Impianto: caldaia legna fiamma inversa ETA sh da 20 kW, con unico serbatoio d'accumulo da 1.500 litri
Investimento complessivo: 16.000 € compresa IVA al 22% e installazione (importi senza iva Centrale termica 6700; Caldaia 6300)
Suppongo investimento complessivo con detrazione Irpef 50% e non al 65% : 8.000 €
Spesa per la legna da ardere: 115 q. a 14 €/q. = 1.610 € / anno
Confronto tra impianto a legna e impianto a metano
Metano risparmiato: 4.160 m³ a 0,85 €/m³ = 3.536 € / anno
Risparmio di esercizio: 3.536 - 1.610 = 1.926 € / anno
Tempo di ritorno dell'investimento con detrazione 50%: 8.000 / 1.926 = 4,15 anni
A vederlo cosi dopo 4 anni inizio a guadagnarci anche con caldaie "costose" ...
Che ne pensate? Vi tornano i conti?
Grazie per la disponibilità
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