Salve a tutti, inizio questa discussione ,semplicemente per raccontare la mia esperienza.
A casa mia il riscaldamento non è mai stato un problema, almeno fino a quando non si è scelto, di installare nel 2011, un termocamino in sostituzione alla caldaia a metano, diventata troppo onerosa.
Il TC non è stato installato in modo corretto, e non ha mai funzionato decentemente.
Le tubazioni erano lunghe e strette (3/4" per un 29000kcal) che passavano all esterno con coibentazione ridicola, anticondensa nessuno sapeva cosa fosse. rendimento ridicolo, sempre in ebollizione se si caricaro completamente, quindi cariche al 50%. Non vi dico la gioia di dover accudire costantemente il camino. Infine la pulizia alquanto ardua.
Quando a 70 gradi partiva la pompa del riscaldamento, rimaneva in funzione 10 minuti, poi la temperatura crollava a 45/50 gradi e ci voleva una vita per rialzarla a 70. ore e ore per portarlo a regime. Un pianto insomma.
Mio padre era un termotecnico e lui grazie al consulto del venditore hanno farro l impianto.
Ora io vi dico giurandolo su tutto quello che volete che mio padre era un termotecnico BRAVO ed estremamente competente... pero per gli impianti a gas e gasolio. Questo è per dire che le biomasse hanno accortezze diverse dei classici impianti a gas, ma questa è un altra storia.
Poi a causa di alcuni drammatici avvenimenti, la non efficienza del riscaldamento passò in secondo piano. Fino all inizio di quest anno, quando ho deciso di eliminare il termo-camino. Un giorno per caso ho riscoperto questo forum, al quale mi sono iscritto un sacco di anni fa per seguire gli sperimentatori dell idrogeno e cominciando a leggere le varie discussioni, ho capito che gli impianti a biomasse, hanno delle oro accortezze.
Ho anche contattato un utente del forum per acquistare i componenti per fare un impianto con la grazia, ma purtroppo l acquisto mi è stato impedito a causa di vari imprevisti.
La mia volontà era comunque di avere una caldaia a legna posta in locale tecnico e grazie alle ricerche svolte sul forum, all aiuto di persone competenti del settore, al supporto della ditta metalmeccanica per la quale lavoro e ad un pò di pazzia, mi sono costruito la caldaia.
L' impianto non è completo, manca il puffer che sarà acquistato appena potrò, ma ho dovuto mettere la caldaia in funzione dato che siamo a novembre montando una valvola anticondensa "rimediata", purtroppo è a 55° ma meglio di niente e "buttando sù" un vaso aperto. quando avro la possibilità, completerò l impianto con 2 accumuli da 800 o 1000 litri l' uno (potenza caldaia stimata 25 kw) ed un gruppo laddomat. la caldaia è un prototipo, con tutti i piccoli difetti del caso, i quali sono stati visti solo in fase di conduzione, ma sono risolvibili in secondo momento.
Anche se sono cosciente che con la legna il puffer è d'obbligo, io cerco di lasciare la caldaia ad alta temperatura, start pompa 87 gradi, quindi una volta a regime l acqua in caldaia non cala mai sotto i 75 gradi e comunque anche all avvio non cala mai sotto i 55.
penso che questo sia dovuto, oltre che all anticondensa, anche all' inerzia termica della caldaia che è composta da lamiere da 8mm e refrattari per mezza tonnellata totale.
Sò che a livello burocratico sono da manette... ma ne sono consapevole e cosciente dei rischi.
Dato che è un forum libero, non posso pretendere, che non mi diciate che non va bene, che se venisse un controllo ecc. ecc. vi avviso solamente che sarà tempo perso.
A casa mia il riscaldamento non è mai stato un problema, almeno fino a quando non si è scelto, di installare nel 2011, un termocamino in sostituzione alla caldaia a metano, diventata troppo onerosa.
Il TC non è stato installato in modo corretto, e non ha mai funzionato decentemente.
Le tubazioni erano lunghe e strette (3/4" per un 29000kcal) che passavano all esterno con coibentazione ridicola, anticondensa nessuno sapeva cosa fosse. rendimento ridicolo, sempre in ebollizione se si caricaro completamente, quindi cariche al 50%. Non vi dico la gioia di dover accudire costantemente il camino. Infine la pulizia alquanto ardua.
Quando a 70 gradi partiva la pompa del riscaldamento, rimaneva in funzione 10 minuti, poi la temperatura crollava a 45/50 gradi e ci voleva una vita per rialzarla a 70. ore e ore per portarlo a regime. Un pianto insomma.
Mio padre era un termotecnico e lui grazie al consulto del venditore hanno farro l impianto.
Ora io vi dico giurandolo su tutto quello che volete che mio padre era un termotecnico BRAVO ed estremamente competente... pero per gli impianti a gas e gasolio. Questo è per dire che le biomasse hanno accortezze diverse dei classici impianti a gas, ma questa è un altra storia.
Poi a causa di alcuni drammatici avvenimenti, la non efficienza del riscaldamento passò in secondo piano. Fino all inizio di quest anno, quando ho deciso di eliminare il termo-camino. Un giorno per caso ho riscoperto questo forum, al quale mi sono iscritto un sacco di anni fa per seguire gli sperimentatori dell idrogeno e cominciando a leggere le varie discussioni, ho capito che gli impianti a biomasse, hanno delle oro accortezze.
Ho anche contattato un utente del forum per acquistare i componenti per fare un impianto con la grazia, ma purtroppo l acquisto mi è stato impedito a causa di vari imprevisti.
La mia volontà era comunque di avere una caldaia a legna posta in locale tecnico e grazie alle ricerche svolte sul forum, all aiuto di persone competenti del settore, al supporto della ditta metalmeccanica per la quale lavoro e ad un pò di pazzia, mi sono costruito la caldaia.
L' impianto non è completo, manca il puffer che sarà acquistato appena potrò, ma ho dovuto mettere la caldaia in funzione dato che siamo a novembre montando una valvola anticondensa "rimediata", purtroppo è a 55° ma meglio di niente e "buttando sù" un vaso aperto. quando avro la possibilità, completerò l impianto con 2 accumuli da 800 o 1000 litri l' uno (potenza caldaia stimata 25 kw) ed un gruppo laddomat. la caldaia è un prototipo, con tutti i piccoli difetti del caso, i quali sono stati visti solo in fase di conduzione, ma sono risolvibili in secondo momento.
Anche se sono cosciente che con la legna il puffer è d'obbligo, io cerco di lasciare la caldaia ad alta temperatura, start pompa 87 gradi, quindi una volta a regime l acqua in caldaia non cala mai sotto i 75 gradi e comunque anche all avvio non cala mai sotto i 55.
penso che questo sia dovuto, oltre che all anticondensa, anche all' inerzia termica della caldaia che è composta da lamiere da 8mm e refrattari per mezza tonnellata totale.
Sò che a livello burocratico sono da manette... ma ne sono consapevole e cosciente dei rischi.
Dato che è un forum libero, non posso pretendere, che non mi diciate che non va bene, che se venisse un controllo ecc. ecc. vi avviso solamente che sarà tempo perso.
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