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Radiatori a bassa temperatura o radiante a pavimento?

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  • Radiatori a bassa temperatura o radiante a pavimento?

    Buon giorno, sto ristrutturando la mia nuova casa di 150 mq su due livelli, in un contesto isolato. E' previsto l'isolamento di pareti, vespaio e tetto nei limiti di legge (zona climatica "E", entroterra Campania, 750 m slm), oltre alla sostiruzione degli infissi. Il mio termoidraulico mi ha quasi convinto sulla realizzazione di un impianto di riscaldamento radiante a pavimento abbinato al solare termico e ad una caldaia a biomassa. In realtà ho ancora dubbi e perplessità. La prima cosa che mi spaventa è l'inerzia termica dell'impianto. Ad esempio nelle mezze stagioni come si gestisce? Il massetto secondo me ha una forte inerzia termica che i corpi scaldanti in acciaio o alluminio non hanno. Esiste un tipo di massetto che si riscalda velocemente e si raffredda altrettanto rapidamente? Questa mia perplessità è fondata oppure mi sto ponendo un problema inutile? Ho trovato questo articolo 20100715002_1.pdf dove si parla di sistemi con radiatori a bassa temperatura. Qualcuno ha avuto esperienze in merito?
    Grazie.

  • #2
    Ma perché ti spaventa l'inerzia termica? Comunque, qualunque termosifone può lavorare a bassa T, bisogna solo essere consapevoli che istantaneamente produce molta meno potenza termica, quindi serve bassa dispersione dell'involucro e riscaldamento acceso di continuo. BT e accensioni per poco tempo vanno poco d'accordo con qualunque sistema radiante. Biomassa perché? Non hai il metano?
    PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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    • #3
      L'inerzia termica mi spaventa perché se penso ad un pezzo di cemento che una volta scaldato continua a rilasciare calore e anche quando non serve (giornata soleggiata) ho paura di avere temperature all'interno superiori ed esagerate rispetto a quelle impostate. Il mio termotecnico mi ha rassicurato ma mi rimane la "paura" forse perché non ho mai avuto esperienza con questi impianti di riscaldamento. Per quanti riguarda i radiatori in effetti vale lo stesso... Per farli funzionare a bassa temperatura devono essere sempre accesi altrimenti non si ha nessun beneficio. La zona è servita dal metano ma essendo in campagna avevo pensato alla legna come fonte principale (anche se la dovrei comprare). In alternativa stavo valutando solare termico+metano. Il metano tuttavia mi spaventa un po' perché guardando la bolletta dei miei genitori devo dire che spendono parecchio anche se la casa mi cui vivono non è coibentata affatto. Al limite potrei partire anche con il metano + solare termico ed eventualmente se la spesa è eccessiva potrei installare una caldaia a biomassa. In ogni caso aiutatemi a valutare.

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      • #4
        Termosifoni o radiante che sia, se l'intenzione è di usare BT valuta anche una PDC aiutata da un po' di fv sul tetto.

        In zona fornita da metano personalmente non concepisco l'utilizzo della legna, che sporca di più, è uno sbattimento perché devi stoccare, rimuovere cenere ecc ecc. in BT poi ancora peggio.... devi prevedere un grosso accumulo che andrà in AT da cui spillare BT ... spazi e costi.

        Io al nord uso caldaia a condensazione e solare termico con buoni risultati, ma con un orientamento e inclinazione del solare termico puntati all'integrazione invernale al riscaldamento (che ha senso solo se usi BT, in AT il solare termico rende davvero poco), ovvero orientamento sud perfetto e inclinazione circa 60 gradi rispetto all'orizzontale.

        L'inerzia termica non morsica... anzi è perfetta per il comfort. La situazione che descrivi non è paragonabile a quella di una casa, un pezzo di cemento sotto il sole riceve un'immensa quantità di energia dal sole: in una casa invece hai la possibilità di regolare quanta energia fornire, e puoi regolare tutto in modo tale da fornire l'energia necessaria a contrastare solo le dispersioni dell'involucro, avendo così equilibrio di temperature in casa. Si fa con una sonda di temperatura che metti all'esterno (a nord), lei misura la T esterna e regola la T di mandata dal generatore di calore all'impianto di riscaldamento di conseguenza (manda T più alte se fuori fa freddo e viceversa).
        PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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        • #5
          Grazie per le risposte. Sono abituato a sistemi di riscaldamento ad alta temperatura e per questo ero orientato verso la legna ma in effetti con la bassa temperatura devo ragionare in maniera del tutto diversa. E' ovvio che con il metano avrei meno scocciature, meno tempo da dedicare alla pulizia, approviggionamento ecc. Un altro motivo per cui avevo pensato ad una caldaia a legna di classe 5 è poter sfruttare il conto termico e recuperare quasi tutta la somma spesa, oltre che al costo combustibile inferiore. Spiego anché perchè mi sono orientato verso il riscaldamento a bassa temperatura. Il motivo principale è che soffredno di allergie, il movimento di polvere mi crea parecchi problemi, mentre con BT da quanto capisco questo inconveniente non dovrebbe esserci. Per il solare termico ho il tetto esposto perfettamente a sud e in zona non è mai presente nebbia per questo motivo sono fortemente orientato ad installarlo. La pdc al momento non posso installarla e abitando in zona E 2335 gradi giorno non so come potrebbe funzionare... Per mettere un pò d'ordine nella mia testa dovrei iniziare forse a calcolare il fabbisogno termico dell'edificio per vedere effettivamente quanto consumerei. Da dove inizio? A proposito dell'inerzia termica...è consigliabile un massetto normale 4-5cm oppure uno a spessore ridotto 1-2cm? E di quale materiale?

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          • #6
            Sui massetti non so aiutarti, vediamo se intervengono altri. In questi giorni parecchio piovosi non sta funzionando granché, ma quando il tempo migliora e vuoi vedere come lavora un solare in integrazione non hai che seguire il link in firma. PDC.... c'è chi le installa in Friuli.... oggi arrivano anche a -15 gradi.
            PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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            • #7
              Ciao Sergio, ho visto il tuo impianto e davvero mi sembra un bel lavoro. Aspetterò che migliori il tempo per vedere un po' come va ma in ogni caso il solare termico a me convince molto. Un mio amico che vive in Svizzera, grazie alla coibentazione degli edifici e al solare termico è riuscito ad abbattere i consumi di gas del 40%. Se penso che lui abbia fatto ciò a più di 1200km da me, mi lascia pensare che con un impianto fatto bene + la coibentazione mi farà risparmiare davvero tantissimo. Dove vivo la temperatura scende sotto lo 0 davvero pochi giorni l'anno, quando nevica, altrimenti è sempre sopra i 4°-5°. Ho fatto qualche ricerca sulle PDC e mi sembrano che gli ultimi modelli performino molto bene ed il costo è confrontabile con una caldaia a biomassa di fascia alta. Per il FV non avrei problemi, riesco ad acquistare all'ingrosso e montare da solo il tutto. Per le PDC vale il conto termico? Nel caso della PDC mi servirebbe l'accumulo? Ovviamente per il solare termico si ma ciò che intendo è se deve essere dimensionato anche in funzione della PDC. Un'altro dubbio che ho è se uso la PDC + solare termico è sufficiente oppure mi serve comunque il metano ad integrazione. Ce la farei a scaldare 150mq con PDC?

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              • #8
                Con la PDC? Certo che ce la fai, e non hai bisogno del solare termico se metti il FV (rischia solo di diventare un doppione). Hai bisogno di un accumulo solo per l'acs.
                PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                • #9
                  Buon giorno, dopo molte valutazioni e riflessioni mi sono convinto per il radiante a pavimento. Per quanto riguarda l'inerzia termica, ho trovato un'impresa che realizza solo massetti e mi ha proposto una soluzione a basso spessore e ciò, ovviamente mi permetterà di ridurre l'inerzia. Insieme al termotecnico, ho valutato le varie fonti di calore. Ho deciso di escludere la PDC e le due soluzioni rimaste sono: caldaia a metano con regolazione climatica + solare termico oppure cadaia a biomassa (thermorossi Lambda CO2ntrol o Unical Allbiomix) + puffer e bollitore per acs. La biomassa, sfruttando il conto termico, ed abitando in zona E, mi permetterebbe di recuperare quasi interamente l'investimento iniziale e inoltre, mi permette di risparmiare sul costo del combustibile. Volevo chiedere se nel caso venga scelto un generatore a biomassa, la regolazione climatica sia auspicabile oppure non necessaria. Da quanto ho capito credo sia importante.

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                  • #10
                    ciao solo una cosa, il conto termico adesso rimborsa al max il 65% dell'investimento (non che sia poco, ma al max è come la detrazione 65, certo più rapido il conto termico). Per la biomassa mi pare che sia agevolata la sostituzione di altri sistemi a biomassa o a gasolio, con documentazione dettagliata.

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                    • #11
                      Questa cosa del 65% mi è sfuggita. Ho fatto una simulazione sul sito UNICAL e il risultato era che avevo quasi tutto indietro il costo della caldaia. Pensandoci bene, però può darsi che quel calcolo viene fuori dal prezzo di listino...Per quanto riguarda, invece, la sostituzione, richiedendo i benefici come azienda agricola potrei anche installare senza sostituire.

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                      • #12
                        Riprendo la discussione dopo molto tempo e condivido i miei pensieri riguardo l'argomento. Prima di tutto dico a che Sergio aveva perfettamente ragione sull'inutilità della biomassa nella mia situazione. Ho capito che ciò che fa risparmiare denaro è una buona coibentazione e per questo motivo mi sono concentrato su di essa. L'impianto di riscaldamento verranno a farlo il prossimo mese e la scelta è dura e mi sono riservato di comunicarla al termotecnico soltanto 7 giorni prima di realizzarlo. Ci eravamo lsciati che ero orientato verso un impianto radiante a pavimento ma nello stesso tempo ho voluto valutare ed approfondire anche uno con radiatori in acciaio. Prima di tutto sono partito dalle temperature registrate nel mio comune negli ultimi 10 anni per avere un quadro più preciso di quanti giorni la temperatura media fosse inferiore a 0°. I risultati danno una % di ore di riscaldamento pari a circa il 2.5% per le temperature medie ed il 10% per quelle minime. Partendo da questo presupposto mi sono chiesto perché dimensionare un impianto a radiatori a BT a -8°c? Lo si può tranquillamente dimensionare a 0°c e quando la temperatura scende sotto tale soglia, semplicemente la caldaia non condenserà ma in fondo si tratta di un tempo limitatissimo nei 183 giorni di riscaldamento normalmente previsti in queste zone. Ho dimensionato seguendo tale principio i corpi scaldanti con un DT di 32.5° ed il primo risultato che ne è venuto fuori è che i costi tra il sistema a pannelli radianti e quello a radiatori si equivalgono. Come generatore ho optato per una caldaia a metano a condensazione.

                        Di seguito ci sono i pesi da mettere sui piatti della bilancia per la decisone finale che si avvicina.

                        Impianto a radiatori di acciaio irsap modello piano2:

                        -bassa inerzia termica del sistema;
                        -possibilità di programmare l'impianto a fasce temporali con accensione e spegnimenti;
                        -flessibile nelle mezze stagioni;
                        -comfort buono considerando la porzione d'irraggiamento dei corpi scaldanti;
                        -mia moglie propende verso questo sistema.

                        Impianto a pannelli radianti:

                        -assenza di polveri in movimento nell'aria;
                        -comfort;
                        -impianto aperto al futuro nel senso che è più semplice sfruttare le fonti rinnovabili come ad esempio fv abbinato a pdc, geotermia, ecc.
                        -assenza di corpi scaldanti sulle pareti;
                        -io propendo verso questo sitema (chi peserà di più?).

                        La fonte rinnovabile da abbinare la sceglierò in base al tipo di impianto, intanto nel progetto autorizzato ho messo sia FV che Solare termico.

                        Dimentico qualcosa?

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                        • #13
                          a parita di costo, metti radiante. oltre ai vantaggi che hai elencato, non dimenticare possibilità di raffrescare la casa oltre ch scaldarla.

                          Se leggi in giro nel sito..non sono pochi quelli che pe rmotivi di costi al minimopartono con la legna...slavo dopo qualche anno, iniziare a "guardarsi attorno" per capire dove "migrare" per cercar di allevviare il "lavoro" che comporta.
                          Fra l'latro muovere legna e cenere, se hai problei alle vie respiratorie...non è il massimo..e onestamente nemmeno avere "camin che fumano" sulla testa...

                          E di certo il radiante ti lascia aperta ogni porta futura, piu che radiatori.

                          E comuque radiantori del T 32,5 che signific? è il deltra fra mandata e T ambiente? sarebbe 52,5°C?
                          CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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