CITAZIONE (FernandoFast @ 17/1/2006, 12:32)
Per ricostruire una sorta di ragionamento razionale, quindi abbandonare le diverse partigianerie sempre presenti e foriere di antagonismo piuttosto che di serena e costruttiva discussione sul fotovoltaico e l'energia solare; vorrei portare la discuzzione sul concetto di punti di produzione distribuita.
Il concetto è sostanziale alla formazione di una maggiore efficenza della produzione e distribuzione elettrica.
La distribuzione di qualsiasi elettricità come viene fatta attualmente porta ad un'inefficenza sostanziale dovuta al calore. Per sentito dire e questa ammonta a circa il 30%.
Questo significa che qualsiasi impianto di generazione elettrica centralizzato costa, in termini di distribuzione di corrente elettrica, un 30% di energia prodotta.
La generazione distribuita, quindi, ha il vantaggio di produrre sul luogo di consumo. Questo è un vantaggio che in termini di Gestione del Rischio che tende a favorire il fotovoltaico
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Il concetto è sostanziale alla formazione di una maggiore efficenza della produzione e distribuzione elettrica.
La distribuzione di qualsiasi elettricità come viene fatta attualmente porta ad un'inefficenza sostanziale dovuta al calore. Per sentito dire e questa ammonta a circa il 30%.
Questo significa che qualsiasi impianto di generazione elettrica centralizzato costa, in termini di distribuzione di corrente elettrica, un 30% di energia prodotta.
La generazione distribuita, quindi, ha il vantaggio di produrre sul luogo di consumo. Questo è un vantaggio che in termini di Gestione del Rischio che tende a favorire il fotovoltaico
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Concordo in pieno.
Credo sia chiaro a tutti che una forma di produzione di energia centralizzata, da carbone, nuke, gas o chessivoglia sarà necessaria ancora per molto tempo e qui dò ragione al prof. Battaglia.
Però gli enormi (perchè sono proprio enormi... ne sono convinto) vantaggi che una forma di produzione rinnovabile apporta a tutta la struttura della società valgono secondo me la pena di approfondire, anche con sacrifici reali non limitati al pur sacrosanto risparmio, ogni possibile strada per trasferire la maggior quantità possibile di produzione energetica su queste soluzioni.
Servono tempi lunghi, impegno civile, attenzione a non alterare il delicatissimo equilibrio su cui si basa la nostra società (come ho già detto le imprese italiane pagano ora l'energia molto più cara delle europee e questo non è un fattore secondario della crisi attuale, i motivi per cui le cose stanno così credo non sia impossibile capirli).
Sul fatto che ci siano poteri che si oppongono, speranze ancora embrionali, strade non sfruttate si può discutere all'infinito.
Sul concreto la possibilità di ottenere una prima sorta di produzione diffusa è già nei fatti con il Conto Energia. Tutti i discorsi sul costo del FV, Biomassa ecc sono ben diversi se visti in prospettiva del privato.
Prendiamo una delle affermazioni di Battaglia, intendiamoci verissima: "i pannelli FV non converrebbero nemmeno se fossero gratis".
E' verissimo a livello di produzione centralizzata. Ma se vi regalassero 10 Kwp di pannelli FV con cui risparmiare tutta la bolletta e rivendere il surplus li rifiutereste ?
La replica che però i pannelli non sono gratis è ovvia, ma serve solo a confermare il problema di fondo. Si tratta di incentivare, non risparmiare o gridare al complotto!
Altra cosa da tenere in conto. La produzione diffusa permette di risparmiare le inefficienze di trasporto è vero. MA è facile criticare che però non tutta l'energia serve intorno ai FV e di giorno.
A questo punto si rende ovvia la necessità di un sistema di accumulo e trasporto dell'energia. La soluzione milgiore è la produzione di idrogeno, diffusa ma a livello di piccoli centri che permettano di raccogliere il surplus di produzione di un comprensorio (tipo consorzi del latte per intenderci).
Servono solo soldi, tanti, e li abbiamo (noi, non lo stato, esattamente come fa il Conto Energia). Sono aperto a tutte le soluzioni, non ho pregiudizi, ma non ho ancora visto nulla di più fattibile, anche se posso sbagliare
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