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  • Forse qualcuno di voi riesce a trarne indizi interessanti.Io ho rinunciato,anche semplicemente a tentare di corrergli dietro. Ce qualcosa che non riesco a capire in tutto questo,ma non riesco a capire cosa sia esattamente,semplicemente per cercare di evolvermi .Forse non è qualcosa ma è l insieme ed è troppo per me. Anteprima di Limes 2/15 “Moneta e impero” - Limes
    ..

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    • Nel caso della Grecia si sapeva già dall'inizio che non rispettava i parametri i parametri di Maastricht:

      Fra i paesi che avevano chiesto l'adesione alla moneta unica sin dal suo esordio, la Grecia era l'unica che non rispettava nessuno dei criteri stabiliti; fu comunque ammessa due anni dopo, il 1º gennaio 2001, e l'introduzione fisica della nuova valuta nel paese avvenne contemporaneamente rispetto agli altri undici paesi, il 1º gennaio 2002.
      http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_..._dell'euro

      Nei mesi immediatamente successivi all'introduzione dell'euro come moneta fisica si verificarono delle conversioni dei prezzi di beni e servizi tra valute nazionali e moneta unica a volte distanti da quelle ufficiali. In alcuni mercati italiani, soprattutto in quelli alimentari e dei beni di consumo (quelli dove si effettuano acquisti di basso valore assoluto), l'impressione è che spesso si sia convertito 1 euro con 1000 lire, riducendo di quasi della metà il valore reale della moneta. In altri, per esempio nel mercato dei servizi pubblici, si assistette all'applicazione di forti arrotondamenti su prezzi e tariffe. In altri ancora, per esempio nel mercato dei beni più durevoli (elettrodomestici, telefonia, hi-tech) si verificò una leggera diminuzione di prezzi.
      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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      • Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
        La crisi argentina, per quanto ricordi io, si verificò a causa dell'enorme debito pubblico generato dai dollari americani prestati a tassi altissimi .
        Mi ricordo in quel periodo che un mio amico aveva acquistato dei bond argentini che gli garantivano un introito superiore al 20 % annuo
        Il tasso praticato sui titoli di uno stato è diretta conseguenza della fiducia che i mercati hanno nella solvibilità di quello stato. I tassi della Germania sono bassi non per scelta arbitraria di una fantomatica cupola, ma perchè gli investitori sono disposti ad ottenere un guadagno minimo o quasi nullo pur di acquistare un titolo che si ritiene totalmente sicuro.
        Più il paese pone dubbi sulla propria solvibilità più è costretto ad aumentare i tassi per ingolosire i compratori e quindi finanziarsi!
        Il dollaro sul tasso dei titoli argentini c'entra come il cavolo sul cono gelato! Sono le solite leggende internettiane! Che l'Argentina si facesse o meno prestare dollari ai tassi che volete NON avrebbe influenzato in alcun modo i tassi dei bond!
        Il tuo amico li comprava in quanto, se rimborsati, avrebbero garantito un guadagno molto maggiore dei titoli tedeschi o italiani! Ovviamente con un rischio molto maggiore!
        Infatti nella vicenda argentina a mio parere la cosa più assurda è stata la pretesa di "rimborsare" i milioni di furbetti/fessacchiotti che pensavano che ci fosse solo il guadagno facile!
        Anche ora i titoli greci sono venduti a rendimenti altissimi. Ma NESSUNO li compra! Nemmeno il tuo amico, ci scommetto! Come mai?? E' la BCE che complotta di nascosto??
        Un'ultima cosa. Lo "spread" è la differenza di tasso fra i bond italiani e quelli tedeschi. Che lo spread italiano sia arrivato quasi a 600 era una bruttissima notizia per l'Italia per i motivi sopra indicati. Ora è a 130-140 ed è del tutto fisiologico vista la differenza di affidabilità dei due paesi. Però che lo "spread" tedesco sarà sempre zero (per sempre!!!) credo che te lo posso anche sottoscrivere in una dichiarazione giurata essendo la differenza fra il bond tedesco e... se stesso!
        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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        • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
          Il tasso praticato sui titoli di uno stato è diretta conseguenza della fiducia che i mercati hanno nella solvibilità di quello stato. ...
          Questo dovrebbe essere vero ma lo è solo in teoria,io non ritengo assolutamente corretto il modo che ha la finanza di manovrare da un secondo al altro il destino di intere popolazioni sia che si tratti di differenziali tra i tassi sul debito che sulle merci,sopratutto alimentari(derivati),non è possibile che chi lo fà non sappia cosa comporta il suo muovere la mano invisibile.Che poi non è affatto invisibile per qualcuno,di solito il più forte/furbo.Non è di tanti anni fà che scoprirono come venivano stabiliti i tassi sui prestiti(a livello globale e di conseguenza anche per comprarsi il frigo) ,con incontri o semplice corrispondenza/telefonte/ecc.,tra amici che quel giorno dovevano farsi un prestito e poi restituivano il favore o come certe agenzie private stabiliscono il raating di un intero stato.Ma per favore,il libero mercato è valido solo per chi comanda.
          ..

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          • Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
            Fra i paesi che avevano chiesto l'adesione alla moneta unica sin dal suo esordio, la Grecia era l'unica che non rispettava nessuno dei criteri stabiliti; .
            C'è da dire che nemmeno l'italia rispettava questi parametri di Maastricht che dicevano :

            Per poter partecipare alla nuova valuta, gli stati membri dovevano rispettare i seguenti criteri, informalmente detti parametri di Maastricht:

            • un deficit pari o inferiore al 3% del prodotto interno lordo;
            • un rapporto debito/PIL inferiore al 60%;
            • un tasso di inflazione non superiore di oltre 1,5 punti percentuali rispetto a quello medio dei tre stati membri a più bassa inflazione;
            • tassi d'interesse a lungo termine non superiori di oltre 2 punti percentuali rispetto alla media dei tre stati membri a più bassa inflazione;
            • appartenenza per almeno un biennio al Sistema monetario europeo.

            Infatti l'italia non doveva nemmeno entrare nell'euro con un debito superiore al 60 % del PIL , addirittura del 250% .

            Quindi entrare nella moneta unica è stata una forzatura ed una truffa contro i cittadini italiani . Dimostrazione né è che i prezzi sono raddoppiati nel giro di un anno , mentre il mio stipendio rimaneva fermo .
            Conseguenza ne fu dopo la legge della maledetta Fornero , e del fantomatico prof. Monti .
            Conseguenza oggi in italia bisogna andare in pensione a 67 anni , che non esiste nemmeno in Grecia .
            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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            • IL problema forse che non hanno capito in tanti amanti dell'euro è che non potendo stampare moneta propria l'italia deve chiedere soldi a prestito ad investitori stranieri e quindi la percentuale di interesse va nelle tasche di soggetti esterni .
              Questo significa che i cittadini italiani debbono lavorare e pagare le tasse per coprire gli interessi passivi dei prestiti .
              Un peso inutile da portare a vita.

              Il discorso di stampare moneta o stampare BOT o CCT italiani come si faceva una volta è anche quello che lo stato in pratica chiedeva il prestito ai propri cittadini , che avevano il gruzzoletto o cosiddetti risparmiatori .
              Questo alla fine dei conti significava che gli interessi che lo stato pagava sui BOT andava nelle tasche degli italiani , i quali poi spendevano ed aiutavano l'economia accrescendo il PIL interno e pagando alla fine altre tasse che finivano nelle casse statali .
              Forse molte persone non considerano questo aspetto .
              Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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              • Diezedi, l'Argentina ha fatto default, la Russia ha mascherato il default con le materie prime, la Germania non lo ha fatto ne dopo la prima che la seconda guerra mondiale. Ci sarà un motivo perchè certi stati riescano a rientrare del debito e altri no. L'argentina era il paese più solido economicamente del sud America. Sarà mica stato il populismo di Peron a distruggere l'economia? e la democrazia pragmatica della Germania a risollevarne le sorti?
                Zagami, non ti dimenticare i conti truccati della Grecia.
                Penso che il QE europeo potrebbe servire,alle banche, ad anestetizzare i loro conti con la Grecia. Il che non vuol dire eliminare il debito.
                Zagami, da cosa è fatto il debito se non dai BT. Quello che dici è che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità per troppi anni.
                Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                • Lo sapevano tutti che la Grecia non aveva i conti in ordine , tanto che la Germania disse che non sarebbe stata certo la Grecia a far fallire l'euro con la sua povera economia ed il suo piccolo debito .
                  Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                  • Ma di che state parlando?
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                    • Ciao a Tutti...

                      Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
                      IL problema forse che non hanno capito in tanti amanti dell'euro è che non potendo stampare moneta propria l'italia deve chiedere soldi a prestito ad investitori stranieri e quindi la percentuale di interesse va nelle tasche di soggetti esterni .
                      Vincenzo perdonami, ma ti sfuggono alcuni concetti "base" dell'economia!!!!
                      Leggi questo articolo de Il Sole 24 ore, che ben spiega cosa determina il valore della moneta:

                      Ecco tutti gli «ingredienti» che danno forza alla moneta

                      Saluti
                      Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                      • OK renato ma l'articolo non chiarisce tanti punti.

                        Ma andiamo alle cose reali ed innegabili , da quando è entrato l'euro l'economia italiana è morta ed ora ti spiego perché .
                        Mentre lo stipendio dell'impiegato è rimasto al palo , tutti gli altri beni e servizi sono aumentati .
                        Questo è innegabile , giusto si o no ?
                        Una pizza capricciosa che io compravo 5 mila lire , ora costa 5 euro . Risultato prima compravo 4 pizze per quattro persone 20 mila lire , ora compro tre pizze per quattro persone 15 euro . Ho contratto i consumi per spendere di meno , perché 15 euro corrispondono a 30 mila lire . Il mio stipendio è sempre quello .
                        Altro esempio andavo in vacanza 100 mila lire a persona , quattro persone 400 mila lire , corrispondenti a 200 euro attuali .
                        Oggi vada in vacanza 100 euro a persona 4 persone 400 euro (800 mila lire ) , risultato ? Vacanza finita non vado più in vacanza .
                        E cosi di seguito ti potrei portare centinaia di esempi , l'economia italiana non ha speranza di riprendersi perché tutti hanno contratto i consumi , perché non arrivano a fine mese .
                        Giusto si o no ?
                        Di che cosa vogliamo parlare ? Cosi non c'è speranza , l'euro ha svalutato il valore di acquisto delle persone , pensionati e stipendiati del 50 % ,
                        Di che cosa vogliamo parlare della ricetta magica Monti -Fornero ? Tasse aumentate, ICI ,IMU, TARES ,acqua ,luce, gas ,assicurazioni bollo auto , benzina gasolio ecc ...
                        Questo non lo vedi ? O lo neghi ? E' innegabile .
                        Settore auto prima cambiavo auto ogni 5 anni , ora ho finito di cambiare , ultima auto 2006 , me la tengo cara non acquisto nulla .
                        Come pensi che Renzi possa aggiustare la situazione ?
                        Non ci riuscirà mai , anche l'italia è al casino .
                        Ci mettiamo anche gli immigrati che dobbiamo soccorrere siamo finiti , basta !!!
                        Ultima modifica di experimentator; 07-06-2015, 15:37.
                        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                        • Riporto un articolo che ho letto.

                          C’e’ poco da dire.
                          Ne’ e’ risultato che l’Euro ha causato un colossale trasferimento di produzione industriale da tutti i paesi periferici verso la Germania, come conseguenza dell’invariabilita’ dei cambi, che consente al sistema meno inflattivo (quello tedesco) e piu’ efficiente, di sottrarre ampie quote di produzione. Il contesto complessivo (l’Europa nel suo insieme) non ha da lustri una dinamica crescente nella produzione, a causa della concorrenza asiatica, ed al suo interno v’e’ un vincitore e tanti sconfitti.
                          Per capirsi, dal 2005 ad oggi, l’Italia ha fatto -18% e la Germania +10%: e’ come se in 7 anni, tutte le fabbriche presenti nel Centro Italia avessero chiuso e si fossero trasferite in Germania in blocco: effetti analoghi a quelli di una Guerra Mondiale.
                          La dinamica in caso di mantenimento dell’EURO e’ prevedibilmente la stessa degli ultimi 10 anni (ed ancora in pieno corso nel 2012), con una Germania che sottrarra’ quote a tutti gli altri. Il trend proseguira’ inevitabilmente, fintanto che la Germania manterra’ un’inflazione minore o uguale ai partners, e potra’ mutare solo quando tale tendenza mutera’ ed in modo duraturo (considero l’ipotesi fantascienza!). Ovviamente gli aumenti di tassazione indiretta in Italia (IVA, accise) e Spagna (IVA), causa prima di sovra-inflazione, promettono che il differenziale inflattivo tra Germania e Sud Europa permarra’ anche nei prossimi 2 anni.
                          In caso di disgregazione dell’EURO, e ritorno alle valute nazionali, e’ ovvio che accadra’ qualcosa di analogo a quanto accadde nel 1992-95. L’Italia (e gli altri paesi che svalutarono) all’epoca ebbe un’impennata nella Produzione Industriale e la Germania ebbe una bella batosta. E’ cio’ che accade in corrispondenza di ogni riaggiustamento monetario. E’ vero che l’Italia ha minore peso industriale rispetto all’epoca, ma e’ anche vero che l’incidenza dell’Import-Export rispetto alla produzione e’ aumentata molto rispetto a 20 anni fa, per cui e’ prevedibile vi saranno gli stessi effetti.

                          EURO: Analisi di dettaglio del perche' all'Italia conviene uscire | Scenarieconomici.itScenarieconomici.it

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                          • Grazie Simone per la segnalazione da cui leggo :

                            1) SIMULAZIONE DI COSA ACCADREBBE IN CASO DI DISSOLUZIONE DELL’EURO
                            2) PRODUZIONE INDUSTRIALE: vince il RITORNO ALLA LIRA in modo netto
                            3) BILANCIA COMMERCIALE E BILANCIA DEI PAGAMENTI: stra-vince il RITORNO ALLA LIRA in modo netto
                            4) OCCUPAZIONE e PIL: vince il RITORNO ALLA LIRA (a meno di uno scenario catastrofico di Default a catena dell’intera Europa)
                            5) INFLAZIONE: vince il RESTARE NELL’EURO; ma con politici e politiche serie, cio’ non sarebbe un problema
                            6) TASSI DI INTERESSE: vince nettamente il RESTARE NELL’EURO
                            7) DEBITO PUBBLICO e conti pubblici: secondo me vincerebbe la LIRA, ma unicamente nel caso di avere politici decenti (nel caso opposto saremo fottuti comunque sia con EURO che con LIRE)
                            8) FINANZA – STABILITA’ E STRUMENTI DI FLESSIBILITA’ FINANZIARIA: secondo me vince la LIRA
                            9) DEMOCRAZIA e RESPONSABILITA’: stravince la LIRA
                            10) CONCLUSIONI: direi che e’ meglio tornare alla LIRA, e conviene farlo alla svelta; ovviamente in un contesto internazionale fortemente competitivo e spesso ostile, tale azione ha senso (specie sul medio e lungo periodo) solo se guidata da una classe dirigente decente, che faccia le riforme, riduca le spese e le tasse e riporti il paese ad un minimo di buon senso
                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                            • Ciao a Tutti...

                              Vincenzo e Simone due domandine facili facili......

                              Come mai la Germania non ha subito gli effetti devastanti dell'Euro?????
                              Eppure è la stessa moneta che abbiamo noi, come mai da loro funziona e da noi non ha avuto gli stessi effetti????

                              Riuscite a spiegare questo FATTO????

                              Grazie

                              Saluti
                              Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

                              Commenta


                              • Mi pare che Simone ti ha dato una risposta sopra , non ti convince ?

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                                Ne’ e’ risultato che l’Euro ha causato un colossale trasferimento di produzione industriale da tutti i paesi periferici verso la Germania, come conseguenza dell’invariabilita’ dei cambi, che consente al sistema meno inflattivo (quello tedesco) e piu’ efficiente, di sottrarre ampie quote di produzione.
                                Ed ancora leggo .

                                3) BILANCIA COMMERCIALE E BILANCIA DEI PAGAMENTI: stra-vince il RITORNO ALLA LIRA in modo netto
                                Anche in questo caso non c’e’ storia. Negli articoli in premessa sono stati analizzati ampiamente (con dati, numeri, grafici e statistiche di trend) gli andamenti delle bilance commerciali e dei pagamenti di tutti i grandi paesi europei negli ultimi 15 anni.
                                L’Euro ha consentito alla Germania di ampliare a dismisura i propri attivi commerciali in una misura pari esattamente alla somma della crescita dei passivi in Spagna, Italia, Francia ed altri periferici.
                                La dinamica in caso di mantenimento dell’EURO e’ prevedibilmente la stessa degli ultimi 10 anni. E’ ovvio che molto dipendera’ dalla quotazione dell’EURO stesso sul DOLLARO e dalle politiche restrittive imposte all’interno dei singoli paesi. Per dire, nel 2012, l’Italia sta quasi azzerando il passivo commerciale, grazie al calo dell’EURO (fattore su cui l’economia Italiana e’ assai piu’ sensibile di molte altre, ed in particolare di quella tedesca) ed alle politiche restrittive suicide di Monti (che hanno fatto crollare l’import). La tendenza di fondo pluriennale, pero’, restera’ inevitabilmente connessa con la competitivita’ dell’industria, di cui abbiamo ampiamente scritto sopra.
                                In caso di disgregazione dell’EURO, e ritorno alle valute nazionali, e’ ovvio che accadra’ qualcosa di analogo a quanto accadde nel 1992-95 con un ritorno ad un forte attivo commerciale per l’Italia ed una decisa riduzione dei passivi per gli altri periferici che svaluteranno; il tutto ai danni della Germania.
                                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                • Forse è il caso di valutare cosa accadrebbe in caso di ritorno alla Lira.
                                  Da quando essa è stata convertita, abbiamo accumulato debito in Euro e, in uno scenario di riconversione, il debito rimarrebbe in Euro. Quindi accettando un'inflazione della Lira superiore a quella dell'Euro, il nostro debito crescerebbe al rateo del differenziale delle due inflazioni. Non è difficile prevedere un ritmo del 10% annuale e questo vedrebbe crescere il debito proporzionalmente. Ora, poichè esso è in mano, per il 50%, alle famiglie italiane, dovremmo essere in grado di avere un aumento di 100 miliardi di Euro delle risorse dello stato. Dato che ora il pil aumenta dello 0,7%, dovremmo darci molto da fare per colmare il gap.
                                  Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                                  • @Zagami

                                    Non solo non mi convince ma la disamina non è corretta!!!

                                    So che la materia è alquanto ostica e non semplice da comprendere, cosi come non esiste una "ricetta magica riparatrice" ma vorrei soffermarmi su alcuni punti fondamentali:
                                    1) Il nostro stato fino ad ora ha "campato" ben oltre le proprie possibilità, foraggiando settori clientelari assolutamente improduttivi, che anzi, contribuivano ad aggravare il già fragile bilancio Italiota.
                                    2) Ora che siamo membri UE simili sperperi non ci sono più consentiti, anche perchè nessuno stato sarebbe più disposto a finanziarci in tal senso.
                                    3) Tutti i fondi UE che attualmente ci vengono elargiti, DEVONO essere utilizzati per programmi BEN SPECIFICI di sviluppo e non più per finanziare rami parassitari e improduttivi.
                                    4 Ecco perchè attualmente ci troviamo in una situazione di disagio rispetto ad altri paesi (es. Germania), ed ecco perchè si tenta di tagliare a destra e a manca.
                                    5)Il punto più dolente è e resta il settore pubblico che è STRAPIENO di nullafacenti assunti solamente per ingraziare il politico (mafioso) di turno.

                                    Continuo a non capire poi la disparità atroce di trattamento tra il settore pubblico e quello privato:
                                    1)Perchè un dipendente pubblico non può essere licenziato alla pari di uno privato??? Es. provincie/enti chiusi, funzionari/dirigenti/impiegati che non svolgono il proprio lavoro, ecc);
                                    2)Perchè un dipendente pubblico ha maggiori diritti e tutele di uno privato??? Cos'è appartiene ad un rango superiore???

                                    Perchè, se un'imprenditore, che per un certo periodo non può lavorare (es. malattia/infortunio/ecc), non ha alcuna tutela, ma anzi deve continuare a pagare tasse/contributi/ecc, nonostante non sia in grado di lavorare???

                                    Perchè il nostro fisco non ha ancora messo mano al mostruoso volume economico che genera il WEB????
                                    Qualcuno mi spiega come sia possibile acquistare su un negozio on line un prodotto che costa meno che dal distributore ufficiale (es. un notebook)
                                    Quanti milioni di euro vengono evasi dai vari negozi/venditori on line???

                                    Saluti
                                    Ultima modifica di renatomeloni; 08-06-2015, 16:19. Motivo: aggiunta testo
                                    Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                                    • Originariamente inviato da mgc Visualizza il messaggio
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                                      .
                                      1) SIMULAZIONE DI COSA ACCADREBBE IN CASO DI DISSOLUZIONE DELL’EURO
                                      Lo studio dice chiaramente quanto e’ intuitivo da chiunque mastichi di macro-economia: la rottura dell’Euro (non traumatica) e la rivalutazione del Marco penalizzerebbero pesantemente la Germania, ed avvantaggerebbero le economie periferiche, quella Italiana in primis. Le conclusioni sono le stesse di altri studi seri. L’effetto e’ lo stesso gia’ riscontrato nel passato in situazioni similari, e le ragioni sono esattamente quelle opposte a quelle che hanno consentito alla Germania di avvantaggiarsi in questi anni rispetto ai paesi periferici.
                                      Mi rendo conto dei limiti di questo studio, e di svariate altre variabili (anche non economiche, interne o esterne) che potrebbero e dovrebbero rientrare in gioco, ma reputo che a meno di uno scenario distruttivo di default a catena, l’uscita dell’Euro di scena sia un’affare per l’Italia ed altre nazioni periferiche (specialmente quelle che hanno un sistema industriale dignitoso) ed un pessimo affare per la Germania, destinata col Marco ad un futuro Giapponese di deflazione-PIL asfittico-Debito crescente in un quadro demografico da film dell’orrore.
                                      Il vero limite dello studio, sta nel comportamento umano, in particolare delle classi dirigenti dei paesi periferici, tendenzialmente poco responsabili, che potrebbero non approfittare degli evidenti vantaggi del ritorno alla valuta nazionale, facendo danni con decisioni di spesa improduttiva o altre misure tese a gestire il consenso nel breve periodo, e non a consolidare tale vantaggio in qualcosa di permanente. Ovviamente, tale situazione non risolverebbe tutti i problemi dei paesi periferici, ma certamente aiuterebbe ad affrontarli.



                                      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                      • Temo che chi ha scritto lo studio ne mastichi poco di macro-economia. Oramai si parla di mondo economico. La balcanizzazione economica dell'Europa interesserebbe poco gli Stati Uniti che amplierebbe la propria espansione asiatica e sud-americana, La Germania, che vi interessa tanto, si rivolgerebbe a est, Polonia e Russia, per materie prime e tecnologia, la Cina continuerebbe a espandersi in Africa e l'India si muoverebbe al suo Est. Francia, italia e Spagna potrebbero unirsi o optare per un'asse Germania-Russia, USA-Inghilterra e gli altri ex Euro tornerebbero indietro di 30 anni con l'opzione di rientrare nelle vecchie sfere.
                                        Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                                        • Originariamente inviato da mgc Visualizza il messaggio
                                          Temo che chi ha scritto lo studio ne mastichi poco di macro-economia. .
                                          Ubi maior minor cessat.
                                          Mi sembra che nemmeno tu sia tanto competente in materia , quindi non vedo come puoi criticare lo studio di un economista .
                                          Quale futuro spetta all'Italia quello di pagare interessi su interessi del debito ?100 miliardi di euro anno.
                                          Il default è assicurato , forse ancora non ve ne siete accorti . Mi dispiace dirlo , ma aprite gli occhi .

                                          4) OCCUPAZIONE e PIL: vince il RITORNO ALLA LIRA (a meno di uno scenario catastrofico di Default a catena dell’intera Europa)
                                          Anche in questo caso e’ prevedibile che un ritorno alla LIRA rafforzi il PIL e l’occupazione. Negli articoli in premessa sono stati analizzati ampiamente (con dati, numeri, grafici e statistiche di trend) gli andamenti dell’occupazione, della disoccupazione e del PIL dei grandi paesi europei negli ultimi 15 anni.
                                          L’Euro ha consentito alla Germania di riprendere la sua corsa del PIL e dell’occupazione, e cio’ e’ stato fatto ai danni di diversi paesi periferici, in primis dell’Italia, che e’ il secondo paese manifatturiero europeo. La Germania non ebbe immediatamente benefici dall’introduzione dell’Euro e dei cambi fissi. Rammentate che fino al 2000-2005 si diceva che la Germania era il grande malato d’Europa? Era vero, visto che aveva un’andamento del PIL asfittico (come l’Italia, che pero’ era reduce da una corsa per ridurre il deficit dal 10% ed oltre al 3%), peggiore di ogni nazione europea. La Germania ha avuto pazienza, ha anticipato alcune riforme, volte essenzialmente a contenere il costo del lavoro interno (anche favorendo i lavori a bassissimo salario) e l’inflazione; ovviamente ogni anno ha portato a casa un piccolo vantaggio inflattivo sui concorrenti, che col passare degli anni e’ diventato un grosso vantaggio e proprio dal 2005, ha iniziato a vedere andamenti di PIL ed occupazione estremamente favorevoli (ai danni degli altri, come testimoniato dai grafici allegati negli articoli in premessa).
                                          La dinamica in caso di mantenimento dell’EURO e’ prevedibilmente la stessa degli ultimi 7 anni (ancora in pieno corso nel 2012). Tra l’altro, se la Germania manterra’ l’atteggiamento che ha tenuto nei confronti della crisi Europea negli ultimi disastrosi 3 anni e mezzo (e non vedo perche’ debba cambiare linea), e’ ovvio che chiedera’ l’adozione a tutti i periferici di misure sempre piu’ restrittive (leggi Manovra Monti) che inevitabilmente affosseranno sempre piu’ il PIL ed aumenteranno la poverta’ e la disoccupazione. Nel contempo la Germania sara’ impattata dal minore export verso i paesi “canaglia”, e compensera’ in parte la cosa, grazie a tassi di interesse bassissimi ed afflussi copiosi di capitale.
                                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                          • Citi uno studio ante 2012, le notizie attuali sconfessano le verità rivelate. Gli afflussi copiosi di capitali si sono drasticamente ridotti proprio per i tassi bassi e in alcuni casi negativi. Monti ha agito come gli era stato richiesto, con l'urgenza dettata dalle condizioni. non mi sembra che vi siano state grosse correzioni nel frattempo. Il Quantitative Easing è stato approvato, anche con la Germania. Il PIL reale è risalito.
                                            Ci appressiamo a veri interessi negativi sui conti e la disoccupazione ha cessato di correre.
                                            Direi che le previsioni erano errate.
                                            Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                                            • Fino a quando non calerà il carico fiscale, cui le imprese vengono attualmente sottoposte, la vedo dura avere una ripresa decente....
                                              Ricordiamoci che le imprese sono il VERO motore economico di una nazione!!
                                              Se non gli si consente di essere competitive, queste non possono creare utili (o ne creano poco e male), quindi occupazione, quindi PIL!!!
                                              E non sarà di certo il ritorno alla lira a cambiare questi principi!!
                                              Inoltre penso che sia ora di finirla di piangerci addosso sparando a zero sull'euro come causa di tutti i mali. Occorre rimboccarci per benino le maniche e darci da fare, che a noi Italiani non ci mancano di certo l'inventiva e le conoscenze, oltre al settore turistico e culinario che ci invidiano nel mondo intero.

                                              Saluti
                                              Ultima modifica di renatomeloni; 08-06-2015, 19:05.
                                              Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                                              • Renato è vero quanto dici ma le tasse caleranno molto lentamente. Penso che solo con incrementi tra 1,5 e 2 del prodotto, si avrà un beneficio. Bisogna entrare nell'ottica di un avanzo primario consistente che abbinato ad una riduzione dei tassi di interesse potrebbe portare ad un sollievo fiscale per tutti noi. Non lo vedo prima di due, tre anni. Per il momento la media dei tassi che paghiamo è ancora alta. Onestamente questa ripresa deve ancora affrontare un solido consolidamento e una piccola contrazione, solo se riusciremo a far si che la contrazione sia ininfluente, saremo veramente in ripresa.
                                                Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                                                • che le tasse calino non è detto,anzi c'è un trend che alla lunga sarà catastrofico per l'italia,siamo infilati in una strada senza uscita oppure
                                                  c'è ma non la si vuol vedere,migliaia di cosidetti disperati sono in viaggio verso la terra promessa,cioè l'europa,dove nei fiumi scorre il latte
                                                  e garantisce il welfare agli ultimi,noi siamo la porta semi aperta,visto che li andiamo a prendere fino all'africa,e come si potrebbe negare soccorso
                                                  a degli sprovveduti che nella maggior parte dei casi non sa neanche nuotare,il problema che arrivati in italia,gli altri paesi europei,non li vogliono
                                                  penso che ce l'hanno detto in tutti i modi possibili,avrebbero però fatto più bella figura qualche anno fa se se fossero stati zitti,invece di sgridarci
                                                  per le nostre inefficienze nell'affrontare le emergenze,l'emergenza è affrontata in maniera dilettantesca e per tanti è anche un business,e poi
                                                  tutti a darci lezioni su quanto siamo xenofobi e razzisti da tutto il mondo lo stesso che ci dice arrangiati,la vera calamità sara che ci giocheremo
                                                  il turismo, tanto poi riempiremo gli alberghi di richiedenti asilo e chi pagherà NOI.
                                                  per l'euro ormai la frittata è fatta e dobbiamo tenercela quello che abbiamo perso non lo recuperiamo più i nostri politici,incapaci in italia e
                                                  sprovveduti in europa si fanno abbindolare,alla fine finanziamo gli altri per farci le scarpe,qui c'è ancora chi si illude che noi siamo più bravi
                                                  e furbi degli altri,ma i fatti dicono il contrario,prima ce ne facciamo una ragione e meglio ne usciremo,altrimenti facciamo la fine della grecia
                                                  e i furfanti scappano col malloppo

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                                                  • Lo studio che avevo postato era del 2013, ma dice anche cose positive rispetto all'euro , per esempio.

                                                    5) INFLAZIONE: vince il RESTARE NELL’EURO; ma con politici e politiche serie, cio’ non sarebbe un problema
                                                    Dopo aver visto che per l’economia reale non c’e’ partita a favore della LIRA, passiamo ad analizzare l’inflazione.
                                                    Per capire cio’, facciamoci una domanda. Cosa accadde nel 1992-1995 quando la LIRA svaluto’ da 750 a 1100 sul Marco, vale a dire del 50%, all’inflazione? Accadde, come scritto nel relativo articolo richiamato in premessa, che il differenziale di inflazione con la Germania scese dal 3,3% del 1990-92 all’1,6% del 1993-95. Ma come e’ possibile? Semplice: crollo’ il volume dell’import (piu’ caro) e parte di questo venne sostituito da produzione nazionale (piu’ a buon mercato) e cio’ calmiero’ i prezzi. L’impatto piu’ severo fu ovviamente sui beni energetici (che pero’ hanno un’incidenza modesta sul paniere inflattivo complessivo rispetto alla componente del costo del lavoro, che e’ squisitamente un parametro interno). Rammento per la cronaca, che le follie di Monti sulle accise, hanno avuto un’impatto analogo sui prezzi energetici a quello di una classica svalutazione del 25-30% (ove sale il prezzo della materia prima e dell’IVA e restano invariate le accise).
                                                    Sono dell’idea, comunque, che una svalutazione un qualche impatto inflattivo lo provochera’, sia diretto (a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti importati) che indiretto (legato al fatto che il PIL sara’ meno asfittico, e cio’ inevitabilmente avra’ qualche ricaduta sui prezzi).
                                                    E’ ovvio, comunque, che i vantaggi della svalutazione permarranno nel tempo, solamente se ci sara’ una politica seria di contenimento dell’inflazione, con differenziali sulla Germania che restino nell’alveo della ragionevolezza. Per far cio’ e conservare ed utilizzare al meglio il vantaggio competitivo, serve una classe dirigente seria e responsabile, che adotti riforme serie di liberalizzazione, che incidano pesantemente sui settori distributivi e sui servizi semi-monopolisti, dove sarebbe possibile ottenere tramite maggior efficienza una decisa caduta dei prezzi, e quindi una tenuta della competitivita’ del paese.

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                                                      Fino a quando non calerà il carico fiscale, cui le imprese vengono attualmente sottoposte, la vedo dura avere una ripresa decente....
                                                      Ricordiamoci che le imprese sono il VERO motore economico di una nazione!!
                                                      Se non gli si consente di essere competitive,
                                                      E' proprio questo il problema . Come pensi si possa calare il carico fiscale ?
                                                      Con 100 miliardi di interessi sul debito ?
                                                      Come potrebbero essere competitive con la Germania ?
                                                      Ti sei fatto queste domande ?
                                                      La soluzione quale sarebbe licenziare dipendenti pubblici ? O lasciarli in servizio senza pensione a morte sopraggiunta ?
                                                      L'euro è stata una grande truffa ,credimi .
                                                      In queste condizioni non ci sarà mai crescita , ma stagnazione . Non sono le industrie a fare la differenza , ma la gente con i soldi in saccoccia .
                                                      Dopo che l'industria produce e nessuno acquista , cosa ne fai del prodotto ? Lo esporti ? Dove ? Dove quel prodotto già costa di meno , perché prodotto con meno tasse ?
                                                      Non vedo una luce in fondo al tunnel, se non la luce che vedono i morituri.

                                                      Ciao
                                                      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                      • Hai scritto
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                                                        Temo vi sia un errore di base, puoi accettare tassi minimi di rendimento per una questione di sicurezza ma, se la situazione si stabilizza, le persone che basano il proprio sostentamento su tale rendita, non potranno continuare a ricevere zero. Allora i tassi risaliranno per logica, ad un tasso sopportabile. Nel frattempo i risparmiatori diversificheranno, anche su paesi o fondi, a maggior rischio ma più remunerativi.
                                                        In questo momento i fondi, ETF o quant'altro, corrono e rendimenti del 8-10 % sono abbastanza normali. Se poi i paesi emergenti dovessero ricominciare a crescere, vedremmo uno spostamento verso le materie prime e quindi su ETF basici, a scapito degli attuali basati su obbligazioni. E' ovvio che se salgono i tassi che le organizzazioni sono disposte a pagare per finanziarsi, le attuali obbligazioni crollano sotto la parità. Questo è per spiegare i meccanismi, non per fare finanza.

                                                        Zagami, in Italia abbiamo un'economia nascosta che si aggira sul 30% del PIL, fai i conti e scoprirai da solo dove si dovrebbe intervenire.
                                                        Certo la burocrazia è un bel freno allo sviluppo ma il pesce puzza dalla testa, si usa dire, e quindi non servirebbero licenziamenti di massa, basterebbero 100000 persone arricchitesi ingiustamente e che eludono il fisco. Se vivessimo in un paese dove il 95% delle persone dichiarasse e pagasse non penso avremmo problemi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra; parlo anche di chi ha dato ripetizioni in nero, dell'idraulico che non fattura, di chi raccomanda per utile, di chi non da la multa ma anche di chi non esige fattura, scontrino, non denuncia. E' inutile dare addosso a chi governa, sono lo specchio di noi stessi. Sono le nostre controfigure che hanno trovato quel posto nel lavoro pubblico, che molti di noi hanno vagheggiato. Sono gli urlatori di professione, tuttologi che si impongono con la furbizia della dialettica e sovrastano i discorsi seri, sono i professionisti nella non risposta e nel ribaltamento delle responsabilità.

                                                        Scusate, a volte mi capita di non riuscire a tenere a freno i cavalli. Chiedo perdono se qualcuno si è sentito offeso.

                                                        Viviamo in un bellissimo paese, abbiamo un ottimo prodotto di seconda categoria con nicchie di eccellenza, se si parlasse di più dei doveri e meno dei diritti, sopratutto acquisiti, staremmo bene.
                                                        Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                                                        • mgc, condivido ogni parola ed aggiungo che dovremmo considerare che abbiamo raggiunto in Occidente una fase economica di pura sostituzione, nella quale i bisogni primari e la richiesta di commodities sono strutturalmente basse, essendo quindi impensabile/improponibile che la "manifattura" torni ad essere come negli anni 60. Un nuovo modello di sviluppo non devolutivo è possibile se ci si rende conto e si accetta questa realtà.

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                                                          • Concordo con te. Certi livelli non sono proponibili e quello che che definisci "sviluppo non devolutivo" è importantissimo e purtroppo non capito. Bisogna considerare quel potenziale mercato di 5 miliardi di persone che vorrebbero ma non possono. Il discorso si fa lungo.
                                                            Je suis Charlie e amo mamma e papà.

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                                                            • IO da quello che leggo mi convinco sempre di più che il ritorno alla lira sarebbe vantaggioso.

                                                              7) DEBITO PUBBLICO e conti pubblici: secondo me vincerebbe la LIRA, ma unicamente nel caso di avere politici decenti (nel caso opposto saremo fottuti comunque sia con EURO che con LIRE)
                                                              Qui, farei un ragionamento un po’ semplicistico, ma efficace.
                                                              I Fautori dell’EURO sostengono che tornare alla LIRA fara’ riesplodere i Tassi, e che l’introduzione dell’EURO ha consentito di ridurre l’ammontare degli interessi pagato di 60-75 miliardi, pari a 4-5% del PIL (in termini attualizzati). Hanno ragione, ovviamente, ma penso che il ragionamento sia monco. Mi spiego.
                                                              L’ingresso nell’EURO (ed ancor prima in un sistema a cambi fissi a 990 sul marco) ha avuto anche altre 2 conseguenze. In primo luogo ha frenato nettamente la dinamica del PIL reale (la cosa l’abbiamo vista negli articoli in premessa), sia per il contenimento inflattivo, sia per le ricadute sull’economia reale (sappiamo che da 15 anni cresciamo dell’1% meno della media UE, differenziale che nel 2012 si avvicinera’ al 2%). Ebbene, cio’ implica una contrazione del denominatore con cui si misura il debito pubblico (e quindi lo fa aumentare). In secondo luogo, il calo del PIL ha impatti sulle spese (che crescono, specie quelle di tutela) nonche’ sulle entrate (la Manovra Monti ne e’ un’esempio lampante, con entrate nettamente inferiori al preventivato a causa del crollo del PIL, causato dalle stesse misure). Che significa cio?
                                                              Che dire, facciamo 2 calcoletti senza pretese. Dal 1995 ad oggi, l’Italia e’ passata da avere un PIL industriale che pesava il 65% di quello tedesco, al 50% attuale (ne abbiamo gia’ discusso). Ipotizzando che l’Italia fosse rimasta al 65%, e che la Germania avesse corso meno (non avrebbe avuto i vantaggi che ha avuto), l’Italia oggi avrebbe avuto un PIL industriale di 60-70 miliardi di Euro in piu’, raddoppiabili con gli impatti su export e servizi. 120-140 miliardi di PIL in piu’ equivalgono a 60-70 miliardi di tasse in piu’, che guarda un po’ sono esattamente il costo dei maggiori interessi. Ovviamente il calcolo ha limiti evidenti, ma da’ un’idea sul fatto che l’EURO ha avuto anche impatti negativi indiretti su Deficit e Debito (legati a minore PIL e minore inflazione), accanto a quelli positivi diretti (minori tassi di interesse).
                                                              Conclusioni?
                                                              Restare nell’EURO e’ comunque un suicidio. Nel 2012 voleremo al 126% di Debito. Successivamente non credo le cose migliorino. Restare nell’EURO, poi, significa inflazione bassa e quel che e’ peggio PIL nominale con andamento disastroso. E’ evidente che anche nel 2013 il Debito salira’, visto che il denominatore avra’ un’ andamento disastroso, e cio’ avverra’ anche nel caso di riduzione del deficit all’1,5-2,0%. Inoltre, Bruxelles c’ha gia’ fatto sborsare l’equivalente del 3% del PIL di nuovo debito per salvare la Grecia, Portogallo, banche Spagnole ed Irlanda e seguira’ un altro 1% (come minimo; temo assai di piu’). In questo contesto nel 2013, in assenza di privatizzazioni e dismissioni serie, il debito volera’ e se gli spread cresceranno, si avvitera’ sempre piu’ verso l’alto, con conseguenze gia’ viste in Grecia. Se anche a fine 2013, andassero al governo in Germania formazioni a favore degli Eurobond, l’Italia (sempre che non sia fallita prima) si trovera’ comunque con un debito al 130% e con dinamica crescente, per cui realisticamente parlando, la permanenza nell’EURO non promette bene sul fronte del Debito Pubblico.
                                                              Passiamo al ritorno alla LIRA ed ipotizziamo avvenga domani. Sappiamo che ci sarebbe un’impatto immediato sul PIL (legato ad una crescita netta dell’export e della produzione, nonche’ a qualche ricaduta inflattiva), eviteremo di dare altre prebende a Grecia e soci (costose), mentre non ci sarebbe un’impatto immediato significativo sugli interessi (se s’alzasse anche del 2-3% la curva dei tassi, l’impatto il primo anno sarebbe solo dello 0,3-0,5%). In sintesi, un ritorno alla LIRA avrebbe certamente nel primo e secondo anno vantaggi notevoli sull’ammontare del Debito (minori sul fronte del deficit, dove la ripresa economica ed inflattiva, comunque, compenserebbe nettamente la maggior spesa per interessi). E’ ovvio che nel medio e lungo periodo, le spese per interessi avrebbero un’incidenza maggiore. Ecco perche’ reputo essenziale, la gestione di un ritorno alla LIRA con una classe politica decente (non dico eccellente), che sappia contenere e ridurre la spesa pubblica, fare le riforme e le dismissioni, contenere l’inflazione su valori decenti e ridurre tasse e burocrazia sui produttori. In questo caso non c’e’ partita, ed il ritorno alla LIRA sarebbe nettamente vantaggioso rispetto ad una permanenza nell’EURO, come da ragionamento sovrastante (gente seria al governo, con l’EURO e questa crisi in svolgimento, a mio vedere potrebbe fare comunque poco, e le dinamiche di cui sopra potrebbero solo essere attenuate; infatti l’economia reale, con l’EURO e la crisi, non si puo’ far ripartire, a meno di riforme serie ed anni di lavoro….. ma in alcuni anni, saremo gia’ morti e sepolti).
                                                              Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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