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Turbina A Vapore..funzionera'???

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  • Turbina A Vapore..funzionera'???

    Salve a tutti,
    mi frulla nella testa un esperimento che vorrei fare ma non ne conosco a fondo le regole e quindi non so se puo' funzionare.
    lo descrivo in poche righe e poi eventualmente se vi intriga approfondiremo insieme.

    la mia idea e' creare una turbina a piu' palette da fare girare con una caldaietta per poi scaricare il vapore su di una vasca che rimpiazzera' la stessa acqua tramite pompetta delle macchine da caffe.
    certo in due parole non si puo' spiegare nei dettagli e cmq e' tutto da dimensionare adeguatamente.
    diciamo che da quello che oramai e stato creato nel passato di esperienza nel nello sfruttare il vapore e assai conosciuto quindi secondo me funzionera'
    chiaramente il tutto sara' siggillato per evitare che fuoriesca il vapore cosi' facendo potro' riciclare il vapore che ancora si trovera' all'uscita della turbina sotto forma di acqua calda
    riportandola sopra i 100 gradi con minimo sforzo
    infine mettero un plc ben programmato che mi gestisce pressioni, temperature, avarie, e allarmi
    se funzionera' bene costruiro' un concentratore solare adeguato, che a fuoco dello stesso mettero la caldaia, diventando totalmente free energy

    che ne dite SONO PAZZO E QUINDI ESPLODERO' INSIEME ALLA CALDAIA oppure accendero' molte luci a gratis????
    File allegati

  • #2
    Beh, è il normale ciclo di una centrale a vapore, mica fantascienza. Il problema è che lo scarso salto termico disponibile permette un potenziale energetico scarsissimo, e quindi rischi di fare un impianto da 20000 euro per ricavarne solo 200...

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    • #3
      Potresti migliorare i rendimenti utilizzando un fluido primario diverso dall'acqua, tipo olio diatermico, ed uno scambiatore intermedio, in modo da avere meno parti circuitali possibili ad alta pressione, tipo giunti elastici, raccordi e simili.
      Dovresti puntare ad una elevata concentrazione della radiazione solare in modo da sfruttare appieno la temperatura ammissibile per il fluido primario.
      Dovresti anche dimensionare con generosità il condensatore, così da avere la temperatura dello scarico il più vicino possibile a quella atmosferica.
      Quasi tutto dipende dal delta di temperatura fra l'ingresso e l'uscita del vapore dalla turbina.

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      • #4
        buon giorno.
        grazie del vostro interesse
        i fattori di rendimento che giustamente voi mi fate notare che saranno scarsi, questo e compensato dal fatto che creare un salto da 90 a 110 gradi porterebbe all'espansione con minimo sforzo da parte del futuro concentratore solare che cosi' facendo non necessariamente dovra' essere enorme.
        per il momento mi accontentero' di produrre circa 5 litri di vapore a 120 gradi a pressione 2 bar al min. per poter esserci un inizio di fabbricazione. dopo di questo ridimensionero il tutto anche aggiungendo altre turbine in cascata sullo stesso albero.
        a mio parere se parto da subito con grossi salti quindi portando lo scarico a temperature vicino ai 50 gradi ho paura di avere insuccesso.
        tranneche' a posto del sole ci metto un bruciatore a gas tipo quelli che si usano per attaccare la guaina a terra

        grazie di essermi vicini in questo mio momento di pazzia

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        • #5
          In linea di principio lo schema è corretto, ci sono però alcuni parametri di cui devi tener necessariamente conto.

          I principali sono:

          1) efficienza della turbina, questa deve poter sfruttare appieno il vapore ad alta temperatura che la alimenta, l'autocostruzione è pertanto un' utopia.

          2) Caldaia, per ottenere una discreta efficienza dovresti ottenere vapore ad alta temperatura (500° e più) con una pressione sufficiente a garantire la costante alimentazione della turbina. Nelle centrali elettriche vengono utilizzati
          più bruciatori ( o iperheater) multipli posti in cascata.

          3) Le temperature di esercizio sia per il vapore come per le caldaie saranno molto elevate, cosi come le pressioni in gioco. Questo comporta l'uso di materiali specifici, di sistemi di sicurezza e monitoraggio continuo e di costante manutenzione.

          Alla fine della fiera il discorso può essere redditizio solo se realizzato su scala molto grande in moda contenere ed ottimizzare il costo di impianto in relazione alla quantità del prodotto finale (l'energia).

          Se invece pensi ad un impiantino sperimentale, in grado di generare qualche decina di Watt le cose possono essere diverse,
          ma dimenticati di poterne usare seriamente la produzione.

          Mi spiace smontare i Tuoi entusiasmi, ma credo sia bene sapere a cosa si vada in contro in questi casi.
          In rete comunque esistono ottimi manuali e libri ( tutti in inglese che io sappia) che spiegano molto bene i principi minimi di funzionamento di questi sistemi.

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