Mostromagnetico,non mi e' ben chiaro il tuo suggerimento ma il problema non e' di certo senza soluzione. O e' logico quello che dico o no lo e'. Per quanto riguarda il funzionamento del primo apparato e' ricollegabile all'idea del parallelepipedo di vetro che affonda nel mercurio...
Ho provato a cercare piu' informazioni sulla tensione superficiale,e da quello che ho capito la formula che descrive la forza della tensione appunto e' lineare,nel senso che la forza aumenta linearmente con l'aumento dell'area a contatto con la superficie del liquido.
Non sono riuscito a trovare niente pero' sul comportamento di questo fenomeno...ovvero,dapprima fa resistenza all'affondamento e in seguito libera l'energia accumulata come un elastico oppure no. E se la libera,quanto influenza il fatto che vi sia un menisco di liquido che abbassa il livello del pelo del mercurio a contatto con la superficie di vetro.Un po? Niente?
Vorrei aver frequentato un corso di laurea per saper darmi le risposte,per fortuna pero' posso cercare di farmi aiutare,in questo caso da qualcuno di voi esperto,in un forum sull'energia,sempre se ha tempo e valuta la mia ipotesi interessante.
Per quanto riguarda il suggerimento di sperimentare,per avere un'apprezzamento dei dati dovrei costruire un'eventuale dispositivo da testare su grande scala data la piccolezza del fenomeno. Prima di arrivare a quello,di certo farei meglio a vagliare l'ipotesi di una valutazione appunto del fenomeno da chi e' piu' dotto. Per quanto riguarda l' ipotesi che tende a considerare una differenza di energia da applicare ad un parallelepipedo per raggiungere uno stesso affondamento in un liquido in base alla faccia orientata verso il liquido stesso,sono CERTO che le energie in gioco derivate dalla forza di adesione cambiano,e di molto anche se siamo in presenza di solidi molto sottili e con una faccia grande o comunque con facce diverse.Non e' che lo dico per ispirazione,beh si anche,ma soprattutto perche' anche grazie a voi ho un po' approfondito il discorso Capillarita,Forze di adesione coesione. E' la questione TENSIONE SUPERFICIALE che mi ha per cosi' dire,spiazzato. Non riesco a trovare informazioni in merito. Sono sempre li,la tensione superficiale concorre o no energeticamente a impedire che il solido affondi? Voglio dire una volta che il solido rompe la tensione superficiale,il liquido rilascia l'energia accumulata?
Ho provato a cercare piu' informazioni sulla tensione superficiale,e da quello che ho capito la formula che descrive la forza della tensione appunto e' lineare,nel senso che la forza aumenta linearmente con l'aumento dell'area a contatto con la superficie del liquido.
Non sono riuscito a trovare niente pero' sul comportamento di questo fenomeno...ovvero,dapprima fa resistenza all'affondamento e in seguito libera l'energia accumulata come un elastico oppure no. E se la libera,quanto influenza il fatto che vi sia un menisco di liquido che abbassa il livello del pelo del mercurio a contatto con la superficie di vetro.Un po? Niente?
Vorrei aver frequentato un corso di laurea per saper darmi le risposte,per fortuna pero' posso cercare di farmi aiutare,in questo caso da qualcuno di voi esperto,in un forum sull'energia,sempre se ha tempo e valuta la mia ipotesi interessante.
Per quanto riguarda il suggerimento di sperimentare,per avere un'apprezzamento dei dati dovrei costruire un'eventuale dispositivo da testare su grande scala data la piccolezza del fenomeno. Prima di arrivare a quello,di certo farei meglio a vagliare l'ipotesi di una valutazione appunto del fenomeno da chi e' piu' dotto. Per quanto riguarda l' ipotesi che tende a considerare una differenza di energia da applicare ad un parallelepipedo per raggiungere uno stesso affondamento in un liquido in base alla faccia orientata verso il liquido stesso,sono CERTO che le energie in gioco derivate dalla forza di adesione cambiano,e di molto anche se siamo in presenza di solidi molto sottili e con una faccia grande o comunque con facce diverse.Non e' che lo dico per ispirazione,beh si anche,ma soprattutto perche' anche grazie a voi ho un po' approfondito il discorso Capillarita,Forze di adesione coesione. E' la questione TENSIONE SUPERFICIALE che mi ha per cosi' dire,spiazzato. Non riesco a trovare informazioni in merito. Sono sempre li,la tensione superficiale concorre o no energeticamente a impedire che il solido affondi? Voglio dire una volta che il solido rompe la tensione superficiale,il liquido rilascia l'energia accumulata?
Commenta