Buon giorno a tutti.
Io sono quello che voleva provare a mettere una ruota idraulica sotto una specie di "presa a trappola" posizionata a sua volta a filo di una briglia. Questo allo scopo di eliminare le opere di derivazione e quindi ridurre grandemente l'impatto ambientale. La Regione mi aveva promesso il permesso di fare un test senza formalità, ma poi ha cambiato idea, perciò mi sono messo a cercare in montagna/collina un posto appartato per provare di straforo se la piena non mi portava via la ruota o se non s'intasava di detriti (niente impianto elettrico).
Girovagando ho trovato invece in pianura un bel briglione 3,40 x 40 mt. Fin troppo per il mio test. Però ottimo per un eventuale impianto, non solo con le ruote (fatti un po' di conti converrebbe metterci due file di ruote una sull'altra) ma forse adatto anche per metterci una o due coclee ai lati.
Ho pensato: potrei chiedere una concessione, sarei in regola, se la ruota va bene ok, altrimenti potrei ripiegare sulle coclee e recuperare il tempo e il denaro speso. Pertanto andrei in Regione a sentire che mi dicono, a meno che, guardando la foto sottostante, qualche anima buona non mi dica che anche l'ipotesi coclea è una cazzata tecnica, che non passerebbe mai, ecc. ecc.
La portata media (c'è un idrometro a poca distanza) è stata mc 0,63-0,85-2,26 negli ultimi 3 anni; mc 1,32 è la media nell'ultima dozzina d'anni. Si tratta di un torrente appenninico. Una centrale a coclee in un torrente della zona (ma più in alto) con una portata media sui 5,5 mc è stata dimensionata su di un max 12 mc. Se tanto mi da tanto, nel torrente piccolo ci si dovrebbe dimensionare per 2,4 mc.
Nella mia ingenuità sto pensando a due coclee da 1,2 mc posizionate ai due lati della gaveta, appoggiate sulle esistenti spalle in cemento (quindi un po' di traverso), con una semplice griglia all'imboccatura (facilmente pulibile con un rastrello dall'alto). Il gruppo moltiplica-alternatore non in asse (non ci starebbe) ma collegato con pignoni-catena. Poi per evitare l'alloggiamento in cemento, usare una coclea intubata (forse non è pazzesco considerando che la portata e il salto sarebbero modesti e magari riducibili a a ciò che possibile) e sostenere il tutto con un telaio metallico che protegga anche la ruota dagli alberi. Naturalmente bisognerebbe mettere un lamierone che alzi quanto basta la parte centrale della briglia
So che oggi si deve stare sotto i 50 kW.
Ma i 50 si riferiscono a quelli teorici calcolati portata x salto x 9,81? O ci si applica il rendimento complessivo? Se si, chi stabilisce il coefficiente? Quanto alla portata spero che sia la media di un certo numero di anni e non la massima turbinabile.
Vado a comperarmi una camicia di forza?
Io sono quello che voleva provare a mettere una ruota idraulica sotto una specie di "presa a trappola" posizionata a sua volta a filo di una briglia. Questo allo scopo di eliminare le opere di derivazione e quindi ridurre grandemente l'impatto ambientale. La Regione mi aveva promesso il permesso di fare un test senza formalità, ma poi ha cambiato idea, perciò mi sono messo a cercare in montagna/collina un posto appartato per provare di straforo se la piena non mi portava via la ruota o se non s'intasava di detriti (niente impianto elettrico).
Girovagando ho trovato invece in pianura un bel briglione 3,40 x 40 mt. Fin troppo per il mio test. Però ottimo per un eventuale impianto, non solo con le ruote (fatti un po' di conti converrebbe metterci due file di ruote una sull'altra) ma forse adatto anche per metterci una o due coclee ai lati.
Ho pensato: potrei chiedere una concessione, sarei in regola, se la ruota va bene ok, altrimenti potrei ripiegare sulle coclee e recuperare il tempo e il denaro speso. Pertanto andrei in Regione a sentire che mi dicono, a meno che, guardando la foto sottostante, qualche anima buona non mi dica che anche l'ipotesi coclea è una cazzata tecnica, che non passerebbe mai, ecc. ecc.
La portata media (c'è un idrometro a poca distanza) è stata mc 0,63-0,85-2,26 negli ultimi 3 anni; mc 1,32 è la media nell'ultima dozzina d'anni. Si tratta di un torrente appenninico. Una centrale a coclee in un torrente della zona (ma più in alto) con una portata media sui 5,5 mc è stata dimensionata su di un max 12 mc. Se tanto mi da tanto, nel torrente piccolo ci si dovrebbe dimensionare per 2,4 mc.
Nella mia ingenuità sto pensando a due coclee da 1,2 mc posizionate ai due lati della gaveta, appoggiate sulle esistenti spalle in cemento (quindi un po' di traverso), con una semplice griglia all'imboccatura (facilmente pulibile con un rastrello dall'alto). Il gruppo moltiplica-alternatore non in asse (non ci starebbe) ma collegato con pignoni-catena. Poi per evitare l'alloggiamento in cemento, usare una coclea intubata (forse non è pazzesco considerando che la portata e il salto sarebbero modesti e magari riducibili a a ciò che possibile) e sostenere il tutto con un telaio metallico che protegga anche la ruota dagli alberi. Naturalmente bisognerebbe mettere un lamierone che alzi quanto basta la parte centrale della briglia
So che oggi si deve stare sotto i 50 kW.
Ma i 50 si riferiscono a quelli teorici calcolati portata x salto x 9,81? O ci si applica il rendimento complessivo? Se si, chi stabilisce il coefficiente? Quanto alla portata spero che sia la media di un certo numero di anni e non la massima turbinabile.
Vado a comperarmi una camicia di forza?
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