Buongiorno Car.Boni , contraccambio gli auguri di un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo , a te a Famiglia.
annuncio
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
Bozza decreto fer 2018
Comprimi
X
-
mi domando e ora che succede?
Buone Feste a tutti quanti.
Mi sembra di aver capito che il parere delle regioni non è vincolante.
Secondo me mandano la bozza a Bruxelles e poi verrà emanato il decreto così com'è, e cercheranno di mettere qualche pezza ai danni fatti con il FER2.
Non possono permettersi ulteriori ritardi.
Mah. Vedremo.
Ciao.
P.
Commenta
-
Decreto Fer fermo al Mise | Staffetta Quotidiana
Decreto Fer fermo al Mise
Il vice ministro Galli (Lega) al Corriere: “c'è un problema sul mini idro-elettrico e andrà risolto”. Il testo non sarebbe ancora stato inviato a Bruxelles per la verifica finale
Commenta
-
Buonasera a tutti,
a quanto pare il futuro decreto e' stato inviato a Bruxelles .......... se modificato o meno resta un mistero.
Dall'associazione di categoria nessun commento.
ciao car.boniAcqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.
Commenta
-
Originariamente inviato da car.boni Visualizza il messaggioBuonasera a tutti,
a quanto pare il futuro decreto e' stato inviato a Bruxelles .......... se modificato o meno resta un mistero.
Dall'associazione di categoria nessun commento.
ciao car.boni
Commenta
-
da Radio Piu – Emittente Agordina
Federico D’Incà, deputato del Movimento 5 Stelle e Questore della Camera dei deputati commenta la bozza del nuovo decreto FER, inviata a Bruxelles, per quanto riguarda il mini idroelettrico. “Con l’invio a Bruxelles della bozza del nuovo decreto FER può considerarsi conclusa positivamente la prima fase di una battaglia che ho intrapreso sin dalla scorsa legislatura – dichiara Federico D’Incà – Una battaglia contro la speculazione del mini idroelettrico che ho portato avanti sin dal mio insediamento, prima dai banchi dell’opposizione, oggi da quelli della maggioranza”. “Grazie alla proficua e continua interlocuzione con i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, il decreto, infatti, che corrisponde a quanto abbiamo sostenuto in tema di concessioni di derivazione idroelettrica in questi anni, ha passato indenne la fase della consultazione con gli stakeholder – spiega il deputato bellunese – Si è conclusa anche la fase di esame da parte della Conferenza Stato –Regioni (il cui parere però non era vincolante) senza grossi problemi”. “Le pressioni ci sono state elevate, evidentemente, e non sono mancate le divergenze all’interno della maggioranza. Rimando al mittente anche tutte le critiche di chi seminava dubbi e interrogativi sulle mie reali intenzioni – commenta il parlamentare del Movimento 5 Stelle – Mi ero esposto pubblicamente mesi fa annunciando la fine del far west, subito nel corso degli anni. Oggi ribadisco quell’annuncio, fatto quando ancora tutto era modificabile e soggetto alle pressanti richieste di chi voleva perpetuare un sistema che aveva distrutto o aveva in programma di distruggere interi ecosistemi per il mero profitto atteso”. In Italia oggi sono in esercizio oltre 3 mila centrali mini-idroelettriche, cioè con potenza inferiore a un 1 mw. “Tutte insieme, forniscono appena il 6% di energia da fonte idraulica e danno dunque un contributo trascurabile al totale del fabbisogno energetico nazionale – continua D’Incà – Si fanno nuovi impianti e si produce meno energia: il paradosso del mini-idroelettrico è che non tiene conto degli effetti del cambiamento climatico sul ciclo idrologico, con portate dei fiumi sempre più scarse e imprevedibili, a dimostrazione di quanto poco interessi dell’ambiente a chi fa profitti con l’acqua”. Il nuovo decreto recepisce in pratica il parere del Ministero dell’ambiente che si era pronunciato pesantemente sulla vecchia bozza del decreto incentivi del MISE e, ad avviso degli uffici, la nuova formulazione non consentirà l’accesso ai nuovi incentivi per tutti quegli impianti che non rispetteranno la tipologia costruttiva a impatto zero sui corpi idrici, indicata nel nuovo testo. “Permangono ancora alcune criticità – conclude D’Incà – e qualche apertura è stata fatta come sui rifacimenti, ma tiene conto della normativa europea a tutela delle acque e accoglie le istanze dei territori, che da anni denunciano una gestione dissennata degli incentivi pubblici nel mini-idroelettrico, per lo più a vantaggio dei privati. Sono orgoglioso del lavoro fatto e una volta concluso l’iter intendo organizzare una grande festa dell’acqua con tutti i comitati con cui ho collaborato, a partire dagli amici del Grisol, e con cui mi sono confrontato anche negli ultimi mesi sul testo oggi al vaglio europeo.”
Commenta
-
Buonasera a tutti,
leggendo il messaggio pubblicato da Peewe, oltre ad avere conferma di quanto gia' anticipatoVi qualche giorno fa sul "trasferimento" del decreto a Bruxelles, mi viene in mente quel proverbio che recita " per colpa di qualcuno nn si fa piu' credito a nessuno".
Morale, molti, troppi impianti sono stati fatti "barando sul peso" al solo scopo di arrivare all'incentivo. Molti, troppi impianti stanno a mala pena in piedi anche con l'incentivo.
Il deputato 5S, tra l'altro bellunese, esulta per questo risultato. Come dire, siamo riusciti ad uccidere un settore che era gia' quasi morto. Ovviamente sto facendo tutti ragionamenti senza sapere cosa c'e' scritto esattamente nel nuovo decreto ma la sensazione e' quella.
Se nn verranno piu' ammessi gli impianti a "tratto sotteso", quanti impianti e di quale potenza si potranno ancora realizzare ? Li conteremo sulle dita di due mani o poco piu'.
Vedremo nei prossimi mesi. Intanto nn mi pare una buona notizia ..........
ciao car.boniAcqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.
Commenta
-
Originariamente inviato da cletoxxx Visualizza il messaggio...effettivamente finanziare il fotovoltaico è mooolto più intelligente.. quello sì che è un mondo pulito senza speculazioni...
in effetti hai ragione. Il FV e' stato il regno della speculazione. Un mercato che doveva durare un paio di decenni s'e' "bruciato" in pochi anni e con risultati devastanti per molte aziende. Ora ci risiamo anche se, personalmente, mi piace l'idea di incentivare l'eliminazione dell'amianto dalle coperture e sostituirle con il FV mentre nn mi piace per niente il riproporre impianti a terra. Il risultato sara' che in Puglia si taglieranno altri olivi secolari ma, questa volta e a differenza della TAP, senza nessuna sommossa popolare ........
La storia si ripete.
ciao car.boniAcqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.
Commenta
-
Idroelettrico solo senza sottensione di fiume, fatti sali i casi di rifacimento senza aumento di potenza. Registo pe tutti e asta al ribasso opra a 1MW. Incentivi 20 anni a 155€. Contingenti di potenza incentivabile: ad ogni asta 10MW (3 aste all'anno = 30 MW di potenza installata/anno)
Commenta
-
Originariamente inviato da luciof Visualizza il messaggioIdroelettrico solo senza sottensione di fiume, fatti sali i casi di rifacimento senza aumento di potenza. Registo pe tutti e asta al ribasso opra a 1MW. Incentivi 20 anni a 155€. Contingenti di potenza incentivabile: ad ogni asta 10MW (3 aste all'anno = 30 MW di potenza installata/anno)
Commenta
-
Se non rispetta i requisiti (no sottensione fiume etc) non ha accesso agli incentivi. Inoltre deve avere:
-autorizzazione unica,
-preventico di connessione accettato in via definitiva e
-no inizio lavori prima di iscrizione in registro
Nel to caso quale requisito manca, non ho capito?
PS La pacchia è finita
Commenta
-
Buongiorno Lucio. Nel dettaglio gli impianti di cui parlo sono classificabili in varie categorie:
1) idroelettrico con concessione e VIA approvati e potenza media da concessione maggiore di 1 MW, con sottensione di alveo, con preventivo di connessione approvato e con Autorizzazione Unica in corso (no inizio lavori);
2) idroelettrico con concessione e VIA approvati e potenza media da concessione maggiore di 1 MW, con sottensione di alveo, con preventivo di connessione approvato, con Autorizzazione Unica valida, entrato in posizione non utile del registro GSE 2016 (tabella C), con lavori non ancora iniziati e impossibile da costruire entro un anno dalla data di pubblicazione del DM FER-1;
3) idroelettrico con concessione e VIA approvati e potenza media da concessione maggiore di 1 MW, con sottensione di alveo, senza preventivo di connessione e conferenza dei servizi per Autorizzazione Unica ancora da attivare.
Non so se si tratti di pacchia o meno ma in alcuni casi gli impianti sono andati "lunghi" con i tempi a causa di vari motivi (recepimento richieste di modifiche progettuali dagli enti per ottenimento autorizzazioni, attivazione procedura espropri, etc.).
In alcuni casi va comunque considerato che non si tratta di vera e propria pacchia: gli impianti di cui parlo sono da realizzare in montagna e lo scavo delle opere costa molto, così come le opere stesse. L'idroelettrico che si autofinanzia è finito probabilmente negli anni '60 con gli ultimi grandi impianti ENEL.
Saluti
Commenta
-
La mancanza di Autorizzazione unica non è un problema, visto che si può acquisire nel frattempo. La potenza >1MW non è un problea (vai in asta al ribasso e non direttamente in registro) Il problema è la sottensione dell'alveo. Mi sembra che su quel punto non ci siano scappatoie, neppure per gli impianti già iscritti in registro.
Il mio commento sulla pacchia era sarcastico!
Commenta
-
Originariamente inviato da luciof Visualizza il messaggioIl mio commento sulla pacchia era sarcastico!
Commenta
-
il cambio di passo prima o poi doveva avvenire.
concentrandoci all'idroelettrico quel che trovo non vada bene è l'incentivare impianti con tratti sottesi di canali irrigui .....
Teniamo conto che la reti di canali storici è quasi sempre di valore scenico ambientale ed ecologico prossimo ai corsi naturali.
Considerando che i corsi idrici naturali sono sfruttati oltre il buon senso potevano almeno lascare inalterati i canali storici senza alveo cementato ..
ps: per il resto un buon impianto deve reggere in RID ... ok ci si guadagnerà meno ma sempre meglio che niente !
Un timoniere di valore continua a navigare anche con la vela a brandelli – Magnus gubernator et scisso navigat velo.
(Lucio Anneo Seneca)
Commenta
-
Buongiorno a tutti,
le leggi nn fanno distinzione. Questo e' il vero problema.
Ci sono casi e casi ed ognuno andrebbe analizzato. Dire che a prescidere nn si fanno piu' impianti con "tratto sotteso" e' di per se una stupidaggine.
Con questo nn sto dicendo che tutti gli impianti, ad esempio quelli in tabella C del vecchio decreto del 2016, vadano incentivati ma sono certo che buona parte di essi hanno motivi validi per essere realizzati ed incentivati.
Conosco pratiche che hanno impiegato 5/6 anni per arrivare all' AU passando attraverso montagne di carte, esami, analisi, sondaggi ecc ecc. E questo con Amministrazioni Provinciali attente ma molto collaboratrici e Amministrazioni locali d'accordo e coinvolte. Perche' buttare tutto alle ortiche ?
Mi auguro che le associazioni di categoria riescano ad ottenere questo o, quanto meno, un riesame piu' approfondito dei singoli progetti.
ciao car.boniAcqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.
Commenta
-
Originariamente inviato da car.boni Visualizza il messaggioBuongiorno a tutti,
le leggi nn fanno distinzione. Questo e' il vero problema.
ciao car.boni
in effetti l'incentivo all'impianto con tratto sotteso poteva essere limitato, normato e non eliminato, prevedendo ad esempio norme più strette per il controllo dell'effettivo valore del rilascio DMV..... (ipoteticamente sensori area/velocità collegati in continuo con l'Ufficio Acque Provinciale ....)
comunque ormai quel che è fatto e fatto ... a breve tornerà da Bruxelles e non ci sarà più spazio temporale per modifiche
Commenta
-
Buongiorno a voi,
ho letto anche l'ultima bozza ( se davvero si tratta dell'ultima) ma sinceramente ho difficoltà a capirci qualcosa.
Cosa potrebbe succedere ad un impianto ad acqua fluente senza sottensione di alveo e che rispecchia tutte le caratteristiche di non deteriorare lo stato ecologico ecc ecc autorizzato nel 2017 ma non ancora costruito?
Parlo di una coclea su traversa esistente senza sottensione di alveo potenza nominale media 113 kw
Grazie a tutti
Commenta
-
Originariamente inviato da vortex Visualizza il messaggio..............l'incentivo all'impianto con tratto sotteso poteva essere limitato, normato e non eliminato, prevedendo ad esempio norme più strette per il controllo dell'effettivo valore del rilascio DMV..... (ipoteticamente sensori area/velocità collegati in continuo con l'Ufficio Acque Provinciale ....).........
contraccambio il saluto e l'apprezzamento.
La tua ipotesi di misuratori di portata collegati con l'ARPA di competenza e' una realta' e nn un'ipotesi.
La regione Lombardia (ma nn indico la provincia ove si trova l'impianto iscrito in tabella C) ha imposto, nel rilasciare la concessione di derivazione e la AU, proprio questo tipo di misuratori.
In tempo reale i dati di rilascio del DMV verranno inviati all'organo di controllo.
Per quale ragione questo impianto nn si deve piu' realizzare ?
ciao car.boniAcqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.
Commenta
-
Buon pomeriggio a tutti,
sono d'accordo con Vortex, car.boni, luciof e tomwash. Buttare tutto alle ortiche sarebbe un grosso errore. Inoltre alcune regioni (tra cui la Valle d'Aosta) rilasciano già l'attestazione di rispetto degli obiettivi di qualità avendo superato il VIA. Oltre a ciò, e per la stessa regione sopra citata, ci sono metodologie applicabili nel caso montano (ad esempio MesoHABSIM) per valutare l'idoneità dei corsi d'acqua e stimare il DMV con un'analisi multicriteria, insieme all'installazione di stazioni di misura (monte - valle) per ricostruire portata naturale e DMV. Siamo finalmente arrivati al punto di avere una metodologia riconosciuta da ISPRA che può davvero fare la differenza e ora non possiamo più utilizzarla? Riconosco peraltro che in alcuni casi si sia esagerato e ora tutti ne paghiamo lo scotto.
Saluti
Commenta
-
Ciao Car.boni,
grazie.
la Provincia da te citata è un bell' esempio di intelligente applicazione delle normative ....
Come siamo qui tutti concordi in effetti il min. Ambiente poteva ottenere ampie garanzie ambientali e salvare i più meritevoli impianti dell'ex. registro C con l'inserimento di due semplici specifiche nel DM:
1) obbligo d'installare il/i sensori di portata collegati all'ufficio Acque (e ancor meglio se tarati da loro personale a spese del Proponente)
2) revisione delle Concessioni già assentite sulla base delle ultime normative e protocolli in materia di DMV, come ben descritto da Bruno84.
Ormai è tardi andava fatto anni fa... ma sarebbe bastato prendere esempio dalla Svizzera dove gli Enti prima dicono dove e come fare gli impianti e poi i privati si buttano a pesce ... laddove non ci sia da fare un bando pubblico !
Commenta
-
Un Saluto a tutti
Premetto che sono molto arrabbiato, deluso, amareggiato che l'attuale governo a guida M5S prosegua la linea del precedente governo (Renzi Gentiloni Calenda palesemente anti-rinnovabili), vuoi per motivi di tempo o incompetenza o altro. L'assurdità ulteriore è che in nome della tutela ambientale si affossi il mini-idro per tornare a incentivare i campi fotovotaici... mah !!!
Premessa a parte
Io ho un progetto cantierabile (autorizzazione conclusa ad ottobre 2017) per una coclea a lato di una briglia esistente senza sottensione di alveo e con potenza di concessione di 90 kw.
Ovviamente non ho iniziato i lavori e per ora ho chiesto una proroga in attesa del nuovo decreto.
DOMANDA
Secondo l'attuale bozza, non mi sono chiari i casi in cui i progetti mini-idro possono usufruire della tariffa DM 2016.
Secondo voi nel mio caso posso usufruire della tariffa del DM 2016 oppure no?
Grazie
Commenta
-
ho scaricato la bozza qui
Trasmessa a Bruxelles la Bozza del Nuovo Decreto FER – Assoidroelettrica
Art. 7
1. La tariffa di riferimento per gli impianti di nuova costruzione che rientrano nell’ambito di
applicazione del presente decreto è:
a) la tariffa di cui all’allegato 1 del decreto 23 giugno 2016, comprensiva degli eventuali premi
e riduzioni ivi previsti, per gli impianti iscritti in posizione utile nelle procedure di registro
svolte ai sensi del presente decreto, che non si avvalgono o per i quali non si applicano i
criteri di cui all’articolo 9, comma 2, lettere a), d), e) ed f), e che entrano in esercizio entroun anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ferma restando l’applicazione
della decurtazione eventualmente offerta in applicazione dell’articolo 10, comma 3, lettera
c), dello stesso decreto 23 giugno 2016;
Commenta
-
Leggendo il decreto, direi che non dovresti avere problemi. L'unico intoppo è che devi entrare in esercizio entro 1 anno dal Decreto (= parallelo con Enel), conteporaneaemente non devi iniziare i lavori prima di essere entrato nel registro, e devi quindi verificare che il primo registro utile (che dovrebbe aprirsi il 31/1/19 nella Bozza, ma direi che slitterà di certo) sia capiente, secondo gli ordini di priorità. Nel primo registro ci sono 10MW tot e magari si sono accumulati un po' di progetti già autorizzati. Se non entri nel primo registro, quello dopo è dopo 4 mesi (se non mi sbaglio). Ma ora che pubblichino le graduatorie, ce la fai a finere entro l'anno di cui sopra?... Io lo leggo così. Tu hai altri dubbi?
Commenta
Commenta