Ciao a tutti sono nuovo, quindi spero di scrivere nella sezione giusta.
Ho comprato casa e l'idraulico sta ultimando le predisposizioni dei vari impianti.
L'abitazione è di 160mq su due piani.
Il progettista ha previsto due panelli di solare termico e un fotovoltaico da 3kW, una caldaia e un boiler da 300L con riscaldamento a pavimento più scaldasalviette nei bagni.
Per il raffrescamento è prevista la sola predisposizione per quello a pavimento con due punti di deumidificazione (uno per piano).
Parlando con tutti i fornitori di PdC, questi mi hanno detto che per un impianto del genere la caldaia risulta superflua in quanto le PdC possono occuparsi sia di riscaldamento che di raffrescamento a pavimento anche con temperature esterne di -20°; questo contrariamente a quanto mi dice il progettista il quale sostiene che fino ai 3° esterni conviene la pompa di calore, sotto conviene far lavorare la caldaia.
Ricapitolando il progettista vorrebbe far lavorare l'impianto come segue.
Una centralina esterna in base a determinati parametri di temperatura interni ed esterni decide se far lavorare la caldaia o la PdC.
Non so se il solare termico viene gestito direttamente dalla caldaia o se deve anch'esso essere gestito dalla centralina.
In inverno in base alle condizioni rilevate dalla centralina sarà dunque la caldaia o la PdC che alternativamente scalderà le serpentine(35°) e i termoarredo (45°).
In estate funzionerà sola la PdC con i deumidificatori.
Volevo esporvi ora i miei dubbi.
Non sembra un impianto cautelativo, cioè fatto da uno che non è sicuro del funzionamento delle nuove tecnologie e quindi vuole mantenere la caldaia e i termoarredo per paura che la PdC non sia sufficiente?
Inoltre non è sbagliato far lavorare una PdC per scaldare le serpentine a 35° ma anche produrre acqua a 45° per i termoarredo (che tra l'altro secondo me a 45° non scaldano ma bisognerebbe portarli almeno a 55°)?
I fornitori mi hanno detto che la caldaia è superflua così come anche il solare termico: loro avrebbero fatto tutto con PdC e fotovoltaico più potente, cosa ne pensate?
Essendo che ormai solare termico e caldaia sono in capitolato cosa consigliate di fare?
Non sarebbe meglio lasciare alla caldaia la sola gestione degli impianti in alta temperatura (45° o superiore) e lasciare alla PdC la sola gestione degli impianti in bassa temperatura sia d'estate che d'inverno?
I fornitori mi dicono tra l'altro che è difficile trovare una centralina esterna che sia in grado di gestire caldaia e PdC (e forse solare termico) e le scelte sono molto limitate perchè è difficile l'integrazione di questi sistemi: mi date un parere?
Mi segnalano che generalmente sono o la caldaia o la PdC stessa ad avere una centralina a bordo che governa i sistemi e dice all'una o all'altra di partire, quindi bisogna scegliere macchine complementari (cioè se la centralina ce l'ha la caldaia non deve averla la PdC e viceversa).
Ho comprato casa e l'idraulico sta ultimando le predisposizioni dei vari impianti.
L'abitazione è di 160mq su due piani.
Il progettista ha previsto due panelli di solare termico e un fotovoltaico da 3kW, una caldaia e un boiler da 300L con riscaldamento a pavimento più scaldasalviette nei bagni.
Per il raffrescamento è prevista la sola predisposizione per quello a pavimento con due punti di deumidificazione (uno per piano).
Parlando con tutti i fornitori di PdC, questi mi hanno detto che per un impianto del genere la caldaia risulta superflua in quanto le PdC possono occuparsi sia di riscaldamento che di raffrescamento a pavimento anche con temperature esterne di -20°; questo contrariamente a quanto mi dice il progettista il quale sostiene che fino ai 3° esterni conviene la pompa di calore, sotto conviene far lavorare la caldaia.
Ricapitolando il progettista vorrebbe far lavorare l'impianto come segue.
Una centralina esterna in base a determinati parametri di temperatura interni ed esterni decide se far lavorare la caldaia o la PdC.
Non so se il solare termico viene gestito direttamente dalla caldaia o se deve anch'esso essere gestito dalla centralina.
In inverno in base alle condizioni rilevate dalla centralina sarà dunque la caldaia o la PdC che alternativamente scalderà le serpentine(35°) e i termoarredo (45°).
In estate funzionerà sola la PdC con i deumidificatori.
Volevo esporvi ora i miei dubbi.
Non sembra un impianto cautelativo, cioè fatto da uno che non è sicuro del funzionamento delle nuove tecnologie e quindi vuole mantenere la caldaia e i termoarredo per paura che la PdC non sia sufficiente?
Inoltre non è sbagliato far lavorare una PdC per scaldare le serpentine a 35° ma anche produrre acqua a 45° per i termoarredo (che tra l'altro secondo me a 45° non scaldano ma bisognerebbe portarli almeno a 55°)?
I fornitori mi hanno detto che la caldaia è superflua così come anche il solare termico: loro avrebbero fatto tutto con PdC e fotovoltaico più potente, cosa ne pensate?
Essendo che ormai solare termico e caldaia sono in capitolato cosa consigliate di fare?
Non sarebbe meglio lasciare alla caldaia la sola gestione degli impianti in alta temperatura (45° o superiore) e lasciare alla PdC la sola gestione degli impianti in bassa temperatura sia d'estate che d'inverno?
I fornitori mi dicono tra l'altro che è difficile trovare una centralina esterna che sia in grado di gestire caldaia e PdC (e forse solare termico) e le scelte sono molto limitate perchè è difficile l'integrazione di questi sistemi: mi date un parere?
Mi segnalano che generalmente sono o la caldaia o la PdC stessa ad avere una centralina a bordo che governa i sistemi e dice all'una o all'altra di partire, quindi bisogna scegliere macchine complementari (cioè se la centralina ce l'ha la caldaia non deve averla la PdC e viceversa).
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