Riporto qui di seguito un articolo di approfondimento sulla classe energetica degli edifici e l'attestato A.P.E. Cos'è, come si calcola e a cosa serve.
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La classe energetica è uno degli strumenti utilizzati per identificare lo stato di un’abitazione. In base ad alcune caratteristiche, ciascun tipo di abitazione o edificio ha la propria classe energetica. Sono appunto le diverse caratteristiche (zona climatica di appartenenza, materiali, dimensioni), delineate grazie a parametri funzionali e strutturali, a determinare l’uso di energia elettrica.
Agli albori del 2018, è possibile individuare 10 classi energetiche; gli immobili che rientrano fra le prime tre classi sono i favoriti, sia in termini di valore di mercato, e risparmio in bolletta, sia in termini di impatto ambientale in quanto corrispondono ad un minore fabbisogno energetico.
Rimanendo con un occhio al portafoglio, è bene notare che la classe energetica di riferimento può essere un punto a favore in caso di acquisto di un immobile: nell’ indecisione fra due diverse abitazioni, per esempio, un minore consumo di energia può essere uno dei fattori che conduce la scelta verso una direzione piuttosto che un’altra.
Come si calcola la classe energetica
L'Italia è suddivisa territorialmente in sei diverse zone climatiche (A, B, C, D, E, F), individuate a seconda della loro temperatura.
L'unità di misura utilizzata per identificare la zona climatica di appartenenza è il cosiddetto "Grado-Giorno" (GG), ovvero la somma delle differenze giornaliere tra la temperatura media esterna e la temperatura ambiente di 20 gradi. Più alto è il valore dei "gradi-giorno", più il clima è rigido e quindi verrà registrato un maggiore indice di prestazione energetica.
Il primo passo da compiere è l’individuazione del consumo di gas metano in metri cubi durante l’inverno, guardando semplicemente le nostre bollette. Successivamente è necessario moltiplicare tale dato per “8,3”, questo numero corrisponde alla mole di kWh prodotti da una caldaia a gas di tipo tradizionale (cioè non a condensazione) per un metro cubo di gas bruciato. Tale operazione ci permette di capire a quanto ammonta il consumo annuo dell’edificio o abitazione in questione. Il risultato ottenuto può essere ulteriormente diviso per i metri quadrati di superficie ricavando così il consumo annuo per metro quadrato. Grazie a quest’ultimo calcolo possiamo individuare la nostra classe energetica di appartenenza.
Nella scala delle diverse classi energetiche si parte da un minimo di consumo minore di 15 kWh/mq anno, in questo caso si parla di “casa passiva”, fino ad un massimo di 160 kWh/mq anno, classe con un eccessivo consumo, estremamente dannoso nei confronti dell’ambiente.
Che cos’è l’A.P.E.
L’A.P.E., per esteso "attestato di prestazione energetica", è un documento necessario per il controllo delle caratteristiche energetiche di un immobile.
Il compito di calcolare la classe energetica e rilasciare il certificato energetico, appartiene ad una figura nata da poco: il certificatore energetico. Questa figura, per compiere al meglio il suo lavoro, deve essere preparata ed aver partecipato al corso abilitante di certificatore energetico.
Non bisogna mai affidarsi a presunti certificatori, soprattutto online, che propongono il proprio lavoro a basso prezzo e che spesso non rispettano gli standard disciplinati per legge (come ad esempio il sopralluogo obbligatorio).
L'A.P.E. ha valenza di 10 anni ed è obbligatorio nei seguenti casi: compravendita, donazione, affitto di edifici o singole unità immobiliari, negli annunci di vendita o affitti di unità immobiliari, negli edifici di nuova costruzione al termine di lavori, per la ristrutturazione importante che superi il 25% della superficie, negli edifici pubblici ed aperti al pubblico e, infine, per tutti i contratti nuovi o rinnovati per la gestione di impianti termici o di climatizzazione di edifici pubblici.
Qui di seguito la suddivisione per provincia delle fasce climatiche, dalla più calda alla più fredda.
Zona climatica A: (la più calda): Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle.
Zona climatica B: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani.
Zona climatica C: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto.
Zona climatica D: Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forli', Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo.
Zona climatica E: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L'Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Vicenza.
Zona climatica F - (la più fredda): Belluno, Cuneo.
(Nell’allegato A del D.P.R. 412/93 è possibile trovare l’indicazione della zona climatica di appartenenza per ogni comune italiano).
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La classe energetica è uno degli strumenti utilizzati per identificare lo stato di un’abitazione. In base ad alcune caratteristiche, ciascun tipo di abitazione o edificio ha la propria classe energetica. Sono appunto le diverse caratteristiche (zona climatica di appartenenza, materiali, dimensioni), delineate grazie a parametri funzionali e strutturali, a determinare l’uso di energia elettrica.
Agli albori del 2018, è possibile individuare 10 classi energetiche; gli immobili che rientrano fra le prime tre classi sono i favoriti, sia in termini di valore di mercato, e risparmio in bolletta, sia in termini di impatto ambientale in quanto corrispondono ad un minore fabbisogno energetico.
Rimanendo con un occhio al portafoglio, è bene notare che la classe energetica di riferimento può essere un punto a favore in caso di acquisto di un immobile: nell’ indecisione fra due diverse abitazioni, per esempio, un minore consumo di energia può essere uno dei fattori che conduce la scelta verso una direzione piuttosto che un’altra.
Come si calcola la classe energetica
L'Italia è suddivisa territorialmente in sei diverse zone climatiche (A, B, C, D, E, F), individuate a seconda della loro temperatura.
L'unità di misura utilizzata per identificare la zona climatica di appartenenza è il cosiddetto "Grado-Giorno" (GG), ovvero la somma delle differenze giornaliere tra la temperatura media esterna e la temperatura ambiente di 20 gradi. Più alto è il valore dei "gradi-giorno", più il clima è rigido e quindi verrà registrato un maggiore indice di prestazione energetica.
Il primo passo da compiere è l’individuazione del consumo di gas metano in metri cubi durante l’inverno, guardando semplicemente le nostre bollette. Successivamente è necessario moltiplicare tale dato per “8,3”, questo numero corrisponde alla mole di kWh prodotti da una caldaia a gas di tipo tradizionale (cioè non a condensazione) per un metro cubo di gas bruciato. Tale operazione ci permette di capire a quanto ammonta il consumo annuo dell’edificio o abitazione in questione. Il risultato ottenuto può essere ulteriormente diviso per i metri quadrati di superficie ricavando così il consumo annuo per metro quadrato. Grazie a quest’ultimo calcolo possiamo individuare la nostra classe energetica di appartenenza.
Nella scala delle diverse classi energetiche si parte da un minimo di consumo minore di 15 kWh/mq anno, in questo caso si parla di “casa passiva”, fino ad un massimo di 160 kWh/mq anno, classe con un eccessivo consumo, estremamente dannoso nei confronti dell’ambiente.
Che cos’è l’A.P.E.
L’A.P.E., per esteso "attestato di prestazione energetica", è un documento necessario per il controllo delle caratteristiche energetiche di un immobile.
Il compito di calcolare la classe energetica e rilasciare il certificato energetico, appartiene ad una figura nata da poco: il certificatore energetico. Questa figura, per compiere al meglio il suo lavoro, deve essere preparata ed aver partecipato al corso abilitante di certificatore energetico.
Non bisogna mai affidarsi a presunti certificatori, soprattutto online, che propongono il proprio lavoro a basso prezzo e che spesso non rispettano gli standard disciplinati per legge (come ad esempio il sopralluogo obbligatorio).
L'A.P.E. ha valenza di 10 anni ed è obbligatorio nei seguenti casi: compravendita, donazione, affitto di edifici o singole unità immobiliari, negli annunci di vendita o affitti di unità immobiliari, negli edifici di nuova costruzione al termine di lavori, per la ristrutturazione importante che superi il 25% della superficie, negli edifici pubblici ed aperti al pubblico e, infine, per tutti i contratti nuovi o rinnovati per la gestione di impianti termici o di climatizzazione di edifici pubblici.
Qui di seguito la suddivisione per provincia delle fasce climatiche, dalla più calda alla più fredda.
Zona climatica A: (la più calda): Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle.
Zona climatica B: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani.
Zona climatica C: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto.
Zona climatica D: Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forli', Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo.
Zona climatica E: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L'Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Vicenza.
Zona climatica F - (la più fredda): Belluno, Cuneo.
(Nell’allegato A del D.P.R. 412/93 è possibile trovare l’indicazione della zona climatica di appartenenza per ogni comune italiano).
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