Ciao a tutti, vorrei iniziare con gli interessati un discorso un po' complicato inerente lo scambio sul posto ove l'utente di scambio è una società di servizi energetici (ad esempio una ESCO ma non esclusivamente).
Poniamo che questa società voglia proporre gratuitamente un'impianto a chi ha superficie a disposizione ma per mille motivi non lo installa per sua iniziativa. Non vorrei entrare nel solito discorso che il soggetto terzo se fa da se fa meglio (ci sono 1000 mila post del genere, vorrei guardare la cosa da un punto esclusivamente TECNICO).
Passo primo consiste nel richiedere la concessione del diritto di superficie per tot anni ed eventualmente ulteriori garanzie accessorie (dipende anche dal soggetto terzo con il quale ci si confronta).
Mettiamo che per rientrare dell'investimento la pura cessione del credito non sia ritenuta sufficiente (in questo genere di operazioni, specialmente se sono diffuse, ci sono un TOT di rischi da considerare, se no queste operazioni spunterebbero come funghi ed invece se ne vede solo qualcuna).
A questo punto, volendo perseguire l'ottimizzazione globale di sistema (autoconsumo in situ) si persegue lo scambio sul posto secondo la 74/08.
Mettiamo che prima il cliente paga al venditore A una bolletta di 100€, e che dopo la realizzazione dell'impianto questa sia ridotta a 20€.
A questo punto si può fare che (secondo il TISP) il terzo finanziatore T e produttore si accolla la bolletta del cliente mediante stipula di mandato senza rappresentanza (in sostanza paga la bolletta residua del cliente finale, divenendone controparte verso la società di vendita).
E qui insorgono le prime domande:
1) il terzo T può volturare tale bolletta dal venditore A ad un'altro B che gli garantisca migliori condizioni economiche?
2) il terzo T deve essere accreditato presso l'AEEG come venditore (in sostanza VENDE energia ad un cliente finale, in quanto gli fornisce l'energia mediante l'impianto fotovoltaico e gli fattura un servizio energetico di 60€, somma dei residui 20 e della metà del beneficio conseguito);
3) come fa a determinare esattamente questi 60€ (deve conoscere la produzione ed i consumi ed impostare un po' di calcoli)
Detto ciò, la cosa è decisamente macchinosa (chi vuole ragioni su chi potrebbe fare il SR), vorrei scambiare con gli interessati un po' di considerazioni sulla realizzabilità dell'operazione, identificando rischi e strumenti di mitigazione.
Avanti con i post (se non risponde nessuno arguisco da solo che in effetti sia un po' complicato e che forse è meglio guardare il grande fratello che non sbattersi su tali questioni ;-), non mortificatemi subito).
tora
Poniamo che questa società voglia proporre gratuitamente un'impianto a chi ha superficie a disposizione ma per mille motivi non lo installa per sua iniziativa. Non vorrei entrare nel solito discorso che il soggetto terzo se fa da se fa meglio (ci sono 1000 mila post del genere, vorrei guardare la cosa da un punto esclusivamente TECNICO).
Passo primo consiste nel richiedere la concessione del diritto di superficie per tot anni ed eventualmente ulteriori garanzie accessorie (dipende anche dal soggetto terzo con il quale ci si confronta).
Mettiamo che per rientrare dell'investimento la pura cessione del credito non sia ritenuta sufficiente (in questo genere di operazioni, specialmente se sono diffuse, ci sono un TOT di rischi da considerare, se no queste operazioni spunterebbero come funghi ed invece se ne vede solo qualcuna).
A questo punto, volendo perseguire l'ottimizzazione globale di sistema (autoconsumo in situ) si persegue lo scambio sul posto secondo la 74/08.
Mettiamo che prima il cliente paga al venditore A una bolletta di 100€, e che dopo la realizzazione dell'impianto questa sia ridotta a 20€.
A questo punto si può fare che (secondo il TISP) il terzo finanziatore T e produttore si accolla la bolletta del cliente mediante stipula di mandato senza rappresentanza (in sostanza paga la bolletta residua del cliente finale, divenendone controparte verso la società di vendita).
E qui insorgono le prime domande:
1) il terzo T può volturare tale bolletta dal venditore A ad un'altro B che gli garantisca migliori condizioni economiche?
2) il terzo T deve essere accreditato presso l'AEEG come venditore (in sostanza VENDE energia ad un cliente finale, in quanto gli fornisce l'energia mediante l'impianto fotovoltaico e gli fattura un servizio energetico di 60€, somma dei residui 20 e della metà del beneficio conseguito);
3) come fa a determinare esattamente questi 60€ (deve conoscere la produzione ed i consumi ed impostare un po' di calcoli)
Detto ciò, la cosa è decisamente macchinosa (chi vuole ragioni su chi potrebbe fare il SR), vorrei scambiare con gli interessati un po' di considerazioni sulla realizzabilità dell'operazione, identificando rischi e strumenti di mitigazione.
Avanti con i post (se non risponde nessuno arguisco da solo che in effetti sia un po' complicato e che forse è meglio guardare il grande fratello che non sbattersi su tali questioni ;-), non mortificatemi subito).
tora
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