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motivazioni dell'attacco al fotovoltaico

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  • #31
    Il treno nucleare era partito causa grossi shock petroliferi del 73-79..che mi pare poi si sono ripetuti ogni decade..guerra del Golfo..poi Iraq..ora Nord Africa..diciamo che chi conosceva il Mondo meglio di noi (perchè erano potenze colinialiste, USA, Francia UK) ci hanno visto lungo e bene.
    Noi, che avevamo perso la guerra, eravamo "legati" al piano Marshall prima..e anche dopo siamo sempre "dipesi" dalle decisioni americane (cioè dei petrolieri) che hanno finanziato Dc, PSI e PSD e la Mafia siciliana..e per queste ragioni è stato castrato il ns sforzo di costruire una ns tecnologia nucleare (CNEN), cosi come le ns velleità petrolifere (Mattei), chimiche (Marotta) e informatiche (Olivetti) e poi anche il ns percorso nucleare (pur basato su tecnologia USA)..ricordo infatti che la decisone di spegnere le centrali è stata di Andreotti e non imposta dal referendum... erano anni in cui l'Italia doveva bruciare le peggior schifezze residue della raffinazione che arrivavano dalle 7 sorelle..che in altri posti gia non volevano più perchè troppo inquinanti.
    Anche il lavoro di Gardini (Ferruzzi+ENI) era una base formidabile per la leadership mondiale nelle bioenergie..ma ancora una volta i petrolieri anglo-americani erano contrari...e la politica si è messo in mezzo ed è finita come con Mattei..
    Ora la Francia ha gia riconosciuto i governo provvisorio libico, la loro bnadiera sventola a bengasi, vuole bombardare Gheddafi, ...volete vedere che se vincono i ribelli sbattono fuori ENI e dilaga Total? insomma..siamo alle solite..

    Quindi temo che il veri nemici delle rinnovabili siano sempre gli stessi..quelli che da 60 anni ostacolano qualsiaisi cambiamento..i soldi per sviluppare entrambi ci sono...basta andra a vedere le centinaia di miliardi di euro spesi in gas e petrolio..ci sarebbe da costuire centrali nuke e parchi FV a mani basse..

    Quindi secondo me mettere il nucleare nel mirino in un momento in cui si deve ridurre la CO2 è sbagliato..anche perchè dal punto di vista qunatitativo il nuke non potrebe andare piu in la di 5-10%-20%.. chi sta tramando sotto sono sempre gli stessi..più qualcuno di nuovo..ho letto che De benedetti ha investito in giacimenti di gas non cenvenzionale in Polonia, per alimentare il suo parco centrali italiane...
    Pensa come godono petrolieri quando vedono che FER e necleare se le danno di santa ragione..e loro pompano..

    marco
    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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    • #32
      Furba la Merkel 3 mesi...giusto il tempo di passare le amministrative.
      Comunque attualmente le rinnovabili ed il nucleare sono 2 eventi linearmente indipendenti, servono a 2 cose completamente diverse.
      Le prestazione dei titoli sono dovuta al fatto che l'offerta giapponese é crollata e le aziende sono ferme.
      Poi per le banche Penso che enel con un utile netto di 4,5 miliardi non abbia problemi a farne a meno, certo se ottiene prestiti a tassi bassissimi come oggi é meglio per fare u po' di speculazione.

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      • #33
        Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
        Vista così pare semplice..ovvio che un guasto ad una centrale nucleare non provoca grandi impatti a livello locale..ma se ti chiedo di quantificare il danno ambientale e umano di quello che è successo in Giappone e di quello che è successo nel Golfo del Messico alla BP..la cosa non è poi banale.

        Lungi da me l'idea di difendere il petrolio come fonte energetica. Come direbbe qualcuno con me su questo argomento stai sfondando una porta aperta. Quello che non condivido è l'idea di sostituire le fonti fossili con il nucleare che come ampiamente dimostrato non è sicuro. Vorrei sapere quanti di quelli che oggi sostengono il nucleare possono dire di essere certi che non succederanno incidenti gravi, in Italia poi che, come ha detto giustamente Crozza ieri sera a Ballarò non riusciamo a fare nemmeno una discarica a regola d'arte! E quanti degli stessi abiterebbero in un raggio di 10 km dalla centrale? E il fatto che ci siano centrali oltre confine non mi pare un argomento convincente per dire che possiamo farlo anche qui. Negli altri paesi stanno pensando a chiuderele noi pensiamo a farle ora....dopo 30 anni come al solito.

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        • #34
          Mi intrometto per ringraziare di cuore Alvisal61, che cha trasferito in questo thread la discussione.

          Ne approfitto per ufficializzare la mia posizione nei confronti del nucleare:
          sono favorevole alla ricerca, al nucleare pulito e magari un giorno sarà consentito produrre energia a basso costo dalla fusione nucleare.
          Il nucleare di terza generazione è sporco, non ci sono soluzioni per i rifiuti radioattivi, ed è un problema senza la soluzione.
          Dal punto di vista economico lo ritengo uno sforzo enorme per avere presunti vantaggi "energetici" fra non meno di 5 anni.

          Queste risorse il governo dovrebbe destinarle con urgenza alla ristrutturazione della rete elettrica, in modo da renderla attiva e adatta alle "smart grid".
          Il nodo centrale è e rimane l'adeguamento e l'ammodernamento delle reti elettriche.
          E poi sarebbe importante incominciare ad investire risorse nei sistemi di accumulo dell'energia elettrica, anche questi distribuiti in modo capillare su tutte le reti elettriche.
          Questo è lo scenario del prossimo futuro, prima si investe in questa direzione e meglio sarà per tutti.
          Ultima modifica di max62; 16-03-2011, 16:07.
          E' nata ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
          ne abbiamo parlato in questo forum al link: [U][URL="http://www.energeticambiente.it/legislazione-normative-e-comunicati-ufficiali/14742578-associazione-tecnici-rinnovabili.html"][COLOR=#008ed2]http://www.facebook.com/groups/assoc...ierinnovabili/
          -> E' attivo il sito http://www.assotecnicirinnovabili.it visitatelo e scrivete le vostre impressioni

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          • #35
            Originariamente inviato da max62 Visualizza il messaggio
            Mi intrometto per ringraziare di cuore Alvisal61, che cha traferito in questo thread la discussione.


            Queste risorse il governo dovrebbe destinarle con urgenza alla ristrutturazione della rete elettrica, in modo da renderla attiva e adatta alle "smart grid".

            E poi sarebbe importante incominciare ad investire risorse nei sistemi di accumulo dell'energia elettrica, anche questi distribuiti in modo capillare su tutte le reti elettriche.
            Questo è lo scenario del prossimo futuro, prima si investe in questa direzione e meglio sarà per tutti.
            siamo più o meno della stessa idea, smart grid e FER con accumulo. Solo che, allo stato attuale, è difficile. Però non sappiamo in quanto tempo ci riusciremmo, negli ultimi anni lo sviluppo delle FER è stato frenetico, magari con qualche spinta in più anticipiamo i tempi. Anche se non me la sento di bocciare totalmente il nucleare, bisognerebbe ragionarci per benino.
            Tot. Int. II CE 19,35 kWp AZIMUT: 40° SO TILT: 18°
            90 Pannelli Kyocera KD 215 GH-2PU 2 Inverter Power One PVI 10.0 OUTD-IT
            Dinami(VV) Latitudine: 38°32'0.40"N Longitudine: 16° 8'54.66"E

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            • #36
              Salve, vorrei sapere se i pannelli fotovoltaici al di là di un'impatto ambientale estetico visivo, sulla base di una loro eventuale collocazione in aree di maggior pregio paesaggistico, non diano anche ulteriori problemi per l'eventuale smaltimento al termine della loro vita produttiva?
              Perchè se ulteriori problemi non ci sono, allora il confronto con altre fonti di energia, di qualunque altro tipo, non si pone mettendoli di gran lunga in testa alla tecnologia da sviluppare.
              Questo perche, rispondendo a chi asserisce che hanno il problema di produrre quantitamente soltanto nelle ore centrali della giornata, dico che, queste ore centrali della giornata, sono continuamente presenti circolarmente nel globo, per cui con la giusta collaborazione tra nazioni e la giusta quantita di pannelli poste in aree non produttive, potrebbe essere realizzato un sistema globale energetico, perfettamente ecologico i cui costi, sarebbero perfettamente quantificabili e senza alcun costo collaterale occulto.
              Anche perche quando sento parlare di rischi accettabili, da questi tromboni, che intendono sempre i rischi per gli altri, perche loro in caso di catastrofe sono i primi ad essere messi al sicuro, mi verrebbe da chiedergli che valore danno alla vita di una persona.
              Se lo danno basso glielo pagherei subito dicendogli:
              Bene ecco qui i soldi per la vita di tuo figlio, che a questo punto mi riterrò libero di uccidere a mio piacimento e tu dovrai accettarlo.
              Se poi comunque con il FTV dovremo necessariamente ridurre i consumi notturni. bene facciamolo. non voglio far rischiare la salute mia, e dei miei figli, per permettere uno spreco di energia notturna in luci e riscaldamento alle discoteche dove stare in
              t-shorts anche in pieno inverno o a negozi chiusi illuminati a giorno.
              Invertano il costo dei kwh facendo pagare quelli delle fasce notturne di più e il gioco è fatto.
              Oppure programmino i contatori delle utenze private in modo che
              avvenga una limitazione media nelle ore serali e maggiore nelle notturne che limiti alla funzionalita di qualche lampada e l'indispensabile.
              Dobbiamo cominciare a rivedere la filosofia di vita, sprecare meno, e non consentire che nessun rischio evitabile possa esser definito accettabile!!
              Imp. FTV 4,4 kWp . 20 Pannelli XGROUP XG60P. Inverter PVI-4.2
              Orientamento Sud 0° - Elevazione 18° - Integrazione totale
              attivo dal 12/12/2008

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              • #37
                Il problema dello smaltimento può riguardare i moduli CDTe, First solar cotrattualizza anche lo smaltimento fra 20 anni.

                Ciao. Massimo
                File allegati
                E' nata ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
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                • #38
                  and45 le fabbriche le fermiamo tutte? Indovina un po' quante ore al giorno lavorano quelle che fanno celle per i moduli fotovoltaici, tanto per fare un esempio.
                  Il discorso sui rischi è un po' banale, ora sembra che se vivo vicino ad una centrale nucleare morirò certamente di radiazioni mentre se sto in una valle con una diga posso stare bello tranquillo.
                  4.32 kWp azimut -100° tilt 25°, SMA SB 4000 + 1.62 kWp azimut 80° tilt 25°, SMA SB 1700
                  CIGS Q-Cells

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                  • #39
                    Originariamente inviato da nfratea Visualizza il messaggio
                    bisognerebbe ragionarci per benino.
                    ma qualcuno ha mai ipotizzato la soluzione ACCUMULO per le FER con uno studio (anche di massima)? a me sembra improponibile sia socialmente (chi mai vorrà fare invasi) , che tecnicamente (ma come, dobbiamo migliorare una rete che perde 6-10% per poi fare invasi che avranno efficienza del 60-70%?..mi pare una contraddizione..) che economicamente (intanto si perde il 40% della carissima energia FER..e poi quanto cotsa una diga per kwh restituito?)
                    altrimenti si parla sempre di aria fritta..io vorrei..io vorrei..

                    Marco
                    Ultima modifica di marcober; 16-03-2011, 19:09.
                    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                    • #40
                      Originariamente inviato da and54 Visualizza il messaggio
                      a chi asserisce che hanno il problema di produrre quantitamente soltanto nelle ore centrali della giornata, dico che, queste ore centrali della giornata, sono continuamente presenti circolarmente nel globo, per cui con la giusta collaborazione tra nazioni e la giusta quantita di pannelli poste in aree non produttive, potrebbe essere realizzato un sistema globale energetico, perfettamente ecologico i cui costi, sarebbero perfettamente quantificabili e senza alcun costo collaterale occulto.
                      !!
                      Alla faccia dela produzione decenralizzata!

                      Comunque si sta facendo in Nord Europa..con una rete comune e connnessa attorno al Mar Baltico..ma non per il 100% del fabbisogno dei partecipanti..ma solo per cedere l'eccesso rinnovabile esistente..

                      ..pensa a quanti elettrodotti servirebbero solo sui ns confini per alimentare il 100% del ns fabbisogno notturno..per me è impensabile. E anche NON quantificabile.

                      e comuque hai mai visto una fato satellitare..ci sono le nuvolette..che si fa se metà mondo è al buio e l'altra meta sotto le nubi..capita..anche estese come tutto l'atlantico.. spegni tutte le fabbriche e aspettiamo il sole?

                      Comunque per 7 mld di persone servirebebro 40 Twp..diciamo 80.000 mld di euro..circa 2 volte il PIL mondiale..mhhh...mi sa che occorre trovare una Banca su Marte..

                      E comuqnue molto meglio farlo basandosi sull'eolico, che:
                      - costa meno del solare
                      - soffia giorno e notte, estate e inverno
                      - soffiaa tutte le latitudini o quasi.

                      la realtà è che, come dicono tutti i governi di tutti i Paesi, la scelta migliore è avere un mix piu eterogeneo possibile..perchè nel doman non vi è certezza.
                      CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                      • #41
                        Originariamente inviato da policeaida Visualizza il messaggio
                        and45 Il discorso sui rischi è un po' banale, ora sembra che se vivo vicino ad una centrale nucleare morirò certamente di radiazioni mentre se sto in una valle con una diga posso stare bello tranquillo.
                        Va beh quanto è banale vallo a spiegare a tutte quelle persone che hanno visto morire i loro cari a chernobyl (o li vedranno morire tra un pò in giappone).
                        Quanto alla pericolosità di una diga, ritengo che i rischi sono molto più facilmente individuabili. Basterebbe prevedere la rottura totale fin dove farebbe arrivare l'acqua con una forza tale da arrecare danni a cose e persone. E non è poi tanto complicato.
                        Se si puo liberare quell'area, nella maniera più appropriata, si può fare, altrimenti picche.
                        Purtroppo, invece, c'è sempre qualcuno che, una minor sicurezza, in cambio di una fattibilità economica, la reputa un rischio accettabile. E cosi si fà la diga anche lasciando paesi a rischio.
                        Se qualcuno mi fà una diga che reputo mi metta in pericolo, posso, magari facendo qualche sacrificio, allontanarmene.
                        Come e quanto devo allontanarmi invece da una centrale nucleare? Andrò, come dice Marcober, su Marte così se ci trovo una banca gli faccio finanziare il FTV mondiale?
                        Come fai a prevedere sicuramente cosa può succedere a una centrale nucleare?
                        Mi piacerebbe farti risentire come venivano descritte sicure quelle centrali, che poi hanno combinato quel che si è visto.
                        Esattamente come vengono descritte sicure quelle da fare oggi!
                        Evidentemente qualche decina di migliaia di morti o malati, se poi tanto sono altri è un rischio che questi signori possono accettare.
                        Imp. FTV 4,4 kWp . 20 Pannelli XGROUP XG60P. Inverter PVI-4.2
                        Orientamento Sud 0° - Elevazione 18° - Integrazione totale
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                        • #42
                          C'è un libro di Cass Sustein, Il diritto della paura, Il Mulino 2010, che è molto interessante ed appropriato. Si tratta di un'ampia discussione del "principio di precauzione", previsto dall'ordinamento europeo, e delle sue problematiche.
                          il Principio di Precauzione è quello che articola la decisione UE di proibire gli OGM ed è lo stesso principio su cui ha fatto leva Bush iunior per giustificare la necessità dell'attacco preventivo all'Iraq di Saddam Hussein.
                          Lo stesso principio, esplicitamente, motiva la lotta al cambiamento climatico (insieme a motivazioni economiche e strategiche di maggior peso).
                          La tesi di Cass Sustein è che il Principio è inapplicabile e contraddittorio. Sceglie semplicemente tra i riscgi quelli che è disposto a correre. "il punto chiave è che se oggi tutte le nazioni imponessero restrizioni aggressive all'emissione di gas inquinanti il costo dell'energia ricarerebbe in modo drammatico, la crescita economica subirebbe un deciso stop e il numero delle persone povere e disoccupate aumenterebbe notevolmente. La povertà e la disoccupazione non fanno bene alla salute, perciò una conseguenza plausibile dell'edozione di una politica particolarmente aggressiva nei confronti del cambiamento climatico sarebbe quella di determinare molti decessi. [e far cadere qualche governo]" (ivi, p. 8)
                          In altre parole, "per sapere cosa fare, dobbiamo misurare gli esiti potenziali e la loro probabilità di verificazione, e ciò sia in riferimento alla scelta di agire sia a quella di non agire" (ivi p.9)
                          L'incoerenza del principio nelle sue applicazioni "ingenue" è che quando si sostiente che, in attesa di verificazione, bisogna precauzionalmente agire fermando (Saddam o gli OGM), si trascura che la stessa azione fa sorgere nuovi rischi da qualche altra parte (è sempre così nelle nostre società complesse ed interconnesse) che andrebbero stimati e soppesati (lui propone di usare l'analisi costi-benefici).
                          Questa discussione, per certi versi condivisibile e sicuramente utile, illumina lo sfondo del problema nel quale il "dilemma energetico" si gioca. Fino a che punto assumere comportamenti rischiosi (dalle centrali a carbone al nucleare) in riferimento al possibile cambiamento climatico e fno a che punto comportamenti rischiosi (le FER e il risparmio energetico spinto) nei confronti della crescita economica, e quindi del benessere pubblico e privato?

                          Questo dilemma è "il razionale" del dibattito in corso. Se lo ascoltate con attenzione è evidente.

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                          • #43
                            scenario

                            Ma questo dibattito, pur fondato su un problema reale, è parzialmente fuori centro. Se si legge attentamente la direttiva europea (possibilmente il testo originale) e tutte le più recenti comunicazioni ci si accorge subito che ciò che è in gioco non è l’ecologia. E’ la sicurezza.

                            Il punto è trovarsi con una struttura dell’approvvigionamento energetico al metà del secolo (e possibilmente prima) che non dipenda dai paesi “produttori”. In un contesto di aumento vertiginoso della domanda di energia e di crescente scarsità dell’offerta (certo, il gas naturale, certo il nucleare, certo le sabbie bituminose, certo ….) -si tratta di valori relativi- in quasi tutti gli scenari ipotizzabili sul futuro prevedibile (cioè a meno di un "salto" tecnico imprevedibile) essere un “paese consumatore” è un rischio insostenibile.
                            Si tratta di non controllare il proprio futuro.

                            Il dibattito dovrebbe essere più attento a questo. E' per questo che l'attuale generazione per lasciare un mondo più sicuro (socialmente ed economicamente) ai propri figli -cioè per me a Marco ed Andrea- ed ai loro, può fare il sacrificio (tale è) di pagare qualche euro. O no?

                            Dati:

                            i primi paesi produttori al mondo sono: 1- attualmente, Arabia Saudita, Russia, Stati Uniti, Iran, Cina, Messico, Norvegia, Emirati Arabi, Venezuela, Nigeria, Kuwait, Algeria
                            2- al 2030, Arabia Saudita, Russia, Stati Uniti, Iraq, Nigeria, Iran, Emirati Arabi, Kuwait, Angola, Brasile, Algeria.

                            Parliamo di uno squilibrio (cioè flussi energetici dai produttori in eccesso ai consumatori in eccesso) che nel 2006 valeva quasi 1.000 miliardi di dollari.

                            In altre parole, in questo e nel prossimo decennio ci giochiamo il nostro futuro di potenza autonoma in grado di programmare il proprio sviluppo senza dipendere dalla “mano” (l’87 % delle riserve sono in mano ad aziende di stato Russe, Cinesi, o Venezuelane, Iraniane, scegli tu) che può “girarci” il rubinetto. Consideriamo quanti punti di PIL vale l’aumento del, poniamo, trenta per cento del prezzo dell’energia fossile.

                            Ora il fotovoltaico con questo entra poco, ma entra. Si tratta di puntare un poco su tutti i cavalli per essere sicuri di vincere la gara.

                            Tra i cavalli, per me, voglio essere chiaro, ci può essere anche il nucleare (o un sostituto come la cattura di massa della CO2 in centrali a carbone). Ma ci devono essere tutte le rinnovabili.
                            Il fotovoltaico è (di quasi un fattore 100) la tecnologia che può fare più kWh per superficie occupata se la confrontiamo con le biomasse e viene superata -in questa classifica- solo dall’eolico (che però ha limiti di potenza istallabile e credo ci siamo vicini) e l’idroelettrico (che li ha raggiunti da tempo). Per questa tecnologiua, a differenza, ad esempio delle biomasse e dell'idroelettrico che sono le "tecnologie di ottanta abbi fa" cui si riferiva sprezzante Scaroni dell'ENI, l’efficienza sale velocemente ed i costi scendono con incredibile velocità. Perchè non verificare -aiutandolo a migliorare la sua efficienza, generando le economie di scala, costruendo una scala che -certo- poi bisognerà buttare dopo averla usata- se può essere parte della soluzione?
                            Solo perchè ci costa? Ma vogliamo stimare quanto ci costerebbe avere crescita negativa per decenni perchè qualcun altro ci costringe a comprare l’energia a prezzi vertiginosi mentre usa i nostri soldi per comprarci tutto il comprabile?
                            In altre parole lo schema di valutazione dei rischi deve essere sempre rischio-rischio-rischio, non rischio-paradiso (in un caso del genere non c'è bisogno di valutazione, basta l'azione). E specificatamente "rischio cambiamento climatico"-"rischio stagnazione della crescita per eccesso di investimenti" (timore Confindustria e Governo Italiano)- "rischio incapacità di controllare la dinamica di prezzo dell'energia".

                            Naturalmente a scanso di equivoci e per evitare di essere oggetto di orrendi vituperi dagli altri partecipanti al forum, non intendo dire che il riscaldamento (o comunque il cambiamento) climatico non sia un problema grave. Nè urgente (anche se gli effetti saranno lenti). Intendo solo dire che anche se non ci fosse probabilmente avremmo le stesse politiche energetiche (solo in alcune regioni più spostate su fonti fossili alternative e diversamente distribuite e controllate). Per un paesi come l’Italia, e per buona parte dell’europa, non cambierebbe molto. Dobbiamo assolutamente cambiare il mix energetico.

                            Un'obiezione ricorrente è che le fonti non programmabili non possono coprire la produzione di base. Infatti non si tratta tanto di ridondare ma che, allo stato della tecnica, proprio non possono. Naturalmente, come tutti sanno (quindi persino io), la produzione di base è solo una frazione dell’assetto produttivo del paese (quella che noi facciamo con le centrali a carbone come Civitavecchia e con qualche centrale ad olio pesante) poi ci vogliono quelle “di picco” (ora soprattutto turbogas), queste devono essere sempre più del consumo normale per venire incontro a (appunto) “picchi” di richiesta. Una parte della soluzione è nella interconnessione a livello europeo (cfr. la Direttiva e soprattutto le ultime raccomandazioni UE), e nello stoccaggio (cfr. il nuovo piano di investimenti di TERNA). Certo allo stato il “fondo” è il miglior argomento disponibile sulla necessità del nucleare o del carbone.
                            Infatto allo stato abbiamo in pratica solo i pompaggi (che necessitano del posto giusto). Nel piano TERNA sono citate anche le batterie, ma sono curioso di sapere a cosa si riferiscono dato che allo stato non ne ho trovate in grado di mettere da parte neppure il 10 % della produzione di un impianto a costi accettabili (rispetto a quelli dell’impianto, naturalmente). Se si usasse un generatore elettrolitico per fare stoccare idrogeno e poi una pila a combustibile per restituire l’energia ne perderemmo il 20-30% (a parte i problemi di sicurezza).
                            Anche la modifica della rete (che si deve assolutamente fare) è molto difficile. I costi (ed i tempi, e le difficoltà autorizzative in un paese in cui TERNA per stendere un elettrodotto INTERRATO, deve negoziare con decine di comuni, privati cittadini, approfittatori vari) militano a favore di quelle soluzioni che per essere implementate efficacemente non richiedono di rifare la rete (che è una delle infrastrutture fondamentali del paese, come se uno dicesse: per passare all’auto elettrica bisogna rifare tutte le strade).

                            Infine, se questi sono i problemi (ripeto: indipendenza energetica e sostituzione della produzione di massa con altre a minore contenuto di carbonio), e se si guardano i numeri dell’Atlasole si conferma che la maggior parte della produzione è fatta con impianti di potenza. Non c’è dubbio. Se volessimo farla con impianti diffusi e piccoli dovremmo:
                            - cambiare radicalmente l’aspetto del nostro territorio, delle nostre città, dei luoghi in cui viviamo tutti i giorni non di qualche remota campagna;
                            - modificare la rete nell’ultimo chilometro (quello che costa di più) per ricevere in modo diffuso l’energia anzichè solo cederla;
                            - essere disponibili ad aumentare gli incentivi anzichè ridurli per spingere tutti a farli, infatti se non si fanno sui tetti (parla uno che comunque ha fatto 5 MW su tetti industriali e certo non è dispiaciuto se può farli) non è perchè è difficile, è perchè: 1- le banche vogliono che chi sta sotto il tetto abbia una storia creditizia perfetta; 2- vogliono garanzie collaterali e assicurative complesse; 3- il rendimento dell’impianto è tale che in cambio del sacrificio che gli chiedi al proprietario gli puoi dare troppo poco (una mancia, rispetto alla dimensione del tetto). Quindi, alla fine lo fa chi è in grado di indebitarsi e ha consumi da equilibrare (più del 3% di Marco). Proprio ora che il tema del costo degli incentivi è esploso bisognerebbe avere sensibilità per il "corno" costi dell'equazione. Dai dati forniti dalla AEEG quest’anno già si vede che a parità di potenza incentivata fornita l’integrato costa al paese il 30 % in più. Per comprensibili ragioni politiche e sociali si può anche decidere di sovraincentivare gli impianti fino a 20 kW, ma bisogna focalizzare bene i motivi. Sui può sempre essere d'accordo o contrari, ma bisognerebbe esserlo per le giuste ragioni.

                            Per concludere e per sottolineare quello che secondo me è il tema: da dati forniti di recente dal sottosegretario Saglia, il mercato dell’energia è ormai il 10 % del PIL mondiale e il 15 % del commercio. I prezzi, non certo per ragioni tecniche, nel 2009 (anno come sapete non particolarmente brillante) sono cresciuti del 10,6% (dato OCSE) a livello mondiale. Contemporaneamente gli altri prezzi sono cresciuti del 1 %.
                            Questo è il problema, altro che pannelli sui tetti. E’ in atto una competizione spietata per accaparrarsi le risorse energetiche indispensabili per sopravvivere (come società avanzata).
                            Provate a ipotizzare come si raggiunge la “grid parity” di fotovoltaico, eolico, biomasse se il prezzo dell’energia continua a salire così. E se vengono introdotte a livello internazionale tasse sulle emissioni di CO2.
                            Ultima modifica di alvisal61; 17-03-2011, 12:54.

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                            • #44
                              Cosa succede senza il nucleare - Repubblica.it

                              Commenta


                              • #45
                                Ho avuto qualche informazione da ambienti finanziari milanesi. Risulterebbe che la decisione di fermare la spesa per le rinnovabili, drasticamente e immediatamente, è derivata da una cosapevole decisione di Tremonti. In base ad un'analisi fatta da ENEL e dai suoi consulenti. Il trend di spesa è stato giudicato (in modo esagerato ma certo non immotivato) insostenibile per le capacità del paese.

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                                • #46
                                  Se le cose stanno così (considerate che questa storia l'ho sentita da anni dai miei amici di centrodestra. In particolare da un ex onorevole di genova, mio vecchio amico, in una certa fase referente di forza italia per l'energia) non è facile che cambieranno idea. Penso che metteranno una pezza, ma il senso è quello. Il fotovoltaico per qualche anno non sarà la forza trainante delle fonti rinnovabili.
                                  L'analisi è più ampia. poi la facciamo insieme (bisogna inquadrare tutto nella crisi e nelle difficoltà di approvvigionamento, ora anche nella crisi giapponese che cambierà molte cose).

                                  La mia impressione è che ci sarà molto lavoro nell'efficientizzazione, nel recupero di scarti e rifiuti (settore che conosco benissimo ed è MOLTO difficile) e nelle biomasse efficienti.

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                                  • #47
                                    Non lo sò..non sono un indovino..ma mi piacerebbe provare a fare una mia personale previsione.
                                    Penso che molto probabilmente non vi sarà il quorum nel referendum..gli italiani sono un popolo con il difetto di dimenticare in fretta..aggià a passà a nuttata......
                                    Il nucleare verrà fatto e diventerà in futuro una parte (da quantificare percentualmente..forse un 15%) nelle nostra produzione energetica.
                                    Le energie rinnovabili continueranno ad esistere e prolificare, sicuramente con incentivi in diminuzione costante, porteranno a stabilizzarsi al 19-20% nel 2020.
                                    Il restante continuerà come ha sempre continuato..oro nero e gas.
                                    La speranza rimane nella tanto bistrattata ricerca..se più o meno 100 anni fà nessuno poteva immaginare di volare e 50 anni fà nessuno immaginava di poter scrivere attraverso un mezzo chiamato computer collegato al resto del mondo forse qualche nuova "fonte" energetica potrà aiutare i nostri posteri.
                                    Leo.

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                                    • #48
                                      Certo, ENEL fa bene i "SUOI" conti, non certo quelli per il bene del paese!
                                      Quando usciranno i rapporti di Terna sul fabbisogno orario nel 2010 vedrete che capiremo tutti perché ENEL ed altri "grandi" produttori (oligopolio) hanno paura del ftv.
                                      Perché fa diminuire la domanda di energia (consumi) nelle ore centrali (costi maggiori) e quindi incassi minori per ENEL & CO........
                                      Il mio primo impianto FTV online
                                      dalle 06:00 alle 22:00
                                      Il mio primo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                                      Il mio secondo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                                      Il mio terzo impianto FTV su rendimento-solare.eu

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                                      • #49
                                        In questa news Assoenergie sembra andarci giù pesante..speriamo che poi si passi ai fatti e non rimangano solo belle parole..
                                        Leo.
                                        RINNOVABILI ASSOENERGIE GOVERNO CIECO RICORREREMO A CORTE UE - Agenzia di stampa Asca

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                                        • #50
                                          ..anche un "semplice" Nobel come Carlo Rubbia sembra che abbia capito la situazione......
                                          Leo.
                                          Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - Quotidiano on line

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                                          • #51
                                            Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
                                            Questa frase , perdonami, non ha senso...dire che un bene o un servizio sono venduti a pezzo "politico" significa che sono venduti sotto costo e il delta lo mette lo Stato con trasferimenti o i cittadini con aggravi di costo (ad esempio in bolletta).
                                            Questo in Francia non mi pare avvenga:
                                            - non ci sono finanziamenti a fondo perduto per la costruzione
                                            - non ci sono incentivi per la produzione.
                                            Sei molto , ma molto disinformato.
                                            Il prezzo dell'energia in Francia è drogato. La Francia importa più petrolio dell'Italia a quasi parità di popolazione e il costo dell'energia è mascherato da facili trucchi di bilancio. Tutta la filiera è nascosta nel bilancio della difesa.
                                            Il costo del kWh da nucleare è il doppio del kWh eolico e circa il triplo del kWh da carbone (anche qui mancano i costi sociali ed ecologici che sono a bilancio statale).
                                            Ragionare sui numeri richiede la capacità di discriminare il falso in bilancio, cosa che in Italia dovrebbe essere abbastanza usuale.
                                            :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
                                            (Albert Einstein):preoccupato:

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                                            • #52
                                              Originariamente inviato da MrDish Visualizza il messaggio
                                              ftv.
                                              Perché fa diminuire la domanda di energia (consumi) nelle ore centrali (costi maggiori) e quindi incassi minori per ENEL & CO........
                                              Possibile. Ora come ora gli impianti di produzione vendono l'energia al costo del solo combustibile nelle ore notturne, mentre ricaricano costi di investimento e personale solo nelle diurne. Se questa calano sono guai.
                                              Mi piacerebbe anche capire meglio come funziona esattemente il flusso finanziario (di cassa) tra bolletta (A3), Enel, GSE, utente. Mi dicono c'è il Tesoro di mezzo (il Tesoro farebbe da cassa al GSE, ovvero, il gestore trasferisce al Tesoro la quota A3, questi la trasferisce al GSE). Se è così, e considerando che la cosa non è sempre perfettamente allineata (soprattutto se gli incentivi salgono molto velocemente), si potrebbe rintracciare anche una ragione "bassa". Una sofferenza di qualche dipartimento del Tesoro che non riusciva a tenere dietro alle richieste del GSE.

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                                              • #53
                                                Abbiamo detto che, come abbiamo visto, la tesi "Governo-ENEL" è che le rinnovabili non sono sostenibili economicamente. Che costerebbero al paese da 5 a 9 Mld di euro all’anno per venti anni (è come la manovra sulla istruzione). Quindi che vanno immediatamente fermate. Il fotovoltaico completamente, le altre con giudizio.

                                                C'è un'altro aspetto da osservare:
                                                l'ENEL e gli altri produttori hanno molti investimenti da proteggere. Infatti hanno molte centrali che non godono di "priorità nel dispacciamento" e rischiano di restare chiuse.
                                                E’ ovvio, infatti, che in un paese in sovracapacità (anche se importiamo per ragioni tariffarie) se le rinnovabili arrivano agli obiettivi (29%) qualcosa va spento. Quindi se si fa subito ci sono contraccolpi (almeno dobbiamo prima recuperare il capitale speso).

                                                I miei dati sono questi: nel 2008 (ante crisi) con 76.000 MW di potenza fossile istallata abbiamo prodotto 255 TWh + 58 TWh da rinnovabili e 40 da importazioni (tot. 353).
                                                Poi c'è stata la recessione e l’incremento di rinnovabili ed efficienza energetica.

                                                Il Piano d’Azione presentato a Bruxelles indica per l’Italia l’obiettivo di produrre 100 TWh con rinnovabili.

                                                Ora 100 + 20 (dimezziamo le importazioni) + 255 fa 375 TWh (+8%) senza nessuna nuova centrale in esercizio.

                                                Ma abbiamo 5.230 MW (ca. + 8%) di nuove centrali in costruzione, 1,100 autorizzate (ca. 2%), altre 4.750 in fase finale di autorizzazione (e guardate che sono storie lunge e costose) (+6%) e ben 10.428 con iter avviato (+16 %).

                                                Per fare tutto bisognerebbe che i consumi energetici crescessero (in barba alle politiche europee) del 40% in dieci anni.

                                                Qualcuno deve essere gettato giù dalla torre.

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                                                • #54
                                                  Originariamente inviato da alvisal61 Visualizza il messaggio
                                                  Abbiamo detto che, come abbiamo visto, la tesi "Governo-ENEL" è che le rinnovabili non sono sostenibili economicamente. Che costerebbero al paese da 5 a 9 Mld di euro all’anno per venti anni (è come la manovra sulla istruzione). Quindi che vanno immediatamente fermate. Il fotovoltaico completamente, le altre con giudizio.
                                                  La tesi Enel e' che gli altri non possono farle ma lei si ?
                                                  Poi il 1,6mld che abbiamo pagato dal 92 per il CIP , quello e' andato bene per premettere a Moratti di buttare via soldi in giocatori da 10 anni ?
                                                  Ah il FV va fermato invece gli inceneritori o le raffinerie no ? si devono ancora incentivare ?
                                                  Portate altre argomentazioni...........
                                                  AUTO BANNATO

                                                  Commenta


                                                  • #55
                                                    e che ti devo dire, Spider...

                                                    Commenta


                                                    • #56
                                                      Originariamente inviato da LeoVr Visualizza il messaggio
                                                      ..anche un "semplice" Nobel come Carlo Rubbia sembra che abbia capito la situazione......
                                                      Leo.
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                                                      Rubia ha capito da tempo la situazione e infatti è il padre del solare termodinamico che a mio avviso promette molto bene. Se veramente funzionasse come promette ed escludendo per il momento il costo per kwh credo si risolverebbe il problema dell'accumulo che giustamente è il limite del fotovoltaico.
                                                      Qualcuno ha mai sentito parlare del progetto Desertec ? Sarebbe interessante sapere come sta procedendo...credo che arriverà prima delle centrali nucleari italiane

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                                                      • #57
                                                        desertec

                                                        La UE a maggio 2010 ha fatto una gara per assistenza tecnica per la formazione di gruppi di assitenza in nord africa per far partire il progetto (la sede centrale era in Egitto).

                                                        Quindi si muove.
                                                        Ultima modifica di alvisal61; 26-05-2011, 19:03.

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                                                        • #58
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                                                          Va beh quanto è banale vallo a spiegare a tutte quelle persone che hanno visto morire i loro cari a chernobyl (o li vedranno morire tra un pò in giappone).
                                                          Quanto alla pericolosità di una diga, ritengo che i rischi sono molto più facilmente individuabili.
                                                          Io parlavo di probabilità, individuabili o meno i rischi di una diga sono maggiori, è più facile che crolli una diga piuttosto che avvenga un incidente in una centrale nucleare.
                                                          4.32 kWp azimut -100° tilt 25°, SMA SB 4000 + 1.62 kWp azimut 80° tilt 25°, SMA SB 1700
                                                          CIGS Q-Cells

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                                                          • #59
                                                            Non credo, perchè nelle centrali nucleari al rischio della centrale, di per sè remoto su un periodo breve, si aggiunge il problema della sicurezza delle scorie che terrà in gioco anche fino a 24.000, dico
                                                            ventiquattromila! anni. questo è il tempo di dimezzamento del plutonio.
                                                            Leggi sulla nazione di oggi 18/03 l'editoriale "La polpetta avvelenata", sul problema che lasceremo in eredità alle future generazioni, che spiega come un rischio pur bassissimo in un'ottica di una generazione diventa molto più probabile, in un'ottica millenaria.
                                                            Imp. FTV 4,4 kWp . 20 Pannelli XGROUP XG60P. Inverter PVI-4.2
                                                            Orientamento Sud 0° - Elevazione 18° - Integrazione totale
                                                            attivo dal 12/12/2008

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                                                            • #60
                                                              su questo sono in accordo con te, ma io parlavo della pericolosità dell'impianto di produzione.
                                                              4.32 kWp azimut -100° tilt 25°, SMA SB 4000 + 1.62 kWp azimut 80° tilt 25°, SMA SB 1700
                                                              CIGS Q-Cells

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