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La soprintendenza vuole indagini archeologiche in area NON di interesse archeologico

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  • La soprintendenza vuole indagini archeologiche in area NON di interesse archeologico

    Roba da matti. Ho mandato in Provincia una richiesta di AU per un campo fotovoltaico (procedura obbligatoria sopra i 20kW). Seguendo le linee guida del Ministero, ho camunicato alla Soprintendenza l'intezione di eseguire l'opera. La Soprintendenza riponde che non ci sono procedimenti di tuteal in essere o in corso di istruttoria, ma, visto che gli impianti da energia rinnovabile sono equiparati a "Lavori Pubblici" (dicono loro, L 10/1991 art. 1 comma 4 e Dlgs 387/2003), è necessaria prima di ottenere l'autorizzazione, la "verifica preventiva dell'interesse archeologico", in base all'art. 28 comma 4 (scavi archeologici con partecipazione di tencici esperti e coordinamento scientifico della soprintendenza)

    Per riassumere, secondo loro: gli impianti da fonte rinnovabile sono "lavori pubblici" (indipendentemente dalla potenza) e sono soggetti alla normativa dei lavori pubblici, tra cui le indagini archeologiche, anche se non ricadono in aree interessate da procedimenti di tutela in corso o in istruttoria.
    Le Linee Guida Ministeriali invece prevedevano soltanto che la Soprintendenza verifichi se ci sono procedimenti di tutela in corso o in itinere. Se ci sono, la sovrintendenza dovrebbe partecipare ai lavori della conferenza dei servizi e dire la sua in tale sede.

    Qui invece mi chiedono di fare scavi preventivi....
    L'Italia, il bel Paese

  • #2
    direi che è un modo per farti desistere dal richiedere l'autorizzazione
    a mè la sopraitendenza per fare l'impianto sul tetto aveva chiesto cose
    molto particolari mi pare studio sulla riflessione dei moduli uno studio sulla proiezione delle ombre in 3d e altro che il geometra non sapeva come reperire io lo interpretai come un modo per farmi desistere,poi invece feci io
    una relazione e si accontentarono

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    • #3
      Io direi di ignorare la cosa, tu vai avanti in Provincia con la A.U.
      Se in sede di A.U. vorranno dire la loro motivata dalla legge alla mano allora potrai dire la tua davanti a tutti gli altri componenti l'A.U., ma sempre con leggi alla mano, mi raccomando!
      Vedrai che desisteranno, probabilmente il direttore della "Sovraintendenza" è contrario agli impianti a terra e cerca di creare ostacoli "psicologici".
      Anche perché la legge dice che gli impianti ftv sono di "interesse pubblico" e di "pubblica utilità", non che sono "lavori pubblici".
      Il mio primo impianto FTV online
      dalle 06:00 alle 22:00
      Il mio primo impianto FTV su rendimento-solare.eu
      Il mio secondo impianto FTV su rendimento-solare.eu
      Il mio terzo impianto FTV su rendimento-solare.eu

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      • #4
        A me nella tua stessa situazione la soprintendenza ha dato il nulla osta a condizione che durante gli scavi ci sia la partecipazione di un archeologo e coordinamento scientifico della soprintendenza....
        In realtà è una prescrizione che mettono su tutti i nulla osta, in zone vincolate e non...
        Però la verifica preventiva in zona non vincolata non mi è mai capitata!

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        • #5
          Anche a me è successa cosa analoga nel procedimento di AU.
          Anche se la zona non è sottoposta a vincoli di tutela, mi è stata richiesta la Carta archeologica.
          La motivazione? "Sulla base delle conoscenze relative all'intesa occupazione antropica antica del territorio collegata al reticolo stradale e tratturale, si ritiene indispensabile che siano approntate attività di valutazione del'impatto archeologico".

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          • #6
            A me hanno scritto: "tale area, fino ad ora mai indagata dal punto di vista archeologico [e te credo, siamo in un campo, mica nel centro di Roma] può presentare elementi di rischio connessi con la frequentazione antropica nell'antichità"! Insomma chi passa in AU (ma teoricamente anche gli altri), d'ora in poi dovrà mettere nel progetto anche l'indagine archeologica, perchè secondo loro sono "lavroi pubblici". Vediamo che fa la Provincia...

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            • #7
              A me l'hanno chiesta, e abbiamo anche fatti gli scavi. Piu che altro una proforma, a parte i costi...

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              • #8
                I costi e i tempi. A me la chiedono prima di darmi l'autorizzazione. In che Regione sei?

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                • #9
                  Originariamente inviato da luciof Visualizza il messaggio
                  I costi e i tempi. A me la chiedono prima di darmi l'autorizzazione. In che Regione sei?
                  Emilia Romagna, provincia di forli.

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                  • #10
                    purtroppo questa cosa mi è capitata praticamente sempre (diciamo dieci volte su 15) e di recente sempre.
                    Per gli impianti a terra la sovrintendenza coglie l'occasione per far lavorare gli archeologi e verificare un altro pezzo. Io ho un'amica archeologa che mi ha detto sul punto "se non ci fossero i cantieri noi non lavoreremmo mai". Ma mi era successo anche con gli impianti di trattamento rifiuti. Una volta dovemmo fare saggi preventivi su 12 ettari per una discarica (quello si capiva), ma poi non è stata autorizzata e quindi il risultato finale è alberi tagliati, suolo smosso, nessun impianto.
                    In un comune del Lazio li abbiamo fatti su 18 ettari e anche qui preventivamente (fortunatamente ora è in costruzione). Per un altro da 12 idem, in Sicilia lo stesso. ...
                    In Campania (18 ettari) siano riusciti con una Relazione Archeologica fatta da una società locale di specialisti a far derubricare dalla Sovrintendenza gli scavi precentivi in sorveglianza dei lavori. In quel caso addirittura ad autorizzazione emanata (lettera della Sovrintendenza che rimuove la prescrizione mandata a tutti).

                    Se la Sovrintendenza lo scrive al momento in corso di CDS consiglio di cercare di fargliela cambiare in presenza nel cantiere durante i movimenti di terra. Ci vuole una Relazione Specialistica che mostri come è bassa la probabilità di ritrovamenti.

                    Del disturbo del suolo non gliene può fregare di meno.

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                    • #11
                      Grazie, Alvisal, come sempre puntualissimo. Qui io temo che vogliano lo studio archeologico prima dell'autorizzazione e non già come prescrizione prima di iniziare i lavori, e ciò comporta grande perdita di tempo. Tra l'altro guardando le norme che citano nella loro lettera, secondo me la loro richiesta è arbitraria e travisata da eccesso di potere e malintendimento delle norme di legge.... Però mi sembra di capire che in qualche modo biosgna di nuovo piegare la testa! Ho parlato con un mio amico in Provincia che si occupa di cave. Nelle cave non richiedono nulla!

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