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Serre fotovoltaiche un aiuto!

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  • Serre fotovoltaiche un aiuto!

    Ragazzi buonasera,

    il quarto conto energia prevede che le serre debbano avere almeno il 50% della superfice che lasci passare la luce per il buon esito delle colture. A volte, a secondo delle colture, neache il 50% è sufficiente, in particolar modo se l'uniformità della copertura a moduli fv (classici) riguarda una sola falda creando all'interno della serra zone con più luce e zone completamente buie.

    Ci sono delle colture però che pretendono molta ombra e nessun sole diretto, per le quali sono state sviluppate o serre monofalda, o serre che hanno la falda sud più pronunciata di quella nord per permettere il giusto grado di ombreggiamento ed evitare sole diret to, anche con l'utilizzo sulla falda nord di telo ombreggiante.

    Come si configura l'ottenimento degli incentivi per le serre di questo tipo autorizzate nel 2010 (DIA, PC, TICA) entrate in costruzione nel 2011 e che verranno allacciate presumibilmente a settembre 2011 con le tariffe del conto energia??

  • #2
    Bisognerà attendere delle linee guida per poter rispondere a questi quesiti.
    In linea di principio una serra per la coltivazione di funghi deve essere buia per esempio.
    il decreto per come la vedo io cerca di limitare le speculazioni di quanti hanno realizzato serre agricole per fare il fotovoltaico, in realtà una serra è per definizione serra, la sua destinazione d'uso è quella di farci coltivazioni. Il fotovoltaico si inserisce nel contesto così come lo fa in un edificio.
    Se vogliono che il rapporto tra la superficie totale della serra e la superficie dei moduli sia pari al 50 % e tu hai una mono falda, vorrà dire che dovrai installare moduli per il 50 % della falda disponibile. se avrai bisogno di ombra omogenea e diffusa dovrai installare per il restante 50 % un altro materiale che non siano moduli fotovoltaici.

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    • #3
      esattamente.
      poi a me non risulta (abbiamo una squadra di agronomi in azienda, e abbiamo chiesto expertise a professori universitari di almeno tre facoltà, oltre ad avere una convenzione con un importante dipartimento) che ci siano tante opzioni praticabili per le serre buie.

      Si parla sempre dei funghi, ma il punto centrale è la climatizzazione. Si tratta di impianti sofisticati per una coltivazione non semplice.

      La soluzione è semplicemente di coprire il resto con pannelli non fotovoltaici (es. solare termico) dai quali, magari ricavare l'energia per il condizionamento.

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      • #4
        alvisal, io ho progettato e sono state realizzate delle serre agricole con installazione parziale sulle coperture di moduli fotovoltaici, nel nostro caso ho prestato molta attenzione a garantire una adeguata luminosità nella serra.
        La disposizione dei moduli è stata fatta in modo da lasciare ampi spazi di luce e il materiale di copertura (policarbonato diffondente) è stata tale da aumentare al massimo la luce.
        Le serre sono già utilizzate da una azienda agricola che produce sott'oli e quindi vi coltiva ortaggi vari.
        Per i funghi sono d'accordo con te, solitamente sono chiuse anche perimetralmente con pannelli scuri, oltre che coibentati, quindi non saprei quando converrebbe andare ad optare per tale soluzione.
        La serra deve essere prima serra, poi fotovoltaico.

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        • #5
          Originariamente inviato da villella_stefano Visualizza il messaggio
          ..............La serra deve essere prima serra, poi fotovoltaico.....


          Buonasera Stefano,
          questa e' un'affermazione corretta, di buon senso e che da sempre sostengo.
          In Liguria esiste un centro specializzato della CCIAA che si occupa di FV su serra. Ebbene, esistono pochissime possibilita' di coltivare al di sotto di un impianto. Nel Centro hanno installato diverse tipologie di pannelli ma qualche chance in piu' si hanno usando i pannelli di una casa americana.
          ciao car.boni
          Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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          • #6
            perfettamente d'accordo con te. Se non è pensata come una scorciatoia, ma in modo serio, fare una serra e generare energia elettrica e termica in aggiunta è un'ottima cosa. Si sfruttano al massimo le risorse, si impiega produttivamente il terreno, si fa occupazione e sviluppo locale.
            Unico svantaggio: maggiore impatto paesaggistico. Tollerabile e comunque mitigabile.

            Purtroppo molti le vedono solo come un modo per non fare la AU.

            Io consiglierei di non dare tutta questa importanza a tre-quattro mesi guadagnati. Ciò che conta è l'intera operazione, non solo il tempo per il pezzo di carta "autorizzazione".

            Noi, nel fotovoltaico, abbiamo fatto fino ad ora autorizzare 64 MW su 66 proposti, ne abbiamo ancora 20 in procedura. Il tempo medio è 9,5 mesi (minimo 6 mesi, max 18 mesi). Ogni volta la diligence post-autorizzazione e il tempo per la cantierizzazione è lungo almeno 5-6 mesi.
            Se si risparmia 3-4 mesi sulla procedura, generando problemi per cui la diligence tecnico-legale dura il doppio ed è ad alto rischio rigetto, quale è il vantaggio?

            Comunque secondo me le serre si devono fare con la AU (ora).

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            • #7
              vedo che non solo per me le serre si fanno con la AU


              Pannelli fotovoltaici sugli edifici, basta la Scia o la comunicazione - Informazione e Aggiornamento - Agricoltura24

              "SULLE SERRE
              Nel caso invece di impianti su terreni o coperture di serre si dovrà seguire l’iter dell’Au a prescindere dalla presenza di vincoli. In questi casi sarà molto importante conciliare lo sviluppo del FV con la salvaguardia del territorio.
              Bisogna evitare un’occupazione selvaggia del territorio, lo sradicamento di colture secolari per l’installazione dell’impianto FV, la creazione di serre non produttive. Una speculazione di questo genere sarebbe dannosa allo sviluppo del FV senza apportare benefici reali all’agricoltore.



              Domenico Inglieri (Consigliere Gifi)"

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              • #8
                Ciao,
                una domanda semplice, spero: per me che sto mandando in autorizzazione in comune la costruzione di una serra, su cui sopra vorrei mettere la masimo 20 kwp di FV, è necessaria l'AU oppure mi basta l'autorizzazione del comune di pertinenza. Grazie.

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                • #9
                  dato che la serra, ai fini del GSE, non è un Edificio. 20 kW si fanno con la DIA, ora PAS.
                  Fai il permesso a costruire la serra e la PAS per il fotovoltaico.
                  Purtroppo è un "grande impianto" a meno non sia in Scambio Sul Posto.

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                  • #10
                    Grazie per la risposta, precisa e veloce. Un'ulteriore precisazione, non potrei inserire nel PdC della serra direttamente anche l'impianto FV, o devo per forza fare una PAS in un secondo momento? Inoltre io possiedo già un'allaccio Enel da 15 kw per usi irrigui, quindi andrò a fare lo SSP, quindi non è più da considerare "grande impianto", giusto? E quindi in questo caso che iter autorizzativo devo seguire? mi scuso in anticipo se sono già argomenti tratti, ma sono abbastanza nuovo del forum e poi la "evoluzione" normativa è così veloce...e instabile! Grazie di nuovo.

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                    • #11
                      l'iter autorizzativo è sempre la PAS e lo puoi fare anche quasi contestualmente.
                      Prima ottieni il permesso a costruire la serra (e puoi anche, anzi probabilmente devi per le implicazioni statiche e ambientali oltre che di sicurezza e di efficienza della coltivazione) -cioè il titolo edilizio-.
                      Poi hai un fabbricato (che, non è un edificio) autorizzato ma non esistente. A questo punto fai la PAS (che dovrebbe andare liscissima) per avere il titolo che il GSE riconosce (infatti non mette in elenco il permesso a costruire il manufatto) e fai istanza al Comune della Dichiarazione di correttezza della procedura. Ciò perchè sei sotto i 20 kW (altrimenti dovresti fare la AU).

                      Chiedi lo SSP e sei a posto con il registro.

                      Mi sembra lineare.

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                      • #12
                        alvisal....purtroppo la normativa italiana è una giungla...
                        Non dovremmo essere noi ad interpretare le cose, ma dovrebbero essere chiare ed evidenti in modo tale da non generale confusione, furbizia e caos.
                        In Calabria esiste una legge regionale che si è espressa sul fotovoltaico, fra l'altro ha avuto pure dei problemi per alcune parti incostituzionali.

                        Cito testualmente:
                        "2.3. Fatte salve le norme in materia di valutazione di impatto ambientale e di . valutazione di
                        incidenza e la necessità di acquisire i pareri di competenza di ciascun Ente avente titolo ad
                        esprimersi sul procedimento autorizzatorio, sono altresì soggette alla sola disciplina della
                        denuncia di inizio attività (DIA) le seguenti tipologie di impianti con potenza nominale inferiore o
                        uguale a 500 kWe:
                        - impianti destinati all'autoproduzione;
                        - impianti fotovoltaici parzialmente integrati in strutture edilizie industriali, commerciali, agricole e servizi esistenti o da costruire; "

                        Ora le serre secondo te sono o no strutture edilizie agricole???
                        Secondo me si, non sono edifici ma sono strutture edilizie atte ad attività agricola. Quindi secondo la suddetta legge fino a 500 kwe si può realizzare una serra fotovoltaica con una semplice DIA.
                        Però se chiami in regione e parli con dei responsabili non sanno per niente dirti come comportarti.
                        Quindi uno deve muoversi con buon senso, leggi alla mano, e una buona dose di incertezza...

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                        • #13
                          si,
                          ma alla fine conta quello che si può "bancare". E qui se hai la minima incertezza il progetto non si fa. Anche perchè la concorrenza è grande (e nel dubbio prendo un altro progetto).

                          Lo scopo di un procedimento non dovrebbe essere avere una foglio di carta bollata in mano, ma fare un impianto. Quindi per passare dalla carta all'acciaio non si possono avere dubbi.

                          Se hai un dubbio scegli sempre la procedura più sicura (quella che nessuno discute).


                          Sto guardando in questo periodo per altri motivi le autorizzazioni emanate nelle regioni. In Puglia ho trovato molte autorizzazioni di serre emanate con AU (dopo aver avuto il permesso a costruire), in Campania tre progetti che erano su serra e poi hanno richiesto con AU la conversione a impianto a terra. Credo sia per difficoltà a trovare investitori.

                          Commenta


                          • #14
                            Oggi stavo cercando di aggiornarmi normativamente e devo dire che la cosa è bella che incasinata ora.
                            L'anno scorso sono state emanate le linee guida per l'autorizzazione per la realizzazione degli impianti da fonte rinnovabile, nonchè un decreto che estendeva la dia fino a 1MW.
                            In calabria la legge regionale 42/2008 è stata integrata con la LR 34/2010 estendendo la possibilità di DIA agli "impianti per la produzione di energia elettrica con capacità di generazione non superiore ad un MW elettrico di cui all'articolo 1 comma 1 lettera e) del D.L. 29 dicembre 2003 n. 387"....
                            Poi c'è stato il decreto romani che introduce la PAS e indica nelle regioni la possibilità di estendere l'edilizia libera fino a 50 kw (che poi se un impianto è su tetto non c'è limite...) e la PAS fino a 1 MW.
                            Ora io sto progettando due impianti.
                            Uno su tettoia da realizzare per un totale di 100kwp
                            e uno sulle coperture di alcune serre agricole esistenti per un totale di 50 kwp.
                            La questione ora è, fermo restando gli oblighi verso il GSE, come mi comporto con i permessi?
                            Teoricamente la legge regionali mi permette in entrambi i casi di fare la DIA, ma essa è stata superata per il fotovoltaico dalla PAS, in attesa che la Regione recepisca io "retrocedo" ai limiti indicati dalla 387???

                            Commenta


                            • #15
                              secondo me, se vuoi stare sicuro si. Fai la AU.
                              le norme regionali sono state emanate quando non era consentito (cfr. diverse sentenze della Corte Costituzionale) alle regioni di estendere i limiti della 387. Ora per la stessa ragione (sono autorizzate da norma nazionale) possono estendere tale limite, ma lo devono fare dopo la legge. Fino a che non lo fanno (ad ora solo l'Abruzzo) sono norme a sospetto di illegittimità (quelle precedenti).
                              informati con la tua regione, solleva il problema con loro, e se ti dicono che stanno per recepire aspetta. Se ti dicono che si considerano "a posto" fai la AU (al minimo sarà la banca che potrebbe farti la stessa mia obiezione, a quel punto sarebbe grave).

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                              • #16
                                Ciao Alvisal61, anche la Calabria ha già legiferato in recepimento delle Linee Guida nazionali con il DGR 29/12/2010, n. 871 e le modifiche alla LR n.42/2008 (LR 34/2010).

                                Gli articoli che prevedono uno snellimento delle procedure sono i seguenti:

                                "Art. 2.3 Fatte salve le norme in materia di valutazione di impatto ambientale e di . valutazione di
                                incidenza e la necessità di acquisire i pareri di competenza di ciascun Ente avente titolo ad
                                esprimersi sul procedimento autorizzatorio, sono altresì soggette alla sola disciplina della
                                denuncia di inizio attività (DIA) le seguenti tipologie di impianti con potenza nominale inferiore o
                                uguale a 500 kWe:
                                - impianti destinati all'autoproduzione;
                                - impianti fotovoltaici parzialmente integrati in strutture edilizie industriali, commerciali,
                                agricole e servizi esistenti o da costruire;
                                ecc..."

                                "2.4. Ai sensi del D.Lgs n. 115/2008 l'installazione di singoli generatori eolici con altezza
                                complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro, nonché di impianti
                                fotovoltaici aderenti o integrati nei tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso
                                orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici stessi, sono
                                considerati interventi di manutenzione ordinaria e non sono soggetti alla disciplina della denuncia
                                di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23 del sopra citato D.P.R. n. 380/01, e successive
                                modificazioni, qualora la superficie dell'impianto non sia superiore a quella del tetto stesso. In tale
                                caso, fatti salvi i casi di cui all'articolo 3, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 19 agosto
                                2005, n. 192, e successive modificazioni, è sufficiente una comunicazione preventiva al Comune."

                                Per il caso della serra, si dovrebbe far riferimento all'art. 2.4, quindi niente AU, solo comunicazione preventiva.

                                Relativamente al PdC o DIA, non vedo motivi ostativi alla presentazione di un unico documento per la costruzione di una serra con copertura realizzata con moduli FV.

                                Alvisal, mi interesserebbe avere il tuo parere, in base alla vasta esperienza di cui disponi, sulle obiezioni che il GSE potrebbe addurre ad esempio per una serra monofalda, già realizzata ai sensi del 2° o 3° CE, coperta interamente da moduli FV e chiusa perimetrale con rete ombreggiante.
                                In pratica si tratta di una fungaia, adatta appunto alla coltivazione di funghi quali il cardoncello che ha bisogno di poca luce.
                                Hai presente i tunnel ricoperti da telo nero che si vedono per strada?
                                Si potrebbe fare un discorso simile per alcuni tipi di fiori e piante.
                                Se una perizia agro-tecnica certifica che l'ambiente è idoneo, quali potrebbero essere i problemi?

                                Hai qualche notizia in merito all'interpretazione del vincolo relativo al fatto che la serra deve essere coltivata per i 20 anni? Mi spiego meglio, i funghi sono colture stagionali che hanno bisogno di un ambiente protetto perchè non possono essere coltivati in campo aperto (umidità, vento, ecc..). Il GSE ammette una coltivazione ad es. da ottobre a marzo o pretende che si producano funghi anche ad agosto, quando sarebbe antieconomico?

                                Discorso a parte le indicazioni date dal 4° CE in merito al 50% di trasparenza che secondo me sono discriminatorie.

                                Saluti,
                                Eubrun

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                                • #17
                                  Caro Co-regionale,
                                  in effetti la legge regionale 34/2010 modifica la famosa 42/2008 in recepimento delle linee guida nazionali e di quei vari decreti nazionali che parlavano di estendere la DIA a 1MW...
                                  Tuttavia per esperienza, ti posso dire che comune che vai, interpretazione che trovi...:-(
                                  Relativamente alle serre per funghi...
                                  L'altro giorno un cliente mi ha proposto di realizzare una serra per la coltivazione di funghi e metter su i pannelli...
                                  Ora se la "chiamiamo" serra per la coltivazione di funghi è ovvio che vi sia un vincolo (quello del 50%) che impone il fatto che la serra se avrà circa 100 mq di copertura, non potrà eccedere i 50 mq di moduli fotovoltaici.
                                  La cosa strana è che la serra per funghi è completamente chiusa, coibentata perimetralmente e in copertura e ha necessità anche di trattamenti di temperatura e umidità...
                                  E' un caso molto strano effettivamente, in quanto la norma secondo me è indirizzata esclusivamente alle serre agricole per ortaggi e/o fiori, quella dei funghi dovrò approfondirla come cosa.

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                                  • #18
                                    Ciao,

                                    Infatti secondo il 4° CE, bisognerebbe realizzare il 50% della copertura trasparente per poi coprirla per coltivare funghi, ma è mai possibile?

                                    Come mai parli di coibentazione perimetrale, è per riparare dal freddo?
                                    Nel mio caso l'agronomo ha stabilito che la temperatura della zona è idonea da settembre-ottobre a marzo-aprile e che bisogna solo controllare l'umidità con un sistema di nebulizzazione ed assicurare la protezione al vento.
                                    Si è pensato alla rete ombreggiante perchè permette il giusto passaggio di luce, offre una buona protezione al vento e permette un'ottima aereazione necessaria a smaltire l'anidride carbonica prodotta.
                                    La produzione nei mesi estivi, oltre ad essere anti-economica, avrebbe bisogno di prodotti antiparassitari che non permettono una coltivazione biologica.

                                    Ho i seguenti dubbi che non sono riuscito ancora a chiarire:
                                    a) la rete ombreggiante è ritenuta idonea per soddisfare il requisito che la serra deve essere chiusa?
                                    b) il fatto di produrre solo su 8 mesi può creare problemi con il GSE?

                                    Saluti,
                                    Eubrun

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Il mio caso specifico di serra richiede la coibentazione ecc...
                                      Non ho ancora approfondito l'argomento, mi devo documentare per bene, anche perchè io progetto impianti e non serre e ne tantomento sono un agricoltore, quindi prima di esprimermi mi devo documentare a dovere.
                                      Per quanto ne so, le serre sono per loro natura "stagionali" nel senso che è difficile trovare Serre intensive che lavorino tutto l'anno, hanno bisogno di periodi di rigenerazione, pulizia, manutenzione ecc...
                                      Il GSE vuole semplicemente che una serra dove siano installati dei pannelli faccia il suo lavoro di serra, per tutta la vita utile dell'impianto (aggiungo io anche olte...) e che non sia stata una mera speculazione.

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                                      • #20
                                        Ragazzi per conoscenza:

                                        Fino a dm 6 agosto 2010 (conto energia 2011), ai sensi del DM 19.02.07 (articolo 5 comma 7) per gli impianti fotovoltaici, qualora fosse stata necessaria l’acquisizione di un solo provvedimento autorizzativo comunque denominato, l’acquisizione del predetto provvedimento avrebbe sostituito il procedimento unico di cui all’art.12 del D.Lgs. 387/03.
                                        Pertanto, gli impianti fotovoltaici integrati seguivano lo stesso regime autorizzativo della struttura in cui erano integrati.
                                        Le serre fotovoltaiche, rispondenti ai criteri dettati dal GSE (Guida agli interventi validi ai fini del riconoscimento dell’integrazione architettonica del fotovoltaico), ovvero serre fotovoltaiche chiuse anche stagionalmente, fisse ed ancorate al terreno, nelle quali i moduli fotovoltaici costituiscono gli elementi costruttivi della copertura o delle pareti di manufatti con distanza minima dal suolo di 2 m, di qualsivoglia potenza, sono state fino all'entrata in vigore del conto energia 2011, autorizzate con lo stesso procedimento di autorizzazione delle comuni serre agricole, che nella generalità dei casi è stata la DIA, a sensi delle diverse leggi regionali.
                                        Il Dm Sviluppo economico 6 agosto 2010 Disciplina degli incentivi del Conto Energia 2011 per impianti fotovoltaici – pubblicato sulla Gu 24 agosto 2010, n. 197 ed entrato in vigore il giorno successivo - all’art. 21 Disposizioni sul regime di autorizzazione comma 2 ha abrogato il comma 7 dell'articolo 5 del decreto ministeriale 19 febbraio 2007.
                                        Le serre fotovoltaiche rispondenti ai criteri suddetti rimangono interventi integrati archietettonicamente a norma dell’articolo 20 comma 5, ma il DM ha cambiato il regime autorizzatorio.
                                        Le serre fotovoltaiche di potenza superiore ai 20 kW, vanno quindi autorizzate col procedimento unico di cui all'art. 12 del D.Lgs. 387/03
                                        Le Disposizioni transitorie e finali delle Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili Dm Sviluppo economico 10 settembre 2010 –pubblicata in Gu 18 settembre 2010 n. 219 in vigore dal decimo quinto giorno -al pto 18.5 chiariscono che I procedimenti in corso al novantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore delle linee guida sono conclusi ai sensi della previgente normativa qualora riferiti a progetti completi della soluzione di connessione di cui al punto 13.1, lettera f) della Parte III e per i quali siano intervenuti i pareri ambientali prescritti

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                                        • #21
                                          Concordo con la tua disamina dell'argomento.
                                          Effettivamente il secondo conto energia distingueva gli impianti in base alla loro integrazione e pertanto i moduli su serra erano intesi come integrati sulla struttura esistente.
                                          In Calabria, tuttavia, nel dicembre del 2008 è uscita una legge che andava a porre regolamentazione nel campo del fotovoltaico e delle energie in generale.
                                          in particolare prevedeva la CIA per gli impianti complanari a coperture di edifici, la Dia per gli impianti fino a 500kwe se integrate o parzialmente integrate alle coperture di strutture industriali, agricole ecc...
                                          Quindi la serra essendo una struttura agricola per potenze fino a 500 kwe poteva essere realizzata con una dia (l'impianto non la serra per la quale i comuni a volte richiedono il permesso a costruire).
                                          Questa legge poi ha vissuto problemi vari (tra i quali una incostituzionalità di alcuni punti) e nel dicembre del 2010 è arrivata la variante che estendeva agli impianti fino a 1 MW il regime di DIA.

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                                          • #22
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                                            comunque la regione non ha istituito l'ufficio atto a rilasciare l'autorizzazione per la desertificazione e quindi in pratica le Amministrazioni si regolavano come credevano;
                                            Nel comune dove ho un fondo mi hanno chiesto una relazione - perizia botanica e una dichiarazione da parte di un agronomo che il suolo interessato dalla coltivazione in serra non era a rischio di desertificazione;
                                            Penso comunque che alla luce del nuovo conto energia questa autorizzazione sia carta straccia e serva necessariamente l'A.U.;

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                                            • #23
                                              Come interpretate invece l'obbligo di coltivazione per 20 anni per quelle serre realizzate contestualmente all'impianto FV ?

                                              Mi spiego meglio con i seguenti esempi:
                                              a) procedimento amministrativo non ancora concluso: potrebbe darsi che all'entrata in esercizio dell'impianto FV, la serra non sia ancora "operativa", ad es. le pratiche per il collaudo, l'agibilità, l'accatastamento potrebbero essere ancora in corso (di solito le amministrazioni danno diversi mesi di tempo per completarle)
                                              b) colture di tipo stagionale: ci sono alcune colture, come i funghi, a carattere prettamente stagionale, anche se in ambiente protetto. Dal punto di vista agricolo tale prassi è consolidata e normata.

                                              Nei casi appena elencati, ci potrebbero essere problemi con il GSE?

                                              Ciao,
                                              Eubrun

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                                              • #24
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                                                Un imprenditore agricolo ha costruito con regolare DIA una nuova serra adibita alla coltivazione dei funghi in acciaio e c.a. di 730mq.
                                                Il progetto è stato depositato al Genio Civile.
                                                La copertura è costituita da un impianto fotovoltaico da 100kW, integrato nella struttura.
                                                Accanto alla serra, ma su una particella diversa, è presente un ex pollaio di circa 22mq, mai dichiarato in catasto, ora adibito a locale ricovero attrezzi per l'attività agricola.

                                                Avrei pensato di procedere come segue:
                                                - Serra: DocTe per la variazione colturale relativa alla porzione di particella relativa alla serra. Non farei il Tipo Mappale in base all'art. 3,c.3 b) del DM 28/98 ma non sono sicuro che il fabbricato non abbia una "ordinaria autonoma suscettibilità reddituale", come va interpretata questa clausola?

                                                - Impianto fotovoltaico: come sapete l'AdT e le Dogane hanno istituito un tavolo tecnico per fornire dei criteri condivisi che chiariscano i casi in cui l'accatastamento è necessario o meno. Fino ad allora, essendo l'attività di produzione di energia, connessa all'attività agricola, e quindi tassato su base catastale, non avrei intenzione di fare nulla. Nel caso dovrei poi dichiararlo come D/1 (opificio) con TM e passaggio all'urbano, ma come fare per non togliere il reddito agrario relativo alla sottostante coltivazione di funghi?

                                                Che ne pensate?

                                                Eubrun

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                                                • #25
                                                  Serra Fotovoltaica realmente produttiva

                                                  Buonasera a tutti,
                                                  ho trovato un'azienda che ha studiato una serra realmente produttiva dal punto di vista agronomico. La forma in effetti è convincente e c'è un più elevata densità fotovoltaica.
                                                  www.medyblu.com

                                                  All'interno collaborano agronomi specializzati in serricoltura proveninti da Ragusa, la provincia in cui si è maggiormente sviluppata la serra in Italia.
                                                  Li abbiamo sentiti e sono stati capaci di fornirci molte risposte utilissime.

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