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Comunicazione per attività edilizia libera con vincolo paesaggistico

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  • #31
    Grazie SG74,

    l'impianto è attivo ma quando mi hanno fatto tutte le pratiche il GSE non richiedeva la comunicazione inizio lavori, che era sfuggita tra i documenti comunque da fare.
    Ora il GSE mi da 10 giorni per integrare la domanda d'incentivazione e mi hanno detto che posso mandare intanto la comunicazione tardiva al comune e fare richiesta di nulla osta, cosi' nel frattempo sono OK con il GSE per l'incentivo Salva Alcoa. Se il comune vorrà il nulla osta me lo comunicherà ed io rispondero' che l'ho già chiesto alla Soprintendenza. Ecco perchè chiedo se mi fanno smontare l'impianto nell' attesa...

    ps: qualcuno mi potrebb dire come fare la Comunicazione Inizio Lavori Tardiva al comune? Mi spiego meglio, è solo una lettera firmata o devo allegare anche documenti etc? la firma il proprietario dell' impianto, la ditta installatrice o il proprietario dell' immobile?

    pps: la sanzione della comunicazione tardiva ho letto è 258 euro ridotta a 1/3 se la presento volontariamente, ma in comune hanno detto 516 euro (casualmente il doppio!). dove posso trovare la normativa?

    Spero possiamo ancora aiutarmi.

    grazie mille

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    • #32
      Ma siete sicuri che richiedere il nulla osta paesaggistico a posteriori sia una cosa liscia, senza sanzioni (a parte la comunicazione tardiva) ?

      ciao
      Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
      Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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      • #33
        A me hanno detto che la sanzione si paga al comune soltanto, ma ormai non si crede più a niente. E' stato fatto l'errore di non comunicare nulla perchè si pensava che essendo impianto sotto i 3kwp non servisse (cavolate!) ed ora voglio semplicemente rimediare pagando le dovute sanzioni ed ottenendo l'incentivo.

        Voglio pero' capire che sanzioni si devono pagare (oltre i costi del tecnico per la richiesta del NO) e in che formato presentare la Comunicazione inizio lavori tardiva al comune, che se poi avrà bisogno di altro me lo dirà.

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        • #34
          La Soprintendenza mi ha appena detto che gl'iter sono separati:

          alla Soprintendenza si fa richiesta di autorizzazione in sanatoria e se l'accettano non devo pagare niente perchè non è abuso edilizio (bu cosi' mi ha detto)

          al comune devo fare la comunicazione d'inizio lavori tardiva e la si paga la sanzione (che non si è capito se è 258 o 516 euro!)

          Vorrei sempre sapere se qualcuno ha modello della comunicazione inizio lavori mandata al GSE (e quindi al comune)

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          • #35
            Originariamente inviato da Echecivuole Visualizza il messaggio
            Vorrei sempre sapere se qualcuno ha modello della comunicazione inizio lavori mandata al GSE (e quindi al comune)
            La mia era un foglietto stampato dal comune, con su scritto che il sottoscritto avviava l'installazione di un impianto FV sito in xxx, con il numero di protocollo assegnato.
            Pero' il GSE l'ha rifiutata dicendo che mancava il timbro . Tornato al comune loro ribadiscono che il timbro non lo mettono perche' il comune ha stabilito cosi'..., per fortuna il mio installatore mi ha suggerito di chiedere all'URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) copia degli atti, ci vorra un mese al piu', altra fortuna sono nel III CE quindi i tempi per l'integrazione non sono strettissimi.

            Come vedi non sono il piu' adatto a dirti come scrivere la CIL, ma credo proprio che basti una dichiarazione in carta bianca senza fronzoli, ma al comune dovrebbero chiarirti come fare, anche per comunicazione in sanatoria, tra l'altro paghi non poco. Bada pero' che sia timbrata.

            Puoi dirmi come hai avuto il parere della sovrintendenza ? Sono interessato...

            ciao
            Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
            Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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            • #36
              IL GSE lo rifiuta se non provi che hai consegnato al comune. se non hai timbro devi presentare al GSE copia della raccomandata. tu avevi prova della consegna al comune? forse per questo ti hanno cheisto il timbro.

              Ho chiamato la soprintendenza ed (ovviamente) a voce mi hanno detto il procedimento, ma qua nessuno sa bene come si deve fare.

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              • #37
                Io avevo consegnato la dichiarazione a mano. Il punto e' che il comune dice che gia' il numero di protocollo e' una prova della consegna, in quanto risulta nei loro archivi, il GSE vuole anche un timbro.
                Purtroppo nessuno si e' mai occupato di metterli d'accordo, ma credo ci sia di peggio.

                Per la sovrintendenza secondo me ti conviene accertare bene le eventuali sanzioni, se ci fossero potrebbero essere non piccole.

                ciao
                Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
                Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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                • #38
                  qua forse è opportuno l'intervento di un tecnico comunale... eccomi qua!
                  1) confermo che gli impianti fotovoltaici all'interno delle coperture, aderenti ad esse ecc. ecc. sono realizzabili in regime di edilizia libera (attenzione! edilizia libera, non manutenzione ordinaria)
                  2) il dpr 380/2001 regola l'attività edilizia, e non può derogare da altre norme aventi incidenza sull'attività edilizia (sismica, beni culturali, acustica, impianti ecc..), quindi il fatto che rientri in edilizia libera l'autorizzazione ai sensi di altre norme è comunque dovuta
                  3) sostenere che non serve l'autorizzazione paesaggisitica... beh, è dura sostenere che non cambia l'aspetto esterno dell'immobile...
                  4) stesso discorso ahimè vale anche per antenne parabole ecc..., ma sfido qualunque tecnico comunale a richiedere una paesaggistica da 4 mesi di tempo su x giù...
                  5) la sanatoria ambientale... a parte il fatto che è da poco che esiste e solo per le opere rientranti nella procedura "semplificata"... la sanzione va valutata di volta in volta (non è fissa) ed è proporzionale al vantaggio conseguito, detto sinceramente...... se un tecnico dicesse la sanzione è pari a X volte l'incentivazione data dal gse... dovrei dargli ragione... --> risanati tutti i conti pubblici
                  6) mancati controlli in materia ambientale... parlo per il nostro caso, riusciamo a malapena a seguire l'ordinario figuriamoci se abbiamo la forza di andare in giro a guardare cosa succede, ci muoviamo (perchè dobbiamo) solo su segnalazione; se uno ci viene in ufficio e ci chiede se serve qualcosa non possiamo che dire "sì, serve la paesaggistica, so che sembra assurdo, ma sono 4 mesi di tempo"; poi... ogni ufficio si da dei limiti, non sempre nel rispetto delle norme, ad esempio per rifarsi a quanto detto in post precedenti... le antenne...

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                  • #39
                    7) questa dannata dichiarazione che l'impianto è autorizzato dal punto di vista edilizio..... è una cosa assurda che si sono inventati quelli del gse senza alcun fondamento normativo, come potete pretendere che un tecnico che non sa cosa volete fare (anche perchè solitamente arriva il cittadino che non sa una cippa) possa DICHIARARE che quello che fate lo fate a norma?

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                    • #40
                      Grazie mille per le risposte "dal campo".

                      SI in effetti è un gran caos e questo porta solo a confondere il cittadino...sfido che poi la gente fa le cose in nero!!!

                      Comunque, io voglio rimediare alla svista e purtroppo mi posso appellare a quanto dettomi (e non scrittomi ahimè) dal comune e la Soprintendenza in questione.

                      Per il comune: prima mi avevano detto che non serviva niente (falso) ed ora aspetto che mi dicano cosa serve e come procedere in sanatoria. Dall' art.6 comma 7 del D.P.R. n.380/2001 così come modificato dalla Legge n.73/2010) risulta che la sanzione sarebbe di 258 euro in caso di CIL (ed iosostengo che si tratti di CIL), mentre in Comune mi avevano accennato a 512 euro (il doppio), ma in tal caso si tratta di DIA, che per i fotovoltaici non serve più.

                      Per la Soprintendenza: ripeto che mi hanno detto che in sanatoria non si paga niente. O l'accettano e allora tutto felici oppure la rifiutano e la si smantella. Ma mi hanno detto che si discute insieme su come farlo per non doverlo rimuovere...:s


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                      • #41
                        Per utmortegliano,
                        E' possibile, che tu sappia, presentare una dichiarazione di fine lavori in sanatoria?
                        Il soggetto responsabile non ha a suo tempo fatto protocollare la comunicazione di fine lavori entro il 31/12/2010 per un impianto salva alcoa e vorrebbe avere un documento "valido" in caso di controlli.
                        Sebbene penso che si possa fare, ho qualche dubbio che tale soluzione venga accettata dal GSE.

                        Grazie.
                        Eubrun

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                        • #42
                          Premetto che io opero con una legislazione differente (in fvg abbiamo il doppio problema di interpretazione delle leggi...)
                          comunque per quanto riguarda il fotovoltaico (non in zona A, all'interno della falda, aderente a questa ecc.... ecc..) per il comune è dovuta solo ed esclusivamente la comunicazione di inizio lavori (che in fvg non è obbligatoria), non la fine lavori. quindi farla ex post hai la sanzione di 258 euro, ridotti se ti autodenunci in corso di lavori (che nessuno ti potrà contestare il "mi manca ancora un bullone").

                          Sulla parte paesaggistica non sono informatissimo, da noi a rilasciarla è il comune, previa richiesta di parere alla soprintendenza (che finora non ci ha mai risposto, quindi silenzio assenso dopo 60gg), però le sanzioni sono chiare: "il trasgressore è tenuto al pagamento di una somma equivalente al maggiore importo tra il danno arrecato e il profitto conseguito mediante la trasgressione" art. 167 c.5 D.lgs 42/2004, da ingiungere da parte dell'ente che rilascia l'autorizzazione paesaggistica (nel mio caso il comune, da voi... scusate l'ignoranza...).

                          Sulla possibilità di una fine lavori "in sanatoria"... per quanto riguarda l'edilizia libera non è dovuta alcuna fine lavori, per quanto riguarda la paesaggistica potrebbe anche essere postuma, dichiarazione sostituiva il sootoscritto taldeitali in qualità di titolare dell'autorizza. paesagg. n. del dichiara che i relativi lavori si sono conclusi in data tot e che gli stessi sono stati realizzati in conformità al titolo rilasciato (questa ovviamente da presentarsi all'ente che ha rilasciato l'autorizzazione paesaggistica).

                          Al massimo il comune, ma la cosa è moooolto tirata, potrebbe dire, ai sensi dell'art. 24 c.3 dpr 380/2001 sanzione di 77euro.

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                          • #43
                            Premetto che da poco mi sto interessanto al FV, ma trovandomi in un caso simile, ho letto con attenzione e piacere la discussione.
                            Cio' detto mi sento di appoggiare le riflessioni di Pulsar666 e di Alex, mi sembra che la norma sia chiara...

                            ....In tale caso, fatti salvi i casi di cui all'articolo 3, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni, è sufficiente una comunicazione preventiva al Comune....

                            Purtroppo è molto facile e veloce per un tecnico comunale rimandare a un parere paesaggistico...
                            Comunque per essere tranquillo e per non rovinare i rapporti con i tecnici comunali, se il cliente non fa storie, faccio fare una paesaggistica...così sono tutti contenti...io ho fatto una pratica in più e il comune non può appellarsi a nulla...
                            Ultima modifica di EnricoP; 17-10-2011, 15:27.

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                            • #44
                              Attività di edilizia libera nelle zone soggette a vincolo paesaggistico

                              Le linee guida sulle rinnovabili, pubblicate dopo il D.P.R. 9 luglio 2010 n° 139, tranne per la circostanza che ci troviamo in Italia dove spesso può affermarsi di tutto e il contrario di tutto ritenendo sempre di poter aver ragione, non fanno riferimento soltanto alle norme urbanistiche, ma anche alle problematiche del paesaggio. Punto 12.1 a) Quando gli impianti 1) sono aderenti o integrati nei tetti di edifici esistenti, con stessa inclinazione e orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici stessi; 2) la superficie di impianto non è superiore a quella del tetto su cui viene realizzato; 3) (subentra inequivocabilmente il riferimento alla paesaggistica) gli interventi non ricadono nel campo di applicazione del Dlgs 22.01.2004 n° 42, nei casi previsti dall'art. 11 comma 3 del dlgs n° 115 2008 (in soldoni quando l'area vincolata non riguarda i beni culturali e le ville, i giardini e i parchi che si distinguono per la loro non comune bellezza nonchè i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale) SONO SOGGETTI A SEMPLICE COMUNICAZIONE. Per quale motivo le linee guida avrebbero richiamato in maniera puntuale il caso, fatto salvo nel comma 3 dell'art. 11 del Dlgs 115/2008? Il legislatore avrebbe semplicemente scritto: per le aree soggette a vincolo di cui al Dlgs 42/2004 è necessario acquisire il Nulla Osta da parte della Soprintendenza competente. Punto 12.1 b) Gli impianti fotovoltaici, con riferimento all'art. 6 comma 2 lettera d) del DPR 380 del 2001 aventi le seguenti caratteristiche: 1) realizzati su edifici esistenti o su loro pertinenze, 2) aventi una capacità di generazione compatibile con il regime di scambio sul posto (0 - 200 KwP) e comunque al servizio degli edifici, 3) realizzati al di fuori della zona A) SONO SOGGETTI A SEMPLICE COMUNICAZIONE. Ma devono allegarsi eventuali autorizzazioni ai sensi delle normative di settore (la paesaggistica non mi sembra una normativa di settore).
                              Io questo punto lo interpreto così: tutti gli impianti anche in zona vincolata, tranne la zona A) che sono realizzati su edifici esistenti e pertinenze e che effettuano lo scambio sul posto indipendentemente da come sono disposti e orientati, sono soggetti a semplice comunicazione, con eventuali autorizzazioni statiche, sismiche, L. 46/90 e smi etc. Punto 12.2 a) Tutti gli altri impianti su edifici esistenti (senza scambio sul posto) e non che non fuoriescono dalla sagoma del tetto sono soggetti a DIA con evidentemente la preventiva acquisizione di tutti i pareri e nulla osta necessari. Punto 12.2 b) Tutti gli altri impianti fino a 20 kWp che per esclusione sono quelli sporgenti dai tetti, su terreno o su altre strutture sono soggetti anch'essi a DIA. Tutto il resto è da Autorizzazione Unica.
                              A mio parere le linee guida e le leggi a cui fanno riferimento sono molto chiare

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                              • #45
                                Riattivo il 3d.....

                                Quali sono le "Le linee guida sulle rinnovabili, pubblicate dopo il D.P.R. 9 luglio 2010 n° 139"....

                                Googlando non le ho trovate.
                                'Non abbiamo più bisogno di 1 centrale che produca 1.000.000 di kWh, ma di 1.000.000 di persone che producano 1 kWh a testa.'
                                'Il kWh più ecologico rimane sempre quello che non si consuma.'

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