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GSE vuole la factory ispection dei siti produttivi anche senza maggiorazione EU !!!

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  • GSE vuole la factory ispection dei siti produttivi anche senza maggiorazione EU !!!

    Come da oggetto. Vi allego la richiesta GSE, che mi risulta incomprensibile oltrechè priva di riferimenti normativi.

    I materiali sono certificati per quanto riguarda CEI 61215 e Conformità inverter, nonchè il produttore dei moduli è dotato di ISO 9001 (anch'essa certificata).

    Sulle certificazioni dei materiali non c'è il sito produttivo, ma le certificazioni sono riferite, appunto, ai materiali, mica ai siti !!

    Che ne pensate ???

    Sono preoccupato ......
    File allegati

  • #2
    perchè preoccupato? tanto avrai fatto tutto a regola d'arte e a norma di legge, giusto? non fai parte dei furbetti.

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    • #3
      L'utente sopra riporta un "problema" di cui mi parlano anche altri progettisti.
      Se io uso materiale non europeo per installare ovviamente l'azienda produttrice non dovrebbe produrre factory inspection (che costa 25.000 € circa) , dato che non le porta nessun vantaggio .
      Invece diventa quasi come le ISO9/14001 e OHSAS18001 , necessaria all'ottenimento dell'incentivo.
      Se posso dire un'unica cosa di cui sono veramente stufo del GSE/MISE , dato che sono quasi d'accordo sulla rimozione degli incentivi, sono queste cose senza senso , che guardacaso aumentano burocrazia e tempo da dedicare al nulla.

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      • #4
        tutto quanto riportato dal GSE è previsto all'art 11 del DM 5 maggio 2011 e vale per tutti i pannelli. La provenienza non è rilevante.
        si tratta di una norma rivolta a garantire che i prodotti istallati sul territorio nazionale ed incentivati con le bollette degli italiani, almeno, rispettino le stesse norme.
        ovviamente un certificato deve essere relativo allo stabilimento che ha prodotto il pannello. OHSAS e ISO 14000, infatti, sono certificazioni del processo produttivo non del prodotto. In altre parole, se non c'è la factory una ditta potrebbe avere un solo stabilimento che rispetta le norme di sicurezza e qualità "occidentali" e gli altri dove si fa quel che si vuole.
        Trovo del tutto giusto che, almeno, in questo secondo caso non siano incentivati con i nostri soldi.


        Quindi non solo "sensa senso". Hanno molto senso. Prima di comprare un modulo bisogna fare qualche domanda e leggere con attenzione le certificazioni (cioè le relazioni di accompagnamento, non solo il frontespizio).

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        • #5
          Cavolo, l'art. 11 mi era sfuggito !
          Comunque meno chiaro di così non potevano scriverlo. Ma che c'azzecca la factory ispection con la CEI 61125, che certifica i moduli........ e poi, se sono certificato ISO 9001, tutto il mio processo produttivo deve essere conforme alle specifiche, e anche qui che senso ha la factory ispection di 1 stabilimento ai fini delle certificazione ?.

          Il produttore dei moduli, da me contattato, mi ha fatto avere 3 diverse certificazioni CEI 61125, di cui 1 riporta anche la dizione di 1 factory sullo stabilimento; mi ha confermato che stante l'incomprensibilità delle norme ne hanno fatte fare diverse, proprio per prevedere l'imprevedibile.

          Si Alvisal, in linea teorica potrei essere d'accordo, ma rimane il fatto che se il mio modulo è certificato da un ente terzo (CEI 61125), il mio modulo DEVE essere considerato conforme alle specifiche. Per come è fatto il conto energia, se il modulo "schiatta" xchè non è di buona qualità, il problema sarà tra me e il costruttore, dal punto di vista del sistema Italia, cosa ci rimette il conto energia ?
          No produzione, no incentivo.

          E io ho scelto il modulo cinese proprio xchè voglio avere a che fare il meno possibile con le fisime del GSE sui materiali di provenienza EU.

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          • #6
            a me hanno chiesto la scheda catastale per dimostrare che l'edificio sia rurale, peccato che si tratta di edificio industriale e sulla scheda tecnica ho segnato "manufatto industriale"...bhò
            *** Firma irregolare rimossa d'ufficio ***

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            • #7
              Vi aggiorno sullo stato delle cose, per maggiore chiarezza su cosa sta accadendo.

              Alcuni produttori (la maggior parte di quelli che commercializzano prodotti made in china) commercializzanocon proprio marchio moduli fotovoltaici prodotti da altri in China, appunto.l
              In alcuni casi semplicemente rimarcando produzione altrui, in altri impiegando materiali propri su linee cinesi.
              Per detti moduli, quasi sempre, il soggetto che commercializza i moduli provvede a certificareautonomamente gli stessi allo standard IEC 61215, nel rispetto di quantoammesso la GSE spa nel documento “La Certificazione dei moduli per l’accessoal Conto Energia” disponibile sul sito GSE (vds. pag. 13 del documento).>>
              In questi casi, se esiste una Factory Ispection, la stessa non può essere che essere riferita allo stabilimento del produttore cinese.

              Mi domando: come diavolo si lega la certificazione IEC 61215 del soggetto che commercializza moduli marcati in proprio con una factory ispection del terzo che materialmente li produce ???

              Analogamente: il rispetto della ISO 9001:2008 da parte del soggetto che commercia i moduli marcati in proprio, abbinata alla certificazione ISO 9001:2008 del produttore e alla factory ispection del sito produttivo (chissà poi rilasciata a quale fine), sarà sufficiente per il GSE ?

              Il problema è più ampio di quello che sembra, perchè secondo me coinvolge quasi tutto il prodotto extra EU (fatto su committenza e commercializzato con marchio proprio).

              Ribadisco, avevo scelto moduli made in CHINA per evitare tutte le p..pe mentali del GSE con la factory ispection (rinunciando al +10%) e invece mi ritrovo in una situazione ancora peggiore.

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              • #8
                Originariamente inviato da alvisal61 Visualizza il messaggio
                si tratta di una norma rivolta a garantire che i prodotti istallati sul territorio nazionale ed incentivati con le bollette degli italiani, almeno, rispettino le stesse norme.

                Trovo del tutto giusto che, almeno, in questo secondo caso non siano incentivati con i nostri soldi.


                Quindi non solo "sensa senso". Hanno molto senso. Prima di comprare un modulo bisogna fare qualche domanda e leggere con attenzione le certificazioni (cioè le relazioni di accompagnamento, non solo il frontespizio).
                Caro Alvisal,
                mi scuso se mi era sfuggito la sensatezza della richiesta.
                D'altra parte sfido chiunque a sapere quali prove vengono fatte per le IEC o a conoscere per filo e per segno quali processi vengono richiesti da ISO a OHSAS .

                Ad ogni modo , per la serie fatta la legge e trovato l'inganno , chi vuole fare l'onesto spende di più , chi vuol farne a meno trova l'escamotage . Basta la FI di un sito e mi faccio produrre tutto da un'altra parte , come d'altronde molti produttori cinesi hanno già fatto con i famosi wafer europei e il relativo famigerato prodotto comunitario .
                Saluti e baci

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                • #9
                  Per cortesia mi insegnate come fare ad allegare un documento?

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                  • #10
                    devi cliccare in basso a destra su "modalità avanzata". si apre un'altra finestra nella quale ci sono più strumenti. tra questi la classica "graffetta" per collegare i file.


                    a mozzarella e abusador, avete ragione è molto difficile, praticamente impossibile nell'attuale organizzazione del lavoro (che è enormemente frammentato) stabilire come è prodotta una cosa.
                    ma nel nostro ambiente amministrativo, da tempo, siamo passati dalla certificazione di prodotto a quella di processo. Si tratta di tutelare non solo il consumatore del prodotto (ovviamente tramite i certificati idonei) ma anche il lavoratore ed il territorio. Per ottenere una certificazione del processo produttivo devo dimostrare il rispetto delle norme e il percorso di riduzione degli impatti ambientali, il rispetto delle norme di sicurezza del lavoro etc...
                    E' anche per questo che i nostri prodotto costano di più.

                    Imporre che i prodotti cinesi INCENTIVATI siano allo stesso livello non solo come prodotti (il pannello) ma anche per il rpocesso che li ha prodotti è per me giusto. Lo ripeto.
                    Poi che si possa fare è un altro - e più complesso - discorso.

                    Qui, per chiarire, non si tratta di protezionismo, si tratta di equità.

                    Commenta


                    • #11
                      Originariamente inviato da alvisal61 Visualizza il messaggio
                      Imporre che i prodotti cinesi INCENTIVATI siano allo stesso livello non solo come prodotti (il pannello) ma anche per il rpocesso che li ha prodotti è per me giusto. Lo ripeto.
                      Poi che si possa fare è un altro - e più complesso - discorso.

                      Qui, per chiarire, non si tratta di protezionismo, si tratta di equità.
                      Alvisal, condivido il fine ma non il mezzo.

                      Tuttavia, a questo punto ti chiedo una consulenza, tanto per dimostrare la complessità di norme teoriche del legislatore che a mio parere non tengono conto della realtà di come vanno effettivamente le cose.

                      I moduli da me scelti sono della FVG Energy in mono da 250 W. Sono commercializzati da FVG ma prodotti da NICE SUN.
                      FVG è dotata di certificato ISO 9001:2008 per i suoi stabilimenti. NICE SUN è anch'essa dotata di ISO 9001:2008 (allego il certificato), ma non è chiaro se è dotata di factory ispection di materiali e processi impiegati nello stabilimento (non dell'azienda, ma dello stabilimento !) secondo i criteri che vuole GSE (il controllo periodico è comunque previsto).

                      1° dubbio: GSE accetterà il certificato ISO 9001 di NICE SUN per i moduli FVG ? Il certificato NICE SUN manca dell'indicazione che è rilasciata per gli apparecchi codifica 19 (servirà comunque ?), pur contenendo indicazione che la certificazione è riferita alla produzione di moduli fotovoltaici. La ISO 9001 di ICE SUN non esplicita chiaramente il sito produttivo (è certificazione di qualità aziendale, mica di sito !).



                      FVG Energy ha fatto certificare i moduli di produzione NICE SUN ma marcati FVG e dalla stessa commercializzati, ai sensi della IEC 61215 (come peraltro previsto possibile da GSE). La certificazione IEC in questione reca indicazione del fatto che esiste la factory ispection con tanto di n. di riferimento, che presumo però sia rilasciata a nome del produttore (NICE SUN) per il suo sito produttivo (sto cercando di averla dal TUV)

                      2° Quesito: GSE concilierà la certificazione IEC61215 di FVG con la factory di NICE SUN (se quest'ultima è stata rilasciata a nome NICE SUN ?) E poi, stabilito che la factory riguarda lo stabilimento cinese di NICE SUN, conterrà questa le citazioni volute da GSE come le vuole scritte GSE (sempre materiali e metodi ?)


                      Come vedi non è così semplice conciliare le norme perfette del legislatore con la realtà delmondo (e non ho scelto un produttore a occhi chiusi, mi ero accertato che i modulifossero dotati delle certificazioniIEC 61215, il produttore avesse ISO 9001, etc.). Tra l'altro, s**** ha voluto che l'impianto sia stato allacciato il 03/07, altrimenti il problema non sisarebbe posto.

                      Alvisal: che ne pensi della faccenda ?
                      File allegati

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                      • #12
                        condivido, un disastro. la tua analisi è corretta.
                        conciliare le "norme perfette" (magari) del legislatore (che nella sua infinita arroganza pensa di risolvere queste questioni in cinque-sei righi) con la realtà di un mondo in cui un prodotto complesso (ad es. un telefonino) fa due-tre volte il giro del mondo ed ha centinaia di componenti fatte nei quattro continenti.

                        Una norma del genere doveva avere almeno uno o due anni di rodaggio. E all'inizio prevedere multe e sanzioni graduali.

                        Ora è veramente molto difficile. anche noi abbiamo dovuto chiedere chiarimenti, che spero arriveranno. In assenza dei quali non abbiamo potuto dire al cliente che non ci sono rischi.

                        Poi, come sappiamo tutti, il GSE risponde spesso in modo diverso in funzione della commissione che lavora la pratica.

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                        • #13
                          Fa tutto parte di una linea di fuoco incrociato (ENEL/AEEG/GSE) per fermare il fermabile.
                          Il V conto lo vogliono fare durare sino alla fine del 2013, dando così la colpa del fatto che il FTV si è fermato alla mancata speculazione sugli incentivi, salvo poi dire che in Italia non si produce abbastanza energia, i consumi aumentano, bisogna fare il nucleare..... E' una strategia, ben organizzata, altro che "ignoranza" del legislatore, loro sono solo pedine, mosse su una scacchiera molto complessa e da giocatori professionisti.
                          E noi alla finestra, a guardare quello che succede, arrendevoli e "miserabili"........
                          Cmq, come dice Mozzarella, lasciano sempre una scappatoia, per aggirare le regole...... E me ne vergogno, profondamente.
                          Il mio primo impianto FTV online
                          dalle 06:00 alle 22:00
                          Il mio primo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                          Il mio secondo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                          Il mio terzo impianto FTV su rendimento-solare.eu

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                          • #14
                            Mi aggancio a quanto detto da Mozzarella per evidenziare un aspetto: il GSE a pag 39 delle regole tecniche richiede un certificato di ispezione di fabbrica di moduli ed inverter. Qui nasce il dubbio, perchè secondo i vari fornitori di moduli ed inverter che ho contattato questo certificato è quello che abbiamo sempre allegato per avere il +10% made EU, mentre secondo me è un'apposita factory inspection (con tanto di numero di riferimento come nell'esempio di mozzarella) riportata nella 61215 e nella factory inspection del made EU.
                            Altrimenti che ragione aveva il GSE di aggiungere questa richiesta a pag 39 della guida?
                            Spero di non aver creato confusione, un saluto a tutti.

                            PS: x mozzarella, sei riuscito ad avere dal TUV la factory inspection?

                            Commenta


                            • #15
                              mi inserisco in scivolata..... e sono sulla stessa linea di Alvisal. No incentivo (soldi nostri.....) ai furbetti del quartierino.

                              Del resto col V conto, art 7, punti 4,5,6 si parla chiaro.

                              Si parla di Produttori, non di agenti, mediatori, distributori,importatori etc

                              il decreto parla di "moduli prodotti da produttore che:"

                              é il produttore che deve garantire le certificazioni, quindi il CINESE di turno deve fare un certo sforzo per ottenere quanto al punto 5.........., pena la non erogazione dell'incentivo.

                              attenzione a comprare cinese con V conto.....
                              Non potrete mai avere un impianto che sia allo stesso tempo bello, performante, affidabile e che costi poco

                              Commenta


                              • #16
                                Originariamente inviato da Maschiro Visualizza il messaggio
                                PS: x mozzarella, sei riuscito ad avere dal TUV la factory inspection?
                                Non ancora; ho fatto la richiesta ma il responsabile al momento è fuori. Ho contattato anche il produttore italiano e il fabbricante cinese, vediamo se riesco ad averla.

                                Ulteriore problema: la certificazione ISO 9001:2008, stante quanto esposto a pag. 39 della guida GSE, oltre a fare riferimento sllo stabilimento di produzione (che già è sulle righe come richiesta), deve riportare cheè stata rilasciata almeno per la produzione dei moduli e "sia stata effettuata in riferimento al codice 19 (Electrical & Optical Equipmet) dell'EA (European Accreditation Agreement) o eventuali analoghi codici IAF (International Accreditation Agreement)".



                                Commenta


                                • #17
                                  Menekken, non è in discussione che il cinese deve adeguarsi ad uno standard se vuole vendere in Italia, ma renditi conto che le norme italiane sono le più confuse al mondo e se abbiamo problemi noi italiani a interpretarle, figurati un cinese. Il problema è che da quando è uscito il 4° CE nessuno si è mai posto il problema di questi dettagli (così probabilmente sono apparsi).

                                  Se viene chiesta la certificazione IEC 61215 o la ISO 9001 o la OHS14000, uno si rivolge alla società di certificazione e la fa fare (esistono per questo), e non si mette a sindacare su come deve essere scritta nei punti e virgola.
                                  E inoltre, se il sistema di accreditamento e certificazione degli organismi viene considerato garanzia, tutte le ulteriori fisime sulla factory, sul sito produttivo, etc. che c'entrano ? Allora il legislatore non doveva chiedere le certificazioni IEC 61215 o ISO con i cavilli indicati, ma avrebbe dovuto chiedere ESPRESSAMENTE altro, che non saprei identificare (e nemmeno il legislatore !).
                                  Diversamente, se la sola certificazione è ritenuta da sola non attendibile, allora non lo è tutto il sistema di certificazioni.A

                                  E poi, il cinese avrà pure interesse a vendere in Italia, ma l'Italia in un sistema di certificazione internazionale riconosciuto a livello mondiale, mica può farsi fare le specifiche nelle certificazioni che interessano solo è esclusivamente lei.

                                  I francesi o i tedeschi fanno mica come noi ?

                                  Commenta


                                  • #18
                                    ciao mozzarella,
                                    proprio oggi ho avuto un diverbio con un tecnico comunale circa l'interpretazione di un un articolo di un famoso decreto.......

                                    queste sono questioni all'ordine del giorno in italia.
                                    la nostra lingua è difficilissima da parlare e da scrivere, figurati nel comprenderla............ avvocati e giudici ci sguazzano......


                                    ho quotidianamente rapporti con produttori di pannelli cinesi.

                                    qualcuno ha detto a tali aziende che il V conto è fatto per loro e loro ne sono convinti (credimi).

                                    Da quando ho cominciato a chiedere loro factory inspection certificates, OHS14000 certificates, etc mi sto proprio divertendo......

                                    Devi sapere che un Cinese non dice mai di no.

                                    ti dice sempre che è tutto ok e che ha tutto. Spesso lo fa perché non ha veramente capito ciò di cui noi abbiamo bisogno.

                                    Spesso ti da factory inspection certificates di loro sussidiarie, garanzie su celle o wafer..... etc che nulla hanno a che fare col tuo pannello. Un cinese crede che gli stai chiedendo quelle cose perché lo vuoi testare non perché ci sono i folli del GSE che non ci danno l'incentivo appigliandosi a tutto.

                                    quindi io voglio solo dare un consiglio a voi del forum.

                                    State molto attenti dal comprare Cinese o Cinese rimarchiato europeo col V conto.
                                    Chi ne va di mezzo se il cliente non riceve l'incentivo? basta un errore e si va in causa con penali altissime.

                                    io personalmente mi sto orientando a comprare cinese solo nel caso in cui realizzi progetti con scambio sul posto, senza incentivi e soprattutto senza V conto energia.....
                                    Non potrete mai avere un impianto che sia allo stesso tempo bello, performante, affidabile e che costi poco

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Originariamente inviato da menekken Visualizza il messaggio
                                      State molto attenti dal comprare Cinese o Cinese rimarchiato europeo col V conto.
                                      .....
                                      Già; se non fosse stato per il distributore (ACEA Roma), che ci ha messo 1 mese e 1/2 per allacciare, non avrei questo casino (allacciato il 3 di luglio !!!).

                                      Comunque, sono sempre alla ricerca della soluzione (i cinesi mi hanno rimbalzato per la FI al commercializzatore italiano per la privacy (???!!!!) , io sono tornato alla carica con questo, sto cercando anche di stanare il tipo del TUV per la FI); ma devo preparare anche il piano B, non si sa mai.

                                      Queste le ipotesi del piano B (a eventuale impianto bocciato GSE):

                                      a) sostituzione moduli attuali con altri certificati "meglio";
                                      b) nuova istanza al GSE x 4° CE per l'impianto "aggiornato" (la data di entrata in esercizio vale sempre);
                                      c) ricollocamento dei moduli "vecchi" sul mercato per impianti in solo scambio sul posto, con accesso alla detrazione fiscale del 55% (e si, pare sia stata introdotta per le rinnovabili non in Conto energia, ma chiedo conferma).

                                      Che tipo di problemi ci vedete, soprattutto in relazione al punto b) ?
                                      Ultima modifica di mozzarella; 04-08-2012, 17:45.

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                                      • #20
                                        Ma di quanti kw stiamo parlando ? Ricompreresti i pannelli a tue spese ? Non hai utilizzato un installatore ?
                                        Non potrete mai avere un impianto che sia allo stesso tempo bello, performante, affidabile e che costi poco

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                                        • #21
                                          9 kW in tutto.

                                          Io ho seguito la parte amministrativa e progettuale, compresa la scelta materiali (per questo ne sono responsabile); l'impianto è stato installato da un installatore di fiducia. I materiali li ha acquistati direttamente l'SR (è una società del settore informatico/elettronico).

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                                          • #22
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                                            edit: power one
                                            Ultima modifica di Kenneth Anderson; 07-08-2012, 16:03.

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                                            • #23
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                                              • #24
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                                                • #25
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                                                  • #26
                                                    In effetti loro attestano che si tratta di un "independent certification body" cioè un ente di certificazione indipendente ma che è comunque parte del gruppo schott... la cosa potrebbe essere soggetta a diverse interpretazioni, certo che scoprire che i tanto blasonati schott (e aggiungo costosi) non sono incentivabili dal primo luglio sarebbe molto grave...
                                                    La certificazione che ho allegato mi è stata comunque fornita da un responsabile di schott italia dietro mia precisa richiesta di certificazione idonea ai sensi del DM 5/5/2011, credo che in ogni caso se dovesse essere contestata la casa produttrice si adeguerà...

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                                                    • #27
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                                                      cmq non hai fatto pratiche ftv con con questo certificato?

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                                                      • #28
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                                                        in realtà non stanno chiudendo, hanno interrotto la produzione di moduli in cristallino, ma rimangono attivi nel film sottile e comunque parliamo di una grande multinazionale che ha interessi in diversi settori, mi sembra strano che abbiano problemi a produrre una certificazione...

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                                                        • #29
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                                                          In ogni caso, per i moduli FVG pare abbiano accettato il fatto che esistano moduli prodotti da terzi e rimarcati; tuttavia, vogliono:

                                                          1) la certificazione ISO 14001 del costruttore dei moduli;
                                                          2) la certificazione OHSAS 18001 (o equivalente, dato che il costruttore è cinese) sempre del costruttore dei moduli.

                                                          Ora, posto che il costruttore dei moduli è la NICE SUN PV (china), non trovo da nessuna parte queste maledette certificazioni e la FVG Energy in questo momento è chiusa per ferie.

                                                          Qualche anima pia si è mai imbattuta in questi certificati e me li rende disponibili ???


                                                          Grazie mille a chi mi potrà aiutare.

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                                                          • #30
                                                            Scusate ragazzi,
                                                            ma riguardo ai certificatì di conformità da allegare sia per i moduli che per i convertitori, cosa allegate??...la conformità CE?

                                                            Grazie ed a presto.

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