Alby, Spazio..vedo ancora troppa commistione fra una proposta che deve "riorganizzare" pesantemente il mercato elettrico (e che non mi pare sia una direzione intrapresa in altri Paesi in Europa, per cui secondo me non vedrà mai la luce)..e una "via di fuga" per i produttori in RID che oggi vedono calare il loro Prezzo di Vendita.
Siccome sono un pragmatico...perdo di interesse nella prima..mi stimola la seconda...anche se poi raggiungere il secondo obiettivo potrebbe poi produrre anche risultato sul primo..come vedremo..
Per cui in effetti si dovrebbe come minimo analizzare un "modello" di approccio al Mercato (cioè che usa le regole oggi disponibili) di tipo Cooperativistico e No-Profit, che renda piu del Mercato.
Bisognerebbe davvero valutare nel dettagli (ma io non ho le competenze) se esiste una modalita di gestione che frutti il delta fra prezzo di vendita al dettaglio del Mercato e Prezzo Medio Zonale (con cui paga il RID)..mettendo in contatto da un lato Alby e soci (piccole e medi produttori FER in RID) e dall'altro privati che non abbiano altro interesse che privilegiare le FER con scelte consapevoli e proattive.
Il tutto senza fare lunghe e incerte battaglie Normative.
Penso che il nocciolo della questione siano i costi di dispacciamento in immissione. Oggi GSE fa previsioni di immissione di FV a livello AGGREGATO (penso per ZONA ELETTRICA) e poi sullo scostamento paga oneri di dispacciamento a Terna (che poi GSE ripartisce e ricarica, non so bene se in parte o al 100%, ai produttori).
Bisognerebbe capire come funziona tale dispacciamento. Penso che un produttore o un consorzio di produttori...che conclude contratti di vendita bilaterali con privati...dovrà avere un contratto di dispacciamento con Terna.....fornendo programmi di immissione 24 o 48 ore in anticipo e sullo scostamento in piu o in meno e pagare (o incassare) il prezzo che Terna deve pagare (incassare) nel comprare (vendere) energia che manca(che esubera) sul mercato INFRAGIONALIERO (PI).
Se tale sbilanciamento fosse in effetti misurato come sommatoria algebrica di tutti i produttori appartenenti alla stessa Area Elettrica (e non su singolo punto di immissione)...e basandosi su un software di previsione meteo..probabilmente si riesce a "gestire" tale costo di "dispacciamento" (almeno per impianti che presentino 24 mesi di storico)... in modo che il delta fra Prezzo di Vendita Maggior tutela e Prezzo Medio Orario (rid) non sia totalmente eroso da tale costo dispacciamento (e relativo costo di previsione meteo+gestione amministrativa).
Se cosi fosse, magari appoggiandosi ad Altroconsumo (che ha gestito aste di EE per privati) un Consorzio di produttori FV potrebbe concludere dei contratti con dei privati, offrendo Prezzo Maggior tutela e garanzia del 100% di Provenienza FV, e dall'altro lato pagare energia ai produttori al RID.
A fine anno, qualora il COnsorzio sia in utile, potrebbe riservare ai clienti il 10% di tale utile, ripartendo il 90% fra i produttori.
Non è detto poi che tale Consorzio (se produce utili rispetto al RID) sia da stimolo per nuovi impianti..nella misura in cui pagando prezzi maggiori, avvicina la grid parity anche per impianti in pura immissione..che poi sarebbe obiettivo di Spaziozero..
Ci vorrebbe un Energy manager coi baffi..che ci chiarissse la fattibilità...forse il Consorzio fra le Associazioni delle Rinnovabili potrebbe avere le competenze al suo interno per dare un parere...
Siccome sono un pragmatico...perdo di interesse nella prima..mi stimola la seconda...anche se poi raggiungere il secondo obiettivo potrebbe poi produrre anche risultato sul primo..come vedremo..
Per cui in effetti si dovrebbe come minimo analizzare un "modello" di approccio al Mercato (cioè che usa le regole oggi disponibili) di tipo Cooperativistico e No-Profit, che renda piu del Mercato.
Bisognerebbe davvero valutare nel dettagli (ma io non ho le competenze) se esiste una modalita di gestione che frutti il delta fra prezzo di vendita al dettaglio del Mercato e Prezzo Medio Zonale (con cui paga il RID)..mettendo in contatto da un lato Alby e soci (piccole e medi produttori FER in RID) e dall'altro privati che non abbiano altro interesse che privilegiare le FER con scelte consapevoli e proattive.
Il tutto senza fare lunghe e incerte battaglie Normative.
Penso che il nocciolo della questione siano i costi di dispacciamento in immissione. Oggi GSE fa previsioni di immissione di FV a livello AGGREGATO (penso per ZONA ELETTRICA) e poi sullo scostamento paga oneri di dispacciamento a Terna (che poi GSE ripartisce e ricarica, non so bene se in parte o al 100%, ai produttori).
Bisognerebbe capire come funziona tale dispacciamento. Penso che un produttore o un consorzio di produttori...che conclude contratti di vendita bilaterali con privati...dovrà avere un contratto di dispacciamento con Terna.....fornendo programmi di immissione 24 o 48 ore in anticipo e sullo scostamento in piu o in meno e pagare (o incassare) il prezzo che Terna deve pagare (incassare) nel comprare (vendere) energia che manca(che esubera) sul mercato INFRAGIONALIERO (PI).
Se tale sbilanciamento fosse in effetti misurato come sommatoria algebrica di tutti i produttori appartenenti alla stessa Area Elettrica (e non su singolo punto di immissione)...e basandosi su un software di previsione meteo..probabilmente si riesce a "gestire" tale costo di "dispacciamento" (almeno per impianti che presentino 24 mesi di storico)... in modo che il delta fra Prezzo di Vendita Maggior tutela e Prezzo Medio Orario (rid) non sia totalmente eroso da tale costo dispacciamento (e relativo costo di previsione meteo+gestione amministrativa).
Se cosi fosse, magari appoggiandosi ad Altroconsumo (che ha gestito aste di EE per privati) un Consorzio di produttori FV potrebbe concludere dei contratti con dei privati, offrendo Prezzo Maggior tutela e garanzia del 100% di Provenienza FV, e dall'altro lato pagare energia ai produttori al RID.
A fine anno, qualora il COnsorzio sia in utile, potrebbe riservare ai clienti il 10% di tale utile, ripartendo il 90% fra i produttori.
Non è detto poi che tale Consorzio (se produce utili rispetto al RID) sia da stimolo per nuovi impianti..nella misura in cui pagando prezzi maggiori, avvicina la grid parity anche per impianti in pura immissione..che poi sarebbe obiettivo di Spaziozero..
Ci vorrebbe un Energy manager coi baffi..che ci chiarissse la fattibilità...forse il Consorzio fra le Associazioni delle Rinnovabili potrebbe avere le competenze al suo interno per dare un parere...
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