Ciao a tutti,
mi stanno installando il solare termico con il collegamento classico (la caldaia integra il boiler quando la temperatura dello stesso scende al di sotto di una certa soglia).
Io sono completamente profano nel settore ma, la logica, mi porta ad alcune riflessioni.
Purtroppo, non avendo io i pannelli radianti (che mi pare abbiano un rendimento già a 40°) ma vecchi caloriferi che devono andare a circa 70°, come già appurato in questo forum, è quasi impossibile avere un risparmio.
Se d’inverno la temperatura del boiler di accumulo deve essere sui 60/70 gradi, l’integrazione avverrà (quasi) sempre ad opera della caldaia e (quasi) mai ad opera dei pannelli. Il risparmio sarà quindi limitatissimo (se non addirittura una perdita per gli inevitabili aumenti di dispersioni).
Secondo me invece sarebbe maggiormente efficiente una soluzione di questo tipo:
mandata caldaia e mandata acqua calda boiler convergono (T) nella mandata caloriferi. Ritorno caloriferi va nel ritorno boiler e nel ritorno caldaia (sempre a T).
Un timer (ad esempio dalle 6,30 alle 11) fa partire SOLO i circolatori e quindi manda in circolo l’acqua calda del boiler (l'elettrovalvola sulla mandata del boiler è aperta).
Il termostato di casa, in questo caso settato per esempio a 21° dalle 7 alle 11 (quindi parte mezz’ora dopo), quando dà il consenso ACCENDE LA CALDAIA e contemporaneamente CHIUDE l’elettrovalvola del boiler bloccando la circolazione dal boiler e quindi consentendo solo quella dalla caldaia. Risultato: la caldaia tutte le volte che parte lavora su un circuito con l’acqua già in temperatura (40°/45° anziché 10° o 15°) e quindi consuma molto meno per portarla a 70° (inoltre il termostato incontra un ambiente già leggermente riscaldato e quindi impegna meno la caldaia). Nello stesso tempo il boiler (una volta chiusa l’elettrovalvola) inizia di nuovo a ricaricarsi per il ciclo successivo. I pannelli in questo caso lavorerebbero per rialzare la temperatura del boiler e, secondo me, sarebbe l’unico modo per creare un “guadagno” energetico.
Non è escluso che, in stagioni non molto fredde (tipo marzo), l’acqua calda del boiler, una volta partito il timer, sia sufficiente a generare in casa una temperatura di 20° e quindi in questo caso il termostato non farebbe nemmeno partire la caldaia.
Non so <st1>se sia chiara</st1> la mia esposizione ma, nel caso, allego un disegno.
Gradirei per favore sapere se il mio ragionamento è corretto e/o se ci sono altri sistemi migliori.
Grazie in anticipo
mi stanno installando il solare termico con il collegamento classico (la caldaia integra il boiler quando la temperatura dello stesso scende al di sotto di una certa soglia).
Io sono completamente profano nel settore ma, la logica, mi porta ad alcune riflessioni.
Purtroppo, non avendo io i pannelli radianti (che mi pare abbiano un rendimento già a 40°) ma vecchi caloriferi che devono andare a circa 70°, come già appurato in questo forum, è quasi impossibile avere un risparmio.
Se d’inverno la temperatura del boiler di accumulo deve essere sui 60/70 gradi, l’integrazione avverrà (quasi) sempre ad opera della caldaia e (quasi) mai ad opera dei pannelli. Il risparmio sarà quindi limitatissimo (se non addirittura una perdita per gli inevitabili aumenti di dispersioni).
Secondo me invece sarebbe maggiormente efficiente una soluzione di questo tipo:
mandata caldaia e mandata acqua calda boiler convergono (T) nella mandata caloriferi. Ritorno caloriferi va nel ritorno boiler e nel ritorno caldaia (sempre a T).
Un timer (ad esempio dalle 6,30 alle 11) fa partire SOLO i circolatori e quindi manda in circolo l’acqua calda del boiler (l'elettrovalvola sulla mandata del boiler è aperta).
Il termostato di casa, in questo caso settato per esempio a 21° dalle 7 alle 11 (quindi parte mezz’ora dopo), quando dà il consenso ACCENDE LA CALDAIA e contemporaneamente CHIUDE l’elettrovalvola del boiler bloccando la circolazione dal boiler e quindi consentendo solo quella dalla caldaia. Risultato: la caldaia tutte le volte che parte lavora su un circuito con l’acqua già in temperatura (40°/45° anziché 10° o 15°) e quindi consuma molto meno per portarla a 70° (inoltre il termostato incontra un ambiente già leggermente riscaldato e quindi impegna meno la caldaia). Nello stesso tempo il boiler (una volta chiusa l’elettrovalvola) inizia di nuovo a ricaricarsi per il ciclo successivo. I pannelli in questo caso lavorerebbero per rialzare la temperatura del boiler e, secondo me, sarebbe l’unico modo per creare un “guadagno” energetico.
Non è escluso che, in stagioni non molto fredde (tipo marzo), l’acqua calda del boiler, una volta partito il timer, sia sufficiente a generare in casa una temperatura di 20° e quindi in questo caso il termostato non farebbe nemmeno partire la caldaia.
Non so <st1>se sia chiara</st1> la mia esposizione ma, nel caso, allego un disegno.
Gradirei per favore sapere se il mio ragionamento è corretto e/o se ci sono altri sistemi migliori.
Grazie in anticipo
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