Ho letto un po' nel forum, ma non ho idee molto chiare. Vi espongo il problema che non è mio direttamente, ma di mio padre.
Fino lo scorso anno scaldava la sua casa con una vecchia caldaia a legna soffiata a fiamma rovesciata, purtroppo dopo 15 anni si è bucata e quindi per questo inverno ne ha comprata una nuova... e son iniziati i problemi.
La vecchia caldaia era di 50mila calorie ed era collegata direttamente all'impianto a vaso aperto che scalda due piani della casa che non è ben isolata poiché ha solo i doppi vetri (casa ha 50 anni) e nessun isolante o cappotto. La casa è esposta su tutti i 4 lati. Su un piano scalda 80 metri quadri, nell'altro piano 50 metri quadri. La caldaia vecchia non aveva nessua pompa di ricircolo e veniva tolta l'alimentazione elettrica la sera a mezzanotte per poi farla risvegliare alle 6 del mattino. Veniva carica per la notte e al mattino si svegliava riempiendola, trovando l'acqua calda e la brace. In pratica si spegneva solo per la pulizia una volta al mese. LA ventola girava poco di giorno la temperatura dell'acqua era tenuta di giorno a 65°C mentre di notte per forza di cose scendeva sotto i 40°C. Naturalmente faceva molta condensa, anche il camino si imbrattava molto e c'era come del carbone incombusto tra la cenere.
Spiegati questi problemi per la nuova caldaia si è seguiti i consigli sia dell'installatore che del venditore.
La nuova caldaia è di 35mila calorie "elettronica modulante" aspirata a fiamma rovesciata, inoltre è stato installato un puffer di 1200litri con pompa di ricircolo e valvola termostatica a 3 vie (55°C). In pratica tra l'impianto vecchio e la caldaia ora c'è il puffer.
Mio padre sta diventando matto e per il prossimo anno vuole già cambiare caldaia e tornare alla configurazione vecchia.
I problemi sono questi:
1) Trova la caldaia al mattino spenta e odia doverla accendere tutte le mattine abituato come era di doverla solo caricare.
2) Non riesce a scaldare la casa come prima. Era abituato ai 21 gradi mentre ora raggiunge al massimo i 19. La legna è sempre quella.
3) Il puffer al massimo raggiunge i 70°C di notte, ma quando al mattino parte la pompa dell'impianto cala fino ai 50°C e per riportarlo su di temperatura fa fatica.
Oltre a questo si trova scomodo per la carica anteriore abituato come era della carica dall'alto... ma questo è un dettaglio che sapeva già al momento dell'acquisto.
Un primo intervento del tecnico è stato vano. E' intervenuto regolando solo la valvola a saracinesca che alimenta la valvola a tre vie con l'acqua calda della caldaia, poiché a detta sua era eccessivo il ricircolo. In effetti la caldaia era sempre su di temperatura (80 o più gradi C) mentre il puffer viaggiava sempre sui 50 gradi e così la temperatura dei termosifoni.
Si è giocato poi sulle velocità delle due pompe. Ora quella di ricircolo è a max velocità e quella dell'impianto a minima... son migliorate un pochino le cose.
Ora è stata tolta la valvola a tre vie termostatica e la caldaia lavora di giorno tra i 55 gradi ai 65 max, il puffer riesce a scaldarsi di più e così pure i termosifoni. Soluzione tampone che però nei giorni più freddi non basta. Quando la temperatura è andata a -10 in casa si avevano 16 gradi.
Ora mio padre sta meditando di mettere una valvola motorizzata per escludere il puffer di giorno in modo da ricollegarlo solo la notte per accumulare il calore per il mattino.
... per il prossimo anno è deciso di mettere una caldaia grossa come la vecchia e togliere il puffer.
La mia domanda per voi che siete esperti. Il problema secondo voi dove sta? Configurazione dell'impianto? Io a mio padre ho buttato pure la pulce nell'orecchio che la legna non sia molto buona e che con una caldaia che veniva data per 50mila calorie lui riusciva a scaldarsi ma ne produceva molte meno... con una da 35mila max forse non riesce a scaldare. La legna è principalmente robinia o pseudoacacia che dir si voglia di 4 anni, prodotta da lui stesso.
Cosa positiva è che questa fa molta meno cenere e praticamente non trova carbone residuo, poca condensa. Il camino non si sporca, ma c'è da dire che i fumi della caldaia precedente erano molto più freddi... questi son caldi.
Ah altra cosa che ho notato io andandoli a trovare a Natale è che di notte anche se la pompa dell'impianto è ferma i termosifoni di un lato della casa li ho sentiti tiepidi e quindi c'è una certa circolazione naturale nell'impianto.
Scusate la lunghezza, ma volevo spiegare un po' le cose. Spero di esser stato chiaro e aver dato sufficienti elementi.
Grazie.
Fino lo scorso anno scaldava la sua casa con una vecchia caldaia a legna soffiata a fiamma rovesciata, purtroppo dopo 15 anni si è bucata e quindi per questo inverno ne ha comprata una nuova... e son iniziati i problemi.
La vecchia caldaia era di 50mila calorie ed era collegata direttamente all'impianto a vaso aperto che scalda due piani della casa che non è ben isolata poiché ha solo i doppi vetri (casa ha 50 anni) e nessun isolante o cappotto. La casa è esposta su tutti i 4 lati. Su un piano scalda 80 metri quadri, nell'altro piano 50 metri quadri. La caldaia vecchia non aveva nessua pompa di ricircolo e veniva tolta l'alimentazione elettrica la sera a mezzanotte per poi farla risvegliare alle 6 del mattino. Veniva carica per la notte e al mattino si svegliava riempiendola, trovando l'acqua calda e la brace. In pratica si spegneva solo per la pulizia una volta al mese. LA ventola girava poco di giorno la temperatura dell'acqua era tenuta di giorno a 65°C mentre di notte per forza di cose scendeva sotto i 40°C. Naturalmente faceva molta condensa, anche il camino si imbrattava molto e c'era come del carbone incombusto tra la cenere.
Spiegati questi problemi per la nuova caldaia si è seguiti i consigli sia dell'installatore che del venditore.
La nuova caldaia è di 35mila calorie "elettronica modulante" aspirata a fiamma rovesciata, inoltre è stato installato un puffer di 1200litri con pompa di ricircolo e valvola termostatica a 3 vie (55°C). In pratica tra l'impianto vecchio e la caldaia ora c'è il puffer.
Mio padre sta diventando matto e per il prossimo anno vuole già cambiare caldaia e tornare alla configurazione vecchia.
I problemi sono questi:
1) Trova la caldaia al mattino spenta e odia doverla accendere tutte le mattine abituato come era di doverla solo caricare.
2) Non riesce a scaldare la casa come prima. Era abituato ai 21 gradi mentre ora raggiunge al massimo i 19. La legna è sempre quella.
3) Il puffer al massimo raggiunge i 70°C di notte, ma quando al mattino parte la pompa dell'impianto cala fino ai 50°C e per riportarlo su di temperatura fa fatica.
Oltre a questo si trova scomodo per la carica anteriore abituato come era della carica dall'alto... ma questo è un dettaglio che sapeva già al momento dell'acquisto.
Un primo intervento del tecnico è stato vano. E' intervenuto regolando solo la valvola a saracinesca che alimenta la valvola a tre vie con l'acqua calda della caldaia, poiché a detta sua era eccessivo il ricircolo. In effetti la caldaia era sempre su di temperatura (80 o più gradi C) mentre il puffer viaggiava sempre sui 50 gradi e così la temperatura dei termosifoni.
Si è giocato poi sulle velocità delle due pompe. Ora quella di ricircolo è a max velocità e quella dell'impianto a minima... son migliorate un pochino le cose.
Ora è stata tolta la valvola a tre vie termostatica e la caldaia lavora di giorno tra i 55 gradi ai 65 max, il puffer riesce a scaldarsi di più e così pure i termosifoni. Soluzione tampone che però nei giorni più freddi non basta. Quando la temperatura è andata a -10 in casa si avevano 16 gradi.
Ora mio padre sta meditando di mettere una valvola motorizzata per escludere il puffer di giorno in modo da ricollegarlo solo la notte per accumulare il calore per il mattino.
... per il prossimo anno è deciso di mettere una caldaia grossa come la vecchia e togliere il puffer.
La mia domanda per voi che siete esperti. Il problema secondo voi dove sta? Configurazione dell'impianto? Io a mio padre ho buttato pure la pulce nell'orecchio che la legna non sia molto buona e che con una caldaia che veniva data per 50mila calorie lui riusciva a scaldarsi ma ne produceva molte meno... con una da 35mila max forse non riesce a scaldare. La legna è principalmente robinia o pseudoacacia che dir si voglia di 4 anni, prodotta da lui stesso.
Cosa positiva è che questa fa molta meno cenere e praticamente non trova carbone residuo, poca condensa. Il camino non si sporca, ma c'è da dire che i fumi della caldaia precedente erano molto più freddi... questi son caldi.
Ah altra cosa che ho notato io andandoli a trovare a Natale è che di notte anche se la pompa dell'impianto è ferma i termosifoni di un lato della casa li ho sentiti tiepidi e quindi c'è una certa circolazione naturale nell'impianto.
Scusate la lunghezza, ma volevo spiegare un po' le cose. Spero di esser stato chiaro e aver dato sufficienti elementi.
Grazie.
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