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Non capisco l' efficienza!!

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  • Non capisco l' efficienza!!

    Come può un pannello della stessa casa e con stesse dimensioni avere potenze differenti?
    Nelle specifiche dettagliano che sono composti dalle medesime celle...

    Boh!
    File allegati
    18,4Kwp Trina 230poli, 2 Aurora PVI-10.0-OUTD-IT, orient. sud, tilt 5°, Forlì, innaffiato,autocostruito... la mia storia nel post: http://www.energeticambiente.it/show...php?t=14731019
    Produzioni su http://www.rendimento-solare.eu/it/f...442/13708.html

  • #2
    E' normale! Le celle dopo la produzione sono raggruppate in gruppi con efficienza omogenea. Più è alta l'efficienza e maggiorne è la potenza della cella e quindi del modulo composto con celle di quel particolare gruppo. Esempio: supponiamo per semplicità di calcolo di avere una cella di dimensioni 10x10cm (area 100 cmq). Nelle condizioni di irraggiamento standard 1000W/mq sulla cella cadono 10W (avendo area pari ad 1/100 di 1mq). A questo punto a fronte dei 10W di irraggiamento:
    - se la cella ha una efficienza del 15% ne tira fuori 1,5W elettrici;
    - se la cella ha una efficienza del 16% ne tira fuori 1,6W elettrici;
    - se la cella ha una efficienza del 17% ne tira fuori 1,7W elettrici;
    ecc.
    L'efficienza è data dal rapporto tra la grandezza in uscita (1,5W elettrici) e quella in ingresso (10W di irraggiamento). E' un parametro che descrive la capacità di produrre energia elettrica data una energia radiante fissata (10W su 100cmq che corrisponde ai canonici 1000W/mq)
    Per fare un paragone con le auto corrisponde al dato km/litro... più efficiente è il motore e maggiori sono i km percorsi con 1litro. ciao
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    • #3
      Sicuramente, ma un sistema produttivo automatizzato e robotizzato difficilmente porta a differenze così sostanziali.
      Non penso sia questa la ragione.
      18,4Kwp Trina 230poli, 2 Aurora PVI-10.0-OUTD-IT, orient. sud, tilt 5°, Forlì, innaffiato,autocostruito... la mia storia nel post: http://www.energeticambiente.it/show...php?t=14731019
      Produzioni su http://www.rendimento-solare.eu/it/f...442/13708.html

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      • #4
        Secondo te allora perche' producono moduli con differenza di potenza di 5 W, cioe' il 2.5 % ?

        C'e' poi anche il problema di un certo mismatch delle celle del modulo.

        ciao
        Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
        Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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        • #5
          Originariamente inviato da sasuke40 Visualizza il messaggio
          Sicuramente, ma un sistema produttivo automatizzato e robotizzato difficilmente porta a differenze così sostanziali.
          Non penso sia questa la ragione.
          L'efficienza della cella non dipende dal montaggio robotizzato (tu ti riferisci al montaggio robotizzato delle celle per la realizzazione del modulo fotovoltaico), bensì principalmente dal drogaggio del semiconduttore con cui sono composte e dalle impurità presenti: meno impurità ci sono nel semiconduttore della cella, più questa avrà un rendimento elevato.
          Ecco quindi che, in genere oggi per le celle in silicio cristallino, puoi avere celle con rendimenti variabili da circa il 14% al 20% che portano alla realizzazione di moduli con una resa compresa tra circa il 12 e il 18% (nella realizzazione del modulo c'è un'ulteriore perdita di efficienza dovuta all'accoppiamento delle celle utilizzate, ed altri fattori minori)

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          • #6
            Celle

            Originariamente inviato da fontetecnologica Visualizza il messaggio
            L'efficienza della cella non dipende dal montaggio robotizzato (tu ti riferisci al montaggio robotizzato delle celle per la realizzazione del modulo fotovoltaico), bensì principalmente dal drogaggio del semiconduttore con cui sono composte e dalle impurità presenti: meno impurità ci sono nel semiconduttore della cella, più questa avrà un rendimento elevato.
            Ecco quindi che, in genere oggi per le celle in silicio cristallino, puoi avere celle con rendimenti variabili da circa il 14% al 20% che portano alla realizzazione di moduli con una resa compresa tra circa il 12 e il 18% (nella realizzazione del modulo c'è un'ulteriore perdita di efficienza dovuta all'accoppiamento delle celle utilizzate, ed altri fattori minori)
            Un pannello standard è composto da 60 celle da 15x15 cm.
            Voi sostenete che ciascuna cella viene testata e classificata?
            Vi rendete conto quanto tempo e quindi costi implica?
            Non conosco nessun altro prodotto che necessiti di un simile controllo qualità. Una cosa è campionare ogni 1000 pezzi, un' altra è verificare uno ad uno ogni cella Pnp.
            18,4Kwp Trina 230poli, 2 Aurora PVI-10.0-OUTD-IT, orient. sud, tilt 5°, Forlì, innaffiato,autocostruito... la mia storia nel post: http://www.energeticambiente.it/show...php?t=14731019
            Produzioni su http://www.rendimento-solare.eu/it/f...442/13708.html

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            • #7
              che tu ci creda o no è così. l'ho visto personalmente e devo dire che poi la cosa non è nemmeno tanto strana o difficoltosa. C'è un braccio meccanico con una ventosa che prende la cella da una pila di celle da testare, e la poggia su un vetro con al di sotto un flash che si accende per una frazione di secondo. in questo modo si rilevano le caratteristiche elettriche. Dopo di chè la cella viene ripresa dallo stesso braccio e spostata nel sul gruppo. si passa quindi da un gruppo unico di celle a 8-10 sottogruppi divisi per potenza. Tutta l'operazione dura 4-5 secondi. D'altro canto tale operazione è indispensabile perchè se all'interno di un modulo da 60 celle si ritrova una cella con efficienza minore delle altre, tutto il modulo viene degradato con enorme perdita di potenza.
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              • #8
                Originariamente inviato da ipersolar Visualizza il messaggio
                che tu ci creda o no è così. l'ho visto personalmente e devo dire che poi la cosa non è nemmeno tanto strana o difficoltosa. C'è un braccio meccanico con una ventosa che prende la cella da una pila di celle da testare, e la poggia su un vetro con al di sotto un flash che si accende per una frazione di secondo. in questo modo si rilevano le caratteristiche elettriche. Dopo di chè la cella viene ripresa dallo stesso braccio e spostata nel sul gruppo. si passa quindi da un gruppo unico di celle a 8-10 sottogruppi divisi per potenza. Tutta l'operazione dura 4-5 secondi. D'altro canto tale operazione è indispensabile perchè se all'interno di un modulo da 60 celle si ritrova una cella con efficienza minore delle altre, tutto il modulo viene degradato con enorme perdita di potenza.
                Interessante, Grazie.

                Mirko
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                • #9
                  Originariamente inviato da sasuke40 Visualizza il messaggio
                  un sistema produttivo automatizzato e robotizzato difficilmente porta a differenze così sostanziali
                  invece è proprio così....
                  la produzione di wafer silicio non segue la stessa precisione dei semiconduttori normali, altrimenti una singola cella costerebbe 200 dollari!!!!
                  quello che in una produzione in serie di semiconduttori tu vai a scartare, nel caso della celle fotovoltaica te la tieni con un rendimento inferiore (qualche giunzione andata a donnine allegre!!)
                  'Non abbiamo più bisogno di 1 centrale che produca 1.000.000 di kWh, ma di 1.000.000 di persone che producano 1 kWh a testa.'
                  'Il kWh più ecologico rimane sempre quello che non si consuma.'

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