Salve, mi piacerebbe conoscere il parere degli esperti frequentatori di questo gruppo sulle modalità con cui vengono effettuate le perizie dalle banche per l’erogazione dei mutui di finanziamento ad investimenti nel fotovoltaico.
Sono un progettista e alcuni miei clienti hanno chiesto finanziamenti con banche diverse per impianti dell’ordine delle decine di kWp.
Alcune banche erogano il finanziamento in 3 tranches (20% all’approvazione del mutuo, 60% al termine del montaggio dell’impianto, 20% all’entrata in esercizio) altre in due tranches ( 80% all’approvazione e 20% all’entrata in esercizio).
Generalmente è richiesto che un tecnico di fiducia della banca attesti:
con una prima perizia iniziale
• la regolarità dell’iter autorizzativo
• l’ attendibilità delle stime di producibilità dell’impianto.
Con una perizia finale:
• conformità al progetto iniziale dell’impianto installato
• capacità produttiva dell’impianto
• qualità dell’installazione
Mi sembra che le banche si muovano con criteri disparati. Ad alcuni miei clienti sono state richieste documentazioni superficiali, altri hanno dovuto presentare progetto esecutivo dell’installazione completo di business plan, altri si sono visti contestare i componenti (moduli) utilizzati ed addirittura rifiutare il mutuo perché quelli scelti non erano considerati affidabili.
Che esperienze avete in merito?
Vi risulta che esista una “buona prassi” consolidata in merito? Esiste un “modus operandi” che i periti delle banche seguono oppure ognuno può chiedere quello che gli pare?
Grazie
Franco
Sono un progettista e alcuni miei clienti hanno chiesto finanziamenti con banche diverse per impianti dell’ordine delle decine di kWp.
Alcune banche erogano il finanziamento in 3 tranches (20% all’approvazione del mutuo, 60% al termine del montaggio dell’impianto, 20% all’entrata in esercizio) altre in due tranches ( 80% all’approvazione e 20% all’entrata in esercizio).
Generalmente è richiesto che un tecnico di fiducia della banca attesti:
con una prima perizia iniziale
• la regolarità dell’iter autorizzativo
• l’ attendibilità delle stime di producibilità dell’impianto.
Con una perizia finale:
• conformità al progetto iniziale dell’impianto installato
• capacità produttiva dell’impianto
• qualità dell’installazione
Mi sembra che le banche si muovano con criteri disparati. Ad alcuni miei clienti sono state richieste documentazioni superficiali, altri hanno dovuto presentare progetto esecutivo dell’installazione completo di business plan, altri si sono visti contestare i componenti (moduli) utilizzati ed addirittura rifiutare il mutuo perché quelli scelti non erano considerati affidabili.
Che esperienze avete in merito?
Vi risulta che esista una “buona prassi” consolidata in merito? Esiste un “modus operandi” che i periti delle banche seguono oppure ognuno può chiedere quello che gli pare?
Grazie
Franco
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