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L'importanza della pulizia dei moduli

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  • L'importanza della pulizia dei moduli

    A 14 mesi dall'installazione del mio sistema per ACS Super Solar, ho effettuato la prima pulizia in assoluto della superficie dei pannelli, con mocio acqua calda e detergente neutro.
    La superficie degli stessi si presentava sporca e nerastra, nella parte più bassa l'accumulo di polvere e terriccio aveva addirittura permesso la nascita di qualche filo d'erba.
    Ho letto che la resa termica con pannello sporco può diminuire anche del 10-15%.
    Cosa ne pensate?

    In allegato, fotografia scattata durante l'operazione di pulizia. Il pannello di destra e la parte bassa di quello di sinistra non sono ancora state lavate.
    File allegati
    N.14 Schüco MPE 210 PS 05 = 2,94 kWp (totalmente integrato)
    Inverter Schüco (SMA 3000 TL-20); sunny beam - sunny explorer
    tilt 20°, orientazione -75° est; 45°35?0?N 11°52?0?E; Villa del Conte (PD). In rete da 20/11/2010. Segui il mio impianto: http://www.rendimento-solare.eu/it/v...640/14218.html

  • #2
    è normale, la forma stessa dei pannelli piani favorisce questo tipo di accumulo. Come vedi basta pulirli ogni tanto, se si ha la possibilità di accere al tetto. Quel sottile strato di sporcizia scherma il sole e diminuisce l'efficienza del pannello.
    SunHeat

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    • #3
      Originariamente inviato da gio_bass Visualizza il messaggio
      La superficie degli stessi si presentava sporca e nerastra, nella parte più bassa l'accumulo di polvere e terriccio aveva addirittura permesso la nascita di qualche filo d'erba.
      Eh eh eh......quando i pannelli si fanno alla carlona......e al risparmio di testa...

      Non si pensa che quel cavolo di guarnizione rialzata fa parecchi danni..

      Uno: si ferma l'acqua e ristagna e dove ristagna l'acqua vengon fuori le alghette e poi la polvere si mescola al tutto e poi nasce l'erba..e poi dai e dai l'acqua filtra dentro e comincia piano piano a marcire.

      La guarnizione rialzata va bene in alto ma in basso il vetro deve essere a filo per gocciolare sul tetto tenuto fermo solo da graffe e per giunta conformate a V rovesciata per offrire la minor superfice di ristagno, sul mio ho fatto cosi.

      Tutti i siliconi di questo mondo e le guarnizioni in EPDM prima o poi trafilano...

      Vi siete mai domandati perchè una volta i parabrezza delle auto avevano in basso quella maledetta guarnizione che tante volte ha fatto fare il pediluvio a tanti automobilisti, ora i parabrezza sono incollati ed il vetro scarica direttamente sulla grondaietta di scolo.

      Di tutti i pannelli piani (industriali) che ho visto, nessuno si salva, materiali indegni e sembrano fatti con i piedi......

      20 anni di vita ?

      Ah ah ah ah...........

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      • #4
        eheh concordo, sono tutti così. Eppure basterebbe poco, ma poi durerebbero troppo e non si rivenderebbero più, come le auto. Sono fatti apposta per durare poco.

        Magari durano anche 20 anni, forse pure 30.. ma con un orto botanico all'interno e all'esterno, e rendimenti da "pannello fatto con un radiatore da auto pitturato".
        SunHeat

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        • #5
          sotto l'aspetto "semplicità" , i sottovuoto sono superiori.......

          frack

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          • #6
            Originariamente inviato da gio_bass Visualizza il messaggio
            In allegato, fotografia scattata durante l'operazione di pulizia. Il pannello di destra e la parte bassa di quello di sinistra non sono ancora state lavate.
            Per curiosita' (anche per chi ne sapesse qualcosa), ma quell'avvolgimento di tubi che entra nel camino e' il circuito solare ? E il camino funziona veramente ?

            ciao
            Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
            Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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            • #7
              Originariamente inviato da Grysogeno Visualizza il messaggio
              Di tutti i pannelli piani (industriali) che ho visto, nessuno si salva, materiali indegni e sembrano fatti con i piedi......

              20 anni di vita ?

              Ah ah ah ah...........
              Mai visto quelli della Solar Diamant (Gruppo Bosch, Buderus, Junkers ecc)? Non so come valuti la costruzione in fibra di vetro, ma il problema da te descritto sopra non si presenta perchè non c'è nessun bordino, il vetro è incollato come nei parabrezza delle auto

              Note di Moderazione: facesole
              Daniel, non postare messaggi consecutivi, se vuoi aggiungere qualcosa usa il pulsante "edit" sul tuo messaggio e modificalo.

              Ultima modifica di facesole; 05-06-2010, 14:07. Motivo: Unione messaggi
              Quot homines tot sententiae

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              • #8
                Originariamente inviato da Daniel1980 Visualizza il messaggio
                Mai visto quelli della Solar Diamant (Gruppo Bosch, Buderus, Junkers ecc)?
                il problema da te descritto sopra non si presenta perchè non c'è nessun bordino, il vetro è incollato come nei parabrezza delle auto
                Ecco......molto bene, una perla ogni tanto ci vuole, io mica li ho visti tutti, questo mi manca, ottima segnalazione Daniel.....

                PS volutamente non ho tirato in ballo il fattore prezzo.....;-))

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                • #9
                  Originariamente inviato da Grysogeno Visualizza il messaggio
                  PS volutamente non ho tirato in ballo il fattore prezzo.....;-))

                  Beh, le cose fatte bene costano, ahimè.... E le cose fatte bene e fatte fare in un paese in cui i lavoratori non vivono con una ciotola di riso al giorno, ma hanno protezione sociale, una pensione a fine vita, e un'ambiente di lavoro salubre, costano ancora di più....
                  Quot homines tot sententiae

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                  • #10
                    diciamo che il costo maggiore è dato almeno per la metà dalla pressione fiscale DOPPIA che c'è nei paesi europei rispetto ai grossi produttori emergenti est europei e asiatici.

                    Il mito del lavoratore che vive con una ciotola di riso al giorno è un po' costruito intorno ad alcuni casi limite.

                    Ad oggi i più brutti casi di sfruttamento che ho mai sentito si sono verificati nelle fabbriche lager qui in Italia (l'ultima scoperta pochi giorni fa).. pensa: vai a comprare un bel prodotto "Made in Italy" e in realtà è fatto da lavoratori che vivono con una ciotola di riso, clandestini e senza sindacati/protezione/pensione/assistenza sanitaria. E i veri magnaccia del caso sono gli italiani.

                    Di contro, una fabbrica che sia cinese, indiana o dove vuoi.. se si certifica ISO 9001 è soggetta a controlli e ispezioni che di fatto (anche se la norma ISO non lo prevede) scongiurano eventuali ipotesi di sfruttamento o lavoro minorile. Certo, resta il fatto che in molti paesi non esiste una protezione sindacale, non esistono assistenze sanitarie, pensioni, ecc. ma se è per questo nemmeno negli USA c'è il servizio sanitario pubblico.. e nessuno boicotta i prodotti made in USA per questo. Per non parlare dei prodotti Nestlè, Nike, Monsanto, Adidas, Pepsi, Bayer, Reebok, Esso, Shell...

                    Ci sono realtà serie e rispettose, come ci sono realtà pessime.. ma in tutto il mondo. Sta a noi consumatori (o importatori, o rivenditori) scegliere tra gli uni e gli altri. Se ci affidiamo alla logica del minor costo allora già sappiamo dove si va a parare. Personalmente per la mia esperienza posso affermare che esistono fabbriche cinesi più serie e eticamente corrette di quelle italiane, e non sto esagerando.
                    SunHeat

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                    • #11
                      Originariamente inviato da sunheat Visualizza il messaggio
                      diciamo che il costo maggiore è dato almeno per la metà dalla pressione fiscale DOPPIA che c'è nei paesi europei rispetto ai grossi produttori emergenti est europei e asiatici.
                      Il benessere diffuso, i servizi pubblici, lo stato sociale costa. Non ci rinuncerei solo per poter aumentare la competitività delle aziende, meglio puntare sull'eccellenza che sulla quantità. Questo in germania l'hanno capito.


                      Il mito del lavoratore che vive con una ciotola di riso al giorno è un po' costruito intorno ad alcuni casi limite.
                      Il reddito pro capite cinese è di 200 dollari. In effetti un po' più di una ciotola, diciamo un panino e una bibita.

                      Ad oggi i più brutti casi di sfruttamento che ho mai sentito si sono verificati nelle fabbriche lager qui in Italia (l'ultima scoperta pochi giorni fa).. pensa: vai a comprare un bel prodotto "Made in Italy" e in realtà è fatto da lavoratori che vivono con una ciotola di riso, clandestini e senza sindacati/protezione/pensione/assistenza sanitaria. E i veri magnaccia del caso sono gli italiani.
                      Non confondiamo la criminalità con lo sfruttamento pianificato scientificamente dal regime Cinese. Chi è schiavizzato nei laboratori o nei campi di pomodori puo' sempre essere salvato dalla polizia, in Cina non possono neanche dissentire pubblicamente da quello che il capo del partito maoista decide.

                      Di contro, una fabbrica che sia cinese, indiana o dove vuoi.. se si certifica ISO 9001 è soggetta a controlli e ispezioni che di fatto (anche se la norma ISO non lo prevede) scongiurano eventuali ipotesi di sfruttamento o lavoro minorile.
                      E quante sono sul totale? Ovvio che certe aziende che hanno già un marchio affermato hanno tutto l'interesse di preservare la propria immagine, ma la stragrande maggioranza delle aziende nazionali cinesi puntano sulla fascia bassa del mercato, puntano a fare volumi, non ad affermarsi.

                      Certo, resta il fatto che in molti paesi non esiste una protezione sindacale, non esistono assistenze sanitarie, pensioni, ecc. ma se è per questo nemmeno negli USA c'è il servizio sanitario pubblico.. e nessuno boicotta i prodotti made in USA per questo. Per non parlare dei prodotti Nestlè, Nike, Monsanto, Adidas, Pepsi, Bayer, Reebok, Esso, Shell...

                      Ci sono realtà serie e rispettose, come ci sono realtà pessime.. ma in tutto il mondo. Sta a noi consumatori (o importatori, o rivenditori) scegliere tra gli uni e gli altri. Se ci affidiamo alla logica del minor costo allora già sappiamo dove si va a parare. Personalmente per la mia esperienza posso affermare che esistono fabbriche cinesi più serie e eticamente corrette di quelle italiane, e non sto esagerando.
                      Ok, è ovvio che non si deve fare di tutta un'erba un fascio, ma ritornando al discorso iniziale, il settore termico solare nostrano ed europeo è in mano ad aziende serie che operano nel campo solare o del riscaldamento da anni, dubito ci sia chi fabbrica pannelli nelle cantine. Quindi perchè i pannelli europei costano di più? Secondo me semplicemente perchè sono prodotti senza sfruttare la gente, perchè sono tassati in maniera da garantire lo stato sociale della nazione in cui sono prodotti, perchè sono spesso il frutto di una costosa progettazione (e non di una copia), perchè sono costruiti con materiali migliori, con più cura nell'assemblaggio e nel collaudo e con maggior rispetto dell'ambiente. Io la penso così.
                      Quot homines tot sententiae

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