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Domanda per consuenti esperti

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  • Domanda per consuenti esperti

    Sono un artigiano ed ho una ditta individuale.
    Vorrei realizzare, sul tetto del mio capannone, un impianto fotovoltaico do 100 Kw in regime di SSP.
    Secondo quanto ho letto nella circolare 46/e dell'agenzia delle entrare dovrei rientrare in questa categoria:

    9.6 Persona fisica esercente attività di lavoro autonomo, o associazione
    professionale, che utilizza l’impianto nell’ambito della propria attività
    e vende l’energia prodotta in eccesso
    La vendita di energia in esubero da parte di un lavoratore autonomo o di un’associazione professionale dà luogo ad un’attività commerciale.
    In tal caso, ai sensi dell’articolo 36, secondo comma, del DPR 26 ottobre 1972 n. 633, l’IVA si applica separatamente per l’esercizio dell’attività d’impresa e per l’esercizio di arti e professioni, secondo le rispettive disposizioni e con riferimento al rispettivo volume di affari.
    Di seguito si evidenziano gli ulteriori profili della disciplina fiscale della fattispecie:
    a) Tariffa Incentivante
    a.1)
    IVA: i contributi spettanti a titolo di tariffa incentivante, sono esclusi dal campo di applicazione IVA per mancanza del presupposto oggettivo (vedi paragrafo 6).

    a.2)
    II.DD.: i contributi spettanti a titolo di tariffa incentivante,
    concorrono alla determinazione del reddito d’impresa come contributo in conto
    esercizio, in proporzione alla quantità di energia ceduta.

    a.3)
    IRAP: la tariffa incentivante, in misura proporzionale alla quantità di energia ceduta, rileva anche ai fini IRAP, sempre come contributo in conto esercizio.

    a.4)
    Ritenuta del 4 per cento – Art. 28 del DPR n. 600 del 1973: la tariffa incentivante, per la parte commisurata all’energia ceduta, è assoggettabile alla ritenuta del 4 per cento di cui all’articolo 28 del DPR n. 600 del 1973 [(vedi paragrafo 9.2.1.2) lettera a.4)].

    b) Ricavi derivanti dall’attività di vendita dell’energia
    Ai fini delle II.DD., dell’IRAP e dell’IVA valgono le medesime
    considerazioni svolte in precedenza per le cessioni di energia derivanti dall’utilizzazione di impianti fotovoltaici che si considerano realizzate nell’esercizio di attività di impresa [(vedi paragrafo 9.2.1.2 lettera
    b)].
    Conseguentemente i ricavi della cessione dell’energia concorrono come componenti positivi di reddito alla determinazione della base imponibile sia ai fini IRES che ai fini IRAP e sono da assoggettare ad IVA.
    L’impianto utilizzato costituisce bene strumentale all’attività
    professionale ed a quella di impresa. La deduzione delle quote di ammortamento del costo dell’impianto va ripartita, tenendo conto dell’effettivo utilizzo, tra l’attività di impresa relativa alla vendita dell’energia e quella professionale,
    secondo le regole dell’ammortamento proprie di ciascuna categoria di reddito (reddito di impresa e reddito di lavoro autonomo). Un criterio di ripartizione utilizzabile può essere quello che fa riferimento alla proporzione tra energia ceduta ed energia complessivamente prodotta.
    Si precisa, infine, che qualora nel caso in esame l’impianto sia utilizzato anche per uso familiare (o personale), la deduzione del relativo costo di acquisto
    o di realizzazione spetterà in misura non superiore al 50 per cento (da ripartire tra l’attività professionale e quella d’impresa); il restante 50 per cento rimarrà, infatti, indeducibile, in quanto il bene viene utilizzato anche a fini privati.

    c) Iva pagata all’atto dell’acquisto o realizzazione del bene
    Per quanto riguarda l’IVA che il titolare dell’impianto paga all’atto
    dell’acquisto o realizzazione del bene si fa presente che la stessa è detraibile ai sensi dell’articolo 19 del DPR n. 633 del 1972, in relazione ad entrambe le attività esercitate, lavoro autonomo e attività d’impresa, a condizione che, come già precisato sopra, le due attività siano gestite con contabilità separate.



    Visto che in parte venderò l'energia prodotta e in parte la utilizzerò per l'azienda, devo pagare o no le tasse sull'incentivo riguardante la parte di energia che autoconsumerò.

    Esempio:

    Produco 100.000 kw
    60.000 kw vengono venduti
    60.000 x 0,40 € (incentivo) + 60.000 x 0,10 € (vendita)
    In totale avrò un ricavo di 30.000 € i quali concorrono alla determinazione del reddito d’impresa come contributo in conto

    esercizio
    sia per quanto riguarda il contributo che per quanto riguarda la vendita.
    Restanti 40.000 kw vengano utilizzati dall'attività.
    40.000 kw x 0,40 € (incentivo)
    In totale avrò un ricavo di 16.000 concorrono alla determinazione del reddito d’impresa come contributo in conto esercizio ?

    Grazie


  • #2
    ma sei certo di essere un artigiano lavoratore autonomo e non un artigiano imprenditore?
    Marco
    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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    • #3
      Anzi..partendo dal fatto che quasi certamente sei artigiano organizzato come impresa individuale..e quindi gia paghi sul reddito d'impresa e non un reddito da lavoratore autonomi..ricadi nel 9,3.
      Paghi tasse su CE e su SSP e su Liquidazione eccesso. Quello che autoconsumi è un risparmio secco. Su autoconsumo devi pagare le accise.

      Se invece ricadi veramente nel 9,6.. è piu complesso:

      il CE (lo 0,4 per capirci) è reddito di impresa per la % di energia CEDUTA...il resto è esentasse (come lav autonomo).
      Attenzione..energia ceduta..
      Tieni presente che dicono CEDUTA quindi se tu produci 100, immetti 80, prelevi 20..hai consumato 40,,ma hai CEDUTO 80..
      Lo SSP invece è tutto reddito di impresa..ma stai portando in deduzione le bolette che vengono (parzialmente) annullate da SSP..quindi non è una tassa aggiuntiva, è il pareggio della deduzione delle bollette..
      Ovvio che avendo grosso esubero di cui chiederai liquidazione, l'importo SSP +liquidazine esubero sarà superiore alle bolette (un vero Utile d'impresa)
      La cosa bella è che puoi ammortizare comunque tutto, usando la stessa proporzione CEDUTO/PRODOTTO, parte sul reddito autonomo e la differenza sul redito impresa

      Marco
      CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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      • #4
        Marco intanto grazie per l'aiuto.
        Efettivamente non sono così sicuro di appartenere alla 9.6 come dici tu.
        Alla camera di commercio risulto come impresa artigiana (sezione speciale).
        Forma giuridica:impresa individuale.
        Secondo te appartengo alla 9.3?

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        • #5
          l'artigiano è una forma di piccolo imprenditore..ma comunque imprenditore...ergo 9,3
          Marco
          CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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          • #6
            Scusa Marco ma ho qualche dubbio per esempio:
            un lavoratore autonomo uso promiscuo (che dovrebbe rientrale nel 9.5 46/E) con scambio sul posto che ha alla fine dell' anno l'energia prelevata dalla rete maggiore dell'energia immessa
            (es.energia prodotta annuale 6000 KWh, immessa in rete annuale 3000 KWh,energia consumata annuale 6500 KWh)

            1)deve pagare anche le imposte dirette e ritenuta del 4% della tariffa incentivante sull'energia ceduta (di 3000KWh)?
            2)Essendo il contributo conto scambio rilevante ai fini iva e imposte dirette bisogna fatturare al gse tenendo una contabilita separata rispetto alla professione esercitata.Ciò comporta anche necessariamente a formare una attività commerciale di impresa con le relative conseguenze fiscali o basta la contabilità separata? (al quanto ho capito dovrebbe sussistere questa possibilità solo con la vendita in esubero rispetto al proprio fabbisogno).
            Ringrazio anticipatamente
            Gianpiero

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